Lo stress da lavoro fa ingrassare, lo sostiene uno studio. Il corpo, in particolare quello delle donne, tende ad accumulare grasso se sotto pressione legato all'attività lavorativa
Pressione, agitazione, ansia da prestazione sono solo alcune delle sensazioni spiacevoli che possono manifestarsi nella vita quotidiana di un lavoratore. A volte si pensa che questi disagi nascano da cause di tipo fisico, ma in molti casi il responsabile è semplicemente lo stress.
Scadenze, ritardi, pressioni dai capi, screzi con i colleghi possono infatti portare a quello che viene definito stress da lavoro correlato o, semplicemente, stress da lavoro.
Quando la pressione sul posto di lavoro si fa sentire, il corpo, in particolare quello delle donne, tende ad accumulare grasso. Dunque, se abbiamo un lavoro particolarmente stressante, aspettiamoci di vedere qualche chiletto in più sulla bilancia. Secondo i ricercatori della University of Gothenburg, in Svezia, infatti, esiste un forte legame tra un impiego che mette sotto pressione, anche dal punto di vista psicologico, dove spesso non abbiamo abbastanza tempo per portare a termine tutti i compiti, e l'aumento di peso corporeo.
Il team ha preso come campione un gruppo di individui di 30 e 40 anni per un periodo di tempo pari a 20 anni, riprendendo dunque lo studio quando i partecipanti avevano rispettivamente 50 e 60 anni.
Le persone con un lavoro più stressante avevano aumentato di peso in modo considerevole, di circa il 10%, durante il corso della ricerca. Un risultato rilevato in particolare tra le donne, dove la percentuale ha raggiunto anche il 20%.«Siamo stati in grado di osservare l'impatto di una professione stressante nel peso corporeo delle donne, mentre negli uomini non abbiamo notato nessuna associazione tra la tensione sul posto di lavoro e l'aumento di peso», ha dichiarato Sofia Klingberg, leader dello studio. «Non abbiamo esplorato le cause di ciò, ma siamo convinti si tratti di una combinazione di problemi al lavoro e un maggiore livello di responsabilità anche a casa, da parte dell'universo femminile. Questa combinazione rende difficile alle donne trovare il tempo di fare attività fisica e vivere una vita salutare».
I ricercatori non hanno trovato nessuna associazione con altri fattori come l'educazione accademica, la qualità dell'alimentazione e altri elementi dello stile di vita. La ricerca, è stata pubblicata nella rivista scientifica International Archives of Occupational and Environmental Health.
Lo stress da lavoro, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", viene sperimentato da quelle persone che sentono le richieste del mondo lavorativo superiori a quello che sono le loro capacità di fronteggiarle con conseguenze nell'ambito psicofisico e sociale.
In Europa questa condizione sembra interessare almeno un lavoratore su quattro e una delle conseguenze più negative per le aziende è l'assenteismo che provoca ritardi nello svolgimento quotidiano delle mansioni e ovviamente perdite economiche ingenti. Ma il vero e grande problema sono le persone con stress da lavoro correlato che stanno male sia a livello fisico che a livello psichico. Molto spesso preferiscono ricorrere a negazione o psicofarmaci pur di non ammettere che il problema va affrontato e risolto.Uno studio dell'Università Bocconi di Milano ha dimostrato che per le donne c'è anche un problema ulteriore: lo stress è provocato dalla difficoltà di conciliare l'impegno professionale con la vita familiare nel 50% dei casi. Ricordiamo che anche fare la mamma è un lavoro a tempo pieno...
(5 febbraio 2019)
Quando lo Stalker è Donna! Escono insieme una volta, lei lo bombarda con 159.000 SMS. Una donna è stata accusata di aver inviato 159.000 messaggi di testo a un uomo che ha conosciuto su un sito di incontri riservato ai milionari. L'uomo d'affari ha risposto ad alcuni messaggi prima di bloccare il suo numero. Ha presentato una denuncia contro Jacqueline Ades, 33 anni. La donna verrà processata nel tribunale della contea di Maricopa a Phoenix, in Arizona.
Secondo la denuncia, Jacqueline e la sua vittima avevano un appuntamento. Si separarono prima della fine della notte. Lei ha mandato messaggi ogni giorno per dieci mesi, a volte fino a un numero di 500. E' passata dalle dichiarazioni d'amore alle minacce.
"Preparerò il sushi con i reni e le bacchette per mangiarlo con le ossa delle mani", gli ha scritto. L'uomo ha spiegato alla polizia che era stato chiaro con Jacqueline che non voleva più vederla. Ha chiamato la polizia quando l'ha vista sostare con l'auto davanti a casa sua nel luglio 2017. Poi lo scorso aprile, grazie al sistema di sorveglianza della casa dell'uomo che era in viaggio all'estero, Jacqueline è stata arrestata dalla polizia dopo essere stata sorpresa delirante con un coltello nascosto nella sua auto nei pressi dell'abitazione dell'uomo.
Dopo il suo arresto è stata rilasciata, ma è stata rimandata in carcere l'8 maggio dopo aver omesso di comparire in tribunale, per andare nel luogo di lavoro della vittima, dichiarando di essere sua moglie. Numerosissime telefonate, in orari impensabili,comportamenti di controllo e sorveglianza,autoinviti in casa senza preavviso e nei momenti meno opportuni.
È così, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che si comporta una stalker: non accetta i limiti e pretende che l'altro sia costantemente a sua disposizione. Se ciò non accade diventa aggressiva, come nel caso appena raccontato.
(1 febbraio 2019)
Cavandoli (Lega): "960 milioni per Bonus Nido che passa da 1.000 a 1.500 euro".
Roma, 23 Gennaio 2019 - "In Italia oggi si fanno pochi figli: per alcuni la soluzione è sostituirli con i migranti, per noi è sostenere le famiglie nella loro battaglia quotidiana. Con la manovra di bilancio per il 2019 vengono aumentate le risorse per gli asili nido e le baby sitter, il bonus bebè, la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, passiamo dalle parole ai fatti", spiega la parlamentare parmigiana della Lega Laura Cavandoli.
