Di Andrea Caldart Cagliari, 8 giugno 2023 (Quotidianoweb.it) - Attraverso una piattaforma di blockchain, di cui non si conoscono ancora le modalità di gestione, UE e OMS si sono accordate per l’estensione globale a vita dell’uso del green pass.
La scusa è quella già enunciata il 22 dicembre scorso quando il Commissario Kyriakides e dal Direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, si accordano per “rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni di salute globale con un solido sistema multilaterale con l’OMS al centro, sostenuto da una UE forte”.
Questo accordo fornisce all’OMS la base non solo per impedire ai cittadini la loro libertà di spostamento, ma trasferisce a questo ente privato, OMS, la sovranità del nostro Stato, in cambio della limitazione dei diritti umani dei singoli.
Se questo non lo si considera come un attacco alle libertà personali di tutti, vuol dire non capire che è il primo passo fondamentale per l’abolizione dello Stato nazionale e, allo stesso tempo, comporterà la perdita di tutti i diritti fondamentali e civili dei cittadini.
Siamo arrivati al centro di un momento storico cruciale per il nostro futuro e quello delle prossime generazioni perché, l’adozione di questo accordo, impatterà sulla vita dei cittadini, facendoli diventare dei QRcode viventi.
Ma non è il solo elemento a preoccupare perché, nel punto 12 dell’ “Eu global healt strategy” si compromette chiaramente l’indipendenza, la democrazia e la sovranità dei nostri Paesi.
È messo nero su bianco che la UE: “al fine di avviare linee guida su due aree chiave”, si farà carico di interferire nel controllare i ruoli delle attività politiche e le loro responsabilità degli Stati membri.
Quello che questo accordo dovrebbe prevenire, in realtà è un vero e proprio contagio digitale pandemico perché, a grande velocità, la UE sta spingendo nella realizzazione dell’Agenda Onu 2030.
Il fanatismo ipertecnologico del WEF, Word Economic Forum, appoggiato dalla linea della tecnocrazia europea, è definitivamente sdoganato e non più una illogica previsione di noi complottisti.
La pericolosità della digitalizzazione della vita umana, si integra con l’identità digitale della vita di ognuno di noi senza la quale, con ogni probabilità, non potremmo più liberamente avere accesso alla nostra vita privata e sociale diventando appunto, dei morti digitali.
In questo modo la democrazia cederà il passo ad una tecnologia che dominerà l’uomo e questo è un primo esperimento di politiche globali che è nato dalla “legittimazione” della massa, attraverso una “crisi sanitaria” creata ad arte.
Preoccupiamoci seriamente di questo progetto di governance globale sostenuto e guidato da forze economiche ed enti sovranazionali che nulla hanno a che vedere con la vita democratica e costituzionale del nostro Paese, ma convergono invece, nell’idea di un controllo totalitario di una nuova umanità di morti digitali.