Martedì, 17 Dicembre 2024 06:26

Che cosa prevede esattamente il decreto "milleproroghe" in merito alle sanzioni pecuniarie per i non vaccinati? In evidenza

Scritto da Prof. Daniele Trabucco
Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE) Maternità di Claudia Belli - Sant Ilario d'Enza (RE)

Di Daniele Trabucco Belluno, 16 dicembre 2024 - Il cosiddetto decreto-legge "milleproroghe" per l'anno 2025, adottato dal Consiglio dei Ministri in data 09 dicembre 2024, stabilisce (siamo in attesa del testo in Gazzetta Ufficiale), all'art. 21, l'abrogazione totale dell'art. 4 sexies del decreto-legge n. 44/2021 convertito, con modificazioni, dalla legge ordinaria dello Stato 28 maggio 2021, n. 76. 

La disposizione normativa ora citata prevedeva la irrogazione di una sanzione amministrativa pari ad euro 100,00 per chi non aveva ottemperato all'obbligo vaccinale. Ora, operando l'abrogazione ex nunc, ossia dal momento dell'entrata in vigore della norma abrogante, sia i procedimenti sanzionatori in corso, sia le sanzioni già irrogate, sono rispettivamente interrotti e annullate. Viceversa, restano acquisite al bilancio dello Stato le somme versate. Sul punto, è utile ricordarlo, pendono dei ricorsi giurisdizionali al T.A.R. per il Lazio che saranno discussi nel prossimo mese di febbraio 2025.

Tuttavia, proprio in relazione alla scelta di non procedere con la restituzione delle somme pagate, si tratta di una valutazione del legislatore, il quale ha ritenuto che, con il pagamento dell'importo previsto dalla sanzione, il rapporto giuridico sia stato definitivamente chiuso.

Se, invece, l'art. 21 del decreto-legge "milleproroghe" fosse stato formulato con effetto retroattivo, ossia a far data dall'entrata in vigore della norma che introduceva la sanzione amministrativa di 100,00 euro per chi non aveva eseguito, nelle modalità e nelle tempistiche previste, la vaccinazione contro l'agente virale Sars-Cov2, allora sarebbe stato possibile chiedere il rimborso di quanto versato, mancando il titolo giuridico per trattenere, da parte dello Stato, gli importi pagati.

(Foto di Francesca Bocchia)

(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.

Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.

Sito web personale

www.danieletrabucco.it

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