"Con la manovra varata – prosegue l'esponente del Carroccio - abbiamo aumentato il bonus asilo nido Inps da 1.000 a 1.500 euro all'anno con un investimento di 960 milioni di euro nei prossimi tre anni, abbiamo aggiunto 100 milioni di euro al Fondo per le Politiche Familiari e confermato il Bonus Bebè con 390 milioni di euro per il 'Premio alla nascita' che garantisce ad ogni famiglia 800 euro alla nascita o all'adozione di minore. Ma la novità di quest'anno è che il Bonus Bebè viene aumentato del 20% in caso di nascita di fratellini o sorelline, aiutando quindi le famiglie che vogliono crescere anche numericamente".
"In tema di conciliazione famiglia-lavoro - aggiunge la parlamentare parmigiana - il Governo ha stanziato 62,5 milioni di euro per il congedo di paternità che viene portato a 5 giorni, oltre a un giorno facoltativo, e sono state introdotte più opportunità con lo smart working con priorità per le lavoratrici nei tre anni successivi alla conclusione del congedo di maternità o per i lavoratori con figli in condizioni di disabilità che necessitino di assistenza permanente, continuativa e globale. Infine è stata varata la nuova carta Famiglia con incentivi, agevolazioni, sconti e risorse stanziate ad hoc.".
"Sono una madre che lavora - conclude la Cavandoli - e so bene che in Italia ancora oggi è difficile fare sia l'una che l'altra cosa. Per questo sono fiera dell'impegno del Governo a sostegno delle famiglie, una promessa mantenuta".
Dopo di noi, molti altri hanno iniziato a osservare con occhi diversi la giovane e bella promessa langhiranese delle passerelle di moda. Oggi con la pagina facebook il volto solare e espressivo di Martina è diventato ancor più familiare.
Di Nicola Comparato - La bellissima Martina Esposito, la dolce 25enne di Mattaleto, frazione del comune di Langhirano, negli ultimi giorni è diventata una protagonista dei social. Non si fa altro che parlare di lei. Noi della Gazzetta dell'Emilia le avevamo già dedicato un articolo verso la fine dello scorso anno, che potete rileggere cliccando qui http://www.gazzettadellemilia.it/cronaca/costume-e-societa/item/21661-martina-esposito-bella-romantica-di-sani-principi-e-con-un-sogno-nel-cassetto-anzi-due.html, attratti proprio dalla belleza e al contempo semplicità di Martina.
Martina Esposito, lo ricordiamo è stata la vincitrice della fascia "Miss Moda Glamour" al concorso Miss BluMare 2018, che si è svolto a bordo della nave da crociera MSC Meraviglia, per ringraziare tutti i fans e per mantenere un contatto con loro, ha deciso di creare una pagina Facebook.
Nella nuova pagina Facebook, potrete quindi trovare le foto e i pensieri di Martina e mantenervi aggiornati sui nuovi eventi e concorsi di bellezza ai quali parteciperà la vostra nuova beniamina.
Che aspettate? Ecco il link della pagina Facebook della modella Martina Esposito https://www.facebook.com/Book-Fotografo-Model-Martina-Esposito-311086632946568/
Rubrica sul sociale a cura di Intesa San Martino - Parma -
Alcuni canoni alla base della nostra civiltà sono stati consumati. Non vi è più rispetto per il prossimo e oggi più che mai domina la cultura della superficialità, che porta l'identità a fondarsi sul nemico. Sembra che senza un nemico non si riesca a caratterizzarsi. È sicuramente un istinto presente nella nostra natura - la lotta per la sopravvivenza di cui parlava Darwin - ma tipico dell'uomo non è la sola biologia ma anche la ragione, quella condizione in cui rispettiamo gli altri e riusciamo a frenare un istinto.
Un motivo che aggrava questa situazione è la carenza delle relazioni affettive in famiglia, dove spesso il padre e la madre sono impegnati nella propria professione e non hanno il tempo di dedicarsi a una completa educazione dei figli. Si è diffusa un'immagine negativa degli adolescenti che sembrano sempre meno inclini allo studio, non più pronti a lavorare per guadagnarsi da vivere e interessati solo a ciò che li diverte. L'eccessiva ricerca di piacere che ci impone la nostra società condiziona anche i più giovani nella loro quotidianità. Mentre diversi anni fa, per cercare di soddisfare i bisogni primari, s''impegnavano tutte le proprie energie, oggi l'attenzione si sposta soprattutto su capricci e mode, sicuramente più difficili da seguire.
Occorre quindi recuperare i valori ormai perduti, non quelli legati ai beni materiali, ma i veri valori autentici, come la famiglia, la comunicazione e, non meno importante, la conoscenza reciproca che si è andata a perdere con gli anni anche a causa dei social network.
Ma la ragione che caratterizza l'uomo e consiste nel controllo delle pulsioni a volte non c'è, quella che si era costruita con i principi dell'amore, della fratellanza, della solidarietà per una società più giusta, sono stati da tutti noi spazzati via nel volgere di una generazione e ora siamo tutti più poveri, questa è la vera crisi sociale dell'Occidente che sta regredendo.
Rino Basili
Segretario
Intesa San Martino
Da Novembre a oggi oltre 11.000 iscritti e 20 coordinamenti regionali. I Gilet Gialli Italiani raccolgono consensi e facebook è ancora una volta lo strumento più efficace per aggregarsi e condividere informazioni. Giancarlo Nardozzi, cofondatore insieme all'ex deputato grillino Ivan Della Valle, ci ha rilasciato una dichiarazione sul movimento e gli obiettivi che si prefigge.
Intervista Di Nicola Comparato - 14 gennaio 2019 -
Le "gesta " dei Gilet Gialli francesi, quelli originali, che da due mesi stanno tenendo sotto scacco Emmanuel Macron mettendo, purtroppo, anche a ferro e fuoco Parigi, altre città della Francia con qualche puntata anche a Bruxelles, stanno raccogliendo consensi ammirevoli un po' in tutta Europa e l'Italia non è da meno.
E' infatti da novembre scorso, all'indomani dei primi moti transalpini, che da Torino sono state gettate le basi per un movimento nazionale. A mettere a dimora il primo seme italiano sono stati Giancarlo Nardozzi, venditore ambulante torinese, presidente del GOIA (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti), e Ivan Dalla Valle ex deputato del Movimento 5 Stelle che hanno dato vita al "Coordinamento Gilet Gialli Italia".
Per saperne di più, abbiamo contattato Giancarlo Nardozzi, uno dei fondatori del movimento, che ci ha rilasciato un'intervista, sintesi della origine e dell'obiettivo del movimento dei Gilet Gialli domestici.
