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Crocetta Baseball e Softball in campo per Giocamico. Donazione all’associazione che si occupa delle attività ludico ricreative per i piccoli pazienti dell’Ospedale dei bambini.

Parma -

Gli atleti del Crocetta Baseball e Softball hanno voluto condividere il successo di pubblico e di entusiasmo del XVII Torneo Crocetta con gli amici e coetanei ricoverati all’Ospedale dei bambini. E’ a loro infatti che hanno deciso di destinare il ricavato della lotteria organizzata durante il Torneo estivo attraverso l’associazione Giocamico, da oltre vent’anni al fianco dei reparti pediatrici del Maggiore per le attività ludico ricreative. 

Alla consegna avvenuta questa mattina al “Pietro Barilla” era infatti presente una delegazione degli atleti del Crocetta Baseball accompagnati da Vania Sghia, consigliere della società, Jacopo Zinelli vicepresidente e Ivan Ferrarini presidente del Crocetta BC che così hanno spiegato il motivo della loro scelta: “Il nostro intento è quello di infondere nei nostri ragazzi un positivo spirito di gruppo che veda nello sport un momento di gioco e di allegria che coinvolga tutti con una particolare attenzione agli altri. E Giocamico incarna questi due valori, il gioco e la solidarietà”.

Sinceri ringraziamenti sono arrivati dal presidente dell’associazione Corrado Vecchi che da sempre crede nella forza dello sport quando è vissuto come gioco. “L’attività ludica praticata in campo si sposa con l’attività di gioco che viene svolta in Ospedale con chi sta attraversando un periodo difficile della sua vita. E ogni incoraggiamento è prezioso nelle speranza che tutti possano tornare prima possibile a calcare quei campi di gioco”.

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Ieri pomeriggio, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Imola hanno intercettato due malviventi bolognesi che stavano escogitando qualcosa di losco ai danni di un’anziana automobilista che avevano fermato mentre stava percorrendo via Montericco. Fortunatamente, il piano criminale delle due donne, una 25enne e una 27enne, è stato interrotto subito da una pattuglia dei Carabinieri che alla vista delle due auto ferme lungo la strada si è affiancata per capire cosa fosse successo.

Dopo aver scoperto che le due giovani, socialmente pericolose e specializzate in reati contro il patrimonio, in particolare ricettazioni, truffe, furti di ogni genere e rapine, avevano bloccato l’anziana automobilista, 72enne del luogo, facendole credere di essere due appartenenti alle Forze dell’ordine, i militari, quelli veri, oltre a denunciarle per sostituzione di persona in concorso, le hanno proposte all’Autorità competente per il foglio di via obbligatorio dal Comune di Imola.

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Una morte arrivata all’improvviso, sulla quale ora la Procura vuole fare chiarezza per capire se sia stata diretta conseguenza di un incidente stradale avvenuto due mesi e mezzo prima. Stando a quanto ricostruito, un uomo di 79 anni, Claudio Lanzoni, residente a Reggio Emilia, era in sella alla bici quando, il 26 aprile scorso, ha attraversato la strada in viale Umberto I, all’altezza dell’ufficio postale, imboccando le strisce pedonali.

In quel momento, al volante di un Suv, è sopraggiunto un uomo di 48 anni, un medico, che stava procedendo dal ponte San Pellegrino verso il centro città. L’anziano, che si è mosso dal lato destro della strada a quello opposto, è stato urtato dallo spigolo della macchina ed è caduto a terra. Lanzoni è stato portato all’ospedale Santa Maria Nuova, mentre gli agenti della polizia municipale hanno fatto i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Al 79enne, ricoverato, è stata diagnosticata la rottura del femore, con una prognosi di sessanta giorni: nulla di troppo grave, almeno all’inizio, considerando anche l’età avanzata dell’uomo. Lanzoni si è sottoposto alla fisioterapia, ma poi ha avuto alcune complicazioni che lo hanno portato al decesso, avvenuto il 2 luglio, all’ospedale. Il pm Giacomo Forte ha deciso di fare alcuni accertamenti, per stabilire se vi sia un nesso causale tra il motivo della morte e lo schianto. Così ha disposto l’autopsia, che si è svolta ieri mattina al Santa Maria Nuova, e ha iscritto il medico nel registro degli indagati per omicidio colposo stradale, con l’aggravante della violazione del codice della strada, perché il 48enne non avrebbe tenuto una velocità consona a quel tratto di carreggiata, non riuscendo così a frenare in tempo per evitare l’impatto.

