Giovedì, 20 Ottobre 2022 06:02

Premio Sakharov 2022: vince l’Ucraina In evidenza

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Indovinare che avrebbe vinto il premio Sakharov 2022 non era poi così difficile, visto che il tema di questa competizione è: la libertà di pensiero.

Di Andrea Caldart Cagliari, 19 ottobre 2022 - Come avrebbe potuto vincerlo Julian Assange che è prigioniero della libertà e della verità che ha svelato al mondo sui crimini commessi a danni di civili, dai soldati americani nella guerra in Iraq e Afghanistan.

Come avrebbe potuto vincerlo con un’Europa serva e colonia della bandiera a stelle e strisce che ci ha trascinato in un conflitto mondiale senza chiedere ai cittadini europei cosa ne pensavano.

La Presidente Metsola nell’annunciare il vincitore del 2022 ha così dichiarato: “Questo premio è per gli ucraini che combattono sul campo. Per quelli che sono stati costretti a fuggire. Per quelli che hanno perso parenti e amici. Per tutti quelli che si alzano e combattono per ciò in cui credono. So che il coraggioso popolo ucraino non si arrenderà, e non lo faremo nemmeno noi

Inoltre, ha detto: “La guerra di aggressione ingiustificata della Russia contro l'Ucraina sta infliggendo costi enormi al popolo ucraino, che non sta combattendo solo per proteggere le proprie case, la sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale, ma anche per difendere la libertà, la democrazia, lo Stato di diritto e i valori europei contro un regime brutale che cerca di minare la nostra democrazia, indebolire e dividere la nostra Unione".

La guerra, tutte le guerre e non solo quella Ucraina visto che, purtroppo ce ne sono 59 attualmente attive nel mondo, sono da condannare sempre, ma ci sono appunto almeno altri 100 popoli coraggiosi (ammesso che in ogni guerra ci siano due fronti) e con le stesse problematiche, mentre in Ucraina tutto ebbe inizio nel 2014 con “l’ascesa” dell’attore-Nato, Zelensky.

Va comunque testimoniato il grande sforzo da parte dei deputati popolari, socialisti, liberali e conservatori, per i quali l’assegnazione del premio non è una sorpresa, per aver “combattuto” fino all’ultimo secondo nel sostenere di Assange.

Non è difficile capire cosa stia diventando la “libertà di pensiero” per la UE perché, come per le sanzioni alla Russia, chi ci sta rimettendo è l’intero popolo europeo e, come se non bastasse, in tema di verità delle scelte europee, abbiamo da lunedì scorso, le parole di Janine Small di Pfizer: “Non abbiamo testato il vaccino per fermare la trasmissione del virus”, ma Ursula ha fatto fare un contratto per 4,5 miliardi di dosi.

Tutti noi ora come ora, dobbiamo continuare la battaglia per la libertà di ASSANGE che è la battaglia per la libertà di pensiero, quella che il Parlamento Europeo atlantista, oggi gli ha negato.

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