Tuttavia, il baratro che si è aperto ai suoi piedi, quando ha creduto di aver visto il volto di Dio e dopo aver compreso la sua creaturalità e finitezza, è talmente profondo da dover essere ricomposto, pena il cadere nella follia.
Ora, come insegna il grande filosofo Gustavo Bontadini (1903-1990), se "l'essere non può essere originariamente annullato", pena la coincidenza illogica tra essere e non essere, significa che esso permane ab aeterno e che nulla lo attraversa o lo sovrasta. L'essere, in quanto essere, è il "Primum Movens".
Eppure l'esperienza certifica il divenire delle cose, il loro mutamento e mostra che l'ente diveniente si annulla nel suo stesso porsi.
La dicotomia è risolta dal Bontadini attraverso il riferimento a Dio come Essere creatore.
Scrive Bontadini: "La contraddizione del divenire è superata con la dottrina della creazione, in quanto quella identificazione dell'essere e del non essere, che riscontriamo nell'esperienza, è ora vista come il risultato dell'azione dell'Essere".
L’unico modo, dunque, per far fronte al divenire incessante, a cui è soggetto il mondo, sta nell’ammettere l’esistenza di un ente trascendente, immutabile ed eterno, esulante dal divenire, ma sua causa il cui fine, lo afferma l'apostolo Paolo, è l'instaurazione delle cose in Cristo.
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(*) Professore Daniele Trabucco – Costituzionalista
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona/UNIB (Svizzera)-Centro Studi Superiori INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto di Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento universitario «Prospero Moisé Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico. Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione del Centro Consorzi di Belluno)