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Da Novembre a oggi oltre 11.000 iscritti e 20 coordinamenti regionali. I Gilet Gialli Italiani raccolgono consensi e facebook è ancora una volta lo strumento più efficace per aggregarsi e condividere informazioni. Giancarlo Nardozzi, cofondatore insieme all'ex deputato grillino Ivan Della Valle, ci ha rilasciato una dichiarazione sul movimento e gli obiettivi che si prefigge.

Intervista Di Nicola Comparato - 14 gennaio 2019 -

Le "gesta " dei Gilet Gialli francesi, quelli originali, che da due mesi stanno tenendo sotto scacco Emmanuel Macron mettendo, purtroppo, anche a ferro e fuoco Parigi, altre città della Francia con qualche puntata anche a Bruxelles, stanno raccogliendo consensi ammirevoli un po' in tutta Europa e l'Italia non è da meno.

E' infatti da novembre scorso, all'indomani dei primi moti transalpini, che da Torino sono state gettate le basi per un movimento nazionale. A mettere a dimora il primo seme italiano sono stati Giancarlo Nardozzi, venditore ambulante torinese, presidente del GOIA (Gruppo Organizzato Indipendente Ambulanti), e Ivan Dalla Valle ex deputato del Movimento 5 Stelle che hanno dato vita al "Coordinamento Gilet Gialli Italia".

Per saperne di più, abbiamo contattato Giancarlo Nardozzi, uno dei fondatori del movimento, che ci ha rilasciato un'intervista, sintesi della origine e dell'obiettivo del movimento dei Gilet Gialli domestici.

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(Giancarlo Nardozzi)

Buon giorno Signor Nardozzi, quando e con quale scopo è nato il coordinamento dei Gilet Gialli Italiani?
Siamo nati a fine Novembre prendendo spunto dai Francesi. Abbiamo creato questo coordinamento per poter avere una cassa di risonanza verso le istituzioni tutte , per generare attenzione ai veri problemi del popolo.

Ponete delle condizioni particolari per entrare a far parte del coordinamento?
Possono entrare tutti , anzi è di tutti purché non ci siano scopi personali, secondi fini e zero violenza. Nel qual caso verranno allontanati.

Attualmente dove siete attivi e quali i punti di contatto e di differenza con i francesi?
Nonostante il tempo trascorso sia stato breve, abbiamo creato coordinamenti in tutte le regioni italiane. Il punto in comunione con il movimento francese è nel ritenere prioritaria la sovranità del popolo. Le differenze tra noi e i Francesi, sono che loro stanno attraversando una situazione che avevamo noi con il governo passato e con grande coraggio si stanno battendo. Noi invece stiamo creando una situazione anche per far si che non accada mai più.

Avete un sito internet di riferimento?
Al momento no, siamo su Facebook e Whatsapp con un gruppo per ogni regione.

Per caso puntate ad eventuali elezioni?
Non siamo nati con l'intenzione di fare politica anche se, vedendo lo scenario attuale, sarebbe una cosa buona un terzo partito che tenesse lontano le vecchie lobby partitiche, ormai da anni nelle istituzioni e che hanno portato il nostro paese a questi bassi livelli. Chi vivrà vedrà!

Che genere di persone militano nei Gilet Gialli Italiani?
Di tutti i generi dal disoccupato al laureato affermato.

Avete già fissato una data per un raduno ufficiale dei Gilet Gialli Italiani?
Da quando io e Ivan Dalla Valle abbiamo pensato di fondare il movimento il gruppo ha superato le 11000 presenze. Per ora intendiamo farlo crescere ancora e che sia un popolo unito e sulla stessa linea ideale.

Riuscirete a sensibilizzare l'opinione pubblica italianai?
Se riusciremo a sensibilizzare l'opinione pubblica lo vedremo, diamo per scontato che ci isolino. Siamo in Italia il paese dei venduti.

Un'ultima domanda: si è sentito parlare di un altro gruppo di Gilet Gialli Italiani, con tanto di marchio depositato, hanno qualcosa a che fare con voi?
Come già detto prima, noi non ci siamo costituiti con l'intenzione di dar vita a un partito, se sarà lo condivideremo apertamente. Non abbiamo idea di chi siano quelle persone cui fate riferimento.

Il link della pagina Facebook dei Gilet Gialli Italiani https://www.facebook.com/Coordinamento-Nazionale-Gilet-Gialli-Italia-293057177993124 

Giancarlo Nardozzi e Ivan Della Valle si presentano e presentano il programma del movimento. https://www.facebook.com/MovimentoGiletGialli/videos/1968652113170641/ 

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(Giancarlo Nardozzi e Ivan Dalla Valle)

 

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(Ivan Dalla Valle)

 

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#giletsjaunes #giletgialli

Editoriale: - Ancora un Natale firmato. Terrorismo - Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero - Cereali e dintorni. Mercato "sospeso" - Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo - PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico - Frena la crescita della spesa alimentare domestica -
SOMMARIO
Anno 17 - n° 51 23 dicembre 2018
1.1 editoriale
Ancora un Natale firmato. Terrorismo
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 ambiente Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo
7.1 zootecnia genetica PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico
7.2 consumi domestici Ismea - Frena la crescita della spesa alimentare domestica
8.1 emilia romagna Emilia Romagna - Oltre 5 milioni per innovazione e ricerca
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Francia: Protesta del "Gilet Gialli": distrutti oltre la metà dei 3275 autovelox in tutto il Paese. La disperazione e la lotta contro il possibile inasprimento di tasse e sanzioni si abbatte sulle apparecchiature elettroniche di rilevazione delle infrazioni. Forse solo in Francia si è preso coscienza che siano solo strumenti per far cassa?

