Una ricerca di CougarItalia.com dimostra che la felicità ha un andamento ad «U»: il culmine dell'entusiasmo si ha a 24 anni, il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a risalire. A 42 anni una donna è di nuovo «felice» e va alla ricerca di un partner più giovane.

19 novembre 2017 - «Ci si volta indietro e ci si ritrova a fare i conti con i rimpianti. Si prova anche a guardare avanti, ma non è affatto consolante». Così Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com, il portale di riferimento delle donne mature sopra i 35 anni che prediligono la compagnia di uomini più giovani, spiega la crisi di mezza età, un fenomeno che riguarda 9 donne su 10.

Proprio una ricerca di CougarItalia.com dimostra che la felicità ha un andamento ad «U»: il culmine dell'entusiasmo si ha a 24 anni, il punto più basso si tocca a 40 anni e poi dai 42 si inizia a risalire.

«A 42 anni una donna è di nuovo felice e va alla ricerca di un partner più giovane» commenta Alex Fantini.

Lo studio di CougarItalia.com si è concentrato sull'universo femminile, ma la crisi di mezza età colpisce tutti: uomini e donne, in coppia o single, con o senza figli. E neppure un alto reddito o una grande carriera lavorativa fanno alcuna differenza.

«La crisi di mezza età inizia quando l'individuo arriva alla soglia minima di soddisfazione di sé. Un fenomeno che quindi non ha molto a che vedere con la realtà, quanto piuttosto con le aspettative deluse: il rimpianto per quel che non è stato» puntualizza Alex Fantini.

Il portale di riferimento delle donne mature sopra i 35 anni ha constatato l'esistenza di un elevato grado di correlazione tra benessere e aspirazioni, osservando per quello che riguarda l'universo femminile che fino a 24 anni le donne sono portate ad immaginare un futuro luminoso. Fino a quell'età il cervello elabora le informazioni tendendo a non ridimensionare le aspettative ed anzi ad attendersi un futuro più promettente della realtà.

«E vero è infatti che a 20 anni vivere in una camera in affitto, condividendo lo stesso appartamento con altri mentre si frequenta l'università, rende spesso le donne molto felici, perché attendono che i loro sforzi saranno presto ricompensati» precisa il fondatore di CougarItalia.com.

A 20 anni siamo insomma portati a immaginare un futuro luminoso. A 40 anni invece ci si accorge maggiormente degli errori commessi proprio perché ci eravamo aspettati troppo e ci sembra di avere sbagliato quasi su tutto: salute, lavoro, famiglia.

Secondo la ricerca di CougarItalia.com nei primi anni della maturità si tende a sottovalutare la possibilità di eventi negativi: le donne si aspettano ad esempio di avere una vita più sana rispetto alla media oppure non si aspettano di perdere il lavoro e sottovalutano perfino la probabilità di un futuro divorzio.

«Così, al di là delle loro reali condizioni di vita, la loro percezione di benessere inizia a declinare fino a toccare il punto più basso quando si trovano a dovere fare i conti con tutto ciò che non è andato come esse pensavano, con l'aggravante che non avranno mai più le stesse opportunità» conclude Alex Fantini.

Ma non tutto è perduto. I risultati ottenuti dalla ricerca di CougarItalia.com ci consolano: una volta toccato il fondo non si può che risalire: la reazione emotiva alle occasioni mancate diminuisce con l'età e già a 42 anni le donne sono nuovamente felici: la loro vita migliora all'improvviso e molte di loro vanno perfino alla ricerca di un partner più giovane.

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I killer passionali quasi sempre sono persone di sesso maschile molto vicine alla vittima. Mariti, figli, padri. Ma perchè un uomo uccide una donna?

di Paolo Mario Buttiglieri Piacenza 9 novembre 2017 - Quasi sempre è il rifiuto della donna a fare qualcosa che il maschio pretende da lei. E cosa pretende il maschio killer da una donna? Disponibilità a fare sesso, soldi, proprietà immobiliari, comportamento da schiava e disponibilità totale a fare da badante tuttofare per il maschio padrone possibilmente gratis cioè per vocazione innata.

Questi maschi con queste attitudini al killeraggio sono stati allevati in genere da madri a loro volta succubi di maschi padroni. E' la catena della schiavitù psicologica.

Ma una donna può evitare di imbattersi in un maschio killer?

