Domenica, 07 Luglio 2024 18:54

Sir Lewis Hamilton, il ritorno In evidenza

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Sir Lewis Hamilton, il ritorno Fotografia “Silverstone” Facebook page
A Silverstone torna al trionfo un emozionato e straripante Hamilton. Secondo è Verstappen, davanti a Norris. Ferrari solo quinta con Sainz. Leclerc disperso

di Matteo Landi

 

Sole, pioggia, sorpassi, fuori pista, rimonte furiose, lacrime e gioia. La F1 va a Silverstone, tracciato che ha fatto la Storia delle corse, e ritrova davvero se stessa. Il contorno, che talvolta sovrasta la sostanza come visto a Las Vegas, a Miami, in Arabia Saudita o ad Abu Dhabi, qui torna in secondo piano. Ed è proprio sulla pista che ha accolto nel 1950 la prima corsa titolata della Formula 1 che è andato in scena il GP più bello degli ultimi anni. Terminata la gara Hamilton, alla sua ultima Silverstone in Mercedes, ha continuato a piangere, dopo avere fatto scendere fiumi di lacrime nel giro d’onore, da vincitore. In piedi sotto le tribune, battendo un pugno sul petto mentre l’altro tiene stretta una bandiera britannica, Lewis ringrazia i quasi 500 mila accorsi nel weekend di gara. Sono stati ripagati da una strepitosa vittoria che al sette volte iridato mancava dal 2021, anno chiuso con la rabbia di quel titolo perso in circostanze controverse. Una festa per Lewis nella festa della Formula 1. A cui non ha partecipato la Ferrari. La Rossa arranca dopo aver passato tutte le prove libere a capire se gli ultimi sviluppi fossero adeguati alle curve della pista inglese, per poi abbandonarle e scegliere una configurazione più datata ma meno critica. Sainz all’ultima tornata si prende l’amara soddisfazione del giro più veloce, dopo aver montato ad hoc gomme fresche e morbide a pochi chilometri dalla fine consapevole che ormai non avrebbe potuto far meglio del quinto posto mantenuto sotto alla bandiera a scacchi. Mentre Leclerc, battuto e abbattuto, finiva la corsa per la seconda volta consecutiva fuori dalla zona punti. 
 
Mercedes è tornata davvero grande
 
Hamilton resta lontano dalla leadership della classifica piloti. Stesso discorso per Russell. Però questa Mercedes è tornata davvero a splendere, e Red Bull e McLaren (per Ferrari, d’un soffio ancora seconda nel costruttori, la questione è diversa e va oltre i freddi numeri) d’ora in avanti dovranno farci costantemente i conti. Russell aveva artigliato una bellissima pole position, peccato che in gara si sia dovuto ritirare per problemi tecnici altrimenti si sarebbe aggiunto alla festa. Norris, su McLaren, è l’altro dei tre inglesi in palla di questa Formula 1. Lando è giunto terzo, battuto sul finale da Verstappen. L’olandese resta il faro di questa Red Bull, in crisi con gli sviluppi ed adesso tutt’altro che imbattibile. I cinque piloti oggi al vertice (compreso Piastri, quarto al traguardo, strategia sbagliata per lui) han dato spettacolo, ed alla fine è prevalso colui che ha sbagliato meno, in pista ed a livello strategico. 
 
Ferrari, altro weekend amaro
 
E la Ferrari? In qualifica le ha prese dalla Haas (!!), in gara è stata la quarta forza (ovviamente continuamo a non tener conto del solito impalpabile Perez, finito nelle retrovie) e bisogna ringraziare la tenacia e la solidità di Sainz se quantomeno la squadra italiana ha colto un quinto posto. Leclerc è il futuro di Maranello ma dovrà ritrovare un po’ di forza interiore per quando si dovrà confrontare con Hamilton, altrimenti verrà stritolato dalla sua forza. In prova, come fatto nella corsa precedente, ha continuato a sperimentare, troppo. Qualificato undicesimo ha fatto una buona partenza ma, in accordo con la squadra, ha tentato l’azzardo delle gomme intermedie quando ancora la pista era troppo asciutta. Il monegasco non vuole arrendersi a questa Ferrari ma forse è quello che dovrebbe fare. Vedi Sainz, che in un modo o nell’altro continua almeno a macinare punti. A proposito di Haas: weekend strepitoso per Hülkenberg, sesto in qualifica e pure in gara. Una vettura motorizzata da Maranello sulla quale gli sviluppi funzionano c’è, ma non è rossa.

 

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