L’esame sulla salma si è svolto alla presenza del magistrato, che ha dato l’incarico al proprio consulente medico legale, così come hanno fatto anche gli avvocati Giuseppe Caldarola che assiste l’indagato (nominato il medico Maria Cristina Davolio) e Roberta Ugolotti che segue la famiglia della vittima (con il medico Bonfiglio Gambarini).

Il dottore nominato dal pm ha preso novanta giorni di tempo per depositare l’esito dell’esame, in base al quale si dovrà capire se è stata la frattura del femore, conseguenza dell’incidente, a causare la morte. L’avvocato Caldarola afferma che il suo assistito «è affranto per la morte dell’uomo, che gli è apparso accanto alla macchina all’improvviso, senza che purtroppo lui riuscisse a fare qualcosa per evitarlo». Ma il legale vuole denunciare anche lo stato in cui versa viale Umberto I, chiedendo alla nuova giunta che si prendano provvedimenti per mettere la strada in sicurezza: "È une delle strade della città in cui si verificano più incidenti: in alcuni punti la visibilità non è ottimale, anche a causa dell’ombra degli alberi".

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Maltempo. Tromba d'aria a Milano Marittima, nel ravennate: 2 milioni di euro la stima dei danni nella parte pubblica. Sopralluogo di Bonaccini e Gazzolo nei luoghi più colpiti. Vertice in Comune a Cervia. Il presidente della Regione: "Qui per sostenere chi è stato colpito. Chiederò l'estensione dello stato di emergenza nazionale. Subito al lavoro per tornare in tempi brevi alla normalità". Oltre 2.200 le piante cadute e da abbattere. 

Bologna –

L’Emilia-Romagna colpita ancora dal maltempo, ma da subito al lavoro per ripartire. Dopo la grandine e le piogge intense di martedì nella parte occidentale della regione e in Romagna, ieri mattina una tromba d’aria si è abbattuta su Milano Marittima, nel ravennate, causando danni ingenti: sono oltre 2.200 le piante cadute e da abbattere, di cui 1.000 nella pineta; 5 stabilimenti balneari e 10 edifici privati danneggiati e danni stimati per la sola parte pubblica pari a 2 milioni di euro.

Contraccolpi sulla viabilità, con interruzioni e ritardi ferroviari, poi rientrati, ora infatti la linea è in funzione, e all’illuminazione pubblica, sempre a causa della caduta di alberi. Un evento che ha interessato in modo pesante una fascia larga 800 metri per 2 chilometri, arrivando fin contro la pineta, non ancora accessibile per il gran numero di pini sradicati. Ferita una signora, comunque fuori pericolo e ora all’ospedale di Cesena, mentre sono stati sistemati in albergo 7 persone.

Il ritorno alla normalità è previsto in 24-48 ore, ma già in serata dovrebbe essere ripristinata la viabilità principale, così come i servizi essenziali.

La Regione si è subito attivata, a partire da un costante scambio di informazioni fra il presidente Stefano Bonaccini, nel pomeriggio a Milano Marittima per un sopralluogo e per incontrare il sindaco di Cervia, Massimo Medri, e l’assessore alla Difesa del suolo e della Costa e protezione civile, Paola Gazzolo, che si è recata nel primo pomeriggio nelle aree più colpite insieme ai funzionari del Dipartimento nazionale di Protezione civile, già presenti in Emilia-Romagna per le verifiche sugli effetti della grandinata del 22 giugno nel modenese e bolognese.

“Abbiamo voluto essere presenti sul posto da subito- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. La Regione c’è, lo voglio dire qui a tutti i cittadini, gli esercenti e gli operatori che sono stati colpiti dall’ennesimo, eccezionale episodio di maltempo. Sappiano che riceveranno tutto il sostegno possibile, con interventi regionali diretti qualora servisse. Siamo partiti già nel pomeriggio con i sopralluoghi per iniziare immediatamente la conta dei danni. Intendo infatti chiedere l’estensione dello stato di emergenza nazionale, che ho mandato a Roma dopo le grandinate del 22 giugno scorso, perché possa comprendere anche quelli causati dalla tromba d’aria di oggi. Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, sotto gli occhi di tutti, non ci può più voltare dall’altra parte. Insieme ai territori e alle comunità locali vogliamo fare dell’ambiente e della sostenibilità priorità vere, perché non basta intervenire nell’emergenza: vogliamo e dobbiamo prevenire i fenomeni con azioni sempre più concrete”.

