Lunedì, 09 Maggio 2022 01:56

Welcome to Miami, Verstappen! In evidenza

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Welcome to Miami, Verstappen! Fotografia "F1 Miami Grand Prix" Facebook page

Verstappen e Leclerc danno spettacolo. Quello vero. Vince l'olandese, che si aggiudica il primo GP di Miami. Sainz completa il podio dopo una bella lotta con Perez.

di Matteo Landi

Barche ormeggiate su un mare dipinto, spiagge finte, una pista che alterna tratti rapidissimi a sezioni tortuose e lente, il tutto inghiottito fra muri e recinzioni, alla ricerca di uno spettacolo dettato dalla confusione, dentro e fuori la pista. Ed infine un podio che pare affogare sotto delle enormi finte onde. Welcome to Miami, Formula 1! La confusione in pista è arrivata dopo il brutto scontro fra Norris e Gasly che nel finale di gara ha rivitalizzato gli entusiasmi rimettendo tutti i piloti molto vicini. Un'asfissiante sfida ha visto i piloti protagonisti. A fine gara Verstappen, Leclerc e Sainz mostrano tutta la loro stanchezza, sudati, sfiancati da un fine settimana caldissimo, sia per le temperature costantemente sopra i 30 gradi, sia per le lotte sull'inedito tracciato. Lo spagnolo della Ferrari si è dovuto difendere da Perez per tutta la corsa e nel finale, con gomme usurate e di un compound più duro, il n°55 ha messo in mostra tutta la sua astuzia per conservare la terza posizione. Dopo due battute d'arresto il ferrarista è finalmente tornato a festeggiare. Il suo sguardo, mentre il sudore gli bagna la fronte, tradisce una lieve insoddisfazione. Ormai i piloti di Maranello puntano al bottino grosso, a quel trionfo artigliato da Verstappen. Dopo l'incerto inizio di stagione l'olandese è tornato alla ribalta e segna così il secondo successo consecutivo. Leclerc ha provato in ogni modo a ribaltare un verdetto segnato da quel sorpasso subìto al giro 9, quando la maggiore velocità di punta della Red Bull ha consentito a Verstappen di issarsi in testa nonostante la qualifica straordinaria del duo ferrarista, capace di colorare di rosso l'intera prima fila dello schieramento di partenza. La gara ha visto però Leclerc soccombere, arrendersi, dopo una breve sfuriata iniziale. La Ferrari è ancora in testa in entrambe le classifiche mondiali, ma a Maranello è già tempo delle prime riflessioni.

Ferrari-Red Bull: un equilibrio instabile

Dopo la gara australiana, dominata da Leclerc, il team condotto da Mattia Binotto si è scontrato con le prime difficoltà. A Imola un meteo ostile alle caratteristiche della F1-75, ma non dei tifosi, ha messo Leclerc e Sainz in una condizione di inferiorità nei confronti dei rivali anglo-austriaci. A Miami la maggiore velocità sul dritto della Red Bull ha giocato a favore di Verstappen. La sfida al vertice è stata entusiasmante e solo all'avvicinarsi della sosta ai box l'olandese è riuscito a prendere un certo margine sul monegasco. Con le gomme dure montante per l'ultimo stint di gara i due hanno prima dato vita ad una battaglia a distanza, alla ricerca del giro più veloce. Poi il brutto scontro fra Norris e Gasly ed il conseguente intervento della safety car hanno rimesso i contendenti in bagarre. E avesse avuto qualche km/h in più sul dritto Leclerc si sarebbe garantito il sorpasso del successo. Una situazione di equilibrio, una bilancia che pende verso l'una o l'altra parte a seconda delle caratteristiche del tracciato. Una situazione però, a ben guardare, piuttosto diversa rispetto a quella mostrata alla terza gara, a Melbourne, quando la Ferrari sembrava aver un ampio margine sui rivali. Dopo la gara australiana sono anche arrivati degli importanti aggiornamenti che hanno consentivo alla monoposto dell'equipe tecnica Red Bull diretta da Adrian Newey di colmare il gap con la compagine di Maranello. Evoluzioni che invece non si sono viste sulle Rosse, ma che si spera possano spingere più avanti Leclerc e Sainz a Barcellona, fra due settimane, quando il Circus tornerà su una pista teoricamente più favorevole alla Ferrari, proprio in concomitanza con, appunto, l'arrivo dei primi importanti aggiornamenti tecnici.

Mercedes contro Alfa Romeo: Golia batte Davide, d'un soffio

Dietro ai due top team ha rialzato la testa la Mercedes. Russell e Hamilton sono giunti quinto e sesto, ma, a dire il vero, solo per gentile "concessione" di Bottas. Nel finale un piccolo errore ha negato al finlandese quel quinto posto occupato fin dalle qualifiche, divenuto settimo sotto alla bandiera a scacchi. Fa impressione pensare che i dominatori dell'Era Turbo-Ibrida si ritrovino a lottare con un team, l'Alfa Romeo, nelle ultime stagioni abituato alle ultime posizioni. La squadra che porta i colori del glorioso marchio italiano ha compiuto un notevole passo in avanti, in concomitanza con l'arrivo delle nuove regole, e per contro, Mercedes, il team che avrebbe dovuto distruggere la concorrenza forte di una vettura super avverienistica, è rimasta vittima di una protervia autodistruttiva.

Mick ad un passo dalla sua prima top ten

Ha sfiorato l'impresa giungendo ad un soffio dal realizzare il suo sogno. Mick Schumacher si è battuto come un leone per tutta la gara, mettendo alle corde il suo più esperto compagno di squadra. Il giovane tedesco pareva finalmente pronto a sbloccare il suo score, ancora a quota zero punti. Una corsa arcigna, bei sorpassi, per la prima volta più rapido del suo team mate. Invece tutto è naufragato negli ultimissimi giri quando Schumacher ha malamente speronato l'amico Vettel. Il veterano quattro volte campione del mondo a fine gara era deluso, entrambi avrebbero potuto archiviare una buona gara. Sarà per un'altra volta Mick!

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