Visualizza articoli per tag: cronaca

La discoteca Dadaumpa di Parma ha inaugurato una nuova console e un privè accessibile a persone portatrici di disabilità. L'associazione Frega Project ha tagliato il nastro inaugurale con un dj set del suo presidente.

Ben 13 DJ per una maratona di 13 ore di musica elettronica; tra i presenti anche il famoso dj internazionale Luca Agnelli.

L’associazione Frega Project ha sostenuto l'accessibilità della console esterna del locale Dadaumpa, che ora è fornito di rampe e pedane accessibili. Tutti potranno esibirsi, ragazzi disabili e non. 

dadaumpa-parma-eventi-accesibiliatutti00004.jpg

dadaumpa-parma-eventi-accesibiliatutti00010.jpg

dadaumpa-parma-eventi-accesibiliatutti00002.jpg

dadaumpa-parma-eventi-accesibiliatutti00007.jpg

Foto a cura di Francesca Bocchia

L’associazione no profit Frega Project nasce per promuovere e sostenere l’inclusione nella società e nella vita di tutti i giorni a persone con disabilità e problematiche varie, anche lievi e passeggere. L’attività principale dell’associazione è la realizzazione di desideri particolari a persone con disabilità e storie di vita particolari, nello specifico si occupa anche di: ricerca e sviluppo di ausili, progetti editoriali, incontri con le istituzioni pubbliche, scambi culturali con associazioni europee e dell’organizzazione di una serie di eventi di musica elettronica “for charity”, volti a sostenere economicamente il progetto di creazione di una sala di registrazione completamente accessibile a persone con disabilità.

L’associazione nasce un anno fa, a giugno 2018, portando un messaggio d'inclusione tra i festival musicali italiani, raccogliendo materiale foto-video da condividere su un account instagram dedicato (@frega_project).

Ad ottobre 2018, dopo il tam tam positivo che la loro azione ha creato, sono stati depositati i documenti necessari per far nascere ufficialmente la Frega Project Associazione di Promozione Sociale.

dadaumpa-parma.png

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Una guida, un numero di telefono e una mail dedicata. Sono gli strumenti messi a disposizione dei consumatori coinvolti nel fallimento della Mercatone Uno. L’iniziativa è di Adiconsum, l’associazione consumatori della Cisl che ha lanciato una campagna per stilare un elenco dei crediti vantati da sottoporre al governo alla ricerca di possibili soluzioni.

«A fronte delle numerose richieste di assistenza giunte alle nostre sedi territoriali, ci siamo attrezzati per venire incontro ai consumatori colpiti dalla vicenda Mercatone Uno – spiega la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini – A livello nazionale Adiconsum ha lanciato una campagna, realizzato una guida dedicata, attivato un servizio telefonico e una mail. Questo perché le tutele per i consumatori sono diverse e variano in base alle modalità di pagamento effettuate».

La guida di Adiconsum è la prima realizzata ad hoc per gestire il caso di un’azienda che ha arrecato danni a una collettività di consumatori. Nella guida il consumatore trova tutte le istruzioni a seconda del proprio caso: pagamento con finanziamento; pagamento con carta di credito; domanda di insinuazione al passivo.

Adiconsum ha lanciato, inoltre, una campagna con l’obiettivo di stilare un elenco dei crediti che le verranno segnalati e sottoporlo all’attenzione del governo, per trovare le soluzioni possibili. Tutte le strutture territoriali Adiconsum sono pronte a fornire l’assistenza necessaria.
I consumatori sono invitati a recarsi presso la sede Adiconsum più vicina, portando con sé tutte le carte relative all’ordinazione della merce.
Per saperne di più, i consumatori possono telefonare dal lunedì al venerdì allo 0522357412, oppure scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Lunedì, 01 Luglio 2019 14:33

Modena - Litiga e accoltella una persona

Nel pomeriggio di sabato scorso, a Modena, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 32 anni, responsabile dei reati di violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e lesione personale aggravata.

A seguito di diverse segnalazioni alla linea di emergenza 112 NUE, la Centrale Operativa ha allertato le Volanti sul territorio perchè all’interno del Parco Novi Sad, lato viale Molza, due persone stavano litigando ed una risultava armata di coltello.

