Domenica, 18 Giugno 2023 23:34

F1, Canada: Verstappen e Red Bull nella storia In evidenza

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F1, Canada: Verstappen e Red Bull nella storia Fotografia "F1" Facebook page

Verstappen vince ancora ed eguaglia il numero di vittorie di Senna. Per Red Bull è il centesimo trionfo. Ferrari quarta e quinta, ma in ripresa

di Matteo Landi

Si possono fare tante osservazioni in merito al numero di vittorie raggiunto da Verstappen, 41, al pari di un certo Ayrton Senna. Alcune su tutte: ai tempi del brasiliano i campionati erano più corti, e negli ultimi anni la Red Bull ha fornito a Verstappen le migliori vetture del lotto. Quella di quest'anno è talmente veloce ed affidabile che potrebbe aggiudicarsi tutte le corse in calendario. Sono tanti i motivi per cui si dice che i paragoni lasciano il tempo che trovano, visto che vengono spesso fatti fra piloti di epoche diverse, di una F1 con regole diverse. Eppure il numero di successi raggiunto da Max Verstappen fa impressione. Tre anni fa, in pieno dominio Mercedes, pochi avrebbero pensato che l'olandese sarebbe arrivato tanto in alto così velocemente. Un traguardo raggiunto grazie anche ad una super Red Bull, ma anche grazie alle sue capacità indiscusse. Da quando è arrivato nel team austriaco è stato l'incubo dei suo compagni di squadra. A partire da Ricciardo, uno che mise in difficoltà il quattro volte iridato Vettel, per arrivare all'attuale Perez, nelle ultime gare irriconoscibile. Passando per Gasly ed Albon, due che altrove hanno fatto molto bene. Attribuire quindi le vittorie di Verstappen unicamente alla competitività della vettura che guida sarebbe quantomeno fuoriviante. Anche questo weekend ha ottenuto la pole position, nonostante una qualifica in cui la pioggia ha rimescolato le carte. Per gli altri. Per lui no, per lui tutto è andato come da copione, come ci ha ormai abituati. Ed oggi ha dominato in lungo e in largo, permettendo a Red Bull di raggiungere il traguardo dei cento successi in F1.

Una F1 a due facce

Se le telecamere avessero inquadrato solo la testa della gara la maggior parte dei telespettatori sarebbero caduti in un sonno profondo, dopo pochi giri. Se la gara del due volte iridato è stata senza dubbio "monotona", lo stesso non si può dire per gli altri 19 piloti in pista. La lotta per la seconda posizione è stata appannaggio di Alonso e Hamilton, due ex compagni di squadra che hanno messo in mostra tutto il loro potenziale. L'inglese alla fine si è dovuto arrendere alla maggiore competitività dell'Aston Martin dell'asturiano, ma nelle prossime gare potremmo assistere alla replica della sfida, considerando quanto le migliorie tecniche abbiano dato nuova vita alle vetture anglo-tedesche. Russell aveva tutte le carte in regola per stare con loro a lottare per il podio, ma un suo errore, con brusca toccata nel muro, ha compromesso la sua gara.

Ferrari: il passo avanti c'è

Quarto e quinto, in altri tempi il risultato odierno dei due ferraristi sarebbe stato fonte di grossa delusione, stavolta è luce che da speranza. A Maranello, c'è da dire, fanno di tutto per mettersi in difficoltà. Venerdì la Rossa ha mostrato nelle simulazioni un passo gara incoraggiante. Sabato piloti e muretto box ci hanno messo del loro per offuscare le prestazioni di una vettura rinata. Un Leclerc nervoso non è riuscito ad andare oltre la decima posizione in griglia di partenza, subito davanti al penalizzato Sainz, poco attento nel dare strada agli altri piloti in un momento in cui non stava spingendo. Per entrambi è mancato il supporto dal box. Un vero peccato perché oggi in gara la Ferrari ha mostrato ancora quanto di buono evidenziato durante le prove libere. Gli ultimi aggiornamenti aerodinamici hanno non solo cambiato l'aspetto della monoposto, ma hanno apparentemente cancellato alcuni difetti che sembravano cronici. Come quel consumo anomalo degli pneumatici che oggi non si è manifestato. Anzi, i due ferraristi si sono persino permessi di compiere un pit stop in meno rispetto ai rivali, senza mai accusare una perdita di prestazioni dovuta al degrado. Il doppio piazzamento ai piedi del podio è quindi un buon risultato, frutto di un buon passo e di una consistenza finalmente ritrovata. Si aspettano weekend più lineari e senza errori evitabili per conferma.

Gran gara Williams. Buona prestazione per Alfa Romeo

Se la Ferrari ha compiuto indubbiamente un bel passo avanti, che dire allora della Williams? Quella che oggi viene considerata la Cenerentola della Formula 1, quella squadra che adesso appare in eterna attesa di rinascita. Ebbene, oggi Albon ha riportato entusiasmo in un box che lo attende da tempo. Dietro ai top six, quindi a Red Bull, Aston Martin, Mercedes e Ferrari è arrivato il pilota della squadra che fu di Frank Williams. Un settimo posto che da morale, artigliato dopo una gara consistente e di sostanza, resistendo a piloti con vetture teoricamente più veloci. Non altrettanto eccellente, ma comunque buona, è stata la gara di Bottas. Sembrava ormai in netta difficoltà, sovrastato dalle prestazioni del giovane cinese Zhou. Oggi il finlandese è tornato a fornire una prestazione convincente. Tanto da riuscire a concludere in zona punti, decimo. Alfa Romeo attendeva che il suo pilota di punta si svegliasse da un letargo che durava ormai dal primo appuntamento stagionale. Peccato solo che, ancora una volta, gli sia mancata quella cattiveria agonistica, che tuttavia non ha mai avuto: il sorpasso sul traguardo ad opera di Stroll ha privato la compagine che corre con licenza svizzera di un risultato migliore.