(Giancarlo Nardozzi)
Buon giorno Signor Nardozzi, quando e con quale scopo è nato il coordinamento dei Gilet Gialli Italiani?
Siamo nati a fine Novembre prendendo spunto dai Francesi. Abbiamo creato questo coordinamento per poter avere una cassa di risonanza verso le istituzioni tutte , per generare attenzione ai veri problemi del popolo.
Ponete delle condizioni particolari per entrare a far parte del coordinamento?
Possono entrare tutti , anzi è di tutti purché non ci siano scopi personali, secondi fini e zero violenza. Nel qual caso verranno allontanati.
Attualmente dove siete attivi e quali i punti di contatto e di differenza con i francesi?
Nonostante il tempo trascorso sia stato breve, abbiamo creato coordinamenti in tutte le regioni italiane. Il punto in comunione con il movimento francese è nel ritenere prioritaria la sovranità del popolo. Le differenze tra noi e i Francesi, sono che loro stanno attraversando una situazione che avevamo noi con il governo passato e con grande coraggio si stanno battendo. Noi invece stiamo creando una situazione anche per far si che non accada mai più.
Avete un sito internet di riferimento?
Al momento no, siamo su Facebook e Whatsapp con un gruppo per ogni regione.
Per caso puntate ad eventuali elezioni?
Non siamo nati con l'intenzione di fare politica anche se, vedendo lo scenario attuale, sarebbe una cosa buona un terzo partito che tenesse lontano le vecchie lobby partitiche, ormai da anni nelle istituzioni e che hanno portato il nostro paese a questi bassi livelli. Chi vivrà vedrà!
Che genere di persone militano nei Gilet Gialli Italiani?
Di tutti i generi dal disoccupato al laureato affermato.
Avete già fissato una data per un raduno ufficiale dei Gilet Gialli Italiani?
Da quando io e Ivan Dalla Valle abbiamo pensato di fondare il movimento il gruppo ha superato le 11000 presenze. Per ora intendiamo farlo crescere ancora e che sia un popolo unito e sulla stessa linea ideale.
Riuscirete a sensibilizzare l'opinione pubblica italianai?
Se riusciremo a sensibilizzare l'opinione pubblica lo vedremo, diamo per scontato che ci isolino. Siamo in Italia il paese dei venduti.
Un'ultima domanda: si è sentito parlare di un altro gruppo di Gilet Gialli Italiani, con tanto di marchio depositato, hanno qualcosa a che fare con voi?
Come già detto prima, noi non ci siamo costituiti con l'intenzione di dar vita a un partito, se sarà lo condivideremo apertamente. Non abbiamo idea di chi siano quelle persone cui fate riferimento.
Il link della pagina Facebook dei Gilet Gialli Italiani https://www.facebook.com/Coordinamento-Nazionale-Gilet-Gialli-Italia-293057177993124
Giancarlo Nardozzi e Ivan Della Valle si presentano e presentano il programma del movimento. https://www.facebook.com/MovimentoGiletGialli/videos/1968652113170641/
(Giancarlo Nardozzi e Ivan Dalla Valle)
(Ivan Dalla Valle)
#giletsjaunes #giletgialli
Vi sono povertà che vanno ben oltre la condizione economica di un soggetto che, rapportandosi con la società, si ritrova a vivere una situazione di disagio dettata dalla propria condizione educativa. Vi sono povertà che trascurate a lungo producono un impatto negativo sul territorio, le cui ripercussioni sociali permangono e si manifestano nelle generazioni avvenire per decenni. Vi sono povertà evitabili dettate da semplici distrazioni alle quali, per porvi rimedio, basterebbero poche attenzioni ed un impegno concreto della società affinché queste si colmino divenendo risorsa.
L'esempio più noto che giunge ad oggi ed in grado di contrastare questo fenomeno cosiddetto di "povertà educativa", utile a risolvere un problema sociale dall'elevata importanza, ruota attorno a ciò che potremmo definire un miracolo: gli oratori.
Diffusissimi nella storia d'Italia ed al centro di tante e positive storie nostrane, rappresentano da secoli luoghi di incontro, crescita e comunità, in cui non solo riuscire con successo nell'aggregazione dei giovani, ma in grado di concorrere ad educare in pieno le future generazioni, basandosi su quegli imprescindibili valori cristiani certi e duraturi. Ad oggi ne risultano censiti circa 8000 con un'attività proficua che persiste dal 1500, epoca in cui ad opera di San Filippo Neri, si diede vita a questa realtà con l'idea di unire persone di ogni ceto dietro la forza motrice di un grande valore: l'amicizia.
Nell'efficace contrasto alla povertà educativa gli oratori con la sola attività di dopo-scuola prestata alle famiglie, svolgono un ruolo centrale nella formazione del minore. Prettamente incentrati sul lavoro dei volontari, gli oratori si dimostrano utili strumenti di socializzazione, affiancando alla formazione scolastica le tante attività sportive, artistiche e ludiche avviate all'interno.
E' grazie anche a simili esperienze che la nostra associazione si spende attivamente intorno al tema dei minori, cercando con proprie risorse e nei limiti dei propri spazi e tempi dei preziosi soci volontari, di dedicare sempre maggiore attenzione alle giovani generazioni, coinvolgendole in progetti, laboratori ed eventi in grado di simularne gli effetti ed i benefici, nella speranza che vi siano future generazione dall'elevata cultura, dalla profonda preparazione ma soprattutto dotati di un'ampia e benevola sensibilità verso il prossimo.
Andrea Coppola
Tesoriere e Responsabile organizzativo
Intesa San Martino
Appello alle Istituzioni dell'associazione Calabria Prima Italia. Manca e urge una festa per il nome Italia. Potrebbe avere una propria giornata oppure essere associata alla Festa del Tricolore del 7 gennaio o alla Festa della Repubblica del 2 giugno.
L'associazione culturale "Calabria Prima Italia" (fondata nel 1988 dal giornalista Domenico Lanciano, con presidente dal 2004 l'avv. Giovanni Balletta) ha sempre rivendicato (finora inascoltata) presso le massime Autorità dello Stato, la istituzione del "Giorno del Nome Italia" da celebrarsi da solo oppure associato alla Festa del tricolore (07 gennaio) o Festa della Repubblica (02 giugno).
Uno Stato, per dirsi tale, deve avere almeno le seguenti 8 caratteristiche fondamentali, ufficiali e riconoscibili dalle altre Nazioni: una Costituzione (con un ordinamento politico e giuridico), un Nome (Italia), uno Stemma, un Territorio (entro precisi confini), una Popolazione residente, una Bandiera (il Tricolore), un Inno (Fratelli d'Italia), una Capitale (Roma).