L’intervento ha visto impegnati sul campo 130 uomini, 25 squadre e 30 mezzi. Ancora: 2 squadre di Vigili del fuoco, una del Corpo forestale dello Stato, 2 del Comune di Cervia, 2 di quello di Cesenatico, che ha mobilitato altri servizi.

 “Fin da subito si è messa in moto la macchina della Protezione civile- spiega l’assessore Gazzolo- con i volontari a sostegno dei Vigili del fuoco e delle forze dell’ordine che si sono attivati immediatamente e che voglio ringraziare come sempre per il loro fondamentale contributo. È un sistema che sta operando celermente per il ritorno alla normalità, grazie all’apporto di tutti: dai cittadini, agli amministratori e funzionari del Comune di Cervia e di quelli dei territori limitrofi che sono intervenuti per dare una mano in modo competente e ordinato”.

Per tutta la mattina, l’assessore al Turismo, Andrea Corsini, è stato presente nella sede del magazzino centrale di Cervia insieme al sindaco Medri e ai tecnici di Protezione civile per seguire la situazione.

“Immagini terribili- commenta Corsini- che colpiscono il cuore. Ora dobbiamo occuparci in primo luogo delle persone, delle loro case e delle imprese perché è fondamentale ritornare alla normalità nel più breve tempo possibile, cosa che siamo certi avverrà. Tutti sono già al lavoro e già nelle prossime ore gli stabilimenti balneari potrebbero essere operativi”.

 

Raffiche di vento, downburst, tromba d’aria: gli eventi meteo in Romagna

Una linea temporalesca ha interessato ieri a metà mattina la costa romagnola, colpendo in particolare il ravennate. Oltre a Milano Marittima, da registrare la bomba d’acqua che ha colpito Fusignano, la seconda in poche settimane.

Si ipotizza una concomitanza di effetti di venti di schiacciamento al suolo – downburst - e di presenza di almeno una tromba d'aria, visibile in un filmato postato su un media locale. La rete amatoriale Asmer ha registrato una raffica di 103 km/h nella località di Porto Corsini (Ra). Le precipitazioni d'altra parte sono state molto localizzate e si registrano solo alcune punte di 30 mm associate all'evento.

Martedì 9 luglio, la costa romagnola era stata interessata da un altro intenso sistema temporalesco, i cui effetti stavolta sono stati più di tipo grandinigeno, colpendo in particolare le località di Bellaria e Igea Marina (RN).

Fonte: Regione ER 

Il meteo non ha risparmiato la costa romagnola e marchigiana creando molti danni e disagi. Vento e pioggia hanno duramente colpito questa mattina l’Emilia Romagna, in provincia di Ravenna in particolare a Milano Marittima, dove si è scatenata un forte tromba d’aria.

Tanta la paura per quei 10 minuti che hanno provocato danni a strade, stabilimenti balneari, auto in sosta e la caduta di 200 pini. Una donna è rimasta ferita in modo grave ed è ricoverata all’ospedale di Cesena e molte utenze sono senza energia elettrica.

Sono al lavoro le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco. Intanto il Comune di Cervia ha emesso un’ordinanza per interdire al traffico la zona colpita a Milano Marittima.  

Sulla pagina Facebook del Comune di Cervia trovate tutti gli aggiornanamenti.

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Arrestati un uomo ed una donna di nazionalità moldava, fidanzati e residenti a Modena. Ai domiciliari un ricettatore, sempre moldavo, residente a Nonantola. I tre sono accusati a vario titolo dei reati di furto aggravato e ricettazione. Indagati anche un italiano, ricettatore del gruppo residente a Reggio Emilia ed un altro cittadino moldavo. Per tutti e cinque sono state eseguite stamattina perquisizioni personali e domiciliari su delega del Pubblico Ministero procedente, alla ricerca di nuovo materiale utile a corroborare l’attività indagatoria.

L’attività è scaturita dall’attenta analisi investigativa operata dai poliziotti della Squadra Mobile e dagli specialisti della Polizia Scientifica modenese. Dopo la valutazione iniziale di circa 50 denunce dello stesso tipo di furto negli ultimi 2 anni, finalmente è stata trovata una pista investigativa che ha garantito l’arresto della banda di ladri, professionisti meccanici, incensurati e stabilmente residenti in Italia da vari anni. 

