Di Andrea Caldart Cagliari, 3 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Appaiono tempi duri per il “paladino” dei vaccini primo finanziatore de OMS, Organizzazione mondiale della sanità, colpito oggi da mandato internazionale di cattura emesso nelle Filippine
Secondo una fonte locale parrebbe, che il Tribunale filippino, la Corte dei Crimini Efferati di Manila, si sia mossa contro il fondatore di Microsoft, in seguito all’aumento dei decessi dopo la vaccinazione di massa in quel Paese.
A quanto sta trapelando i pubblici ministeri, dopo diverse segnalazioni dell’aumento esponenziale dei decessi a seguito dell’inoculazione, hanno inviato ad Interpol un avviso di cattura internazionale per Bill Gates con l’accusa di omicidio premeditato collegato alla campagna di vaccinazione.
In qualità di fondatore della Bill e Melinda Gates Foundation, il giudice avrebbe dichiarato: “E’ ricercato in relazione a centinaia di migliaia di morti, un numero che al momento non può essere stimato e che è destinato ad aumentare esponenzialmente nel tempo”.
Ma la giustizia rincorre Gates anche in un’altra parte del mondo, l’India dove avrebbe provato diversi tipi di vaccini antipolio, usando bambini come cavie e quindi violando qualsiasi norma di codice etico.
Le poche notizie che sono trapelate tramite un quotidiano indipendente indiano, parlando di proteste pubbliche già nel 2021 contro Gates, in relazione al fatto che, una Ong statunitense stesse conducendo studi clinici su vaccinazioni non autorizzate fatte a dei bambini.
Si era scoperto poi che, la Ong in questione, era prevalentemente finanziata dalla Bill e Melinda Foundation.
E la Corte Suprema dell’India lo avrebbe condannato tant’è che non può più mettere piede in quel Paese.
Se tutti i governi cominciassero ad indagare seriamente e molti a fare mea culpa, sullo scandalo della narrazione pandemica, con la falsità ammessa dalla stessa Pfizer che il vaccino non proteggeva dalla trasmissione e sulla quale si sono fatte leggi coercitive delle libertà personali, potremmo sperare di ritornare ad avere il mondo in cui siamo nati e non certo quello che qualcuno vorrebbe inocularci.