Risveglio dolce per i tifosi ferraristi. Vettel batte le Mercedes e trionfa al volante di una Ferrari ritrovata. A Maranello si torna a godere ed a guardare tutti dall'alto.
di Matteo Landi
Un 2016 deludente, iniziato con toni trionfalistici e promesse non mantenute. Poi un inverno difficile, le critiche verso una squadra dal nome leggendario che non sa più vincere, dubbi sulle capacità del Team Principal Maurizio Arrivabene, perplessità su una Ferrari rivoluzionata in virtù di una nuova organizzazione orizzontale senza ingegneri star, come voluta da Marchionne. Il Presidente lo scorso anno si lanciò in previsioni che poi si rivelarono tutt'altro che azzeccate. Il periodo intercorso fra l'ultima gara 2016 e la prima del 2017 è stato lungo a Maranello. Ed in silenzio. Un silenzio che si è fatto "assordante" quando nei test in preparazione della nuova stagione la Rossa viaggiava bene, eccome. Con tanto di record della pista di Barcellona. Anche un anno prima però la Ferrari non se l'era cavata affatto male nel pre-campionato. Ferrari veloce, quindi, o solo fumo negli occhi?
Alba Rossa
La risposta è arrivata decisa, come un fulmine nel sereno cielo australe. Inno cantato a squarciagola dai meccanici Ferrari, Vettel quasi commosso sul podio guarda dall'alto verso il basso i rivali d'argento battuti da una Ferrari assolutamente perfetta, almeno con Vettel. Ferrari, una bandiera che torna a sventolare fiera, bagnata dallo champagne del suo campione che ha corso in maniera assolutamente impeccabile. Dopo un buon avvio dalla seconda posizione, alle spalle del poleman Hamilton confermatosi formidabile sul giro secco, Vettel è rimasto fino al primo pit-stop costantemente entro i 2 secondi di distacco dal leader. Hamilton, in crisi con le gomme, è rientrato ai box prima del rivale rimanendo poi bloccato dietro a Verstappen, quest'ultimo al volante di una Red Bull lontana dal ritmo dei primi, e perdendo tempo prezioso nei confronti di un Vettel abile nel gestire delle gomme prossime al loro termine di utilizzo. Verstappen, tanto odiato dai tifosi ferraristi dopo i bruschi duelli dello scorso anno con i piloti di Maranello, si è questa volta trasformato in un "alleato" fondamentale. Vettel è così riuscito ad eseguire la sua unica sosta ai box ed uscire dalla pit lane davanti ad Hamilton.
Strategia giusta, vettura veloce, Vettel perfetto
La gara era ancora lunga ed il pilota Mercedes avrebbe spremuto tutto il potenziale dalla sua vettura, come spesso non ha dovuto fare nei recenti anni di dominio Mercedes, se non contro il pensionato compagno di squadra che stavolta assisteva a tutto questo dal suo divano di casa. Sarebbe riuscito Vettel a rimanere davanti al missile d'argento? Si, perchè in questo inizio di 2017 il missile s'è tinto di Rosso ed è decollato fino ad assicurarsi un margine di ben dieci secondi sul rivale. A parità di gomme, di strategia, di condizioni quindi. Dopo un inverno di silenzi, la Ferrari ha fatto parlare la pista. E che dolci parole!
Raikkonen in ombra. Bottas, niente male
Alla gioia di Vettel ha fatto da contraltare la faccia perplessa di Raikkonen, uscito sonoramente battuto dal suo compagno di squadra. Il finlandese non è mai entrato in sintonia con la pista di Melbourne, non riuscendo a rendere la monoposto adatta al suo stile di guida. A differenza di quanto mostrato nei test invernali a Barcellona, una pista completamente diversa dal cittadino australiano. Ha comunque limitato i danni arrivando quarto, dopo aver contenuto nel finale di gara la rimonta di Verstappen, e consegnando punti preziosi per la classifica costruttori. Al volante di questa Ferrari avrebbe però dovuto, e potuto, fare certamente di più. Almeno infastidire Bottas. Sembrava un debutto incolore del neo pilota Mercedes, finalmente al volante di una vettura top è parso in difficoltà ad inizio gara, quando davanti a sé ha visto il retro della Ferrari di Vettel solo per pochi giri prima che quest'ultimo gli fuggisse via a svariati secondi di distacco, poi nella seconda parte di gara ha recuperato terreno fino a tagliare il traguardo a poco più di un secondo da Hamilton. Primo esame superato quindi per il sostituto di Rosberg. Chissà che Hamilton, più avanti nella stagione, non debba preoccuparsi di nuovo della velocità di un suo compagno di squadra.
Gara contesa da due squadre, vetture velocissime, sorpassi in calo: è la nuova Formula 1
Seppur senza sorpassi, al vertice la lotta è dunque tornata elettrizzante. Una Ferrari al top che sfida sui millesimi di secondo i piloti Mercedes ha riportato la mente a quegli anni in cui la Formula 1 contava, solo in Italia, 10 milioni di telespettatori che talvolta si lamentavano della mancanza dei sorpassi ma che, al tempo stesso, rimanevano davanti al televisore. Quei tifosi che, almeno fino allo scorso anno, rimpiangevano gli anni delle sfide Ferrari-McLaren prima e del dominio Rosso poi. Come ci si attendeva l'incredibile miglioramento prestazionale delle monoposto, ottenuto con uno stravolgimento regolamentare più unico che raro, ha portato a sorpassi meno numerosi ma più di “qualità”, vetture con velocità consone alla massima espressione dell'automobilismo ed ha apparentemente azzerato la superiorità della Mercedes. Almeno per il momento questa è la sensazione. Almeno per il momento solo nei confronti della Ferrari, perchè gli altri a Melbourne sono rimasti molto lontani dalle due squadre top.
Ferrari contro Mercedes. Gli altri? Lontani
Red Bull ha subito il weekend nero di Ricciardo, contro il muro sabato e costretto a partire due giri dopo gli altri, ma anche una vettura non in grado di competere con i primi. Della McLaren, attesa al riscatto dopo due stagioni orrende, è meglio non parlarne. In Williams la nota positiva è stata la prestazione di Massa, sesto, solido, costante: gallina vecchia fa buon brodo. Perchè la nuova, il debuttante Stroll, dopo delle prove disastrose, ha mostrato grinta ma anche incostanza di rendimento prima del ritiro per problemi ai freni.
Giovinazzi: un italiano torna finalmente in Formula 1
Debutto assolutamente gradito ed inaspettato è stato quello di Antonio Giovinazzi: chiamato in Sauber sabato mattina dopo il forfait di un Wehrlein a corto di preparazione fisica, si è qualificato ottimamente 16esimo con la vettura più lenta del gruppo, appena dietro all'esperto compagno di squadra Ericsson. Antonio ha poi corso con solidità, guadagnando velocità al trascorrere dei giri e concludendo 12esimo. Bello rivedere in pista un pilota italiano, nazionalità non rappresentata nelle ultime 5 stagioni di Formula 1. Wehrlein tornerà probabilmente a guidare la sua vettura già dalla prossima gara ma Giovinazzi, dopo i successi ottenuti in GP2, ha mostrato ancora una volta di che pasta è fatto. La Ferrari dovrà tenersi stretto questo gioiello di pilota. Intanto la squadra di Maranello è tornata a frequentare i piani alti della Formula 1 e Vettel ha fugato, se mai ce ne fosse bisogno, ogni dubbio sulle sue capacità, quelle di un quattro volte campione del mondo. Ferrari, avanti così, piedi per terra e vediamo come va perchè potrebbe essere proprio un bel vedere.