Si, deve innanzitutto evitare di essere troppo disponibile, non assecondare il proprio senso del dovere. Qualunque cosa le chieda un maschio non deve automaticamente dargliela e ricordarsi che se una cosa piace al maschio non deve automaticamente piacere anche a lei. Il maschio comincerà a maltrattare la donna che si mostra troppo disponibile e paurosa delle sue reazioni. La paura femminile, l'ansia di accontentarlo, eccita la violenza maschile e il maschio pretenderà sempre di più e si mostrerà sempre più insoddisfatto di quello che la donna farà per lui.

Consiglio fondamentale per una donna: lasciate prima possibile la famiglia dei vostri genitori, costruite una vita autonoma economicamente, e soprattutto scegliete sempre il meglio per voi stessi. Il cibo migliore, i ristoranti migliori, una bella casa e così sarà facile scegliere il miglior uomo per voi. L'uomo va scelto tra quelli che sono attratti da voi. Da scartare subito quello che vi corteggia. Chi corteggia è falso e vi deluderà quando vi avra conquistato. Siate voi stesse, esprimete la vostra creatività seguite ciò che veramente vi interessa, non reprimetevi quasi mai e se dovete reprimervi scaricate subito la tensione in una attività fisica in mezzo alla natura dove possiate respirare profondamente. Non costringetevi a frequentare persone noiose e sgradevoli, che parlano di se senza preoccuparsi se vi interessa quel che dicono.

Gli uomini migliori sono quelli che non vi chiedono di rinunciare a esprimere quello che sentite e a fare quello che più vi piace. Pericolosi sono anche gli uomini che una volta iniziata una relazione affettiva con voi vogliono fare sesso anche quando voi non lo desiderate.

Semplicemente non vi amano. L'amore comporta sempre rispetto dei bisogni dell'altro, pazienza ma non repressione. Se non vi va di fare sesso con il vostro partner vuol dire che non siete più attratti anche se continuato ad amarlo.

Paolo Mario Buttiglieri, sociologo

(Foto tratta dalla Fiaccolata in ricordo di Arianna Rivara - Parma gennaio 2017 - Scatto di Francesca Bocchia)

Questa mattina, presso la sala "Scantamburlo" della Legione Carabinieri Emilia Romagna, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bologna, Colonnello Valerio Giardina, si è svolta la presentazione del Calendario Storico e dell'Agenda 2018 dell'Arma dei Carabinieri.

Il Calendario, divenuto ormai un oggetto di culto, ha raggiunto una tiratura di 1.300.000 copie, di cui quasi 11.000 in altre lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, arabo e quest'anno anche giapponese, cinese e russo), indice sia dell'affetto di cui gode la Benemerita, sia del valore dei suoi contenuti, che ne fanno un prodotto editoriale apprezzato, ambito e presente nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, a testimonianza del fatto che "in ogni famiglia c'è un Carabiniere".

Nato nel 1928, dopo l'interruzione post-bellica dal 1945 al 1949 il Calendario tornò a vivere nel 1950 e da allora è stato puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dei Carabinieri e della stessa Storia d'Italia.

La pubblicazione ha una rilevanza particolare per la famiglia dell'Arma, costituendo motivo di coesione attorno a un oggetto semplice eppure significativo, poiché ispirato ai valori nei quali si riconosce ogni carabiniere, da un capo all'altro d'Italia.

Il Calendario 2018 è incentrato sul tema "I valori etici e sociali dell'Arma", una rappresentazione visiva dell'essenza dell'Istituzione che rende omaggio all'attività svolta dall'Arma in Italia ed all'Estero a favore di tanti Paesi e delle loro Forze di Polizia.

L'"impegno per l'ambiente", la "sicurezza personale e sociale", la "tutela delle categorie deboli", l'"integrazione multiculturale", il "valore della tradizione", la "libertà di espressione", la "libertà di riunione", la "cooperazione internazionale", la "tutela del patrimonio culturale", la "tutela dei minori", l' "ordinata convivenza civile", l'"identità culturale", dodici temi per dodici mesi dell'anno che dodici affermati pittori contemporanei, ognuno proveniente da un'area del mondo dove l'Arma dei Carabinieri è intervenuta oppure ha avviato collaborazioni con le forze locali, hanno espresso e raffigurato.

