È la seconda sconfitta consecutiva per i ducali. Al Dall’Ara è disfatta rossoblù
27 aprile 2014 – di Maria Caterina Viscomi
Il calendario segna -3 alla fine del campionato e se per il Bologna la situazione diventa sempre più dura, il Parma lascia il sesto posto a Lazio, Torino e Verona, perdendo terreno ai fini dell’Europa League.
È una giornata sfortunata per i crociati, di scena al Sant’Elia contro un Cagliari alla ricerca della salvezza matematica. L’inizio di gara non offre nessuno spettacolo, poi sono i sardi ad accelerare i ritmi, rendendosi insidiosi con Eriksson che, colpendo il palo, spreca la prima occasione goal della partita. Con il passare dei minuti, cresce anche il Parma con un Cassano in formato nazionale che al ’21 e al 31’ rischia di andare a segno. Al ’34 l’arbitro Gervasoni fischia un fallo di Lucarelli in area e assegna il rigore ai padroni di casa: Pinilla trasforma in rete, portando i suoi in vantaggio. Il rigore è sospetto e Dessena è molto bravo a procurarselo. Per tutto il resto della gara si susseguono gli attacchi del reparto offensivo crociato che chiama continuamente in causa il portiere di casa Silvestri che prima respinge Acquah e poi Biabiany. Questo nonostante i ducali giochino per quasi un tempo in dieci: al ’53 Felipe è infatti espulso per una discussione poco gentile con Rossettini dal quale si era poco prima preso un calcio. A nulla servono i cambi decisi da Donadoni con gli ingressi di Amauri e Schelotto a rilevare Palladino e Gargano.
Migliore in campo: il voto più alto va sicuramente a FantAntonio, assoluto protagonista contro il Cagliari e da premiare anche per la continuità con cui sta giocando, nonché per il contributo dato alla squadra in tutta la stagione.
Peggiore in campo: Felipe, che per un fallo di reazione lascia i compagni in inferiorità numerica.
Nell’anticipo di sabato, i rossoblù hanno avuto la peggio contro la Fiorentina, complici le scelte non azzeccate di mister Ballardini e l’ottima forma del numero 11 viola Cuadrado, autore di una bellissima doppietta. Dopo un buon avvio da parte dei padroni di casa, è proprio il colombiano ad aprire le marcature (’23), approfittando di una serie di pecche della difesa emiliana. Al ’35 è la volta di Ilicic che, con una conclusione da fuori, sigla il 2-0. All’inizio della ripresa si vede qualche guizzo d’orgoglio del Bologna, ma nulla di più: sono sempre i viola ad avere il dominio tanto che a due minuti dallo scadere Cuadrado, con la sua nona rete stagionale, chiude il match. Ballardini avrebbe potuto (e dovuto) osare maggiormente, optando per un modulo diverso dal solito 3-5-1-1, che sinora ha dato scarsi risultati, o piazzando in avanti Kone al posto dello spento Acquafresca.
Al Bologna non resta che fare più punti possibili nelle ultime tre sfide, due delle quali, contro Genoa e Lazio, non si presentano affatto semplici.
Migliore in campo: primo della classe, nonostante tre reti subite, è Curci. L’estremo difensore rossoblù fa il possibile per rimediare agli errori di una difesa inesistente e, almeno in due occasioni, evita un risultato peggiore.
Peggiore in campo: prestazione insufficiente per Robert Acquafresca. Schierato come unica punta e supportato da Kone, gioca in maniera impalpabile ed è poco preciso davanti alla porta.