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Martedì, 30 Luglio 2019 16:10

Arrestato dopo anni di maltrattamenti alla moglie

Un incubo che andava avanti da troppo tempo, addirittura da marzo 2013. Violenze domeniche sfociate anche in abusi sessuali. Maltrattamenti fisici e psicologici che la moglie di un uomo di 63 anni di origine marocchina e residente a Bibbiano (Reggio Emilia) continuava a subire. Lo scorso giugno, la donna ha però trovato il coraggio di denunciarlo, dopo anni di sofferenza.

Sabato è stato finalmente arrestato dai carabinieri su provvedimento del Gip del tribunale di Reggio Emilia ed è agli arresti domiciliari, in un’abitazione diversa da quella della vittima, con l'accusa di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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Le tante iniziative organizzate dalla polisportiva di Collecchio hanno permesso di donare un mattoncino di cuore alla futura oncologia dell'Ospedale Maggiore di Parma.

Trofei, tornei, risate e beneficienza: questo e tanto altro è il Cervo, associazione di Collecchio che vive e cresce di passione sportiva e di impegno sociale. Oltre una decina di squadre giovanili di calcio e altrettante di pallavolo femminile, alle quali si aggiunge la squadra di bocce e il lavoro di tanti soci volontari che sostengono e organizzano le varie attività che si svolgono all’interno degli impianti sportivi collecchiesi.

Perché il gioco per loro continua anche fuori dal campo con tortellate in compagnia condite dalla solidarietà. Quest’anno i dirigenti della Polisportiva il Cervo hanno deciso di destinare una parte dei fondi raccolti durante le cene sociali, le manifestazioni e i tornei giovanili al Centro Oncologico di Parma. A firmare il simbolico mattoncino, in numero limitato che comporrà la cornice del plastico di prossima realizzazione, erano presenti il presidente Claudio Vecchi, il vice Franco Ceccarini e Roberto Picelli in rappresentanza dei consiglieri.

“Oltre le tante attività che svolgiamo – ha dichiarato il presidente Vecchi - abbiamo pensato di dare un piccolo segnale su un progetto importante per un intero territorio. E i nostri soci sono d’accordo con noi che, tra i valori di solidarietà che un’associazione come la nostra deve avere, quello di migliorare la salute e il benessere delle persone che ne hanno bisogno”. 

“Questi piccoli segnali – ha aggiunto Franco Ceccarini - costruiscono una comunità più coesa e unita nell’affrontare le difficoltà legate ad una malattia che purtroppo molte famiglie si trovano a vivere. Anche noi volevamo fare squadra, insieme a tanti altri, per contribuire a realizzazione questo importante progetto”.

Un ringraziamento sincero arriva dalla dottoressa Nunziata D’Abbiero, direttrice della Radioterapia dell’Ospedale Maggiore di Parma: “Il valore non è nell’importo donato ma nell’averlo fatto. Per questo davvero grazie e speriamo che il vostro gesto sia contagioso”.

 

 Dona “un mattoncino di cuore” per il Centro Oncologico. 

  • online sul sito insiemeconteparma.it
  • con bonifico bancario Iban IT47F 06230 12700 0000 38377020
  • tramite una delle associazioni in ambito oncologico di preferenza
  • nei Punti di Raccolta accreditati che espongono i materiali e il logo di “insieme CON te”
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Quest'anno anche Parma si è unita alle celebrazioni svolte ogni anno da Casa Cervi di Gattatico. Ieri sera, in piazzale Picelli, si è tenuta la Pastasciutta Antifascista. La data è stata scelta per ricordare il 25 luglio 1943, che segnò la fine dell'oppressione fascista.

Insieme ad altre 120 città italiane, si è svolto un momento di festa per riflettere sull'attuale situazione politica e sociale.
Oltre 300 persone presenti per più di 30 kg di pasta che il circolo Arci Pedale Veloce ha offerto ai presenti.

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Ieri sera, intorno alle ore 22.30, è giunta una telefonata al numero di emergenza 112NUE da parte del capotreno di un convoglio, partito da Milano e diretto a Bologna, che segnalava l’avvenuto accoltellamento di un passeggero, quando il treno era fermo alla stazione di Modena.

