Gentile Presidente Silvio Berlusconi,
Le scrivo utilizzando una pagina giornalistica, al fine di rendere pubblica la mia corrispondenza con Lei, considerati i suoi contenuti.
Desidero porgerLe una domanda, a cui spero vorrà fornire una risposta: "Come può collocarsi accanto a partiti politici che vanno a braccetto con frange politiche di estrema destra?".
Il partito Forza Italia, che Lei ha fondato, si connota chiaramente come partito liberale e democratico e si ispira a principi democratici. Lei è stato sempre espressione di libertà e di democrazia.
Chi ha votato e chi vota per Lei, senza alcun dubbio, non si riconosce certamente nell'ideologia facista, né tantomeno nell'ideologia che inneggia al razzismo.
Il Suo elettorato è moderato e certamente non apprezza coloro i quali nelle piazze fanno sfoggio del saluto romano dimostrando di aver nostalgia del fascismo e di non temere di collocarsi tra coloro che fanno apologia di reato.
Il video di Fanpage mette in luce amaramente che esiste una numero, certamente non esiguo, di politici che si ispirano ai principi del totalitarismo, peraltro con molta spavalderia.
Nella Lega e in FDI tale categoria di politici vive quasi indisturbata, nonostante Matteo Salvini e Giorgia Meloni sostengano di essere estranei alle posizioni estreme della destra.
Perché Lei rimane nella compagine in cui la nostalgia fascista e l'apprezzamento del razzismo sono manifestate in modo lampante?
Forse - a mio avviso - è necessario che Lei prenda le distanze da tale compagine.
Certo guadagnerebbe consensi.
Non è la compagine in cui Lei è collocato ad assicurarLe sopravvivenza politica, come qualcuno sostiene.
Anzi, è vero il contrario.
Il centro è il luogo politico a Lei più consono. Il centro, è il futuro della vita politica italiana.
Le destre perdono, man mano, consenso.
Il popolo italiano non si sente rappresentato dalle destre, come le recenti amministrative hanno chiaramente posto in luce.
Il popolo italiano aspira alla democrazia, consapevole che essa è foriera di uguaglianza sociale e di libertà, presupposti ineludibili dell'inclusione sociale e della crescita umana.