Giovedì, 05 Ottobre 2023 05:26

Musso, Forza del Popolo: “Tornare alla Lira e una Nuova Norimberga per i crimini del vaccino anticovid” In evidenza

Scritto da

Frase social: L’avvocato candidato a Monza contro le privatizzazioni, la desovranizzazione sanitaria da parte dell’OMS, e la guerra della NATO

Di Giulia Bertotto Roma, 4 ottobre 2023 (Quotidianoweb.it) - In occasione delle imminenti elezioni in Lombardia abbiamo intervistato l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, segretario generale di Forza del Popolo, fondatore di Mille Avvocati per la Costituzione, estensore della denuncia penale La Nuova Norimberga https://www.lanuovanorimberga.it/ , candidato nelle elezioni suppletive del 22 e 23 ottobre nel collegio uninominale di Monza, che fu di Silvio Berlusconi.

Avvocato, si presenti ai lettori e ai potenziali elettori, chi è Massimiliano Musso?

Sono un padre di cinque figli, vivo in Sicilia ma sono nato in Abruzzo, cresciuto in Piemonte, e mi sono laureato in Legge a Macerata, sono quindi un italiano DOC.

Ho frequentato l’Università di Palermo tra i banchi che furono di Falcone e Borsellino, proprio nel periodo delle stragi di Mafia o di Stato, che dir si voglia. Ed è sulle ceneri di queste stragi, in particolare di Capaci, che nasce Forza del Popolo e fermenta all’interno di questa facoltà. Dopo molti anni questo movimento partorisce un manifesto politico, si tratta di una gestazione di circa vent’anni, da cui nasce ufficialmente nel 2021 Forza del Popolo.

Forza_del_Popolo_1.jpeg

Quali sono i principi ispiratori di Forza del Popolo?

Forza del Popolo si fonda su un manifesto politico perché un leader carismatico non può portare avanti un progetto a medio e lungo termine, cosa che invece possono fare i cittadini e portarlo come eredità, i quali condividono e tramandano un progetto e un manifesto di valori. Questo è un tratto distintivo perché si ripristina in Italia come Democrazia universale e non fondata su interessi di una cricca.

Il nostro orientamento è estraneo alle logiche di questa destra e di questa sinistra, infatti per chi è di sinistra noi siamo di destra e per chi è di destra siamo di sinistra. Non siamo neppure una forza centrista ma siamo una forza antagonista a questo sistema; ma no anti sistema perché crediamo che un sistema occorra e l’unico all’altezza è quello delineato dalla Costituzione Italiana. Siamo quindi repubblicani, democratici, sovranisti, popolari. Siamo anticapitalisti come lo fu Don Luigi Sturzo. Non siamo fascisti e non siamo comunisti, respingiamo ogni totalitarismo in quanto pluralisti. Siamo un partito laico e aconfessionale per quanto di ispirazione apertamente cristiana. Purtroppo oggi perfino la Chiesa cattolica è di stampella ad un sistema perverso che crea povertà, disuguaglianze e degrado morale.

A proposito di Mafia e dei suoi delitti. Un breve commento sulla morte quasi contemporanea dell’ex presidente Napolitano e del boss Messina Denaro?

Sono morti due protagonisti della trattativa Stato-Mafia, che è una trattativa ancora e sempre in corso.

Quotidianoweb cura una rubrica dal titolo Fuori dal Silenzio, nella quale raccoglie le testimonianze di concittadini che probabilmente hanno subito danni causati dal profarmaco anticovid. Sappiamo che questa vicenda collettiva la ha toccata profondamente.

Sì, mio fratello Dario ha subito un TSO per aver gridato con il megafono per le strade che non c’era alcuna pandemia e che la vaccinazione rappresentava un pericolo.

Noi come Forza del Popolo siamo contrari alla somministrazione di questi cosiddetti vaccini anticovid e anche dell’obbligo delle vaccinazioni sui neonati, le quali possono causare l’autismo, una patologia gravissima correlata alle vaccinazioni infantili. Sì, siamo no-vax. Ma quando si pensa ai no-vax non si devono immaginare esaltati sgangherati, ma genitori che piangono la morte di figli nati sani.

Siamo per la libertà di scelta vaccinale sulla scorta di quanto affermato dai Mille Medici per la Costituzione, un comitato medico-scientifico che ho fondato accanto al collegio nazionale Mille Avvocati per la Costituzione.