Gli agenti intervenuti hanno immediatamente soccorso la vittima, un cittadino senegalese regolarmente soggiornante in Italia, il quale inizialmente è stato accusato da un 18enne tunisimo di avergli rubato lo zaino. Una volta arrivati a Modena, il primo, è stato raggiunto da un fendente alla gamba destra mentre il giovane tentava di strappargli lo zaino con il concorso di un amico, sopraggiunto in un momento successivo dalla banchina. Durante la fuga l’aggressore ha perso momentaneamente il cappellino da baseball che indossava, facendo intravedere una serie di mèches bionde sui capelli scuri, elemento determinante nel riconoscimento successivo da parte della vittima e di un testimone dell’accaduto.

Grazie alla descrizione dei due soggetti, la Centrale Operativa ha immediatamente provveduto a diramare la nota di ricerca a tutte le Volanti sul territorio. 

Il 18enne è stato individuato nelle immediate vicinanze della Stazione Ferroviaria e una volta fermato ha dichiarato alla Polizia di essere stato vittima poco prima del furto del proprio zainetto. Lo straniero, perfettamente corrispondente alle descrizioni acquisite, se non per il fatto di indossare un pantalone lungo anziché dei bermuda, è stato accompagnato in Questura per controlli più approfonditi in quanto sedicente.

L’aggressore, irregolare in Italia e con un precedente di Polizia per furto aggravato, è stato riconosciuto dalla vittima e dal testimone oculare. All’interno dello zaino in suo possesso sono stati recuperati i pantaloni, che evidentemente aveva sostituto con i bermuda, pensando di non essere riconosciuto.

Come disposto dal Magistrato di turno, il tunisino è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale.

La vittima è stata dimessa dal Pronto Soccorso del locale Policlinico, dove era stata accompagnata per le cure del caso dal personale sanitario del 118, con prognosi di 7 giorni per piccola ferita da arma da taglio.

Sono in corso indagini per risalire all’identità del complice.

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La Squadra Mobile ha eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena il 20 luglio scorso a carico di un modenese di 50 anni, indagato per il reato di atti persecutori nei confronti della ex moglie.

Si tratta del 7° caso di stalking da inizio anno, seguito dalla Sezione della Squadra Mobile specializzata in reati contro la persona, conclusosi con l’emissione di una misura cautelare.

L’uomo, sin dalla separazione, avvenuta nel lontano 2013, non avendo accettato la fine della relazione coniugale. Aggressioni verbali, minacce, insulti e umiliazioni, persecuzioni telefoniche, pedinamenti e appostamenti presso l’abitazione della ex consorte. 

Solo nel mese scorso, la donna si è determinata a sporgere querela nei confronti dell’ex marito, ormai sfinita psicologicamente dalle continue vessazioni e preoccupata anche per la propria incolumità psichica e fisica.

L’accurata attività di indagine eseguita dalla Squadra Mobile ha permesso di raccogliere le fonti di prova necessarie alla Procura della Repubblica di Modena per richiedere in via d’urgenza al G.I.P. l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento.

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Rimangono stazionarie le condizioni della bambina di 9 mesi ricoverata da ieri, martedì 23 luglio, in Terapia Intensiva al Policlinico di Modena. L'ospedale informa che la prognosi rimane riservata. 

La piccola era giunta in ambulanza al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena verso le 12,30 per un grave arresto respiratorio, causato da un corpo estraneo rimosso dagli operatori di Modena Soccorso durante le prime manovre di rianimazione. 

Al Pronto Soccorso, la piccola è stata stabilizzata e poi ricoverata in Terapia intensiva.