L'Agenda 2018, in un formato moderno e funzionale, ha dedicato il proprio inserto allo "Sport nell'Arma" ed ai Gruppi Sportivi dell'Istituzione. Sport come espressione dei valori universalmente riconosciuti: rispetto di persone e regole, disciplina, impegno, sacrificio, lealtà, tenacia, correttezza, emulazione, valori che devono essere patrimonio di ogni Carabiniere.

Calendario Storico dell'Arma 2018
Il filo conduttore che lega i mesi dell'anno è costituito dal tema "I valori etici e sociali dell'Arma".
Dalla Prefazione al Calendario del Comandante Generale Tullio Del Sette.
"Il 25 aprile del 1855, settanta Carabinieri prendono parte al corpo di spedizione in Crimea. Per la prima volta l'Arma si proietta oltre i confini nazionali. Da allora decine di migliaia di Carabinieri sono stati impegnati all'estero, durante gli eventi bellici e, sempre di più negli ultimi vent'anni, in missioni a sostegno della pace, di addestramento e di cooperazione internazionale. Il Calendario di quest'anno rende omaggio a questa difficile attività svolta dall'Arma all'estero e in Italia a favore di tanti Paesi e delle loro Forze di polizia; un'attività prestigiosa, che ha reso l'Istituzione riconosciuta eccellenza italiana nel mondo per professionalità, efficienza e umanità dei suoi Carabinieri. Rende al contempo omaggio a questi Paesi offrendo uno spazio a giovani ma affermati pittori contemporanei di alcuni di essi.
Proseguendo nel percorso iniziato nel 2016 con l'omaggio all'arte pittorica e proseguito nel 2017 con l'omaggio all'arte grafica del bicentenario di vita dell'Arma, il Calendario del 2018 vuol diffondere la conoscenza di altre forme di espressione di culture diverse dalla nostra. Culture anch'esse portatrici di valori importanti, con le quali i Carabinieri si confrontano quotidianamente.
Per aree omogenee, comprendenti più Paesi, sono stati individuati autori di riconosciuto talento e scelte opere di forte testimonianza. E' stata preziosissima la consulenza di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte di Roma e raffinato conoscitore dell'arte contemporanea, che ha affiancato Philippe Louis Daverio, Carabiniere Benemerito.
Mese dopo mese, viene richiamato un tema dal valore universale, espressione dei diritti e delle libertà che l'Arma è impegnata a sostenere nel mondo insieme alle rappresentanze diplomatiche e, nelle missioni internazionali, alle altre Forze Armate.
Il filo conduttore è costituito dalle colorate e vivide opere del Maestro Ugo Nespolo, tra i migliori artisti contemporanei: dalla copertina, un album di famiglia a rappresentare tutti i centodiecimila Carabinieri in servizio nelle tante specialità dell'Arma, alle pagine di sinistra di ogni mese, dedicate a nostri compiti istituzionali, dove, insieme al giudizio artistico di Pietromarchi sulle pitture a fronte, compare un richiamo ad attività svolte a favore di Paesi dell'Area.
Scorrendo le pagine interne e con esse i dodici mesi dell'anno, a Gennaio, la fusione con la natura del congolese Steve Bandoma, espressione del Centro e Sud Africa, evoca l'impegno per l'ambiente; nella pagina di sinistra, i Carabinieri del ruolo forestale, che hanno implementato responsabilità e impegno dell'Arma a difesa dell'habitat umano. Nel mese di febbraio, dedicato all'Europa dell'Est, il volto severo dipinto dal rumeno Adrian Ghenie interpreta il tema della sicurezza personale e sociale; di fianco, tre operatori del GIS, le forze speciali dell'Arma, pronti a effettuare un intervento risolutivo. In Marzo, per i Balcani, l'albanese Adrian Paci esalta, dipingendo l'affannosa corsa di un ragazzo verso la libertà, il tema della tutela delle categorie deboli; si accompagna, a sinistra, la plastica immagine di un Carabiniere che offre premurosa attenzione ad alcune persone in stato di bisogno. Ad Aprile, per il Nord America, lo statunitense Mark Bradford, scelto a rappresentare gli USA all'ultima Biennale di Venezia, esprime con un'esplosione di colori e forme la sua visione dell'integrità multiculturale; a lato, Nespolo rappresenta un Corazziere e due altri Carabinieri di origine straniera, esempi di concreta integrazione. Per Maggio, dedicato al Centro e Sud America, una fantasiosa architettura indigena del messicano Curiot esalta il valore della tradizione; a sinistra, l'immagine di una processione religiosa, con i classici due Carabinieri in G.U.S. ai lati della Vergine Maria. In Giugno, per la Mesopotamia, i colorati microfoni della conferenza stampa immaginata dall'iracheno Adel Abidin plaudono alla libertà d'espressione; di fianco, i Carabinieri colti nell'atto di informare la pubblica opinione attraverso i media.

