di Matteo Landi
Guardatela bene, ammiratela. Questa è la prima, e l'ultima. La prima perché finalmente una squadra si è degnata di mostrare la vettura 2023. Haas, Red Bull e Williams, nell'ordine, dovevano smuovere le acque ed invece ci siamo dovuti accontentare di semplici passerelle per gli sponsor. Nuove livree, tre su tre. Nuove vetture, manco l'ombra. Una volta, non molti anni fa per la verità, le presentazioni delle nuove creature rombanti erano il tema caldo della pre-season. Gli appassionati non attendevano altro, gli sponsor, anche. I secondi continuano ad essere accontentati, i primi decisamente meno. Grazie quindi Alfa Romeo, per aver avuto il coraggio di svelare l'arma con cui andrai in battaglia nella stagione agonistica che inizierà a marzo. Buona la quarta quindi.
Ammiratela bene, dicevamo, perché è pure l'ultima. L'ultima di questo ciclo Alfa Romeo, tornata nel 2018 in F1, a supporto tecnico-finanziario di Sauber, di fatto soprattutto un rebranding della squadra svizzera. Questa nel 2026 diverrà Audi, mentre la Casa del Biscione lascerà il Circus già alla fine di questa stagione. In attesa di altre eventuali nuove evoluzioni, prepariamoci a goderci l'ultimo anno di Alfa in F1.
Sul retro dell'ala posteriore campeggia ancora il tricolore, con la scritta Alfa Romeo al centro. Il marchio è in bella mostra pure sul cofano motore accompagnato dal Biscione, quest'ultimo presente anche sul muso. Basterebbe questo per darci un sussulto, scatenare delle emozioni. Al posto del bianco adesso c'è il nero, alternato al solito rosso. La vettura che guideranno Bottas e Zhou è uno splendore. A livello aerodinamico c'è da notare il diverso andamento delle pance laterali. La bocca di queste è di ispirazione maranelliana, ma al posteriore degradano come quella della Red Bull RB18 della scorsa stagione. Modificato anche l'airscope, e quindi la zona del roll bar: quella che aveva ceduto nel 2022 a Silverstone sulla C42 di Zhou a seguito di un capottamento.
A proposito di Guanyu, primo pilota cinese in F1, nella stagione che inizierà fra meno di un mese in Bahrain dovrà mettere a frutto l'esperienza maturata nell'anno del debutto, consapevole che dovrà riuscire a conquistare ben più dei 6 punti artigliati finora in carriera. Bottino magro se confrontato ai 49 punti conquistati dal ben più collaudato Bottas. L'ex-Mercedes non nasconde quanto si senta rinato. Lasciata alle spalle l'esperienza come spalla del plurititolato Hamilton, Valtteri sembra decisamente ringiovanito. Se la vettura si dimostrerà competitiva e se, soprattutto, la squadra riuscirà ad apportare, durante il campionato, una buona dose di sviluppi, il finlandese sarà una garanzia per un team che comunque punta, come minimo, a consolidare la sesta piazza fra i costruttori ottenuta nel 2022. Obiettivo non da poco, considerando che il team Sauber non riusciva a coglierlo dal lontano 2012.
"Deve esserci un progresso continuo nelle nostre performance, anche nel corso dell'anno". Alessandro Alunni Bravi non ha potuto far a meno di evidenziare quello che sarà il leitmotive della prossima stagione Alfa Romeo, cioè quello che è mancato nel 2022. Avvocato e manager italiano, è il nuovo Team Representative, una sorta di Team Principal traghettatore in questo limbo che separa Sauber dall'arrivo di Audi. Riporterà al nuovo CEO del Gruppo, strappato alla McLaren, Andreas Seidl. Squadra rinforzata, due piloti che si completano a vicenda, l'esperienza di Bottas da una parte, l'energia del quasi debuttante Zhou dall'altra, ed una vettura che, alla vista, fa sognare. Le carte in regola per ben figurare ci sono tutte. Nella stagione del saluto del Biscione alla massima Formula.