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Editoriale: Borghesia cercasi - Gran rimbalzo dei derivati del latte. - Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free. - Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili -

SOMMARIO Anno 16 - n° 20 21 maggio 2017
1.1 editoriale
Borghesia cercasi
2.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo dei derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free.
4.1 coltivazioni ogm OGM, nuovo record di superficie coltivata
5.1 vino Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili
5.1 finanza Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare
6.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
6.2 emergenza irrigua Piacenza. E' emergenza irrigua
7.1 biogas Prima giornata del biogas in Emilia Romagna
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170522-COP

 

Domenica, 21 Maggio 2017 12:02

Borghesia cercasi

Il Rapporto Annuale Istat è impietoso nel fotografare la composizione sociale del nostro Paese.

di Lamberto Colla Parma 21 maggio 2017
Poco meno di dieci anni di crisi hanno quasi del tutto spazzato via il ceto medio, quella fascia sociale che ha retto le sorti dell'Italia contribuendo a collocarla, ai bei tempi, al 5 posto tra i paesi industrializzati.

Ormai è storia!

L'attualità è ben diversa e l'istituto nazionale di statistica mette nero su bianco quello che tutti noi percepiamo ma che il governo si ostina a ignorare.

In sintesi il Rapporto sottolinea come pesi la scomparsa delle professioni intermedie e sia in costante crescita l'occupazione a bassa qualificazione. Numeri pesanti quelli riportati dall'annuario che segnala essere in stato di povertà assoluta 1,6 milioni di famiglie, il 28,7% è a rischio di povertà o esclusione sociale.
Il lavoro si è polarizzato e le professioni intermedie sono scomparse con un consistente aumento delle occupazioni e professioni non qualificate con conseguente riduzione di operai e artigiani.
Nella nuova middle class le donne giocano un ruolo importante: nonostante nel complesso il tasso di occupazione femminile sia più basso di 18 punti rispetto a quello maschile, in 4 casi su 10 le donne sono i principali percettori di reddito.

Nell'ultimo decennio l'Italia ha perso i giovani. -1,1 milioni di 18-34 anni mentre al 1° gennaio 2017 la quota di over 65 anni raggiungeva il 22%, facendo dell'Italia il Paese più vecchio d'Europa.
Ma dei giovani che restano, quasi il 70% degli under35 vive ancora con i genitori e è difficile pensare che siano tutti dei "Choosy" di forneriana memoria.
Infine la crisi mai affrontata ha inciso sulla salute tant'è che ben il 6,5% della popolazione ha rinunciato a visite specialistiche (era il 4% nel 2008).

Numeri che fanno rabbrividire  per la consistenza attuale e per le prospettive future che vede l'Italia sempre meno dotata per costruire la ripresa; troppo debole per salire sui pochi treni che potrebbero passare.

Nessun vantaggio infatti i nostri governi, da Monti a Gentiloni passando per Letta (Nipote) e Renzi, sono riusciti a sfruttare. Il crollo del costo energetico (Petrolio greggio da 140 a 40 $ / barile) e il QE (Quantitative Easing), lo strumento non convenzionale di politica monetaria fortemente voluto da Draghi, l'Italia non è riuscita a sfruttarli come leve di sviluppo alla pari degli altri paesi partner dell'UE.
E ben presto questi vantaggi, determinati da fattori esclusivamente congiunturali, verranno meno e allora toccheremo definitivamente il fondo e non saremo più in grado di riemergere.

Con questa classe politica, in perenne campagna elettorale, non andremo da nessuna parte!

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Editoriale: La punta dell'iceberg - Tornano a salire i derivati: latte spot e burro. - Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi. - "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio - "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy" - La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR -

SOMMARIO Anno 16 - n° 19 14 maggio 2017

1.1 editoriale
La punta dell'iceberg
2.1 lattiero caseario Tornano a salire i derivati: latte spot e burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.
4.1 bonifica "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio
4.2 cereali USDA Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.
5.1 Mais in Italy "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy"
6.1 FARM RUN La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR
7.1 Frutta italiana Macfrut, Ismea: cresce il valore dell'ortofrutta italiana
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170514-COP

 

Domenica, 14 Maggio 2017 12:10

La punta dell’iceberg

Dal Pouff di Poggiolini, il Re Mida della sanità come era descritto dalle cronache del 1993, al "Boss" del dolore. In un quarto di secolo cosa è cambiato? Nulla, nemmeno la retorica etica, sempre uguale a sé stessa.

di Lamberto Colla

Parma 14 maggio 2017

E' molto facile schiacciare il pulsante dell'etica per avere il consenso plebiscitario.
Come disapprovare l'indignazione collettiva sulle parole intercettate dalla polizia giudiziaria: "Se muoiono 100 persone con questo filtro non va in galera nessuno".

La notizia ridonda sfrenata su tutte le testate giornalistiche e il mostro è servito e condannato. Un coro che canta bene sin da poche ore dopo l'arresto.

Come se le centinaia di pagine raccolte e redatte dagli inquirenti fossero già state ben lette e analizzate dai giornalisti, ancor prima che la difesa ne potesse prendere coscientemente visione.