Segue il paginone centrale, nel quale Silvia Di Paolo, nostra valente e fedele art director, ha raccolto le Bandiere delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati con i quali i Carabinieri collaborano quale espressione dello Stato italiano, rappresentato dal tricolore, sul quale sottile, ma netta e chiara, si staglia la nostra Fiamma.
Nella tavola di Luglio, dedicata al nord Africa, un gruppo di persone dipinte dal marocchino Nabil El Makloufi evoca la libertà di riunione; a sinistra, alcuni Carabinieri, sereni ma attenti, vigilano sull'ordinato svolgimento di una pubblica manifestazione. In Agosto, per l'Africa Centrorientale, la multiforme composizione del kenyota Paul Onditi richiama la cooperazione internazionale; la tavola di Nespolo abbina la stretta di mano tra un Carabiniere in missione e un commilitone straniero. A Settembre, per l'Oriente, la sovrapposizione di scritti antichi dell'artista afghano Mohsem Taasha Wahidi valorizza la tutela del patrimonio culturale; di fianco, alcune delle innumerevoli opere d'arte recuperate dal nostro Comando Tutela Patrimonio Culturale con in primo piano un Carabiniere dei Caschi blu della cultura. Ottobre, per il Medio Oriente, dà spazio all'israeliano Gideon Rubin che richiama l'importanza della tutela dei minori raffigurando un bambino in posa; a sinistra, un Carabiniere che fraternizza con un bimbo. In Novembre, dedicato all'estremo oriente, lo scorcio urbano della pittrice indiana Reena Saini Kallat sottolinea la necessità dell'ordinata convivenza civile; di fianco, un Carabiniere all'ingresso di una Stazione, capillare presidio di legalità e di prossimità italiano da oltre duecento anni. Nel mese di Dicembre, per l'Africa Sahel, le sagome colorate del maliano Abdoulaye Konaté evocano il tema dell'identità culturale; di lato, a identificare la presenza continua e il pronto intervento dell'Arma, i Carabinieri di un reparto Radiomobile.
Nelle ultime due tavole interne, i simboli del nostro Stemma Araldico rendono il tradizionale, doveroso omaggio al sacrificio e al valore degli eroi che tanto lustro hanno dato all'Arma e al Paese. Silvia Di Paolo, con il suo estro, proietta questi simboli fuori dallo scudo bucranico, esaltandone il significato araldico.

Agenda dell'Arma 2018
L'Agenda dell'Arma dei Carabinieri, rinnovata nel formato e nella veste grafica nel 2017, arriva al trentanovesimo anno di pubblicazione (risale infatti al 1979 la prima edizione).
Il "diario è su base settimanale, con possibilità di rinvio a un'ampia parte destinata alle note.
Le informazioni sui Comandi dei Carabinieri e sui reclutamenti sono rese fruibili attraverso codici QR, leggibili con smartphone e tablet che rimandano alle pagine del sito www.carabinieri.it e dei social network istituzionali.
Altri codici QR consentono l'accesso ad altre notizie sull'Arma, sulla sua storia e sui periodici: il nuovo #Natura, il "Notiziario Storico" introdotto lo scorso anno, e i tradizionali "Il Carabiniere" e la "Rassegna dell'Arma".
Vi è poi l'ampia rubrica sulle date importanti dell'Arma.

L'inserto monografico quest'anno è dedicato allo Sport nell'Arma dei Carabinieri, e in particolare al centro Sportivo Carabinieri che, con i successi dei propri atleti, ha contribuito significativamente alla grande tradizione sportiva dell'Italia, quinto Paese al mondo nel medagliere olimpico di tutti i tempi.

