Emilia, 8 agosto 2013 -
La nomina dell'ex presidente di Lepida spa, dimessasi nel luglio scorso dopo solo tre mesi, è oggetto di un'interrogazione di Giovanni Favia, del gruppo Misto. In base alla disciplina delle nomine di competenza regionale (Lr.24/1994) – osserva il consigliere - la nomina in questione sarebbe stata incompatibile. La legge regionale, spiega Favia a riguardo, "prevede espressamente l'incompatibilità delle nomine per chi è componente di organismi tenuti ad esprimere parere o esercitare qualsiasi forma di vigilanza su gli enti ...", ma stando al curriculum pubblicato sul sito di Lepida risulterebbe che la ex presidente "dal 2009 ricopre l'incarico di coordinamento cooperativo del Nucleo valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Emilia-Romagna e "attualmente coordina il tavolo tecnico regionale nel percorso per la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020".
L'incompatibilità della nomina tuttavia, sempre secondo Favia, non si fermerebbe alla sola norma regionale, ma si estenderebbe alle disposizioni introdotte dal decreto legislativo 39/2013 del Governo Letta che "ha reso incompatibili incarichi direttivi di chi passa per nomina da un ente all'altro". E l'ex presidente di Lepida – fa notare il consigliere - "in questi anni sarebbe passata con incarichi d'amministrazione da una società partecipata all'altra, quali Fam, Stu, Sipro, Ervet, Sar".
Di qui la richiesta di spiegazioni. Favia chiede alla Giunta "come sia stato possibile incorrere in un errore di valutazione così grossolano" nell'accettare la candidatura e poi procedere alla nomina. Con riferimento alla procedura selettiva, vuole sapere sulla base di quali competenze specifiche e di merito sia stata scelta la persona in questione, considerando che dal suo curriculum non risulterebbe "alcuna esperienza nel ramo delle telecomunicazioni e dell'Information tecnology". Favia domanda poi per quale ragione la Giunta avrebbe "accuratamente evitato di riportare" nella delibera di agosto, con la quale sostituisce la ex presidente con l'attuale, qualsiasi riferimento di legge circa l'incompatibilità della precedente nomina, "negando quindi la reale causa dell'avvicendamento alla presidenza di Lepida e le proprie responsabilità".
E ancora Favia chiede come la Regione giustifichi il mancato invio all'interessata di una comunicazione ufficiale della sopravvenuta incompatibilità, a seguito delle disposizioni del Governo Letta in materia di nomine e se, in virtù della palese incompatibilità, tutti gli atti sottoscritti dall'allora presidente siano da ritenersi giuridicamente validi. Tra l'altro Favia vuole anche sapere se la Regione possa escludere altri casi di incompatibilità di nomine negli enti e società partecipate e quali controlli abbia effettuato al riguardo a seguito delle nuove norme nazionali.