di Matteo Landi
Mai un podio, mentre il compagno Norris stappava lo champagne a Imola, Monaco ed in Austria. Tre volte terzo l'inglese, tanta amarezza per l'australiano, ex uomo forte Red Bull. A Monza la McLaren sapeva che avrebbe potuto sfruttare un pacchetto vettura-power unit veramente efficiente sui tracciati veloci. Il ritorno della Sprint Race ieri aveva già regalato delle prime gioie vere agli sconfitti della stagione. Bottas era conscio che nella gara domenicale sarebbe dovuto scattare dal fondo, a causa della sostituzione della power unit. Una penalità che non si applica nella gara corta, il finlandese si è così lanciato verso la vittoria, non dovendo cedere il trionfo ad Hamilton, quinto e dietro alle McLaren. Ha potuto finalmente gioire dopo un momento di svolta per la sua carriera, dato il recente annuncio del suo abbandono, a fine stagione, del team Mercedes. Terzo sabato, secondo nella griglia di partenza odierna, Ricciardo è stato l'altro pilota che ha vissuto una vera e propria resurrezione. In partenza Daniel ha bruciato Verstappen, involandosi in testa. Dopo il primo, ed unico, giro di pit stop dei piloti di vertice è avvenuta la definitiva svolta alla gara. Parleremo dopo dello scontro che ha costretto allo stop Verstappen ed Hamilton, perchè i veri protagonisti di oggi sono Ricciardo e la McLaren. Il primo avrebbe probabilmente vinto lo stesso, anche senza gli illustri ritiri. Velocità, affidabilità, tenacia. Daniel ha sfoderato il meglio del suo repertorio. Qualcosa che non vedevamo da tempo, da quel suo ultimo Gran Premio vinto, a Monaco 2018. Qualcosa che l'australiano non poteva aver perso, nei vari passaggi di team, e nonostante la sfiancante convivenza in McLaren con Norris, giovane velocissimo e probabile futuro campione del mondo. Tanti avrebbero scommesso che la vittoria della riscossa sarebbe arrivata per mano di quest'ultimo ed invece è stato Ricciardo a sfruttare la prima, vera, grande, occasione McLaren, dal 2012. Sì, perchè l'ultima vittoria della gloriosa squadra britannica risale al termine di quel campionato, quando trionfò in Brasile con Jenson Button. Sul podio Ricciardo è scoppiato a piangere di gioia, poi ha bevuto dalla sua sudata scarpa. Sciogliendosi in un sorriso infinito, abbracciando il team mate Norris, giunto alle sue spalle. Bentornato Daniel, bentornata McLaren!
Verstappen-Hamilton: la guerra è aperta (da Silverstone)
Se ne parlerà per giorni, settimane. Dopo lo scontro di Silverstone Hamilton disse che mai avrebbe alzato il piede dal gas in un confronto diretto con il rivale Verstappen. A Monza è arrivata la risposta di Max. Sulla pista più veloce del campionato la Mercedes aspirava ad una doppietta, invece è arrivato solo il podio di Bottas. Incredibile la rimonta dall'ultima posizione del finlandese. Hamilton ha sbagliato tanto, quasi tutto. Nella gara-qualifica di sabato è partito male allo spegnimento dei semafori, ottenendo solo una quarta posizione sulla griglia della main race domenicale. Al via odierno l'inglese ha provato un attacco aggressivo su Verstappen. L'olandese ha resistito ed Hamilton si è espresso in radio con le sue abituali lamentele. L'inglese non è parso poi particolarmente incisivo, e mentre Bottas risaliva caparbiamente dal fondo a suon di sorpassi, Lewis non riusciva ad avere la meglio sulla McLaren di Norris. In un attimo la gara ha cambiato faccia: ai box Red Bull pasticciano, Verstappen perde un'eternità ed esce dal box solamente decimo, Hamilton intanto riesce finalmente a sopravanzare uno stranamente docile Norris.
Sembrava mettersi bene per Lewis, ma quando il sette volte campione del mondo si ferma ai box qualcosa non va, tanto che la sosta dura un paio di secondi di troppo. Al rientro in pista Hamilton tiene l'interno della prima curva mentre arriva come una furia Verstappen. L'olandese prova il sorpasso all'esterno, cercando di prendere la corda della seconda curva. Nessuno dei due molla un centimetro ed avviene il patatrac. La Red Bull di Verstappen, letteralmente, salta sopra la Mercedes del rivale. Una scena che avrebbe potuto avere un esito veramente drammatico senza l'Halo, il dispositivo a protezione della testa dei piloti, antiestetico ma salvavita. Verstappen se ne va così da Monza con i due punti conquistati nella Sprint di ieri, contro lo zero in casella del rivale, ora dietro di cinque lunghezze in classifica. L'episodio è ora sotto la lente d'ingrandimento dei commissari. Dopo lo scontro di Silverstone ecco altra benzina sulla lotta infuocata per il vertice del mondiale.
Ferrari: buona prestazione sulla pista più ostica
Lo scorso anno la Ferrari uscì da Monza con un doppio ritiro: incidente per Leclerc, problema ai freni per Vettel. Il weekend delle Rosse fu un patimento: lente in rettilineo, instabili in curva. Una stagione dopo la Ferrari raccoglie 20 punti, grazie alla quarta posizione di Leclerc ed alla sesta di Sainz. Bottino niente male considerando che la vettura 2021 altro non è che un'evoluzione della tutt'altro che valida 2020. Più del risultato i tifosi possono trovare serenità nel passo mostrato in gara dal duo del Cavallino Rampante. Alla Rossa mancano ancora dei cavalli, ma la vettura è migliorata sotto tutti gli aspetti. Efficiente nel secondo settore, quello più guidato, discreta in trazione. Peccato non aver colto un bel podio, ma davvero a Maranello possono vedere il bicchiere come mezzo pieno. La Ferrari ha ovviamente perso la terza posizione nel costruttori, era imprevedibile vista la mostruosa prestazione McLaren. Il campionato però è ancora lungo, e l'obiettivo rimane ampiamente alla portata.
Comunque sia, grazie Monza
Fra due settimane il Circus sbarcherà in Russia. La F1 si prende quindi un weekend di pausa dopo la bella gara brianzola. Peccato un pubblico lontano dal tutto esaurito, malgrando le limitazioni imposte dalla pandemia in corso. L'elevato costo dei biglietti non ha certamente facilitato l'afflusso degli appassionati. Un Gran Premio d'Italia che comunque ha regalato emozioni: incredibili colpi di scena, lotte in pista ed una storia, quella della riscossa Ricciardo-McLaren che ha del commovente. Mai quanto il nuovo nome assegnato all'ultima curva del tracciato. La "parabolica" adesso porta il nome di Michele Alboreto. Leggenda del motorsport, secondo nel giorno della doppietta Ferrari nell'autodromo monzese, a pochi giorni dalla scomparsa del Drake. Emozione che si aggiunge alla magia del Circuito del Parco.