Altresì, uno Stato che si rispetti dovrebbe avere almeno una Festa Nazionale. L'Italia ne ha,attualmente sei. Tre in cui non si lavora: Festa della Liberazione (25 aprile), Festa dei Lavoratori (primo maggio), Festa della Repubblica (02 giugno); e tre feriali: Festa del Tricolore (7 gennaio), Anniversario dell'Unità d'Italia (17 marzo), Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate (4 novembre). Ci sono, poi, altre Giornate di memoria o commemorative, istituite per legge, come ad esempio quella del 27 gennaio per la Shoah e quella del 10 febbraio.
Secondo la tradizione orale e le testimonianze scritte dei primi e più attendibili storici, il nome "Italia" è nato nell'attuale territorio della Calabria (precisamente nei pressi dell'attuale città-capoluogo regionale di Catanzaro) ai tempi del re Italo, nell'età del bronzo, attorno al 1500 avanti Cristo.
Quindi, con i suoi 3500 anni circa, quello di Italia è uno dei nomi più antichi e prestigiosi al mondo.
L'associazione "Calabria Prima Italia" continua a lavorare non soltanto perché ci sia prima possibile la "Festa del nome Italia" , ma anche perché l'ente Regione Calabria possa denominarsi ufficialmente "Calabria Prima Italia" come è giusto che sia, soprattutto per aver dato i natali al Nome del nostro Stato e per aver significato molto nel corso dei millenni come aspirazione nazionale di molteplici generazioni.
(Ricevuto Da Calabria Prima Italia 8 gennaio 2019)
Originale, solitario, introverso e controverso, Nicola Comparato, in arte "CumbaRat", si racconta. Non teme di mettere a nudo anche le fasi più delicate della sua vita, consapevole di essere "cresciuto" e di avere la coscienza di sé stesso e dei suoi potenziali.
Di Lamberto Colla - 7 gennaio 2019 - Originale, solitario e controverso. Stiamo parlando di Nicola Comparato in arte "CumbaRat" l'ex "Rapper della Val Baganza". Nicola è di origine lucana, nato il primo marzo del 1982 a Policoro in provincia di Matera, ma originario di Rotondella, un paese limitrofo.
Cresciuto nelle terre parmensi, più precisamente nella Val Baganza, si è avvicinato alla musica da giovanissimo, dapprima con il genere metal, (infatti si esibì per la prima volta sul palco dell'oratorio di Sala Baganza a 18 anni col suo amico di vecchia data e grande musicista "Dave Colombo" di Felino) e successivamente con la musica Punk/Rock con il gruppo "Melodia Zero", fondato con alcuni suoi amici di San Vitale Baganza (PR), anche se musicalmente lui ammette di essere cresciuto ascoltando Michael Jackson e le BoyBands.
I "Melodia Zero", dopo aver inciso il primo demo si sciolgono e ognuno dei componenti prende strade diverse.
Gli anni passano e Nicola inizia a scrivere testi in rima. Comincia la sua avventura nell' hip hop verso il 2002, cantando in coppia con il rapper di Collecchio "Disturbo". A quei tempi Nicola si fa chiamare "Delirio". Dopo questa prima esperienza, cambia il suo nome d'arte in "Nick Delirio", e poco dopo fonda i "Senza Nazione Kru" col suo grande amico "M-Salento". In questo periodo scriveranno il brano "Il battello della gioia" con "Dave Colombo" alla batteria. Cominciano cosi le prime serate dal vivo sotto la supervisione di un importante realtà della musica Drum'n'Bass, i "Quia Sound System".
Alle loro serate sarà sempre presente il loro più grande fan, un ragazzo di Monticelli Terme, "Il Capitano di lungo corso Massimo Tenore".
Numerose le esibizioni live, dal "Maffia Club" a Reggio Emilia al "Bloom" di Renazzo in provincia di Ferrara, fino ai locali di Parma, "Mu" e "Positiva". Nicola, nel frattempo partecipa anche alla realizzazione di un cortometraggio per il "Centro Giovani Montanara" di Parma, in veste di attore e compositore del brano "Oi Menina" per la colonna sonore del clip. Di lì a poco, scriverà un brano per un festival sui diritti umani dal titolo "Guardami", dove si esibirà sul palco con "M-Salento".
Tutto sembra andare bene, ma col tempo le cose si fanno sempre più difficili. Nicola si presenta sul palco della finale del "Live Song Festival 2008" a Traversetolo (PR) in condizioni pietose. La prestazione non è delle migliori. Poco prima al "Maffia Club" a Reggio Emilia, durante la gara di freestyle "Tecniche Perfette" successe la stessa cosa.
In seguito i "Senza Nazione Kru" si sciolgono. M-Salento ritorna in Puglia e Nicola resta solo. Comincia la fase di autodistruzione di Nicola. Si cimenta come speaker a "Radio Senza Nome" ma il progetto viene abbandonato quasi subito. Fausto Bertucci in arte "Faustino DJ", verso il 2010 gli propone di fare il vocalist per alcune serate. All'inizio la cosa funziona, ma Nicola, vittima del suo stile di vita fuori controllo, termina una serata in un locale parmense, esattamente a Calestano, vomitando nel bagno.
Ormai è la fine. Nicola non registrerà più nulla e non si esibirà più dal vivo. Ma un giorno, nel 2015, ritorna l'ispirazione. Nicola, con il nome d'arte "CumbaRat", che nel dialetto del suo paese d'origine non è altro che il suo cognome "Comparato", inizia a dedicare tempo e musica alla terra parmense in cui è cresciuto: La Val Baganza! "Poggio di Sant'Ilario Baganza" e "Voglio stare con te" sono solo alcuni dei brani più conosciuti dell'ex rapper. Finalmente sembra che le cose comincino ad andare per il verso giusto, ma di colpo comincia il periodo più nero del cantante.
La vita sregolata continua a creargli degli ostacoli con la musica, peggiorano i suoi rapporti con il mondo femminile e con gli amici, non sa più quale direzione prendere. Il disturbo ossessivo compulsivo e la sua voglia di isolarsi dal mondo hanno la meglio su di lui. Per parecchio tempo non avrà più una vita sociale. Inizierà a starsene da solo provando solo odio nei confronti di tutti, in attesa di una rivincita. Si ritroverà anche senza mezzo di trasporto, e questo lo porterà a perdere 20 kg a causa dei km percorsi a piedi, in bici e in autostop per recarsi al lavoro per diversi anni. Viene inoltre associato ad un grave fatto di cronaca nera a causa di alcuni canzoni da lui scritte in quel periodo.