All’arrivo della Polizia, i due si erano spostati nei pressi dell’ingresso della biglietteria della stazione delle autocorriere e il 32enne stava inseguendo l’altro uomo, un cittadino marocchino, brandendo un coltello di medie dimensioni.

Entrambi i soggetti sono stati immediatamente bloccati dagli agenti. Il tunisino, disarmato con non poca difficoltà, ha opposto strenua resistenza, colpendo con calci e proferendo ingiurie ed offese nei confronti degli operatori.

Sono stati fatti intervenire i sanitari del 118 per prestare soccorso al marocchino, che presentava delle lesioni ad una gamba. Accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Baggiovara è stato dimesso con una prognosi di 3 giorni per ferita da arma bianca.

Il litigio sembrerebbe scaturito da alcuni apprezzamenti mossi dal 32enne nei confronti di una conoscente della vittima, che si trovava in sua compagnia.  

Lo straniero, irregolare sul territorio nazionale, gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia per svariati reati quali furto, rapina, ricettazione, atti persecutori, minaccia, oltraggio e resistenza a P.U., stupefacenti, porto d’armi, immigrazione clandestina, lesioni personali e violenza privata, è stato trattenuto presso le celle di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno.

Processato con rito direttissimo, il G.I.P. presso il Tribunale di Modena ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

 

 

Pubblicato in Cronaca Modena
«Ricevere un premio è sempre un’emozione, ricevere un premio a Crotone vale il doppio». Queste le prime parole di Elia Minari, autore del libro-inchiesta “Guardare la mafia negli occhi” sui segreti della ‘ndrangheta in Emilia e nel Nord Italia, nonché coordinatore dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito nata nel 2009 a Reggio Emilia
 
«A Crotone – commenta Minari commosso – ho respirato le difficoltà causate dalla forte presenza mafiosa. Ho visitato le ville confiscate alla cosca Grande Aracri e i quartieri più difficili. Ma soprattutto ho conosciuto tantissimi cittadini onesti, con molta voglia di cambiare le cose».
 
La prima edizione del “Premio alla Legalità”, consegnato a Minari, è in memoria di Giuseppe Parretta, un ragazzo di 18 anni ucciso nel gennaio 2018 nel centro storico della città di Crotone: una morte violenta che ha indignato tanti calabresi e ha attirato l'attenzione dei media.
La conduzione del premio è stata curata dalla giornalista Valeria Collevecchio del Tg3 nazionale e tutto l’evento, con molti cittadini presenti, è stato seguito dalle telecamere della Rai.
 
Il premio è stato conferito a Elia Minari per le numerose inchieste che ha realizzato, dal 2009, sulla ‘ndrangheta nel Nord Italia. Dei suoi approfondimenti sono stati proiettati in Tribunale durante il procedimento giudiziario contro Francesco Grande Aracri, condannato in via definitiva per mafia. Inoltre alcune sue inchieste sono state citate nel primo punto della relazione ufficiale di scioglimento del consiglio comunale di Brescello e nel maxi-processo “Aemilia”, oltre ad essere state utilizzate all’interno di cinque indagini della magistratura.
 
Parallelamente all’attività d’inchiesta, negli ultimi dieci anni Minari è intervenuto a oltre 290 convegni, seminari formativi e incontri pubblici in diverse regioni d’Italia e anche all’estero, presso Università, consigli comunali ed enti pubblici
 
Hanno parlato delle attività dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, coordinata da Elia Minari, le principali testate nazionali e anche numerosi giornali e tv esteri: in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca, ecc. L’Istituto dell’Enciclopedia Treccani ha dedicato due pagine alle iniziative di Minari.
Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Un nuovo acceleratore lineare per la Radioterapia di Parma. Pienamente operativa la strumentazione di ultima generazione. Trattamenti più accurati per 1300 pazienti. Attività clinica già avviata per il nuovo acceleratore lineare dell’Ospedale di Parma, la nuova fuori serie di ultima generazione installata nella struttura di Radioterapia, diretta dalla dottoressa Nunziata D’Abbiero.