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Grande successo, il 29 giugno scorso, per la Cena solidale organizzata dalla Società del Menecò di Medolla. Sono stati, infatti, raccolti 4.700 euro che verranno destinati alla Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile di Baggiovara, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli che ha simbolicamente ricevuto l’assegno simbolico dal presidente di Menecò, Danilo Paraluppi. I fondi raccolti, insieme a risorse aziendali, consentiranno nei prossimi mesi di acquistare una strumentazione chirurgica avanzata per la patologia tiroidea che nella Provincia di Modena ha una prevalenza del 50%, superiore alla media nazionale che si attesta sul 30%: la metà della popolazione analizzata presenta la patologia tiroidea. Ogni anno sono 4.000 i pazienti seguiti all’Ospedale di Baggiovara per patologie della tiroide, di questi 250 ricorrono alla chirurgia. I pazienti in follow-up post-chirurgico per tumori tiroidei sono circa 600.

Il Sistema avanzato Avalanche SI per il monitoraggio intraoperatorio riduce il rischio di lesioni ai nervi laringei, una delle più diffuse complicanze della chirurgia tiroidea, migliora la completezza di una tiroidectomia, e l’acquisizione di informazioni aggiuntive in caso di coinvolgimento neoplastico dei nervi. Il Sistema Avalanche consiste in un raffinato sistema di sonde che consente il monitoraggio continuo della funzionalità dei nervi laringei con allarmi sonori che indicano anche il solo avvicinamento al nervo riducendone ulteriormente i possibili danni temporanei o permanenti che essi siano.

“Desidero ringraziare ancora una volta la Società del Menecò –commenta il dottor Ivan Trenti, Direttore generale dell’AOU di Modena – per la grande sensibilità dimostrata nei confronti dell’Ospedale Civile. Dopo l’importante contributo alla campagna di raccolta fondi per la Sala Ibrida, ecco una donazione che ci consente di potenziare la dotazione tecnologica per la patologia della tiroide. Il grande affetto che la cittadinanza ci ha dimostrato in questi anni è un grande stimolo per il nostro impegno costante a beneficio della collettività.”

Grazie all’utilizzo crescente di uno strumento diagnostico non invasivo, quale l’ecografia del collo, le alterazioni della morfologia tiroidea viene diagnosticata con grande anticipo anche in soggetti asintomatici. Gli studi più recenti dimostrano che in Italia, in particolare in Emilia - Romagna, la patologia nodulare tiroidea si conferma molto frequente.

“Uno studio da noi pubblicato nel 2013 - afferma il professor Vincenzo Rochira, Direttore pro-tempore dell’Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - ha dimostrato che 1 su 2 soggetti sani residenti nella Provincia di Modena, non consapevoli di avere una malattia tiroidea, presenta alterazioni ecografiche della ghiandola. Questo significa. Secondo alcuni studi, ancora da confermare, una possibile causa di questa prevalenza è la carenza di iodio nell’aria, che caratterizza la nostra zona. È fondamentale ricordare, tuttavia, che solo il 2% di tutti i noduli riscontrati ha una natura maligna. E’ fondamentale, quindi, non allarmarsi per questo dato che è anche il frutto positivo della nostra sempre più raffinata capacità diagnostica. Una famigliarità o alcuni sintomi ben precisi che il medico di medicina generale sa riconoscere, possono suggerire un approfondimento diagnostico e, se il quadro clinico lo renderà necessario, per un approccio terapeutico. Per definire il grado di rischio di malignità di un nodulo tiroideo, i clinici hanno a disposizione un altro strumento, oltre all’ecografia: l’agoaspirato eco-guidato, seguito dall’esame citologico, cioè lo studio al microscopio delle cellule prelevate. Grazie all’ecografia e all’interpretazione del dato ecografico, secondo standard internazionali, è possibile oggi eseguire un’importante selezione dei noduli che necessitano realmente di un approccio chirurgico”. Nei casi in cui l’approccio chirurgico non è necessario, la patologia tiroidea viene trattata tramite metodiche non invasive, quali la termoablazione, che permette di ridurre di volume i noduli di grandi dimensioni che causino una compressione delle strutture del collo o importanti inestetismi. Tale attività è attiva presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena da circa due anni.