Tuttavia nel 2016 si esibisce al "Be Bop" di Felino cantando il brano "Cambiamo Felino" dedicato alla lista civica di centro destra locale per protesta contro una sinistra che lui non riconosce più. Fino a questo momento per Nicola la politica è sempre stata una cosa personale, ma diventerà determinante negli anni a venire, riscoprendo alla fine le sue radici socialiste da tempo abbandonate per la voglia di fare polemica e di farsi notare.
Ironia della sorte, quella sera l'impianto ha un guasto, ma lui prende in mano la situazione e termina la canzone senza l'accompagnamento musicale ricevendo gli applausi dei presenti. Quella sera capisce che è giunto il momento di cominciare sul serio ad occuparsi di politica, ma prima farà un viaggio in Tunisia in compagnia di Simone di Berardino, (un organizzatore di eventi Techno/HardStyle/Progressive, leader del Team Morfos Staff e collaboratore del grande DJ Ginger Il Komandante, il padre di questo genere musicale) e la sua canzone intitolata "Italia-Tunisia" del 2017, verrà trasmessa in alcuni locali di Hammamet. In Tunisia farà anche visita alla tomba di Bettino Craxi.
Al suo ritorno in Italia, Nicola si recherà alla "Cripta Mussolini" a Predappio, per fare una ricerca sul fascismo e su quel periodo storico, poi inciderà "Ruspa" che sarà trasmessa in diretta nazionale su Rai Due in un programma condotto da "Costantino Della Gherardesca", andando contro tutti i suoi principi, alla ricerca di visibilità perché schiavo del suo personaggio. In questo periodo entrerà nella Lega senza nemmeno sapere il perché.
Seguirà "Arrivano i migranti", che susciterà l'interesse della stampa svizzera, dove il rapper, mettendosi nei panni dei cittadini, parla dell'arrivo di alcuni migranti in una frazione del comune di Felino, la località parmense in cui risiede. Da sempre innamorato della Val Baganza, Nicola si è anche dichiarato contrario al progetto "Cassa di Espansione" sul Baganza, "la costosa e impattante diga artificiale che da tempo fa discutere molti" e per la quale ha scritto un brano con la partecipazione di "Sammy Varin", lo speaker di "Radio Padania Libera", l'unico vero amico che lo ha sempre rispettato durante il brevissimo periodo leghista.
La strada va avanti tra alti e bassi, Nicola, pubblicamente schierato a destra, ma con il cuore infranto che batte a sinistra, per provocazione e per amore di una ragazza tunisina, si avvicina all' Islam, ma dopo pochi giorni lascia la religione, si fa un esame di coscienza, e decide seriamente di smettere di giocare e di impegnarsi con il Partito Socialista Italiano, l'unico partito che lo rappresenta veramente da sempre.
Prima dell'Islam aveva anche frequentato i Testimoni di Geova per tantissimo tempo. Ancor prima aveva vissuto un periodo ebraico. Questi fatti lo porteranno ad essere attaccato da molti. Viene etichettato come incoerente e poco credibile, ma lui se ne frega e va avanti per la sua strada, perché per quanto gli riguarda, la coerenza è solo un limite. E lui non ha limiti! Cita questi episodi nel brano del 2018 "Mi sono innamorato di te". Nella canzone, lui viene rifiutato dalla ragazza che ama, a causa delle troppe maschere che troppo spesso indossa.
Il suo addio alla musica è vicino, ma prima del saluto finale, scrive alcune canzoni per il "Parma Calcio", e per un po' ricomincia il successo.
Ma Nicola non ha più nulla da dire. Lui vuole solo comunicare. Dopo tanti anni la musica lo ha stancato, ma la voglia di scrivere non si è mai fermata e per questo motivo l'ex rapper ha cominciato a scrivere articoli ai giornali.
Ora Nicola ha messo la testa a posto. La sicurezza, il decoro urbano e la giustizia sociale sono i suoi nuovi obbiettivi. Il suo cavallo di battaglia sono i cittadini. Di recente è riuscito a farsi eleggere delegato sindacale con la maggioranza dei voti. Attualmente svolge anche il ruolo di segretario della Consulta del Poggio di Sant'Ilario Baganza, Cevola e Sant'Ilario Baganza, tre frazioni del comune di Felino in provincia di Parma. Di recente è anche entrato a far parte del direttivo provinciale PSI Federazione di Parma e provincia.
Il commento di Nicola Comparato:
"Io penso che nella vita tutto faccia esperienza. Specialmente gli errori. Sono un socialista che si è perso per strada, ma al contrario di tanti altri alla fine sono ritornato a casa. Ho avuto tanti problemi e avevo smesso di credere in me stesso. Ero depresso, ero da solo. Cercavo di farmi apprezzare in qualche modo. Per fortuna grazie all'appoggio dei compagni sono riuscito a riprendere in mano la mia vita. W il PSI!"
Alleghiamo i link a alcune canzoni di questo intrigante personaggio ,augurandoVi un buon ascolto.
1) Poggio di Sant'Ilario Baganza https://m.youtube.com/watch?v=YF7-l0hur04
2) Voglio stare con te https://m.youtube.com/watch?v=Ip5NcG_Z-2E
3) Mi sono innamorato di te https://m.youtube.com/watch?v=RtKyyGtzmz4
4) Cassa di Espansione https://m.youtube.com/watch?v=VtOfYve7jDo
5) Italia-Tunisia https://m.youtube.com/watch?v=TdpcZ8faBLs
6) Arrivano i migranti https://m.youtube.com/watch?v=pIX8NV_Nll8
7) Ruspa https://m.youtube.com/watch?v=9Oowo6oU6ms
Decreto Salvini: sindaci pd non lo applicano? Penalizzano cittadini. Fiazza, primo cittadino di Fontevivo (PR): "Lo applicheremo con convinzione".