Parma -

L’apparecchiatura consentirà trattamenti più precisi e mirati nella cura dei tumori con un miglioramento dei risultati attesi e una riduzione degli effetti collaterali delle terapie. Promosso a pieni voti dal principale ente europeo di certificazione, accreditato dalla Società europea dei radioterapisti e degli oncologi, il nuovo acceleratore ha già iniziato a lavorare a pieno ritmo a vantaggio dei circa 1300 pazienti che ogni anno ruotano attorno al reparto di Parma.

Abbiamo davvero un gioiello tecnologico –spiega D’Abbiero - che ci offre tra le altre cose la possibilità di sincronizzare l’irradiazione agli atti del respiro, particolarmente utile quando trattiamo il tumore al seno e un lettino robotizzato per correggere gli errori di posizionamento indipendenti dalla volontà del paziente. Investire in salute conviene e questo è largamente dimostrato in letteratura. Basti pensare – precisa il primario -  che circa il 70% delle neoplasie può essere curata utilizzando la Radioterapia da sola o in combinazione con altre tipologie di trattamento”.

La nuova apparecchiatura è dotata di una tomografia computerizzata a fascio conico, una sorta di TAC, che permette di vedere prima di ogni seduta com’è posizionata la massa tumorale a tutto vantaggio di una maggiore precisione.

Software e tecnologie fanno la differenza nella nostra area specialistica  – precisa Girolamo Crisi, direttore del dipartimento Diagnostico – in quanto diagnosi più raffinate ci permettono trattamenti più adeguati”.

Assieme al nuovo acceleratore – aggiunge Caterina Ghetti responsabile della Fisica Sanitaria - abbiamo aggiornato tutta la rete informatica e acquistato nuovi software per la pianificazione di trattamenti innovativi. Questi cambiamenti ci permettono ad esempio di trattare in maniera migliore tutto l’asse cranio-spinale, metodica che può avere particolare rilievo nei tumori pediatrici”.

Il nuovo acceleratore lineare installato a Parma, in sostituzione di una vecchia macchina, è stato finanziato dalla Regione Emilia Romagna con 2,5 milioni di euro, grazie ad un programma di investimenti, dedicato alla sostituzione di ben 8 acceleratori in tutta la regione attraverso la centrale unica di acquisto Intercenter. “Qui a Parma – conclude D’Abbiero - siamo stati i primi a essere operativi, impiegando poco più di 5 mesi tra dismissione del vecchio acceleratore, lavori di adeguamento, installazione e collaudo. È stato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto il personale di Radioterapia, Fisica sanitaria, Ingegneria clinica, Attività tecniche ed Economato. Un lavoro impegnativo ed esaltante che ci ha permesso di mettere la tecnologia a disposizione dei pazienti oncologici di questo territorio in tempi da record”.

 

Che cos'è la radioterapia?

E un particolare tipo di terapia che utilizza le radiazioni, in genere i raggi X, nella cura dei tumori. Scoperti più di un secolo fa, in medicina i raggi X sono utilizzati sia a scopo diagnostico, come nel caso delle radiografie, sia a scopo terapeutico, nel caso appunto della radioterapia.

Nella radioterapia si utilizzano proprio per colpire e distruggere le cellule tumorali. Le radiazioni, prodotte da specifiche apparecchiature, gli acceleratori lineari, sono dirette contro la massa tumorale e danneggiano le cellule cancerose che in questo modo non riescono più a proliferare: il tumore così trattato non è più in grado di crescere e si riduce progressivamente.

Pubblicato in Cronaca Parma

Nella giornata di ieri, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha tratto in arresto e tradotto presso la locale Casa Circondariale, su disposizione del Magistrato di Sorveglianza di Modena, un cittadino di 50 anni, pluripregiudicato, già sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare.

Il 18 giugno scorso, il 50enne era uscito dal suo appartamento al primo piano di un condominio situato a Carpi ed aveva aggredito, sul pianerottolo del sesto piano, due sanitari del 118 intenti a soccorrere un’anziana che aveva accusato un malore.

Dopo tale aggressione, in evidente stato di alterazione psicofisica, aveva sfondato a pugni e calci la porta d’ingresso di un altro appartamento e danneggiato un veicolo posteggiato in strada; nel rompere poi con un calcio un tavolino in cristallo si era infortunato ad una gamba.

