Solidarietà per Piero Sansonetti e “Il Riformista” - Libertà di Stampa e d’Opinione sono intoccabili.

Domenica, 02 Maggio 2021 09:02

Solidarietà per Piero Sansonetti e “Il Riformista” - Libertà di Stampa e d’Opinione sono intoccabili. ^{In evidenza}

Scritto da Redazione

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Solidarietà per Piero Sansonetti e “Il Riformista” - Libertà di Stampa e d’Opinione sono intoccabili.

La libertà di stampa e di opinione devono essere difese, senza se e senza ma. L’articolo 21 della Costituzione è chiaro e preciso. Di fronte alle decine di querele temerarie avverse a Piero Sansonetti, l’Ordine dei Giornalisti avrebbe dovuto alzare barriere insormontabili, non ammonire il proprio aderente.

Di Lamberto Colla 2 maggio 2021 54° giorno dell'anno 2 dell'era COVID-19 - domenica -

Non c’è che dire, dopo le rivelazioni di Palamara, non passa giorno che la magistratura non venga colpita da qualche scandaletto o marachella che ha come attore un togato.

L’ultimo episodio in ordine di tempo è il presunto scandalo relativo alla “Loggia Ungheria”, portata alla luce dal faccendiere Piero Amara e che sembrerebbe coinvolgere magistrati, come l’irreprensibile Piercamillo Davigo e politici, tra i quali spicca anche l’ex premier Conte, ma soprattutto travolgerebbe lo stesso CSM.

Nonostante tutto ciò, l’arroganza di un certo numero di gestori della giustizia non accenna a diminuire questo non fa altro che affossare la fiducia dei cittadini verso questo organo, un tempo ben rappresentato da una bilancia in equilibrio.

E quello che sta accadendo a Piero Sansonetti e al suo “Il Riformista” ne è un esempio inquietante.

Da quando il giornalista sta coraggiosamente affrontando il problema della “giustizia” ecco che le querele da parte dei Magistrati fioccano come la neve a Natale dei tempi migliori.

Non posso dire di appartenere alla medesima area politica ma Piero Sansonetti è uomo giusto, che crede in ciò che dice e lo propone in modo elegante, serio e equilibrato. Una voce parziale ma dichiarata e perciò assolutamente rispettabile.

Ce ne fossero di giornalisti come Lui e infatti ha raccolto pesanti consensi dal meglio del giornalismo nazionale, di destra, di sinistra, di centro indistintamente.

Una ondata di solidarietà che fa onore alla categoria, che non sempre ha dato prova di equilibrio e trasparenza.

Al contrario dall’Ordine dei Giornalisti, invece di alzare fortificazioni a difesa dell’iscritto sono piovute altre minacce.

Insomma la magistratura non si tocca nemmeno se fallisce in modo disonorevole, non per errore, come può accadere per tutte le professioni.

“Dopo la nostra denuncia - scriveva Piero Sansonetti lo scorso 16 aprile - dell’aggressione che stiamo subendo dal partito dei Pm (più di 20 querele di magistrati in un anno) abbiamo ricevuto moltissime dichiarazioni di solidarietà. Ci è mancata la solidarietà dell’Ordine dei giornalisti che invece, con una dichiarazione del suo presidente, che si chiama Carlo Verna, si è schierato decisamente dalla parte dei magistrati. Ha detto che se uno fa cattivo giornalismo le querele se le merita.

Ha detto che se un giornalista riferisce di un ricorso di Berlusconi contro un magistrato si merita di ricevere la censura dell’Ordine. Ha anche detto, di me, che sfido il ridicolo, usando un linguaggio che fin qui raramente avevo visto nelle esternazioni dei presidenti degli ordini professionali. Diciamo che Verna ha lanciato un avvertimento: state un po’ zitti, smettetela di criticare la magistratura, e vedrete che non succede niente. Se invece volete fare i pierini, sarete bastonati.”

E allora nessuna donna e nessun uomo di buona volontà può restarsene in disparte.

Le idee, tutte indistintamente, hanno il diritto di essere esposte, con giudizio, buon gusto e etica.

Che sia di provenienza sinistra o destra non importa. Il pluralismo, di idee e di megafoni delle medesime (giornali, Tv, Social ecc…) sono una ricchezza da ampliare non da restringere e mortificare, addirittura censurare.

L’articolo 21 della costituzione va onorato e rispettato, non censurato o piegato al volere di qualcuno.

In conclusione se “Il Riformista”, così come se lo fosse qualsiasi altra testata, è sotto attacco, è la stessa libertà di stampa a essere presa di mira e perciò è un dovere morale sostenerlo.

Per difendere il giornale e la nostra residua libertà, ad esempio, potremmo cominciare a leggere anche Il Riformista, fosse solo per criticarlo, per contribuire al sostegno economico nel modo più normale e gratificante per chi vi lavora, sottoscrivendo l’abbonamento.

La bandiera della libertà è un vessillo trasversale e universale.