Bologna, 26 settembre 2022 - Le urne hanno consegnato al Pd una "dura sconfitta" ed è ora di "rinnovare il gruppo dirigente di questo partito", ma sapendo che "il problema non è il segretario". Lo afferma il dem Virginio Merola, pronto ad entrare alla Camera dopo la vittoria nel collegio uninominale di Bologna.
"Sicuramente per noi è una sconfitta dura a livello nazionale, credo che dovremo ricominciare da una chiara identità di sinistra del Pd e credo che la mia vittoria a Bologna confermi che le persone chiedono questo. Questa chiara identità di sinistra va ricostruita ed è questo il tema dei prossimi mesi e anni", dichiara Merola parlando alla 'Dire'. Ma cosa ha sbagliato il Pd? "E' evidente che abbiamo cercato di tenere insieme una coalizione e questo per assurdo ci ha danneggiato, perchè sommando tutti I voti di quelli che si dicono progressisti o di centrosinistra- sottolinea l'ex sindaco di Bologna- il risultato sarebbe stato profondamente diverso. C'è stato un attacco concentrico a noi, tutti contro il Pd, quindi credo che dobbiamo smetterla di identificarci come 'Pd uguale pazienza democratica' e tirare fuori un po' gli artigli, perchè innanzitutto va ricostruita unaforza di sinistra autentica nel Paese". Dopodiché "dialogo con tutti come sempre, ma su posizioni chiare e la chiarezza è parlare di lavoro, ambiente e diritti come abbiamo fatto con il nostro programma in campagna elettorale", continua Merola: "Questa è la prospettiva ed è su questa prospettiva che dobbiamo rinnovare il gruppo dirigente di questo partito". Però "non credo che problema sia il segretario, ne abbiamo cambiati tanti di segretari. Spero- afferma il neoparlamentare- che tutti si convincano che il nostro problema è ripartire da una presenza forte nella società con un'agenda che parli di lavoro, ambiente e diritti".
Enrico Letta dunque non dovrebbe ora fare un passo indietro? "Dovrebbero fare un passo indietro tutte le correnti e chi ha sempre votato all'unanimità... Credo che la riflessione- risponde Merola- sia molto più seria di un cambio di segretario, il congresso era già previsto per marzo e non mi pare che il principale problema sia chiedere le dimissioni del segretario, mi pare che ci si debba dare tutti una regolata". Ma se un rinnovamento del gruppo dirigente è comunque necessario, un contributo potrebbe arrivare da un territorio come l'Emilia-Romagna dove il Pd ha tenuto di più? In queste ore, ad esempio, si fanno i nomi di Stefano Bonaccini e Elly Schlein. "Spero che tutti resistano ai personalismi, perchè francamente ne abbiamo avuto abbastanza- afferma Merola- e spero che tutti collaborino intanto al fare un'opposizione adeguata a questo Governo postfascista e poi a ragionare di contenuti in vista del congresso che comunque era già previsto. Non abbiamo bisogno di un congresso straordinario, ma di una reazione di uno scatto di orgoglio straordinario in cui tutti quelli che tengono molto al loro nome comincino a pensare al bene del partito".
( fonte «Agenzia DIRE» )