Anche una condomina, al settimo mese di gravidanza, nella confusione e nel parapiglia era stata spintonata dall’uomo. Quest’ultima, i sanitari del 118 e lo stesso pregiudicato erano stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.

Gli agenti intervenuti sul posto erano riusciti a riportare l’ordine. Il Magistrato di Sorveglianza, avvisato di quanto accaduto, ha disposto nei confronti del 50enne l’immediata sospensione della detenzione domiciliare per condotta incompatibile con la prosecuzione della misura alternativa.

Pubblicato in Cronaca Modena

La magia delle Frecce tricolori, che ha attraversato il cielo di Modena oggi, venerdì 21 giugno alle 11 circa, ha rappresentato il momento più atteso della cerimonia d’inaugurazione del monumento restaurato alla memoria della Medaglia d’oro al valor militare colonnello pilota Fulvio Setti e ai caduti dell’aria militari e civili modenesicon un intervento sostenuto da Setti Ferramenta, azienda della famiglia di Fulvio, fondata dal padre Alberto nel 1910.

Modena

“Alla memoria della Medaglia d’oro al valor militare colonnello pilota Fulvio Setti e ai caduti dell’aria militari e civili modenesi. Questa pietra della memoria poniamo dove sorse il primo Aerautodromo. A perenne ricordo. Modena 21 giugno 2019”. Sono queste le parole scritte sulla pietra scoperta ai piedi del monumento, realizzato con un Fiat G46 biposto, all'incrocio tra via Emilia ovest e viale Italia, al limite del parco Ferrari dove si sviluppava l'Aerautodromo di Modena.

L’opera è stata restaurata dalla famiglia Setti, che il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, presente alla cerimonia con autorità civili, militari e religiose e rappresentanti della famiglia, ha ringraziato pubblicamente per aver offerto alla città l’occasione di una giornata tra storia, valori e tecnologia. Non solo: “Per il tramite della memoria del loro caro ci hanno permesso – ha sottolineato Muzzarelli – di ricordare la nostra storia e il sacrificio di tanti per la pace e la libertà. Con l’orgoglio, aspettando il sorvolo della pattuglia acrobatica nazionale, di essere e sentirsi modenesi e italiani”.

La magia delle Frecce tricolori, che ha attraversato il cielo di Modena oggi, venerdì 21 giugno alle 11 circa, ha rappresentato il momento più atteso della cerimonia d’inaugurazione del monumento restaurato con un intervento sostenuto da Setti Ferramenta, azienda della famiglia di Fulvio, fondata dal padre Alberto nel 1910.

Frecce_tricolori_nel_cielo_di_Modena.jpg

Verde bianco e rosso: un lunghissimo tricolore si è disegnato sull’azzurro del cielo di Modena, inseguito con gli sguardi da diverse centinaia di modenesi con il naso all’insù. Il colonnello pilota Fulvio Setti, scomparso il 19 marzo 1991, ottenne la medaglia d’oro al valor militare a 29 anni, nel maggio del 1943, per aver eroicamente messo in salvo il suo equipaggio e altri militari con il suo aereo da trasporto in un’azione avventurosa tra l’Italia e la Tunisia. Non fu l’unico atto eroico della sua esperienza militare (220 voli) e dopo la guerra è stato per anni presidente del Coni (da campione italiano nei 110 ostacoli aveva partecipato anche alle Olimpiadi del 1936), dell’Aeroclub e dell’Ente provinciale per il turismo. A lui venne intitolato nel 1996 il Deposito centrale dell’Aeronautica militare, mentre dal 2015 gli è co-intitolata la sezione dell’associazione Arma Aeronautica di Modena.

Le Frecce tricolori erano volate su Modena in un’altra occasione, nel 2007, ai funerali di Luciano Pavarotti. In realtà la Pattuglia acrobatica nazionale si esibì a Modena anche il 19 maggio 1955: ma non erano ancora la Frecce, nate nel 1961, si chiamavano “Tigri bianche” ed erano inquadrate nel 51° Stormo di Istrana.