Un contributo accresciuto nel 2017 con l'apporto degli atleti già appartenenti al Gruppo Sportivo Forestale.
Curato dal Colonnello Gianni Massimo Cuneo, Comandante del Centro, e dal Colonnello Mauro Capone per gli atleti provenienti dal corpo Forestale dello Stato, è arricchito dalla prefazione di Giovanni Malagò, Presidente del Coni, dal saggio di Gianni Mura, giornalista sportivo figlio di un Maresciallo dei Carabinieri Comandante di Stazione e dal contributo di alcuni miti dello sport: da Dino Zoff a Giorgio Cagnotto, da Novella Calligaris a Stefania Belmondo e Armin Zöggeler.

Una sessantina di ragazze di Reggio Emilia e di Modena pensavano di aver messo al sicuro alcuni centinaia di scatti privatissimi e invece, per ragioni ancor da comprendere, sono stati diffusi in rete.

Modena 8 novembre 2017 - Protagoniste e vittime dell'incidente tecnologico sono una sessantina di lieceali di Modena e Reggio Emilia le quali, avendo deciso di "blindare" le loro foto "HOT" in una APP per smartphone all'interno di un contenitore segreto, all'improvviso si sono viste comparire in rete quello che avrebbe dovuto restare visibile solo al loro gruppo.

A darne la notizia è il QN/Il Resto del Carlino il quale racconta che "Un gioco intimo che, vissuto nel segreto da una sessantina di ragazze, ora rischia di diventare più grande, molto più grande di loro: un incubo"

I sospetti sono caduti su di un fidanzatino di una delle vittime che però avrebbe giurato di averle solo scaricate sul suo PC ma non diffuse, dando invece la colpa a un hacker che avrebbe decriptato le informazioni di sicurezza.

Un altro fidanzato di una 17enne, invece, avrebbe contattato l'associazione anti pedofilia La Caramella Buona mentre le foto hot saranno presto rimosse dalla polizia postale.

Insomma, prosegue "QN" ,"qualcuna ha tradito la fiducia del gruppo, e passato tutto quel materiale a qualche amico o fidanzatino, che lo ha catalogato sul proprio computer in cartelle, con nome e cognome di ognuna delle ragazze" e, così ben classificate, distribuite in internet.

 

Lunedì, 30 Ottobre 2017 09:38

I pigiamini della discordia

Nuova bufera su "Lidl" per i pigiami «sessisti»: quello per bambina recita "Papà è il mio supereroe". I maschi, invece, sono "supereroi di sé stessi"

Una vera e propria bufera mediatica ha investito in queste ore Lidl, la catena europea di supermercati di origine tedesca. Dopo quella per aver fatto sparire le croci dal tetto di una chiesa rappresentata sulla confezione di un prodotto alimentare, Lidl salta di nuovo alla ribalta delle cronache per un'altra scelta quantomeno dubbia. Nel Regno Unito e in Germania ha infatti deciso di proporre dei pigiami per bambina e per bambino che si sono subito guadagnati l'accusa di essere sessisti. Preso da solo il pigiama per le femminucce, a parte lo stereotipico colore rosa, può quasi fare tenerezza.

La scritta sul davanti della maglia recita infatti in inglese "Daddy is my superhero", "Papà è il mio supereroe". Il confronto con la versione per maschietto, però, ha fatto trasalire diversi consumatori. Sul pigiama sui toni del blu si legge infatti il messaggio "Be your own superhero", "Sii il supereroe di te stesso".

«I maschi sono degli eroi mentre le femmine hanno bisogno di eroi. La risposta non si è fatta attendere e, nel giro di poche ore, numerosi internauti da tutto il mondo hanno esternato la propria solidarietà alla denuncia del collettivo, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti". Comunicare questo messaggio ai bambini è problematico», sottolinea perplessa un'utente tedesca di Twitter. «I maschi possono essere i supereroi di sé stessi mentre le ragazze hanno bisogno del papà? Questi pigiami andrebbero fatti sparire», gli fa eco sul social l'attrice britannica Nicola Thorp. Come riporta la Welt, c'è anche chi non afferra il sessismo dietro la scelta di Lidl e chi invita a non farla lunga: «Basta comprare alle bambine il pigiama da maschio, non vedo il problema», commenta per esempio @bontenmaru. Resta il fatto che sulle confezioni, però, il pigiama rosa è chiaramente indicato come per femminucce, quello blu per maschietti. Il pigiama Lupilu sarà proposto a partire dal 2 novembre almeno nel Regno Unito e in Germania, dove costerà 4,99 euro. Intanto

Lidl Italia non ha fatto sapere se il prodotto sarà distribuito nel nostro Paese.

