Di Lamberto Colla Parma, 18 febbraio 2021 - Non fa in tempo a insediarsi e a ottenere la fiducia parlamentare che il Governo "draconiano" deve già fare i conti con la consueta, inutile e irresponsabile litigiosità tra i partiti, proprio di quelli che dovrebbero sorreggere il nuovo governo.
Dimenticandosi delle promesse al Presidente della Repubblica prima e a Mario Draghi dopo, da sinistra si preparano le barricate con la costituzione di un "intergruppo", composto da M5S, Pd e LEU, ufficialmente nato per blindare il governo Draghi ma di fatto per opporsi alla destra e probabilmente a certe iniziative del premier nel caso fossero poco condivisibili dagli ex di Giuseppe Conte. Una mossa che ha anche immediatamente riportato alla luce vecchie ruggini e fratture, soprattutto in seno al PD con Matteo Orfini, presidente dal 2014 a 2019, che letteralmente sbotta e chiede subito un "Congresso per salvare il PD".
"Siamo parlamentari del Pd. Pensiamo a rilanciare l'iniziativa del Pd e a farlo uscire da questa assurda subalternità. Intergruppi che guardano al passato hanno davvero poco senso.
Pensiamo semmai al futuro." aveva immediatamente twittato il Dem di peso @orfini.
Una opinione che pare essere condivisa e molto diffusa all'interno del popolo dei sostenitori di una sinistra di Governo responsabile.
In terra emiliana da subito è la voce Luigi Angeletti, ex sindacalista e uomo per scelta e devozione di sinistra da sempre, a farsi sentire e criticare, non certo teneramente, questa manovra che definisce "irresponsabile e soprattutto sono assolutamente contrario a questa insistente condivisione con i cinque stelle, senza mai essere posta in discussa, e tantomeno condivisa, con le diverse anime del partito. Un comportamento, questo di imporre dall'alto delle decisioni che a me, come a ormai tanti altri piddini, non va proprio più giù".
Una operazione mal digerita anche da "opinionisti" intellettuali come Pietro Raffa (@Pietroraffa)che invece twitta il sospetto di una manovra dal sentore d'opposizione: "La creazione dell'intergruppo parlamentare - dichiara Raffa - da parte di M5s-Pd-Leu è un attacco gratuito a Draghi. Il nostalgismo verso Conte non porta e non porterà niente di buono".
Insomma, parrebbe che buona parte della sinistra non trovi poi così tanta affinità con il movimento di Grillo, almeno per quello che sembra apparire dalle dichiarazioni.
"Ascoltando le dichiarazioni in Senato dei rappresentanti del Movimento 5 stelle, conclude Luigi Angeletti, non riesco proprio ad avvertire quella coincidenza di interessi che vorrebbero farci credere. Temo che, con i grillini, il PD si sia abbandonato a un "abbraccio mortale" per buona pace del "Centro Destra" che reciterà il "De profundis" del nostro partito, relegandolo a una opposizione "dura e pura" come un tempo si diceva, a partire dalla prossima legislatura. A ben vedere è un atto che, comunque, rischia di seppellire l'era del riformismo."