Il gruppo non ha rilasciato dettagli riguardo il preciso momento in cui Al-Qurayshi è stato ucciso, ma ha specificato che “È morto combattendo con un gruppo legato ad al-Qaeda”.
Al-Qurayshi è stato il quarto leader dell'IS ad essere eliminato, da quando il gruppo è stato fondato dal militante iracheno Abu Bakr al-Baghdadi e ha dichiarato un “califfato” in gran parte della Siria e dell'Iraq nel giugno 2014 prima della sua sconfitta anni dopo.
Il portavoce, al-Ansari, ha detto in un messaggio audio diffuso sui canali Telegram che “Al-Qurayshi è stato martirizzato nella Siria nord-occidentale controllata dai ribelli da membri del siriano Hayat Tahrir Al-Sham, legato ad Al-Qaeda, quando hanno cercato di trattenerlo nella provincia di Idlib”.
La morte del leader Isis era stata annunciata già alla fine del mese di aprile dal Presidente turco Erdogan.
Il terrorista, secondo Ankara, era stato, infatti, “Neutralizzato nell'ambito di un'operazione dell'Intelligence turca” nelle vicinanze di Jindires, città nel nord della Siria, dove l'uomo si nascondeva in una fattoria abbandonata”.
Secondo i jihadisti, invece, Abu al-Hussein sarebbe rimasto ucciso in scontri nel nordovest della Siria.
Dopo una rapida ascesa in Iraq e Siria nel 2014 che l'ha vista conquistare vaste aree di territorio, Daesh (Sigla di Al dawla al islamiya fi al Iraq wal Sham, Stato islamico dell'Iraq e del Levante) ha assistito al crollo del suo “califfato” sotto una serie di offensive.
Facendo riferimento a quel periodo, dunque, l'ISIS conta numeri ridotti di combattenti.
Nonostante ciò, gli esperti sottolineano che l'organizzazione resta un’importante minaccia, in particolare grazie all’uso di nuove tecnologie e criptovalute e per la facilità con cui riesce a insediarsi in Paesi, come Africa subsahariana o Afghanistan, dove sfida il nuovo potere talebano.
Il suo successore è stato già nominato: Abu Hafs Al-Hashimi Al- Qurayshi sarà la nuova guida del gruppo, come dichiarato dal portavoce dell'IS, Abu Huthaifa Al-Ansari.