a) prestare assistenza, da almeno 6 mesi, al coniuge o ad un parente stretto o, per meglio dire, di primo grado. Il parente in questione dovrà convivere con la lavoratrice e avere una grave disabilità;
b) essere riconosciute invalide civili almeno al 74% (non meno di questa percentuale) da una commissione medica;
c) prestare assistenza a un parente o affine, purché sia entro il secondo grado, qualora il coniuge o i genitori della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 70 anni, oppure siano affetti da patologie invalidanti o, ancora, siano deceduti;
d) essere state licenziate; e) essere lavoratrici dipendenti di aziende in crisi economica. Solo 3000 cittadine potranno accedere e ne saranno escluse 14.000.
In pratica, nonostante Opzione Donna preveda il ricalcolo totalmente contributivo dell’assegno pensionistico e costituisca, quindi, solo un anticipo di cassa senza alcun costo aggiuntivo per il bilancio previdenziale, si è deciso un intervento così radicale da determinare lo svuotamento della platea. Complimenti ad un Esecutivo che si è, fino ad ora, riempito la bocca di tutela delle donne!!!
(*) Autore
Prof. Daniele Trabucco
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.