Dal 17 novembre, primo giorno della mobilitazione dei "gilet gialli", oltre la metà dei 3.275 autovelox automatici in Francia sono stati messi fuori servizio.

Una vera e propria ecatombe di apparecchiature elettroniche per la rilevazione delle infrazioni: coperti, rotti, vandalizzati o comunque resi inutilizzabili, i radar, così vengono comunemente chiamati oltralpe, non hanno davvero un bell'aspetto dal 17 novembre, coinciso con l'inizio del movimento dei cosiddetti "gilet gialli".

Se il Ministero dell'Interno si rifiuta di fornire le cifre per "evitare un'eccedenza", il sito Radars-auto.com  garantisce che il 65% delle telecamere fisse per il controllo della velocità siano state interessate. Nel paese, i numeri parlano da soli, anche se non possono essere esaurienti: la situazione cambia da un giorno all'altro, a volte da un minuto all'altro. In pratica una vera e propria epidemia della protesta nella protesta.

I dati seguenti sono stati registrati dal quotidiano "La Dépêche du Midi", diffuso nella regione Midi-Pirenei e nei dipartimenti di Aude e Alta Garonna. Mentre nessuna cifra ufficiale comunicata dalle prefetture. Nel Tarn, 23 radar su 33 sono fuori servizio. Quasi il 67% dei dispositivi. Nel Tarn-et-Garonne: 25 radar non funzionano sul 34 che conta il dipartimento. Nell'Aveyron, 13 dei 19 radar sono etichettati o coperti oggi. Non è molto meglio in Ariège: 8 radar sono stati danneggiati in 11. Cinque dei radar degradati sono stati anche dati alle fiamme la stessa notte da mercoledì a giovedì. Gli Hautes-Pyrénées non sono esclusi: 10 dei 13 radar sono stati vandalizzati. Su 12 radar, 3 sono ora fuori servizio nel Lot ma tutti sono stati danneggiati. La situazione è eccezionale nel Gers. Lì, 21 radar su 22 erano fuori servizio il 13 dicembre. Da allora, quelli di Isle-Jourdain, Gimont e Jegun sono stati rilasciati e riavviati. La prefettura di Gers n ' non desiderava comunicare sul danno di questi degradi, ma si può già garantire che la perdita di profitto sia colossale. Il radar di L'Isle-Jourdain, il dipartimento più "redditizio", ad esempio ha lampeggiato quasi 30.000 volte nel 2017. Per trovare i colpevoli di questo danneggiamento di massa, la polizia ha dispiegato i mezzi principali: videosorveglianza, sondaggi, campioni di DNA ... Alla fine di novembre, il Tribunale penale di Tolosa ha condannato tre gilet gialli che avevano incendiato i radar automatici a Saint-Jory, Haute-Garonne e Pompignan, nel Tarn-et-Garonne, tra i tre mesi di prigione e le 105 ore di servizio alla comunità. Lo stato, quindi dovrà mettersi le "mani in tasca" per sopperire alle conseguenze di quella che per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", al netto della censurabilità delle modalità, costituisce anche una presa di coscienza di massa sulla reale funzione di queste macchinette infernali e sulla loro utilizzazione a fini di cassa per gli enti accertatori. Basti pensare che solo per riparare un vetro rotto si spende 500 euro e ci vuole circa una settimana per cambiarlo. Circa 75.000 euro per una postazione distrutta e un mese per sostituirla, oltre al necessario lavoro di ingegneria civile.

Ed anche se le sanzioni per il danneggiamento di questi beni pubblici siano severe con pene che possono arrivare fino a sette anni di carcere e multe di 100.000 euro, pare che non abbiano scoraggiato i centinaia, forse migliaia di cittadini, che hanno così voluto esprimere il loro dissenso di fronte a questa che appare essere una fonte indiretta di tassazione che contribuisce ad esasperare il clima già teso in Francia, sul possibile inasprimento dei carichi fiscali. In tal senso, sembra assurdo che in Italia dove il peso delle tasse, imposte e balzelli è anche superiore, nessuna protesta pubblica sia ancora scoppiata nel corso degli ultimi anni. Ma i francesi, si sa, sono i francesi. Evidentemente.

(22 dicembre 2018)

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Pubblicato in Cronaca Emilia

Editoriale: - L'Europa non regge alla "Prova del Nove" - Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero - Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA - Il Sale italiano in mani francesi?- Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza...

SOMMARIO Anno 17 - n° 50 16 dicembre 2018
1.1 editoriale
L'Europa non regge alla "Prova del Nove"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 10/12/2018 - nuovi grafici -
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA.
5.1 IGP e sale italiano Il Sale italiano in mani francesi?
6.1 ambiente ponti Ponte sul Po di Colorno: firmato il contratto col consorzio Coimpa
6.2 ambiente Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza
7.1 lattiero caseario ONAF – La tradizione casearia italiana descritta dai suoi nuovi assaggiatori
7.2 bonifica nomine Bonifica Parmense, alla vicepresidenza l'imprenditore Giacomo Barbuti
8.1 Ambiente Bonifica Centrale, il piano triennale 2019-2021
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
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Editoriale: - Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli" - Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su. - SIMA Innovation Awards: i vincitori - Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere. - Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza: -

SOMMARIO Anno 17 - n° 49 9 dicembre 2018
1.1 editoriale
Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi forse compromessa.
5.1 meccanica eventi SIMA Innovation Awards: i vincitori
6.1 la favola ambientale Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere.
6.2 ambiente Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza:
7.1 lattiero caseario Latte e derivati - tendenze.
7.2 tutela alimentare Tutela dei Marchi all'estero: 2 milioni in più per le imprese
8.1 vino eventi Lungarotti: cantine aperte a Natale
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

 

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