Fontevivo, 5 Gennaio 2019 - "I sindaci del PD non vogliono applicare il Decreto Salvini? I cittadini hanno un motivo in più per non votare una sinistra totalmente fuori dal mondo. Questi sindaci non difendono la sicurezza dei propri cittadini, ma fanno una battaglia politica a discapito di chi gli paga lo stipendio - dice Tommaso Fiazza, Sindaco di Fontevivo (Parma) - che assicura: a Fontevivo sarà applicato con convinzione, perché tutela la sicurezza di tutti i cittadini perbene dando più poteri ai Sindaci e alle Forze dell'Ordine!"
"Oggi – spiega il giovane primo cittadino leghista - i cittadini chiedono più Legalità e Sicurezza, questo Decreto va esattamente in quella direzione. Dal Daspo per i soggetti pericolosi, al carcere per i parcheggiatori abusivi, al reato di accattonaggio molesto, a nuove assunzioni per le Polizie Locali, a fondi per la sicurezza urbana, al taser e all'accesso alle banche dati del Ced interforze, a 90 Milioni per la videosorveglianza, alle norme contro le occupazioni abusive per gli sgomberi: sono tutti strumenti in più per rendere più sicure le comunità".
"Ogni giorno – aggiunge Fiazza – leggiamo sul giornale notizie del tipo: 'richiedente asilo arrestato per spaccio o per furto, aggressione, o peggio ancora'. Il Decreto Salvini, mette anche regole chiare per questo: chi commette reati gravi come violenza sessuale, spaccio di droga, violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato, rapina, se ne va"
Infine – conclude il sindaco di Fontevivo - Si mette anche un freno allo spreco di risorse pubbliche per formazione e istruzione dei clandestini. Le risorse si usano per i minori e i veri rifugiati. I clandestini si espellono. I sindaci che hanno a cuore i loro cittadini, sono grati al Decreto Salvini".
Discriminazioni nei confronti degli anziani in aumento. Il 28 % delle persone della terza età si sente discriminato, secondo un sondaggio. Con la crisi chi è anziano diventa il capro espiatorio delle politiche di austerità. L'esperto: "Ageismo diffuso, ma ancora tollerato". Lo "Sportello dei Diritti": colpa anche delle istituzioni che nulla fanno per combatterlo
In termini tecnici si chiama ageismo, un inglesismo che indica la discriminazione nei confronti di una persona in base alla sua età, in particolare verso gli anziani, è un fenomeno diffuso in tutta Europa. Secondo uno studio condotto a livello europeo, il 28% delle persone intervistate ha riferito di episodi di questo tipo, addirittura più di coloro che subiscono atti di sessismo (22%) e razzismo (12%).
In uno dei settori che riguardano gli aspetti principali della vita delle persone della terza età, ossia quello della sanità, il "30% tra quelle di 70 anni e più hanno la sensazione di essere trattate in modo ingiusto a causa della loro età", secondo quanto affermato dal professore Christian Maggiori, docente presso l'Alta scuola per il lavoro sociale di Friburgo, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano friburghese "La Liberté".
Secondo Maggiori, vi sono diversi fattori che spiegano l'aumento delle discriminazioni nei confronti degli anziani. Rispetto al razzismo e al sessismo, "l'ageismo è ancora relativamente tollerato": ed, infatti, a differenza dei primi due fenomeni, non esistono leggi che vi si oppongono. Inoltre, le persone anziane sono spesso ritenute responsabili dell'aumento dei costi della sanità. Infine, i più giovani possono percepirle "come una minaccia per la propria pensione".
In novembre, Maggiori è stato premiato dalla Fondazione Leenaards con 50.000 franchi (oltre 44mila euro al cambio attuale), che impiegherà per valutare la fattibilità e la pertinenza di un programma di sensibilizzazione dei bambini sull'ageismo. È importante lavorare con i bimbi perché gli stereotipi vengono integrati a partire dai 4-5 anni, spiega nelle colonne del quotidiano. Quando la persona sarà anziana, applicherà a se stessa questi stereotipi, che avranno un impatto sul suo benessere, aggiunge. Alcune persone anziane tendono ad esempio a trascurare le cure perché ritengono che sia normale essere malati a partire da una certa età.
Al tempo della Terza Grande Depressione, gli anziani (i non ricchi e non potenti) spesso divengono -insieme ad altri soggetti marginalizzati, discriminati o disprezzati (ancora una volta migranti, rifugiati, rom)- capri espiatori per settori di popolazione che sperimentano direttamente gli effetti sociali della crisi e delle politiche di austerità. E non solo: l'ideologia dell'austerità, le sue pratiche, nonché una certa demografia apocalittica fanno sì che l'invecchiamento della popolazione sia rappresentato -dai poteri ma anche da settori di opinione pubblica- come fardello sociale non più sopportabile. Così i tagli drastici al welfare, in specie alla sanità pubblica, nel nostro e in altri paesi europei incrementano la discriminazione delle persone anziane. In Europa sono soprattutto i medici a denunciare che l'età avanzata è la principale barriera rispetto all'accesso a cure sanitarie adeguate.
Specialmente in periodi di crisi e recessione, il pregiudizio e la discriminazione in ragione dell'età avanzata possono sommarsi a quelli in base al genere, all'origine, allo status, alla condizione sociale, producendo effetti drammatici. La svalorizzazione della vecchiaia, la rappresentazione di giovani e anziani quali unità sociali distinte e rivali è un inganno utile a occultare le fratture di classe e di potere, le crescenti ineguaglianze sociali, l'isolamento dei più deboli, la disoccupazione e l'impoverimento di massa. Colpa, quindi, anche delle istituzioni e dei governi - per Giovanni D'Agata presidente dello "Sportello dei Diritti" - che, anzichè tentare di mitigare le disuguaglianze sociali, in tempi di crisi continuano a soffiare sul vento del sentire comune e della pancia del popolo invece di tentare di superarle ed abbatterle.
(29 dicembre 2018)
Di Nicola Comparato - 29 dicembre 2018 - Davide Adorni, detto "Il Guerriero", è nato a Parma il 4 agosto 1978 e vive a Sala Baganza, in provincia di Parma. Numerose sono le esperienze di Davide che spaziano dal lavoro in fabbrica alle missioni in terra straniera, fino ad arrivare al ruolo di padre amorevole.
Davide Adorni è un addetto alla sicurezza e ha svolto questa mansione nei locali e e al seguito di personaggi importanti, vantando al proprio attivo corsi di specializzazione in Italia e all'estero nel settore delle armi. È un ottimo Driver quanto un esperto BodyGuard, ma nonostante la sua indole da duro, è il primo a farsi avanti per aiutare una persona in difficoltà, specialmente se si tratta di donne, anziani e bambini.