Un'anteprima del rapporto ICity Rate 2017, il rating delle smart city italiane che sarà presentato il 24 ottobre a ICity Lab, l'appuntamento nazionale sulle città organizzato da FPA con il patrocinio del Comune di Milano.

I social media sono ormai a pieno titolo strumenti di comunicazione delle amministrazioni locali, ma è ancora poca l'interazione con la community. Torino, Bologna e Ferrara le città più presenti sui social. Roma e Milano quelle con più fan/follower. Venezia, Rimini e Firenze quelle con i maggiori utenti in relazione alla popolazione.

Milano 16 ottobre 2017 - I social network piacciono alle nostre città, che però li usano con grande cautela e sono ancora distanti dall'interagire con i loro followers considerandoli come una vera e propria comunità. Questo è quanto emerge dall'indagine sulla presenza, l'uso e la performance sui social network di 106 comuni capoluogo condotta da FPA. L'indagine sui social rientra nel più ampio Rapporto "ICity Rate 2017" che, oltre a questa dimensione, prende in esame ogni anno oltre 100 indicatori per tracciare il rating delle città più smart e sostenibili d'Italia. Il Rapporto completo verrà presentato il 24 ottobre prossimo a Milano alla manifestazione ICity Lab (BASE Milano, 24-25 ottobre, http://www.icitylab.it ).

Per quanto riguarda la dimensione social, su 106 Comuni capoluogo analizzati da FPA, 94 hanno attivato almeno uno strumento "social", mentre sono 12 le grandi assenti sparse un po' in tutto il Paese. Il social media più amato dalle città è senz'altro Facebook, scelto come canale di comunicazione da 85 comuni capoluogo, seguito da Twitter e YouTube.

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Le tre città più presenti sui social sono Torino, Bologna e Ferrara. Quelle con il maggior numero di cittadini virtuali sui profili Facebook e Twitter sono Roma e Milano, ma se guardiamo al numero di Fan e Follower rispetto alla popolazione residente la demografia dei social urbani cambia un po'. In proporzione alla propria cittadinanza le città più popolate di Facebook e Twitter sono Venezia (con una community pari al 39,3% della sua popolazione), Rimini (17,8%) e Firenze (17,6%).

"Ma essere presenti non basta - commenta Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA - dare informazioni in maniera più rapida è ancora poco ambizioso, alle città serve acquisire le competenze e il coraggio di aprire i propri enti alle funzionalità realmente 'social' dei nuovi media: ascoltare e rispondere, accorciare la distanza tra la macchina amministrativa e chi vive la città. Per fare questo ci sono alcune regole da seguire, senza il rispetto delle quali l'apertura dei canali social non è che un omaggio tutto formale al 'popolo dei selfie', non certo un cambio di passo della governance".

Per esempio, se guardiamo a Twitter, una buona indicazione sullo "stile di comunicazione" dell'amministrazione ci viene dal rapporto tra following e followers. Se si hanno solo followers, alla base della strategia di presenza sui social dell'amministrazione c'è uno sbilanciamento verso l'informazione. Per le 73 città presenti su Twitter il rapporto tra following/followers è in media di "1 a 10", con un ancora basso livello di interazione e di capacità di engagement della propria cittadinanza virtuale.

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(In allagato il documento di maggior dettaglio)

Crescita record di giocatori in Italia. L'anno scorso l'insieme delle puntate hanno raggiunto i 96.1 miliardi. Anche il gioco d'azzardo coinvolge sempre più giocatori

Cresce la raccolta dei giochi nel 2016 in Italia. Da oggi l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a messo a disposizione di tutti gli interessati una base conoscitiva istituzionale sul gioco legale in Italia, a livello nazionale e regionale.

Per il periodo 2006-2016 sono stati ricostruiti i dati nazionali per ogni categoria di gioco relativi alla Raccolta, alle Vincite, alla Spesa (ovvero alle perdite dei giocatori), agli introiti erariali e al fatturato della filiera commerciale.

Il trend emerso è che lo scorso anno l'insieme delle puntate effettuate dalla collettività dei giocatori italiani ha raggiunto i 96,1 miliardi, in aumento di 7,9 miliardi rispetto all'anno precedente.

