Giovedì, 28 Gennaio 2016 10:00

Spaccio: arrestato tunisino grazie all'intervento di cittadini insospettiti In evidenza

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Dopo le segnalazioni, gli uomini della Squadra mobile sono riusciti a cogliere in flagranza un maghrebino che spacciava eroina in alcuni punti di Parma. -

di AK

Parma, 28 gennaio 2016

C'è voluto un lungo appostamento, dopo alcune segnalazioni di residenti allarmati, per cogliere in fallo uno spacciatore maghrebino, trovato con addosso 23 confezioni di eroina.
I residenti attorno a Parco Martini, stanchi e preoccupati per il giro di vendita e consumo che aveva preso piede nella zona, hanno fornito una dettagliata descrizione di ciò che avveniva da tempo in quel punto della città.
Gli uomini della Squadra Mobile hanno cominciato un servizio d'osservazione.
La puntuale descrizione fornita ha effettivamente consentito di individuare immediatamente l'uomo che aveva preso l'abitudine di arrivare al 'lavoro' a parco Martini intorno alle ore 13:00 e, dopo alcuni minuti, di allontanarsi a piedi.
Gli agenti hanno riconosciuto in lui uno spacciatore di origini tunisine operante anche nei borghi di Oltrettorrente e hanno capito che, dopo il sopralluogo della sua "piazza di spaccio", stesse andando a recuperare la merce.
Così lo hanno pedinato e, giunti nei pressi di un'area verde tra via San Bruno e la tangenziale Nord, hanno notato che si chinava su di un cespuglio per recuperare un involucro che ha messo in tasca.
I poliziotti si sono lanciati verso l'uomo che, accortosi della loro presenza, ha tentato la fuga lungo strada San Bruno.
Solo al termine di una lungo inseguimento l'uomo è stato raggiunto e bloccato.
Sofiane Gasmia, tunisino di 40 anni, irregolare, è stato perquisito e trovato in possesso di un involucro in cellophane con all'interno 23 confezioni in cellophane termosaldato, di colore blu, contenenti eroina, del peso lordo complessivo di circa 23 gr., nonché della somma in contanti di 360 euro probabile provento dell'attività di spaccio.
Sofiane Gasmia è stato arrestato con la contestazione di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, in attesa della celebrazione del giudizio direttissimo.

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