Molto abile nella lotta corpo a corpo, da ragazzo ha praticato Judo e negli ultimi anni si è dedicato alla lotta Krav Maga. Tra le varie esperienze, degna di nota, prima fra tutte è senz'altro quella con i Legionari. Ha partecipato ad un corso molto duro. Pochi uomini selezionati, ma tantissimi partecipanti per il primo evento di questo genere in Italia, sotto la guida e supervisione di un Legionario anziano che non ha bisogno di presentazioni, Danilo Pagliaro, autore del libro "Mai Avere Paura". Un addestramento serio, non adatto a tutti. Una full immersione di tre giorni tra fatica e cibo razionato, primo evento di una lunga serie. Ci saranno altri Step in futuro e il guerriero, di certo non mancherà.
Un'altra caratteristica degna di nota di Davide Adorni, è quella di riuscire a mantenere la calma anche nei momenti più difficili e questo lo si deve soprattutto agli addestramenti compiuti in situazioni estreme. Di certo, a prima vista, potrebbe essere scambiato per un soggetto violento, ma la realtà dei fatti, è che la violenza per lui è sempre l'ultima carta da giocare, mentre la prima per Davide Adorni è la testa. Un uomo che porta rispetto e che lo pretende come è ovvio e capace, come si può immaginare, di difendersi se attaccato. Davide Adorni odia le ingiustizie e non sopporta chi se la prende coi più deboli e forse è stato proprio questo uno dei motivi che lo hanno trasformato in un combattente.
"Molti mi vedono solo ed esclusivamente come un duro. E lo sono! - commenta il "Guerriero di sala Baganza" - Ma ho un cuore anche io e batte solo per i miei figli. Quando sono in missione il primo e l'ultimo pensiero è per i miei bambini. Ho fatto tanti errori nella vita e non voglio che loro facciano i miei stessi sbagli. Sono un guerriero, ma ragiono con il cuore. Sono addestrato per mantenere la calma in situazioni di estremo pericolo. Ogni giorno potrebbe essere l'ultimo."
Il profilo Facebook di Davide Adorni https://www.facebook.com/davide.adorni.1
Non solo le donne più belle, ma anche le più intriganti e sensuali: la classifica di Wap-Mag.com tiene conto anche di fascino, eleganza e del livello di apprezzamento da parte del pubblico: una hit poco convenzionale ma unica.
L'attrice italiana Vanessa Hessler, la conduttrice televisiva spagnola Rocío Muñoz Morales e la supermodella statunitense Taylor Hill sul podio accomunate nella classifica di World and Pleasure magazine (Wap-Mag.com) oltre che dalla bellezza anche dal fascino e dall'eleganza.
Tra le 12 donne simbolo di quest'anno anche 2 israeliane, 2 argentine ed una cinese.
La Top 12 del 2018 del portale dedicato al luxury lifestyle Wap-Mag.com (World and Pleasure International Magazine) vede classificarsi al primo posto la modella italiana Vanessa Hessler (foto in alto sinistra), nata a Roma ma cresciuta a Washington, che nel 2005 ha esordito come attrice, recitando nel ruolo di Stella in «Natale a Miami» e conquistando sempre più ruoli sia al cinema che in tv. Nota anche per la sua relazione con Mutassim Gheddafi, figlio del colonnello libico Mu'ammar Gheddafi ucciso insieme a lui nel 2011, a seguire inizia una relazione con il produttore cinematografico Gianni Nunnari, di 29 anni più grande di lei, da cui nel 2015 ha avuto la sua prima figlia, Caterina.
Nel ranking di Wap-Mag.com, diretto dal sociologo e giornalista professionista Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte ( www.jantus.org ), al secondo posto come icona di stile ed eleganza di quest'anno si colloca invece la bellissima conduttrice televisiva spagnola Rocío Muñoz Morales (foto qui sotto a sinistra), nata a Madrid e diventata popolare al grande pubblico grazie alla sua partecipazione, come insegnante di danza e coreografa, al programma «¡Mira Quién Baila!», edizione spagnola di «Ballando con le stelle».
Fondato nel 1999 come magazine patinato dedicato al luxury lifestyle ed oggi focalizzato sull'online, World & Pleasure è un marchio registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico della Repubblica Italiana. Costruita gradualmente in 20 anni di attività, la sua mailing list vip conta oggi 200.000 selezionatissimi personaggi del jet set, diplomatici, professionisti, imprenditori, manager ed opinion leader che costituiscono l'audience ideale in Italia per campagne digitali di email marketing (DEM) focalizzate su un segmento di mercato di fascia alta (http://www.wap-mag.com/advertising.html).
Terza nella classifica stilata da Wap-Mag.com è poi la supermodella statunitense Taylor Hill (prima foto in basso), una delle top più lanciate del momento, che lo scorso 5 marzo ha compiuto 22 anni. Scoperta quando ne aveva 14 mentre frequentava il liceo, è riuscita a diplomarsi nonostante i crescenti impegni di lavoro ed è diventata uno degli angeli di «Victoria's Secret». Ancora oggi è la modella più promettente del fashion business.
Segue poi al quarto posto la showgirl argentina Belén Rodríguez (seconda foto in basso), icona di bellezza non solo per gli uomini ma anche per le donne, che la prendono come modello da copiare perfino quando decidono di sottoporsi a interventi di chirurgia estetica. Molte italiane, di tutte le età, sembra si rechino dai medici con tanto di foto e chiedano delle labbra carnose come le sue, ma anche occhi più da cerbiatto, un seno più florido, un fisico più scolpito.
Quinta è invece, a sorpresa, una modella cinese, la ventenne Xin Xie (terza foto in basso), seguita al sesto posto dall'israeliana Shlomit Maka (quarta foto in basso), e quindi al settimo posto dall'inglese Alexina Graham (quinta foto in basso), che qualche mese fa è stata la prima modella dai capelli rossi a sfilare sulla passerella del famosissimo «Victoria's Secret Show», e poi ancora da un'altra israeliana, la ventenne Odeya Rush (sesta foto in basso), all'ottavo posto, salita alla ribalta per avere interpretato il ruolo di Joni nel film «L'incredibile vita di Timothy Green» e di Hannah Stine nel film «Piccoli Brividi».
