Il soggetto scelto da una delle società dominanti è l’informazione e l’intento invece è quello di “annacquarla”, scomponendo l’uso della consapevolezza critica delle fonti di informazione ed anche la capacità di analizzarle.
Le notizie sono l’elemento fondante del dibattito democratico e, in quest’era in cui siamo costantemente bombardati da informazioni provenienti da molteplici fonti, ci accorgiamo che è in atto un gigantesco oscuramento e controllo della verità di qualsivoglia notizia.
Siamo di fronte ad influenze mediatiche che manipolano la percezione della realtà a vantaggio di determinati interessi, che ci riportano in uno scenario di metà anni ’30 quando venne istituito il Minculpop.
Minculpop è la denominazione abbreviata che identificava il Ministero per la Cultura Popolare, istituito nel 1937, quando il ministero della Stampa e della propaganda cambiò denominazione, per assumere appunto quella di Minculpop, più adeguata alle ambizioni totalitarie del fascismo nella seconda metà degli anni Trenta.
Anche l’amministrazione Biden, nell’ottica del controllo dell’informazione, a maggio dell’anno scorso ha istituito il “Ministero della Verità” ovvero, un “Comitato per la disinformazione”, chiamandolo: “Disinformation Governance Board”.
Il presidente Usa, come dice lui, vuole colpire: “l'oltraggiosa disinformazione sul vaccino che sta uccidendo le persone" e a capo di questo ministero, ha scelto Nina Jankowicz che risulta essere stata consulente del ministero degli Esteri ucraino, nonché accusata di affermazioni false e fuorvianti, tra le quali l’aver scritto sul suo profilo Twitter che: “Donald Trump avrebbe incoraggiato l'ISIS”.
In Europa invece si sta introducendo il Digital Service Act (DSA) anch’esso un sistema di controllo e censura dell’informazione e allora la domanda davvero viene diretta: ma tutti questi per chi o per cosa stanno lavorando?
Nell’era in cui viviamo non possiamo esimerci non solo da farci questa domanda, ma dobbiamo capire come sta operando il “potere”.
Una mente attenta cerca risposte attraverso i segnali che percepisce della realtà perché, quelli attuali, sono troppo in contrasto con gli elementi fondanti le libertà costituzionali individuali e, solo un'apertura mentale con la volontà di esaminare la realtà da diverse prospettive, potrà portare a una consapevolezza più completa e a una visione più informata della narrazione che è in corso.
Dobbiamo preoccuparci dell’attività predatoria che sta attaccando la pluralità dell’informazione e del libero dibattito pubblico, prima che ci ritroviamo costretti a dipingere un mondo a tinte obbligate.
Se vogliamo salvare l’assalto alla manipolazione dell’informazione, lo potremmo fare solo mantenendo un approccio onesto nel pensiero, attraverso la volontà di esplorare la realtà senza preconcetti, riconoscendo ed affrontando le proprie convinzioni, aperti alla possibilità di cambiare opinione, ma in un dibattito pubblico senza censura e manipolazione.
I cambiamenti dei paradigmi sociali che sono in atto, sono il frutto di dinamiche geopolitiche globaliste, capaci di adattarsi velocemente e influenzando i vari aspetti della vita quotidiana, plasmandone la direzione.
Facciamo attenzione perché è una finta difesa, preparata per buttare fumo negli occhi, dei popoli ignari.