Anche la grande lotteria dell'azzardo non si è mai fermata in questi anni di crisi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti": le cifre sono impressionanti del giro di affari in Italia.

Tra le regioni la Lombardia è in testa alla classifica per la raccolta complessiva: 14 miliardi e 65 milioni sono stati "bruciati" nelle macchinette dai cittadini. Il gioco on-line, per esempio, è diventato il secondo segmento del mercato, superato le lotterie istantanee come il "Gratta e vinci" che non può essere direttamente abbinato ad un territorio geografico e che quindi i dati delle regioni potrebbero avere dei numeri "veri" diversi e ridefinire questa "classifica dell'azzardo".

Pirillo, un simpatico meticcio, era sparito insieme al padre Romeo da un'azienda agricola del modenese nel 2010. Quando ormai le speranze si erano del tutto annullate, alla proprietaria è arrivata la telefonata dal canile di Modena.

Modena – Sembra la trama del celebre film "Torna a casa Lassie".

Non ci credeva nemmeno lei quando la figlia le ha detto di avere ricevuto una telefonata dal canile di Modena in cui le si diceva che il loro cane, Pirillo, si trovava presso la struttura.

Sì, perché il simpatico e vivace meticcio era scomparso da casa nell'ottobre del 2010, all'età di quattro anni. Insieme al padre Romeo si era allontanato dal terreno di un'azienda agricola nel modenese senza più fare ritorno. I due cani, forse "innamorati" di qualche cagnolina, non avevano più fatto ritorno, sembravano scomparsi nel nulla. Inutili gli appelli e le segnalazioni. Con il tempo, la famiglia si era rassegnata a non vedere più i loro amici a quattro zampe, struggendosi al pensiero del destino che poteva essere stato riservato ai due animali.

Finché, nell'agosto di quest'anno, una chiamata del Canile di Modena. I volontari si erano accorti che uno dei cani ospitati nella struttura aveva il microchip e il numero di telefono corrispondeva a quello della figlia della proprietaria, che ora abitava a Modena nell'ex casa della madre, trasferitasi a tempo pieno nell'azienda agricola di famiglia.

Per non dare alla madre false speranze, la figlia si precipita al canile, dove, con sorpresa e immensa gioia si trova davanti proprio il loro Pirillo. Il cane è potuto così fare ritorno tra le braccia della sua "mamma", che ha riconosciuto subito, tra feste e saltelli.

Se il cagnolino potesse parlare forse potrebbe raccontare dove è stato e che cosa ha fatto in questi sette anni.

Probabilmente, date le sue buone condizioni di salute e il tempo trascorso qualcuno si è preso cura di lui. Di sicuro deve ringraziare la sua "umana", che da cucciolo gli ha applicato quel microchip che gli ha permesso di tornare a casa dopo tanto tempo.

Le donne curvy piacciono, e anche molto! Le forme generose sono altamente apprezzate dagli uomini e se una amante cercano, l'85% sceglie la Curvy. I gusti delle donne, almeno il 75% delle intervistate, amano la «beard design».

Redazione 16 settembre 2017 -
20170915-Francesca DelleraTinto Brass le bellezze formose le ha sempre esaltate e scoperte, in tutti i sensi. Da Serena Grandi a Francesca Dellera, solo per citarne alcune, sono state così ben dirette dal maestro del cinema erotico italiano, tanto da farne quasi assaporare tutte le armonie dei profumi dei personaggi interpretati dalle splendide attrici.

Le "curvy" come vengono modernamente etichettate le signore con le forme arrotondate, di fatto non sono mai cadute di moda.
Già alcuni anni fa una ricerca scientifica promossa dalla prestigiosa università britannica Westminster , aveva confermato l'ipotesi.

Le donne "burrose" sarebbero quindi sensuali, divertenti e perché no, rassicuranti, aspetti capaci di ingabbiare anche l'uomo più "difficile.

Il successo del "Burlesque" (Spettacolo di varietà costituito da canzoni, balletti, caricature, spogliarelli) e della sua musa Dita Von Teese (in copertina) ne è un'ulteriore prova, capace di guadagnarsi spazi nei palinsesti televisivi con il "bollino verde".

Secondo l'85% degli uomini le donne in carne sono le preferite per tradire il partner.
Considerate più affascinanti, più sensuali e più sexy e rassicuranti, le bellezze mediterranee hanno sbaragliato la concorrenza.
Per tradire le donne preferiscono invece la «beard design».