Noi sappiamo benissimo che a partire dagli anni ’80 l’OMS ha smesso di essere una agenzia dell’ONU a servizio degli stati, per diventare il garante degli interessi delle lobby farmaceutiche, le quali drenano le risorse dei paesi in un mercato con tanto di collocazioni in borsa. Questo sistema ha creato un mostro economico-finanziario la cui priorità non è la salute pubblica.

Il premio Nobel per la medicina è stato vinto da Drew Weissman e Katalin Karikó, la quale dal 2013 è vicepresidente di BioNTech e lo è tutt’oggi. Un conflitto di interessi appena accennato per usare un eufemismo…

I prodotti a mRNA non sono farmaci, ma sistemi di biotecnologia. Non stiamo parlando solo di chimica ma di nanotecnologia. Questo ai cittadini non viene detto. Una tecnologia inoltre sperimentale, e per giunta non efficace.

A meno che l’efficacia non sia eliminare un certo numero di persone dalla faccia della terra, come auspicato da Bill Gates nei suoi famosi seminari. Queste cose le ho denunciate alla Direzione Nazionale Antimafia perché dietro tutto questo vi è un disegno di eversione contro l’ordine democratico. Conte e poi Draghi hanno emesso DPCM e decreti legge, strumenti che estromettevano completamente il Parlamento.

L’inflazione sta rendendo davvero difficile la vita quotidiana di molti italiani, dalla spesa alla benzina. E gli interventi del Governo non solo sono insufficienti, ma non sono liberi da quelle dinamiche che a monte causano l’inflazione stessa, che dicono di voler combattere.

È così. Si deve tornare alla Lira, basta con questo euro, uno strumento di sottomissione e desovranizzazione economica e politica delle nazioni. La moneta deve essere emessa a credito e di proprietà popolare. Non può essere emessa a debito e di proprietà della Banca Centrale Europea.

Occorre ripristinare il rapporto di servizio del funzionario pubblico il quale esercita un servizio pubblico e agisce in funzione del cittadino sovrano. Assistiamo spesso a un funzionario pubblico in nome di gruppi, corruzione vera e propria non solo strettamente reato ma portare la funzione pubblica fuori. Spirito di Servizio di cui parlava Falcone. L’Italia non può essere salvata dall’ adeguamento degli stipendi e delle pensioni, per quanto indispensabili, ma dalla riaffermazione dell’etica pubblica.

Per questo alla base dei nostri principi c’è il primato della coscienza personale, perché i cittadini sono adulti capaci di gestire liberamente il proprio corpo come l’educazione dei propri figli; quello italiano odierno è uno stato fintamente liberale ma in realtà ferocemente liberista, che comprime le libertà personali per espandere quelle di chi possiede capitali e con ciò può fare ciò che vuole al di sopra delle regole del vivere civile. Tutto ciò mentre lo Stato si sottrae dai servizi che è chiamato a erogare per dovere; con le privatizzazioni di trasporti, sanità (reparti solventi e insolventi all’interno della struttura pubblica) e beni essenziali come l’acqua e l’energia elettrica.

L’Italia sta partecipando ad una guerra mondiale trainata dalla NATO, correndo il rischio di un’ecatombe nucleare. Come pensate che l’Italia debba relazionarsi con questa organizzazione?

L’articolo 5 del trattato del Patto Atlantico prevede l’intervento delle forze armate dei paesi aderenti a difesa di uno stato membro, ma l’Ucraina non fa parte della NATO. Tuttavia l’amministrazione Biden sta portando avanti una guerra servendosi della NATO, che si inserisce in un disegno al fine di imporre al mondo un unico governo mondiale: un governo che passa dalla perdita di sovranità nazionale alla digitalizzazione esasperata, al controllo pervasivo. Il progetto è quello di in cui viene smaterializzato ciò che deve essere materiale come il denaro e materializzato ciò che deve restare immateriale, come tutto ciò che appartiene alle categorie dello Spirito Umano.

Riteniamo necessario mettere in discussione la NATO, che non significa però saltare nelle braccia della Cina, bensì restare neutrali come la Svizzera; perché l’Italia ripudia la guerra, è una culla di civiltà e filosofia, e non vuole diventare la bara della civiltà. Vogliamo rivivificare l’Italia dei comuni, che ha i i suoi campanilismi certo, ma soprattutto la sua solidarietà concreta.