Martedì, 31 Dicembre 2024 16:10

ESCLUSIVA – Siria, il leader dell’SSNP: “E’ il caos, probabilmente è ciò che Occidente e Israele vogliono” In evidenza

Scritto da Gloria Callarelli

di Gloria CallarelliFahrenheit2022.it 31 dicembre 2024 - Dopo il colpo di Stato avvenuto lo scorso 8 dicembre, la situazione in Siria resta drammatica. L

a presa di potere dei guerriglieri HTS e del terrorista Al Jolani, salutata dall’Occidente come una svolta positiva, in realtà non promette nulla di buono visti i continui scossoni e le divisioni incontrollate all’interno dell’area (ancora martoriata) e il background del gruppo alla guida oggi del Paese. Ne abbiamo parlato con Hassan Sakr, leader del partito SSNP, il partito Social Nazionalista Siriano.

Un grande piacere per noi poterLa ospitare mister Sakr. Ci può dire qual è l’attuale situazione in Siria dopo il recente colpo di Stato?

Dopo il Colpo di stato di pochi giorni fa la situazione è instabile e confusa. Si registrano incidenti un po’ ovunque e chi comanda ora, però, non è certamente più democratico: i loro lati oscuri sono evidenti. Ad ogni modo ad oggi i cristiani di Maaloula stanno lasciando la Siria, gli alawiti stanno manifestando contro il nuovo regime, i drusi stanno manifestando contro la nuova occupazione israeliana, i curdi sono frustrati dagli attacchi turchi, gli sciiti stanno lasciando la Siria, i gruppi sunniti più piccoli stanno combattendo contro il nuovo regime. In breve: è un completo disastro. Probabilmente questo è ciò che Israele e l’Occidente vogliono.

Cosa sta accadendo ai cristiani? Prima erano tutelati, ora?

Non ci sono grosse persecuzioni ancora ma la paura di una prossima repressione sì: molti non tornano nelle loro case perchè non si fidano e temono per la loro incolumità. Continuano, infatti, a verificarsi sporadicamente incidenti e attacchi contro i cristiani e contro i monumenti cristiani: qualche sacerdote è stato allontanato con durezza, diverse costruzioni legate alla cristianità sono state distrutte.

Come spiega la rapidità del Colpo di Stato con l’ingresso lampo degli occupanti in Siria?

Per quanto riguarda il colpo di Stato si può spiegare con un tradimento da parte dell’esercito: i vertici dell’esercito sono stati comprati e hanno ordinato di non combattere. Per questo la penetrazione è stata così rapida.

Come vedete invece il non intervento dei russi?

Per quanto riguarda i russi… secondo i siriani la sensazione è che abbiano fatto un accordo con gli americani per quanto riguarda i futuri sviluppi della guerra in Ucraina con il risultato, in cambio, di destituire Assad in Siria.

L’avanzata di Israele?

Israele sta occupando diverse aree: avranno occupato 500 chilometri nella zona de Golan. Resteranno nei territori della Siria, del resto ormai è una Nazione senza esercito, senza possibilità di difendersi. Il nuovo regime non dice una parola sull’invasione, gli omicidi e la distruzione che sta portando avanti Tel Aviv. Israele sta pensando di creare una grande Zion, nei loro piani con il Libano e la Siria.

Il Libano ha già mostrato i muscoli ma sarà il prossimo obiettivo?

Per quanto riguarda il Libano non credo che la situazione sia così negativa adesso: c’è stato probabilmente un accordo per lasciare il Paese fuori da questo caos. Ma con i gruppi radicali non puoi certo garantire accordi a lungo termine. Appena prendono potere cambiano immediatamente strategia.

Infine una domanda strettamente politica. Che differenza c’è fra il Vostro movimento e il partito Baath, il maggior partito in Siria?

C’è una differenza ideologica. Noi siamo laici, loro sono nazionalisti ma non sono laici (attenzione: parliamo di laicità, però, in un contesto totalmente musulmano. L’SSNP, dunque, non vuole un Paese dominato da una religione NDR). Loro sono pan arabi, pan occidentali. Noi siamo più democratici rispetto a loro, inoltre la loro idea di economia è molto più di sinistra rispetto alla nostra. La nostra è molto più social-nazionale potremmo dire: con il concetto di distribuzione della proprietà piuttosto che di proprietà in mano allo Stato.

Quale sarà il futuro?

In Siria tutt’ora vi sono dimostrazioni, anche a Damasco. Il futuro non è chiaro: saremo guidati dagli islamisti? Ci saranno divisioni? O saremo guidati dai turchi? Quel che è certo è che oggi non siamo di certo liberi.

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