Oggi manca perché né l’Informagiovani e nemmeno i centri degli altri enti svolgono con successo questa funzione e a farne le spese sono soprattutto i più giovani che sono stati poco considerati dall’attuale amministrazione, lasciati senza opportunità e visione del futuro.
I giovani d Parma devono trovare qui le opportunità di lavoro e crescita professionale, senza essere costretti ad emigrare per trovare qualcuno che valorizzi il loro talenti, per questo costituiremo un’Agenzia per il Lavoro e l’Alta formazione. Sarà lo snodo strategico per incrociare domanda e offerta d’impiego, ma anche cardine dell’innovazione. Una doppia valenza destinata a far crescere Parma. La priorità è quella di potenziare la partecipazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi alla vita economica, culturale e sociale della città.
Questo può avvenire solo grazie a uno strumento snello, iper connesso e costruito sul modello delle agenzie di formazione e lavoro pensate nelle capitali del Nord Europa. Oggi la domanda di lavoro giovanile non incontra
l’offerta. L’amministrazione uscente ha mortificato le risorse giovani riuscendo a disperdere un patrimonio umano enorme. È arrivato il momento di porre rimedio.
L’Agenzia per il Lavoro e l’Alta formazione non dovrà essere solo un punto d’incontro tra imprese e ragazzi, bensì un incubatore d’idee: sarà collegata all’ex scalo merci dove sorgerà un progetto ad hoc dedicato alle startup che potranno ottenere prestiti sulla fiducia e garanzie pubbliche per far decollare le loro idee.
Vogliamo, inoltre, realizzare una scuola di alta formazione sul tema dell’agroalimentare. Una realtà che andrà a lavorare in sinergia con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che ha sede nella nostra città. Anche la scuola di alta formazione sarà collegata alla nuova agenzia”.
Il candidato sindaco torna anche a parlare di impianti sportivi, in particolare la manutenzione straordinaria della piscina di via Zarotto.
"Ci associamo alla preoccupazione di Nuoto club 91 e Cus Parma, circa la carenza degli impianti natatori in città, problema che abbiamo già denunciato più volte nei mesi scorsi. Con l’immobilismo tipico di questi ultimi 10 anni non è stato fatto niente per aumentare gli impianti sportivi o quanto meno non abbandonarli fino al degrado totale, come nel caso del Palasport, nonostante i ripetuti allarmi lanciati da cittadini e associazioni e gli interventi di consiglieri comunali, in particolare di Laura Cavandoli
La chiusura della piscina Ferrari di via Zarotto a febbraio ha fatto deflagrare un problema che esisteva da tempo, cioè la carenza di impianti natatori cittadini. La conseguenza per le società è la perdita di iscritti e per i giovani di dover cambiare sport, se non addirittura smettere di praticarne uno. L’inverno scorso migliaia di bambini, ragazzi e master si sono visti interrompere i corsi o spostare la sede di allenamento dall’oggi al domani e in alcuni casi sono dovuti migrare a Sant’Ilario d’Enza. Sopporteranno un’altra stagione così?
Le società natatorie rischiano di chiudere nella totale indifferenza dell’amministrazione. Ed è gravissimo che il Comune non risponda per chiarire quali sono le reali problematiche degli impianti, quando e se saranno riaperti e sulla possibilità di concedere l’apertura della vasca storica di viale Piacenza, la Caduti di Brema a fianco dell’Efsa, per poter permettere almeno gli allenamenti agli agonisti.
Purtroppo però ormai ci siamo abituati ad ascoltare le lamentele di cittadini, ma anche dei corpi intermedi e di associazioni che non vengono ascoltati e se non totalmente ignorati assieme alle loro richieste che continuano a rimbalzare contro un muro di gomma.
Da sindaco chiarirò subito quali sono le problematiche della piscina Ferrari e faremo un intervento manutentivo durante l’estate per poterla riaprire a settembre. Poi penseremo a soluzioni per risolvere definitivamente il cronico problema della carenza di impianti natatori.