“Il trattamento dei noduli tiroidei, sospetti per malignità, prevede la chirurgia - spiega la dott.ssa Micaela Piccoli, Direttore Chirurgia Generale, d’urgenza e Nuove Tecnologie Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena - che consiste nell’asportazione parziale o totale della ghiandola tiroidea, fattibile con diversi accessi che vanno dalla tradizionale incisione sul collo, fino alle tecniche mini-invasive e robotiche più innovative. Una delle complicanze più gravi di questa chirurgia è la lesione dei nervi laringei ricorrenti che decorrono in stretta adiacenza alla tiroide e che vanno ad innervare le corde vocali. Una loro lesione comporta una paralisi temporanea o permanente di una o entrambe le corde vocali, con ovvie possibili ripercussioni sulla voce. Questa complicanza, in un centro ad alta casistica come il nostro, ha un’incidenza del 4-6 % come paralisi transitoria dell’1 - 2 % come paralisi definitiva. La paralisi bilaterale è l’evento più grave che, per fortuna, ha un’incidenza ridotta, che si attesta sullo 0,6%. Il nuovo sistema che acquisteremo grazie a Menecò potrà ridurre ulteriormente il rischio di queste complicanze.”

 

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Ieri pomeriggio, personale della Squadra Volante di Modena ha tratto in arresto un cittadino ghanese di 28 anni, responsabile del reato di tentato furto aggravato.

Gli agenti sono intervenuti presso l’Ipercoop del Centro Commerciale “I Portali” a seguito di segnalazione da parte di una Guardia Particolare Giurata, che aveva fermato il ghanese oltre la barriera delle casse, il quale si era appropriato di diversi prodotti, nascosti all’interno di una borsa.

Il 28enne si era, infatti, recato alle casse pagando solo due confezioni di latte, dopo aver scelto oculatamente dei prodotti privi di dispositivo antitaccheggio per un valore complessivo di 284,00 euro, prelevandoli dal reparto hi-fi. 

Lo straniero, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e clandestino sul territorio nazionale, è stato accompagnato in Questura per più approfonditi accertamenti, al termine dei quali è stato trattenuto presso le celle di sicurezza, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

Il materiale, tutto rivendibile, è stato restituito al responsabile dell’esercizio commerciale.

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Salgono gli accessi al Pronto Soccorso del Santa Maria Nuova a causa delle alte temperature di questi giorni. Le persone anziane quelle più in difficoltà. Attivo il Piano emergenza caldo di Ausl e Comune di Reggio.

Reggio Emilia -

Dal weekend scorso 210 accessi al giorno in media con un incremento del 5% circa rispetto al solito. La maggior parte sono anziani. Perdite di coscienza e colpi di calore favoriti dal picco di temperature, sono questi i malesseri verificatisi per lo più in questi giorni.

Pur avendo avuto un aumento di pazienti critici e affetti da patologie croniche che più facilmente sono soggetti a scompensi, al momento non si riscontrano significative criticità in termini di posti letto. Anche quest’anno l’Azienda Usl Irccs, il Comune di Reggio Emilia, ASP Reggio Emilia - Città delle persone in collaborazione con altri enti e associazioni (Auser, Emmaus, Croce Verde, Croce Rossa, Infermiere Volontarie CRI, Coordinamento provinciale dei Centri Sociali, Azienda FCR di Reggio Emilia e i Comuni del Distretto di Reggio) hanno definito il piano di intervento per promuovere azioni volte ad alleviare, nel periodo estivo, la solitudine delle persone anziane e a soccorrerle in caso di bisogno. In estate i consueti riferimenti familiari e sociali si indeboliscono, mentre aumenta il senso di insicurezza a fronte dei piccoli e grandi problemi che si possono presentare nella vita di tutti i giorni. Tale situazione può anche comportare conseguenze gravi nel momento in cui l’anziano in difficoltà non sia in grado autonomamente di chiedere aiuto ai servizi specifici a disposizione. Il Piano emergenza caldo è pensato per questo e consente di attivare tempestivamente, a seconda della natura del bisogno segnalato, i Servizi sanitari e/o i Servizi Sociali.

