L'avranno vinta i "gufi" o le migliaia di maestranze e tecnici che stanno turnando giorno e notte per consegnare al mondo l'efficienza italiana? Anche Hannover non debuttò nel migliore dei modi tanto da essere rimasto come simbolo negativo nell'albo delle esposizioni universali. E che dire dei mondiali di calcio del Brasile?
di Lamberto Colla - Parma, 29 marzo 2015 -
Trentatre giorni all'inaugurazione di Expo2015. Un count down inesorabile scandito dalle pillole, quasi quotidiane, del Commissario Giuseppe Sala sullo stato di avanzamento dei lavori. 4 o 5 i padiglioni in ritardo sul crono-programma, stando all'ultimo resoconto di giovedi scorso del Commissario. Un ritardo sul 70% delle opere stando a altre fonti di informazione.
Un gap troppo elevato anche in ragione del fatto che l'accesso ai cantieri è giustamente protetto. Chi ha avuto modo di osservare da vicino (una cinquantina di giornalisti sono stati invitati alla inaugurazione del padiglione di Intesa San Paolo) ha potuto constatare un diffuso ottimismo tra gli operatori che non può che far ben sperare nell'ennesimo miracolo italiano.
Un po' come la liquefazione del sangue di San Gennaro, il primo maggio si alzerà il sipario di EXPO2015 di Milano e il teatrino dedicato al cibo andrà in scena regolarmente per 6 mesi in barba ai gufi.
A meno 50 giorni, preso dalla curiosità, ho tentato un avvicinamento all'area espositiva, giusto per curiosare e annusare l'atmosfera. Non nego di essere rimasto deluso, prima di tutto per la difficoltà di accesso.
Il traffico milanese non si può certamente considerare tra i più fluidi e le nuove infrastrutture sono ancora ben lontane dall'essere completate. Un esempio è il grande ponte ad arco progettato dagli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, difficile che possa essere inaugurato per tempo. Per chi dovesse invece giungere con la metropolitana dovrebbe farsi una sgambinata di circa un chilometro per raggiungere l'ingresso.
L'impressione e tengo a precisare, solo una impressione, è stata di un cantiere ancora in alto mare ben diversa dalla reale constatazione che tutti possono apprezzare seguendo le evoluzioni del Drone messo a disposizione da EXPO (Expo 2015: Belvedere in città) e che settimanalmente, postato su youtube, aggiorna sullo stato d'avanzamento dei lavori.
Infine ben venga l'investimento di quasi tre milioni di euro destinati a "pulire" il panorama, mimetizzare quanto ancora incompiuto e quello che rovinerebbe l'estetica. In fondo avremo ospiti importanti da tutto il mondo e sarebbe sconveniente e poco educato ospitarli nel disordine.
E allora via con le operazioni posa in opera, degli "External exhibition elements", degli allestimenti delle quinte di camouflage, nonché dell'installazione dell'arredo urbano del Sito Espositivo.
A questo punto, che siano 20 milioni o solo 15 milioni i visitatori, l'importante è aprire e dimostrare l'efficenza e la caparbietà della gente normale di questo piccolo grande paese.
La forza e la maestria di migliaiai di anonimi che con il sudore e l'ingegno fanno fare gran belle figure a incapaci, spesso disonesti, rappresentanti delle istituzioni.
Per tutte queste belle persone che lavorano giorno e notte dobbiamo fare il tifo. E se l'Expo 2015 avrà successo sarà prevalentemente per merito loro che, in piccolo, rappresentano la maggioranza del Paese, quelle donne e uomini che con umiltà e in silenzio con orgoglio responsabilità portano avanti, in gravi difficoltà, le loro famiglie.
L'Italia c'è!
Il volo del Drone del 16 marzo 2015