Poi ancora nella classifica di Wap-Mag.com in nona posizione troviamo Zaira Nara (settima foto in basso), un'altra argentina, ex fiamma del calciatore dell'Uruguay Diego Forlan, seguita da una modella del Burundi, la ventisettenne Leila Nda (ottava foto in basso), al decimo posto, dall'indossatrice norvegese Frida Aasen (nona foto in basso) che è undicesima, e dalla modella albanese Tika Camaj (decima foto in basso) salita agli onori della cronaca per avere sfilato per «Victoria's Secret» ma anche per essere un'esperta di arti marziali, campionessa di taekwondo.
Vai alla classifica alla url: http://www.wap-mag.com/news_and_features_18031.html
Di Nicola Comparato - Il nome dell'attuale regione Basilicata, che ha Potenza come capoluogo e Matera come seconda città di provincia, risale al XIII secolo, dal greco "Basilikos", funzionario del re, termine utilizzato per indicare i governanti bizantini. Tuttavia in epoca romana, questo territorio veniva chiamato Lucania, toponimo probabilmente derivato dal nome del popolo che abitava queste terre, i Lucani, ma forse anche dal termine latino lucus o dal greco lykos (Bosco e Lupo).
E da qui il termine "lucano" per definire gli abitanti della Basilicata, termine che amano e preferiscono di gran lunga piuttosto che "Basilischi" o ancor peggio "Basilicatesi".
La Lucania è anche una terra di leggende, streghe e lupi mannari, e oggi, ne narreremo una proprio collocata nel periodo natalizio. La leggenda del "Lupo Mannaro di Rotondella".
Rotondella è un villaggio situato lungo la costa Jonica in provincia di Matera, denominato "Balcone dello Jonio" per la sua posizione geografica. La leggenda narra, come ci riporta Rudy Marranchelli esperto del territorio ove è ambientata la storia, che il 24 dicembre e a Rotondella tutto è pronto per celebrare la vigilia di Natale. Pupazzi di neve, alberi di Natale, luci e decorazioni. Il paese è in festa, ma non tutti partecipano ai festeggiamenti. Chiuso dentro una piccola casetta situata presso il Canale Ruggero, il lupo mannaro ne sta in disparte, isolato dal resto della popolazione.
"Nei piccoli borghi lucani, in un passato non molto lontano, - narra Rudy Marranchelli - si usava nelle sere d'inverno raccontare ai più piccoli, davanti il calore e la luce del fuoco, storie che tramandandosi da nonni a nipoti, stimolavano la fantasia, creavano stupore, incuriosivano e affascinavano sostituendo i programmi televisivi a cui oggi siamo un po' tutti abituati. A Rotondella (MT) queste storie antiche e magiche si chiamano "palmurie", confesso che mi sono fatto raccontare diverse di queste storielle da mia nonna, anche appartenendo a una generazione diversa, incuriosito e affascinato da una narratrice d'eccezione.
Nel periodo Natalizio non mancava una vicenda che da secoli teneva i giovani del paese allertati, quella del LUPO MANNARO rotondellese.
Naturalmente l'identità della persona affetta da questa maledizione era ignara anche ai "cantastorie" da focolare che, tenendo alta la tensione, non mancavano mai di raccomandazioni per evitare di essere sbranati dalla belva o solo morsi per poi condividerne la maledizione durante tutte le notti di luna piena.
Il lupo mannaro era sicuramente un uomo, nato nella notte a cavallo tra il 24 e il 25 dicembre, la doppia natura derivava proprio dalla data della nascita (nessun bambino poteva nascere lo stesso giorno di Cristo) e dal fatto che i genitori non avevano adottato, per tempo, i riti capaci di allontanare la bestia. Sarebbe bastato passare tre volte il bimbo davanti la "bocca" di un forno ardente o fare una croce con il carbone sotto i piedi per scacciare il maligno.
Essere condannato dalla nascita, secondo i racconti rotondellesi, aveva però un grande vantaggio, la mutazione avveniva solo durante la notte di Natale, tra il 24 e il 25 dicembre di ogni anno. Questo ha permesso al licantropo rotondellese di controllare la "maledizione" soffrendo in solitudine, lontano dal centro abitato.
Molto prima del tramonto, infatti, usava lasciarsi accompagnare dalla moglie in un magazzino rurale, posto sul tratturo, la vecchia strada, che collega Rotondella con Canale Ruggero, farsi chiudere a chiave per poi essere liberato la mattina del 25, quando il sole era già alto. La moglie aveva un ordine preciso prima di aprire il lucchetto, chiedere al marito di bussare 3 volte sulla porta, una misura di sicurezza per evitare un femminicidio sul confine tra i comuni di Rotondella e Nova Siri delimitato proprio dal Canale Ruggero.
Ogni anno, ogni vigilia, solo con un pastizz (prodotto da forno tipico di Rotondella, calzone ripieno di carne condita con uova e formaggio) un fiasco di vino e il dolore che solo una creatura "di confine" può comprendere, ossia non appartenere né alla condizione naturale né a quella soprannaturale, l'isolamento evitava alla "bestia" di commettere delitti o trasmettere una pena ancora più grande (perché chi viene morso vive la mutazione ogni notte di plenilunio).
Una storia anche di amore, di una moglie che comprende la condanna del marito, né compatisce la sofferenza della mutazione mentre si strappa i vestiti dal dolore e spesso nel rientrare in paese si ferma ad ascoltare le grida di tormento e rabbia, gli ululati, che la gente di Rotondella scambia per il vento che soffia sulle pietre taglienti del canale. Del marito che ha a cuore la sicurezza della propria amata, riempiendola di raccomandazioni, cosciente che è l'unica persona di cui può fidarsi. Di una coppia capace di custodire il segreto e controllare la terribile bestia.
Oggi il tratturo che porta da Canale Ruggero a Rotondella non è più utilizzato da "lavandaie", pastori e contadini, ma é solo un semplice e simpatico percorso turistico. Se qualche volta sulla strada in questo periodo che segue il 25 dicembre troviamo una scarpa rotta o qualche brandello di stoffa facciamo finta di nulla, custodiamo il segreto in silenzio, sapendo come sfuggire ai morsi del lupo."
La storia è finita e pronta per essere raccontata ai nostri bimbi il prossimo 24 dicembre.
Ringraziamo Rudy Marranchelli per l'affascinante e suggestivo racconto e per la foto del "tratturo", la vecchia strada, che da Canale Ruggero porta a Rotondella.
Rudy Marranchelli