Questo è quanto emerge dall'ultimo sondaggio di Incontri-ExtraConiugali.com, il portale dedicato a chi cerca un'avventura, su un campione di mille uomini e mille donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni.

20170913-dita-von-teese-lingerieNiente magre dunque ma solo tante curve.
Come mai? «Le motivazioni sono tante. In primo luogo la carica di energia che queste donne emanano risultando estremamente attraenti agli occhi degli uomini che le guardano. Una donna in carne è sinonimo di felicità e di benessere. Un seno abbondante e fianchi generosi, dunque, non rappresentano un problema, ma una risorsa per piacere agli uomini. E poi c'è anche il sorriso: le donne «tonde» non sono quasi mai tristi, sono quasi sempre positive ed allegre» risponde Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com, il sito più sicuro dove cercare un'avventura in totale discrezione e anonimato.


E gli uomini? Secondo il medesimo sondaggio per tradire le donne non vogliono maschi con il volto liscio ma neanche quelli troppo barbuti.

Il 75% delle donne preferisce l'uomo con la barba rasata come se fosse disegnata sul viso dell'uomo.
Una barba dunque corta e ben curata, capace di dare equilibrio al viso, oppure una barba semi-folta ma scolpita che consente ai visi più rotondi di allungarsi ed avere un effetto più accattivante.

Perché le donne amano l'uomo con la barba super definita? «La cura del viso - sottolinea Alex Fantini -rende l'uomo più ordinato, ma soprattutto più affidabile nella percezione delle donne». Insomma, l'uomo con il volto ordinato dà l'idea di quello che si prende cura di sé e quindi dei suoi affetti personali, di una persona metodica che non lascia nulla al caso.

20170915-nude-belle-burose

Nelle giornate tra il 12 e 15 agosto, oltre ai consueti servizi di prevenzione e repressione reati in ambito ferroviario, in previsione del consueto esodo di viaggiatori diretti in varie località in occasione del week end di ferragosto, su disposizione del Compartimento di Polizia Ferroviaria dell'Emilia Romagna, sono stati effettuati controlli straordinari in ambito con particolare riguardo ai bagagli dei viaggiatori nelle stazioni di Parma ed agli obiettivi sensibili lungo le linee ferroviarie.

Il personale impiegato ha sottoposto a controllo di polizia n.53 persone e, mediante l'uso di metal detector, ha controllato e ispezionato complessivi 72 bagagli. Anche in considerazione del fatto che tali controlli, anche se con minore intensità, vengono ormai effettuati, con cadenza quotidiana, da circa due anni, i viaggiatori presenti hanno dimostrato particolare spirito di collaborazione.

L'attività principale si è verificata nelle giornate prefestive nel corso delle quali, come previsto, si è verificato un notevole aumento di viaggiatori diretti nelle varie località turistiche
Nel corso dei servizi, particolarmente intensa si è rilevata l'attività di identificazione di persone sorprese a viaggiare da personale ferroviario sprovvisti dei prescritti titoli di viaggio.

Tra questi è stato denunciato, in stato di liberta, per rifiuto di indicazioni sull'identità personale, un cinquantenne straniero, residente in provincia di Piacenza ed in posizione regolare in relazione al soggiorno nel Territorio Nazionale, poiché, alla richiesta di un capo treno che lo aveva sorpreso senza titolo di viaggio a bordo di un convoglio diretto a Rimini, si era rifiutato di pagare il corrispettivo dovuto ed altresì, ripetutamente, di declinare le proprie generalità finalizzate alla redazione della prevista sanzione amministrativa. Il Capo Treno si è visto quindi costretto a richiedere l'intervento degli Agenti della Polizia Ferroviaria di Parma che hanno provveduto ad identificare compiutamente il soggetto ed a segnalarlo all'autorità giudiziaria per il reato descritto.

Nelle stesse giornate un giovane straniero è stato segnalato all'autorità amministrativa in quanto sorpreso in evidente stato di ebbrezza alcolica.
Nel corso delle giornate destinate ai controlli non sono stati segnalati, sia informalmente che a mezzo denunce, reati avvenuti in ambito ferroviario, sia all'interno della stazione ferroviaria che a bordo di convogli in arrivo a Parma.

(polizia ferroviaria parma)

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