Per i cittadini del Distretto di Reggio Emilia, il piano prevede l’attivazione del centro di ascolto telefonico tel: 0522 320666, per aiutare le persone che rimangono in città nei giorni più caldi e che possono avere bisogno d’assistenza o anche solo di scambiare due parole al telefono. Il numero è attivo dal 3 giugno al 13 settembre 2019 dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18 da lunedì a venerdì; dalle ore 9 alle ore 18 il sabato e la domenica. Le elevate temperature richiedono che le persone anziane e i bambini adottino alcuni comportamenti utili a fronteggiare il caldo.

I medici ribadiscono:

1. l’invito a bere molto e spesso, acqua e the, succhi di frutta, anche in assenza di stimolo alla sete, evitando superalcolici, caffè e in generale le bevande ghiacciate;

2. consumare molta frutta e verdura, anche sotto forma di frullati e centrifugati. Frutta e verdura contengono una grande percentuale di acqua e sono fonte naturale di vitamine e sali minerali; evitare inoltre bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi;

3. fare pasti leggeri e frequenti;

4. uscire di casa nelle ore di meno calde, nelle prime ore del mattine e dopo le 19;

5. quando si esce è consigliabile coprirsi il capo e proteggere gli occhi con occhiali da sole; indossare abiti comodi e leggeri, chiari, non aderenti e di fibre naturali (cotone e lino), perché il materiale sintetico scalda e impedisce al corpo di disperdere il calore;

6. fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea;

7. se si usano ventilatori per far circolare l’aria, non rivolgerli direttamente sul corpo;

8. arieggiare la casa, in particolare durante le ore più fresche;9. se si utilizzano climatizzatori, regolare la temperatura dell’ambiente con una differenza di non più di 6/7 gradi rispetto alla temperatura esterna.

Sul sito internet dell’Azienda USL www.ausl.re.it  e Comune www.comune.re.it è possibile consultare e scaricare opuscoli con informazioni utili per fronteggiare le ondate di calore.

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Nel loro gesto i futuri sposi hanno coinvolto famiglie e azienda. Un grazie per la testimonianza di affetto dal direttore del reparto Gianluigi de’ Angelis. Valentina Tegoni e Iacopo Benecchi si sposeranno il prossimo 28 settembre ma hanno già destinato una parte del loro budget matrimoniale al reparto di Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore di Parma, attraverso l’associazione Snupi (Sostegno Nuove Patologie Intestinali).

A loro si sono uniti i genitori di Valentina, Renato Tegoni e Patrizia Ferrari, e i gli altri giovani soci di Eliofototecnicabarbieri nonché novelli sposi, Cecilia Alfieri e Andrea Nicoli, che hanno rafforzato la donazione per consegnare un insufflatore di CO2 per endoscopia alla struttura diretta da Gianluigi de’ Angelis.

“Conosciamo Giulio Orsini da vecchia data – spiega Valentina – e quindi ci siamo rivolti all’associazione Snupi per offrire il nostro sostegno. D’accordo con Iacopo abbiamo preferito concentrarci sui dettagli significativi di quel giorno, limitando le spese superflue in cui frequentemente ci si lascia trascinare nei preparativi delle nozze, per rivolgere un pensiero agli altri”.

A raccogliere la disponibilità dei benefattori il presidente di Snupi Giulio Orsini. “Da tanti anni siamo vicini alla Gastroenterologia dell’Ospedale Maggiore e oggi aggiungiamo un ulteriore contributo – ha dichiarato Orsini -. Nella nostra attività abbiamo voluto dare continuità a tre filoni, formazione, ricerca e strumentazioni, che testimoniano il nostro continuo sostegno ai pazienti attraverso il sostegno i professionisti che li hanno in cura”.

Ringraziamenti sentiti dal direttore della struttura Gianluigi de’ Angelis: “Una bella testimonianza di solidarietà e di vicinanza ai nostri pazienti e al reparto. Sono gesti che ci consentono di aggiungere apparecchiature o di ammodernare quelle già esistenti e sappiamo quanto oggi, la tecnologia sia importante nei percorsi diagnostici”.

 

Pubblicato in Cronaca Parma
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