Il_pubblico_alla_cerimonia.jpg

 

Pubblicato in Cronaca Modena

Nella giornata del 20 giugno 2019, in diretta dal parco Dorotea Sofia di Colorno (Pr), nei pressi della panchina rossa simbolo della lotta alla violenza sulle donne, è andata in onda la diretta dell’intervista fatta a Rosangela Cataldi, sorella di Filomena, brutalmente assassinata dal vicino di casa di origini cinesi (Guiling Fang). Omicidio avvenuto il 22 agosto dello scorso anno a San Polo di Torrile, a seguito di una premeditazione.

Il brutale mostro ha approfittato dalla figura esile di Filomena, utilizzando la sua forza fisica e aiutandosi con un mortaio. Lo stesso Fang pochi giorni prima si era recato in casa di Filomena e Alessandro (il compagno) per fare due chiacchiere e “bere un caffè”. La stessa famiglia di Fang nel buon rapporto di vicinato di tanto in tanto dialogava rispettosamente con Filomena e Alessandro. Cosa abbia fatto scattare la rabbia del cinese non siamo in grado di saperlo con certezza, ma di certo possiamo comprendere come non avesse paura di loro, così come indicato in alcune perizie, in cui lo stesso Fang diceva di sentire voci nella testa e di temere che Filomena e il suo compagno volessero pagare delle persone di colore per farlo uccidere.

Una storia che ha dell’assurdo che si conclude nel peggiore dei modi con la perdita della vita di una persona buona, generosa, gentile e sempre sorridente. Con il decesso di una donna amorevole e combattiva nella vita. Con una ragazza appena 18enne privata di una madre, e che non potrà più condividere con lei i momenti più importanti della sua vita. Con un dolore ed una ferita immensa che mai la sorella Rosangela, legatissima a Filomena, e la sua famiglia potranno vedere richiusa. Un dolore talmente profondo che ha distrutto anche un’intera comunità che conosceva Filomena, e che oggi si stringe alla famiglia chiedendo a gran voce giustizia. Quella giustizia che anche durante il processo definitivo è stata negata, scrivendo l’ennesima pagina di una sconfitta dello stato e delle sue leggi “uguali per tutti”. Una giustizia che ha assolto l’assassino per incapacità d’intendere e volere e che lo ha visto rinchiudere in una Rems (Residenza per le esecuzioni delle misure di sicurezza). Una struttura che ha lo scopo di reintegrare in società chi commette dei reati, e che ha sostituito gli ex ospedali psichiatrici. Non una Rems qualsiasi, bensì quella di Casale di Mezzani da cui negli ultimi anni in diversi sono riusciti ad evadere. Una struttura che di certo non è un carcere e che vedrà soggiornare l’omicida di Filomena, se tutto va per il verso giusto per dieci anni. Solo in seguito sarà rivalutata la posizione di Fang che dagli stessi giudici è stato giudicato un soggetto di altissima pericolosità sociale. 

amocolornoasostegnodifilomenacataldi.jpeg

E’ folle sapere che un assassino è stato assolto, e che molto probabilmente riscuoterà pure una pensione d’invalidità ed è altrettanto assurdo che i famigliari della vittima sono costretti a sostenere da soli tutte le spese legali e psicologiche necessarie per tentare di recuperare dal gravissimo trauma subito. Tutto questo purtroppo a causa di leggi obsolete che andrebbero riviste. A nostro avviso un assassino deve finire in galera indipendentemente dalla capacità d’intendere e volere, e anche se ha problemi mentali deve scontare l’ergastolo, senza sconti di pena in un reparto ad hoc dell’istituto penitenziario. Una vita non può essere recuperata e chi si è sporcato le mani di sangue deve passare tutta la sua vita rinchiuso, altro che 10 anni in Rems. 

Amo - Colorno continuerà ad impegnarsi affinché si arrivi a garantire giustizia per le famiglie delle vittime e continuerà a chiedere come già ha fatto con il presidente della repubblica e con alcuni esponenti di questo governo, leggi appropriate (certezza della pena) e reale sostegno economico per chi si trova costretto a vivere situazioni del genere. Lo facciamo per Filomena. Lo facciamo per Rosangela e la sua famiglia. Lo facciamo per tutte quelle che donne che hanno perso la vita a causa di persone che possiamo chiamarle in qualsiasi modo, tranne che uomini.