I delinquenti, non hanno sbagliato una mossa fino a gennaio di quest’anno, quando, in due occasioni (rispetto agli 8 furti della stessa specie avvenuti nel solo primo mese dell’anno) hanno lasciato un’impronta che non è sfuggita ai poliziotti. Grazie all’attività di indagine supportata dall’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali richieste ed ottenute dal P.M. titolare delle indagini, dott. Amara, gli investigatori sono riusciti a trovare gli elementi probatori a carico dei tre arrestati, ritenendoli responsabili di circa altri 9 furti avvenuti nel periodo di indagine, fra gennaio ed aprile 2019. 

Prove utili a dimostrare in giudizio l’esistenza di un vero e proprio sistema strutturato di ladri professionisti che in soli due minuti riuscivano a smontare i volanti delle macchine di alto pregio e di notevole valore, per poi affidarne la vendita ai due ricettatori indagati che erano soliti smerciarli tramite i social network e siti specializzati nelle compravendite online a metà del reale prezzo di mercato.

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La Guardia di Finanza di Modena dopo accurate indagini ha denunciato per truffa ai danni dello Stato due cittadini turchi, che ora rischiano fino a 5 anni di carcere. 

MODENA –

Per cinque anni hanno riscosso indebitamente la pensione di invalidità del padre, deceduto nel 2013, per un importo superiore ai 30 mila euro. Per questo due cittadini di origine turca, residenti in provincia di Modena, sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato.

Una prima fase delle indagini è stata svolta dalla Guardia di Finanza di Sassuolo che hanno raccolto informazioni presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni di residenza dei due fratelli, presso la sede INPS di Modena e presso l’istituto bancario dove risultava attivo il conto corrente dove, ogni mese, veniva accreditata la pensione. Le ricerche si sono estese anche presso l’indirizzo di residenza del soggetto beneficiario della prestazione. I militari hanno appurato che il pensionato non risultava formalmente deceduto in Italia, ma nello stesso tempo, era irreperibile su tutto il territorio nazionale. 

Un ulteriore controllo incrociato presso il Consolato Generale di Turchia ha poi consentito di accertare che il pensionato era deceduto in territorio turco alla fine del 2013. A questo punto, le Fiamme Gialle hanno inviato una notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, ipotizzando per i due fratelli il reato di truffa ai danni dello Stato. 

La seconda fase delle indagini, condotte dal Sostituto Procuratore Marco Niccolini, ha consentito di effettuare ulteriori perquisizioni presso le residenze dei due indagati e di acquisire le movimentazioni e operazioni sul conto corrente su cui veniva accreditata la pensione.

Si è così potuto appurare che dal 2013 al 2018 i figli del defunto hanno indebitamente percepito una somma superiore ai 30 mila euro, celando alle Autorità competenti la morte del genitore. Inoltre, per evitare che fosse scoperto il decesso, i due hanno garantito l’operatività del bancomat personale del defunto, attraverso il quale l’importo della pensione veniva prelevato ogni mese integralmente. I due si preoccupavano anche di ritirare la corrispondenza inviata dall’istituto di credito. Ora, i due fratelli rischiano fino a cinque anni di carcere. 

 

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Una famiglia modenese si è rivolta allo sportello SOS Turista di Federconsumatori dopo che la loro vacanza si è trasformata in un incubo per colpa di lavori sulla nave di Costa Crociere sulla quale speravano di rilassarsi tra le isole dell’Egeo

MODENA –

Speravano di trascorrere una vacanza tra sole e relax navigando tra le isole dell’Egeo. Per questo una famiglia modenese aveva scelto una crociera a bordo della Costa Luminosa, nave della compagnia Costa Crociere, spendendo ben 3 mila euro.

Una volta a bordo, tuttavia, si sono resi presto conto che la vacanza non sarebbe andata come se la aspettavano. Sulla nave, infatti, erano in corso lavori di ristrutturazione che si sono prolungati per tutto il corso della navigazione, costringendo i crocieristi a sopportare disagi e restrizioni.

