È il trionfo del paternalismo libertario, o meglio di quelle che il costituzionalista americano, Cass Sunstein, definisce "le libertà autorizzate".
È il primo passo verso il cosiddetto transumanesimo, l'altra faccia (non più dionisiaca) dell'Übermensch di Nietzsche.
Il punto centrale di questo cambio di paradigma non è solo il corpo, ma la coscienza che si avrà di se stessi. Unendoci ad altro da sé, saremo inevitabilmente costretti a partorire una coscienza oltre il sé, ossia una coscienza non umana.
Quindi, che cosa siamo?
Un codice identificativo per ritirare i figli a scuola, per accudire un familiare nella tragicità del pronto soccorso, nel diritto di andare a lavorare per mantenersi nella dignità.
Non c'è libertà nel ricatto se non sopraffazione e calunnia.
Nel momento in cui cade il confronto e non c'è onestà intellettuale che rivendichi la paternità del dubbio ogni illusione di libertà è già caduta.
Gli italiani sono forse l'unico popolo che vede l'inizio della loro storia o della loro leggenda con un fratricidio, ed è solo con un parricidio, l'uccisione del più vecchio, che si inizia una rivoluzione.
La società odierna invece vuole darsi al padre ed avere da lui il permesso di uccidere i propri fratelli.
Elena Gobbato
Daniele Trabucco