Di Daniele Trabucco (*) Belluno, 23 ottobre 2022 - Personalmente la retorica emozionale della prima donna nominata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri rimane un semplice fatto la cui enfasi corre il rischio opposto, ossia quello di rimarcare una differenza.
Non è importante che sia uomo o donna, ma che ponga in essere un indirizzo volto a conseguire il bene comune, cioè il bene dell'uomo in quanto uomo. È indubbio che, nella compagine governativa, vi siano figure di assoluto valore che, da tempo, portano avanti una battaglia contro l'ideologismo della sinistra il quale non tollera di aver perduto malamente le elezioni politiche. La coalizione di centro-destra ha vinto ed ha, dunque, il diritto/dovere di scegliere l'orientamento politico, ma, al contempo, non può non essere giudicata in base ai fatti.
Tuttavia, in materia di politica estera, su alcune questioni etiche e sui rapporti con l'Unione Europea, le dichiarazioni di questi giorni (strategiche e rassicuranti?) non mostrano una discontinuità rispetto all'Esecutivo precedente. Anche la nuova etichettatura del Ministero della Transizione ecologica in Ministero dell'Ambiente e della Sovranità energetica solleva più di un dubbio dal momento che non potrà che portare avanti la linea di Draghi/Cingolani, rimanendo il Dicastero vincolato agli obiettivi del PNRR (da verificare se realmente raggiunti), ossia resilienza ai cambiamenti climatici ed economica circolare. Valuteremo le prossime azioni, ma le premesse non mostrano, almeno per il momento, una visione funzionale al bene del Paese.