Secondo il racconto dei modenesi, che una volta tornati dalla vacanza “da incubo” si sono rivolti allo sportello SOS Turista di Federconsumatori per chiedere un risarcimento, i primi segnali che qualcosa sarebbe andato storto sono stati i forti odori di colla e vernice, e resti di moquette ovunque, nel corridoio dove era posizionata la loro cabina. La sostituzione della moquette, inoltre, avrebbe comportato un “fuggi fuggi” da parte degli acari annidati tra le fibre, che avrebbero punto i componenti della famiglia modenese.

Il racconto prosegue con l’impossibilità di usufruire del balcone della cabina, poiché i lavori di riverniciatura dello scafo facevano piovere letteralmente vernice sui malcapitati crocieristi. Impossibile anche cercare ristoro dalla puzza di colla e vernice in piscina, poiché anche quella era sottoposta a manutenzione, tra scintille e teste di operai che spuntavano dalla vasca. Accessibile, invece, la seconda piscina, che era però di soli 40 metri quadri, da condividere con circa 2800 vacanzieri a bordo, con il risultato che l’acqua, già a metà mattinata, assumeva un tetro color palude. 

La richiesta di risarcimento, tuttavia, è stata respinta da Costa Crociere, che ha fatto sapere che gli interventi effettuati erano “ordinari” e non “straordinari, quindi compatibili con la presenza di ospiti a bordo. Da qui la decisione della famiglia modenese di rivolgersi allo sportello SOS Turista di Federconsumatori secondo il quale Costa Crociere avrebbe dovuto prima di tutto programmare gli interventi a nave ferma o avvertire i consumatori della ristrutturazione per tempo, in modo da consentire loro di decidere se confermare o meno la prenotazione. Nel caso la compagnia si dimostrasse ferma nelle sue posizioni si dovrà ricorrere all’Antitrust.

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Mercoledì, 10 Luglio 2019 14:09

Cade in bici e batte la testa: grave un 15 enne

L’incidente è avvenuto a Zocca. Dopo la caduta il ragazzino si è ripreso ed è tornato a casa, Ma poi si è sentito male. È stato portato al Maggiore di Bologna con l’Elisoccorso. Forse a urtarlo è stata un’auto pirata. 

ZOCCA (MO) –

Sono al vaglio delle Forze dell’Ordine le cause dell’incidente che ha visto protagonista, suo malgrado, un ragazzino di 15 anni che è rimasto gravemente ferito alla testa dopo una caduta in bicicletta.  

Il sospetto, infatti, è che l’incidente sia stato causato da un’auto “pirata” che si è allontanata senza prestare soccorso. Lunedì, attorno alle 20, il 15 enne stava percorrendo in bicicletta via Tesi, la strada principale che attraversa il paese dell’Appennino, quando per cause in corso di accertamento è caduto battendo violentemente la testa. In un primo tempo, il giovane si è rialzato e, montato di nuovo in sella, è tornato a casa. 

È stato qui che ha accusato un malore, con perdita sangue e svenimento. I genitori lo hanno prima portato alla Guardia Medica ma, viste le condizioni preoccupanti, è stato fatto intervenire l’Elisoccorso che ha trasportato il ragazzo all’Ospedale Maggiore di Bologna in codice rosso. 

Intanto, continuano le indagini per capire che cosa possa avere causato la caduta. 

Pubblicato in Cronaca Modena

A seguito dei tentati furti registrati in questi ultimi giorni a Collecchio e Sala Baganza, dove alcune persone hanno tentato di introdursi o si sono introdotte nelle abitazioni spacciandosi per tecnici comunali, operai di aziende multiservizi e carabinieri, la Polizia Locale dell’Unione Pedemontana Parmense raccomanda ai cittadini di prestare la massima attenzione e, prima di aprire porte e cancelli, di verificare sempre l’identità di questi soggetti. Oltre a chiedere loro di mostrare il cartellino, si può contattare direttamente le ditte, gli enti o le aziende per le quali dicono di lavorare, oppure la centrale operativa della Polizia Locale dell’Unione in via Donella Rossi 1 a Felino, che risponde al numero 0521 833030, e i carabinieri, componendo il 112. 

Allo scopo di fornire ai cittadini alcuni semplici consigli utili per prevenire furti e truffe, la Polizia Locale dell’Unione ha inoltre predisposto da tempo due brochure informative, disponibili negli uffici comunali e in tutti gli sportelli degli enti, scaricabili anche online dal sito internet www.unionepedemontana.pr.it, in corrispondenza del presente avviso pubblicato sulla home page. 

Pubblicato in Cronaca Parma
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