Martedì, 18 Febbraio 2025 09:22

“Il Trumpolino” - Trump e la diplomazia diretta: perché le sue trattative con Putin possono portare la pace in Ucraina In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco

A cura di Daniele Trabucco (*) Belluno 18 febbraio 2025 - Mentre l’Occidente, Italia inclusa, continua a navigare tra sanzioni, invii di armi e dichiarazioni di solidarietà all’Ucraina, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha scelto un approccio radicalmente diverso: il dialogo diretto con Vladimir Putin.

In un panorama internazionale segnato da tensioni crescenti e un conflitto che sembra non avere fine, questa strategia potrebbe rappresentare l’unica vera opportunità per raggiungere una pace duratura.

Trump ha sempre sostenuto l’importanza delle relazioni personali nella diplomazia internazionale. Già durante la sua prima presidenza, aveva dimostrato più volte di preferire trattative dirette rispetto alla mediazione di alleanze multilaterali spesso ingessate da burocrazia e interessi divergenti. È stato con questo metodo che ha ottenuto risultati significativi, come il primo incontro tra un Presidente USA e un leader nordcoreano, oltre a una gestione pragmatica dei rapporti con la Russia. Nel caso della guerra in Ucraina, scoppiata il 24 febbraio 2022, Trump crede che solo un dialogo diretto con Putin possa portare a una soluzione negoziata. È chiaro come egli ritenga che l’Unione Europea abbia complicato il conflitto con un approccio non solo eccessivamente frammentato, ma improntato a cogliere unicamente le ragioni di una sola parte. Al contrario, un’intesa bilaterale tra Washington e Mosca potrebbe accelerare il raggiungimento di un cessate il fuoco.

L’Unione Europea, pur essendo un attore fondamentale nella crisi ucraina, non è riuscita finora a imporsi come mediatore credibile. Le divergenze interne tra i vari Stati membri hanno reso difficile una posizione unitaria e coesa, mentre il sostegno militare a Kiev ha solo inasprito la reazione russa. Trump ha sempre criticato la politica estera europea, sostenendo che troppo spesso le nazioni del Vecchio Continente si affidano agli Stati Uniti senza avere una strategia autonoma. Escludendo, dunque, l’UE dai negoziati, Trump mira a evitare lungaggini diplomatiche e a ottenere risultati concreti in tempi brevi. Una trattativa diretta con Putin permetterebbe di focalizzarsi sugli interessi strategici delle due superpotenze, lasciando da parte le complessità politiche interne dell’Europa. Se Trump, allora, dovesse riuscire a negoziare un accordo con Putin, i benefici sarebbero molteplici. Prima di tutto, si ridurrebbe il rischio di un’escalation nucleare, che è una delle principali preoccupazioni globali. Inoltre, un’intesa tra Washington e Mosca potrebbe facilitare il ritiro graduale delle truppe russe dall’Ucraina e l’inizio di un processo di ricostruzione per il paese devastato dal conflitto.

Un altro vantaggio di questa strategia sarebbe la riduzione della dipendenza economica dell’Europa dagli Stati Uniti. Con un conflitto risolto diplomaticamente, gli alleati occidentali potrebbero concentrarsi sulla ripresa economica senza dover destinare ingenti risorse all’assistenza militare di Kiev.

In conclusione, se la strategia di Trump possa sembrare audace e in controtendenza rispetto all’approccio dell’amministrazione Biden e degli alleati europei, potrebbe rivelarsi la chiave per una svolta decisiva nel conflitto ucraino. La storia ha dimostrato che i grandi accordi di pace sono spesso frutto di iniziative personali e scelte pragmatiche piuttosto che di processi multilaterali lunghi e inefficaci. Se il dialogo diretto con Putin riuscisse a portare la pace, Trump potrebbe consolidare la sua immagine di negoziatore capace e determinato, ridisegnando l’assetto geopolitico globale in chiave sempre più multipolare.

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(*) Professore strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso

la SSML/Istituto di grado universitario «san Domenico» di Roma.

Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico

nell’Università degli Studi di Padova.

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(Vignetta di Romolo Buldrini L'Aquila)

 

 

 

 

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