Il gruppo
Amo Colorno

Pubblicato in Cronaca Parma

Iniziativa resa possibile grazie ai contributi delle aziende Allodi S.r.L., Bormioli Pharma S.p.A., Casappa S.p.A., Chiesi Farmaceutici S.p.A., Gea Procomac S.p.A. e Turbocoating S.p.A.. I vincitori riceveranno un contributo di € 500 e il loro Curriculum Vitae sarà inviato alle aziende.

Parma -

L’Università di Parma comunica che, grazie al finanziamento delle aziende Allodi S.r.L., Bormioli Pharma S.p.A., Casappa S.p.A., Chiesi Farmaceutici S.p.A., Gea Procomac S.p.A. Turbocoating S.p.A., premierà d’ufficio per l’anno accademico 2018-19 23 studenti meritevoli, con un contributo di 500 euro ciascuno.

I premi saranno così distribuiti:

 

Anno di iscrizione

 

Corsi di laurea

NUMERO PREMI

 NUMERO PREMI

LT Ingegneria Meccanica

 

1

LM Biologia Molecolare

1

 

LM Biotecnologie Genomiche Molecolari ed Industriali

2

 

LM Chimica

2

 

LM Chimica Industriale

2

 

LM Fisica

1

 

LM Ingegneria Civile

1

 

LM Ingegneria Elettronica

2

2

LM Ingegneria Gestionale

 

1

LM Ingegneria Meccanica

4

LM Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio

1

 

LMCU Chimica e Tecnologia Farmaceutiche

2

 

La selezione sarà effettuata sulla base dei criteri di anzianità di iscrizione e merito indicati nel bando. Non è necessario fare domanda: l’individuazione dei premiati è fatta direttamente dagli uffici dell’Ateneo sulla base dei criteri indicati. La graduatoria provvisoria sarà pubblicata l’8 agosto 2019. I vincitori dovranno accettare il premio entro il 20 settembre 2019 inviando il Curriculum Vitae che sarà trasmesso alle Aziende.

L’azione è frutto del progetto “Network Università di Parma – Imprese”, mirato a sviluppare un programma di partnership con le aziende e con le associazioni che fanno riferimento al mondo produttivo del territorio. Le convenzioni siglate dall’Università di Parma con le Aziende hanno l’obiettivo di rafforzare il rapporto tra il percorso di studi universitari e le realtà produttive, promuovendo il merito degli studenti e favorendo il loro ingresso in tempi brevi nel mondo del lavoro.

Pubblicato in Cronaca Parma

L’utilizzo da parte degli agenti della Polizia Municipale di Piacenza, del nuovo software TargaSystem, ha portato dopo pochi mesi ad ottimi risultati. Il dispositivo elettronico - collegato alla banca dati del ministero dei Trasporti e dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), consente di rilevare in tempo reale, attraverso la lettura della targa, la data di scadenza dell’assicurazione e la regolarità della revisione dei veicoli oggetto di attenzione.

Dopo l’entrata in funzione verso metà gennaio, il bilancio al 31 maggio - dopo 399 ore di utilizzo - del software TargaSystem è il seguente: sono stati controllati 31.384 veicoli e accertate e immediatamente contestate 194 violazioni al Codice della Strada, di cui 153 per revisione del veicolo omessa o scaduta, 23 per assicurazione scaduta o mancante, 12 per mancanza di documenti e 6 per patente scaduta.

“L’amministrazione – sottolinea l’assessore alla Sicurezza urbana, Luca Zandonella - ha voluto fortemente potenziare e migliorare tutte le attrezzature in dotazione alla Polizia Locale con acquisti lungimiranti. In particolare, con TargaSystem è possibile controllare in tempo reale la regolarità di assicurazioni e revisioni nonché altri comportamenti scorretti alla guida. Migliorare la sicurezza sulle strade è il nostro primo obiettivo, e l’utilizzo di uno strumento semplice da usare ma tecnologicamente avanzato come Targa System rappresenta un enorme contributo in tal senso. E’, in sintesi, un dispositivo elettronico che, in silenzio, migliora la circolazione stradale e ne aumenta la sicurezza”.

Pubblicato in Cronaca Piacenza
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"