Di Andrea Caldart Cagliari, 30 luglio 2023 - Non importa se l’epidemia di decessi, ad esempio tra i calciatori, sia triplicata rispetto alla media degli ultimi 12 anni, come anche in altri settori sportivi, sempre più spesso, gli atleti sono costretti a fermarsi perché non reggono più le attività quotidiane.
Eppure, non serve nessuna scienza particolare per comprendere che quanto si sta verificando e sempre più ampiamente, negli anni precedenti, non si era mai visto in queste elevate percentuali.
Basta leggere i dati Istat (link sotto) e almeno un minimo dubbio sorge e quindi, avere dei dati precisi e studiare se questi eventi possano essere messi in correlazione a seguito di una “vaccinazione di massa” che è stata altamente raccomandata e in certi casi obbligata con annesso ricatto lavorativo, deve diventare lo stimolo principale delle nostre coscienze.
Di sicuro chi si sta ponendo il problema, e fortunatamente anche tanti altri medici come lui, è il Dr. Daniele Giovanardi Responsabile salute DSP (Democrazia Sovrana e Popolare) che in un post, affidato ai social, racconta la sua preoccupazione dicendo: “Si sta creando un prevedibilissimo corto circuito. Milioni di italiani si sono fatti inoculare un farmaco assumendosene la responsabilità per iscritto, anche se le case produttrici segnalavano nero su bianco di non aver la minima idea degli effetti collaterali di un farmaco genomico a RNA nei mesi e negli anni a venire. Questo scriveva Big Pharma nel consenso informato”.
Sempre Giovanardi dice: “Al contrario Governo, Istituzioni, Religiosi, Giornalisti, Televirologi, bombardavano letteralmente ogni giorno la popolazione con questo ritornello: il farmaco-vaccino è garantito, sicuro ed efficace, fino al punto di renderlo obbligatorio”.
La preoccupazione del Dr. Giovanardi si sposta poi su quelli che potrebbero essere i due scenari futuri: “Il tempo passa, non emergono o emergeranno effetti collaterali significativi, sospiro di sollievo; oppure emergono ed emergeranno dati preoccupanti in termini di morbilita’ e mortalità nelle persone plurinoculate”.
Infine, l’affondo diretto alle istituzioni: “A questo punto è evidente che le istituzioni e gli uomini delle istituzioni che hanno garantito quello che le case produttrici (la scienza) assolutamente non garantivano non abbiano altra strada per tutelarsi che negare sempre, negare comunque, negare anche di fronte all’evidenza (e premiarsi l’un l’altro)”.
È senza dubbio il momento di raccogliere tutte queste dichiarazioni che in realtà, sono le preoccupazioni di tanti medici, ricercatori, operatori sanitari, avvocati, studiosi e formare un unico fronte di osservazione e raccolta dati al fine di avere dati veritieri ed iniziare a capire da dove partire per aiutare queste persone che, improvvisamente, non hanno più una loro vita.
Non è più pensabile che uno Stato che si dice democratico, abbandoni questi cittadini, costretti a gestire lutti e problematiche gravi di salute, lasciando urlare il loro dolore, nella piena solitudine.
Link utili:
https://www.istat.it/it/archivio/240401