E' lo stesso avvocato del dottor Guido Fanelli che, intervistato telefonicamente dalla conduttrice di un noto programma della mattina, conferma di non essere in grado di dare risposte, sia per la discrezione dovuta alle indagini in corso, sia per non avere ancora preso visione di tutte le carte.

Ma la condanna verso la "Fanelli Family" è già stata emessa.
Evviva lo Stato garantista!

Ma dietro, sotto, a fianco e sopra di Fanelli chi operava con e per lui?

Possibile che sia l'unico beneficiario di questa impresa criminale?

Sarebbe opportuno che i vari editorialisti e giornalisti d'inchiesta iniziassero a rovistare nelle macerie e a portare alla luce anche tutti coloro che hanno goduto e continuano a godere del sistema corruttivo, nuovo e vecchio.
Nulla infatti sembra essere cambiato dall'epoca di tangentopoli quando venne arrestato, il 20 settembre 1993 a Losanna, Duilio Poggiolini, l'ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità. Un tesoretto di 26 milioni di euro quello che fu sequestrato all'ex dirigente pubblico e che la dice lunga sul tasso di speculazione che si era incancrenito e ancora non disinnescato nel sistema sanitario.

Anche all'epoca, Poggiolini, la moglie e l'ex Ministro De Lorenzo, erano la punta dell'iceberg.

Un quarto di secolo è trascorso e la parte sommersa è ancora tale, a quanto pare.

Il pesce puzza sempre dalla testa!

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Pubblicato in Politica Emilia

Sabato 6 Maggio, in occasione del Comitato Nazionale di Radicali Italiani svoltasi a Parma è intervenuta Emma Bonino.

Presenti anche Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma, Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, Michele Capano, tesoriere di Radicali Italiani, Valerio Federico, direzione nazionale di Radicali Italiani, Marco Maria Freddi, candidato Radicale nella lista Effetto Parma.

Sfoglia le foto nella galleria qui sotto, ph. Francesca Bocchia

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel. Da un lato le promesse del governo circa interventi e manovre che rilanceranno il lavoro, occupazione e imprese, dall'altro l'Istat che sforna numeri sempre più preoccupanti.

di Lamberto Colla Parma 7 maggio 2017
Per l'Alitalia 600 milioni sono stati trovati immediatamente. Un prestito ponte, come è stato definito, che di fatto entrerà nel buco nero che ha già fagocitato 7,5 miliardi di euro, senza nulla risolvere perché chi deciderà di accaparrarsi la compagnia di bandiera lo farà aggiudicandosela dal fallimento.

L'Alitalia rappresenta la metafora italiana nell'ultimo decennio. Tirare la cinghia senza nulla risolvere, restano invece inebetiti a osservare l' aumento progressivo della disoccupazione e riduzione del potere d'acquisto delle famiglie. Nel frattempo, i migliori marchi industriali o espatriano o vengono acquisiti dalle imprese estere che, tempo pochi anni, trasferiranno la produzione fuori dal nostro Paese.
E così siamo agli ultimi posti in termini di crescita (1% o poco meno) con un tasso di invecchiamento preoccupante e con la prospettiva che presto l'ammortizzatore determinato dalle pensioni dei nonni a favore della sottoccupazione o disoccupazione dei figli presto si estinguerà.

Infatti, secondo le ultime statistiche Istat, la disoccupazione senile (over 50) ha superato quella giovanile in forza di un incremento di 103.000 unità nel corso dello scorso anno.
E per tutta risposta, la mini-manovra correttiva in discussione in questi giorni, annunciata senza incremento delle tasse, di fatto nasconde, poi neanche tanto velatamente, elementi che andranno sottrarre liquidità alle imprese per generare liquidità corrente allo Stato sciupone.

Una operazione che porterà fuori dal mercato altre imprese, soprattutto quelle che in sofferenza da rapporti lavorativi privilegiati con le amministrazioni pubbliche, che tra pagamenti ritardati e ora anticipazioni fiscali (Split payment, ovvero l'obbligo di versare l'Iva direttamente all'erario e non al fornitore), perderanno ancor più terreno in termini di competitività. A questo occorre aggiungere la difficoltà e onerosità dell'accesso al credito costringendo così le imprese ai margini del mercato a alzare bandiera bianca e a lasciare a terra la truppa.

Lo Stato sta raschiando il barile, ma purtroppo al peggio non v'é mai fine.

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Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.

SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 Cibus-17-2017-COP

 

Taffazzi non lavora più all'Alitalia. Il 67% dei dipendenti della più grande compagnia aerea nazionale hanno respinto l'idea di ulteriori sacrifici. Hanno già dato e la compagnia aerea ha continuato a perdere un milione al giorno.

di Lamberto Colla Parma 30 aprile 2017
All'indomani del referendum Alitalia gran parte degli esponenti governativi hanno espresso il loro rammarico per l'esito della consultazione che ha visto il 67% dei dipendenti Alitalia rifiutare la proposta d'accordo di salvataggio della compagna di bandiera.

Si vede che i vari "Taffazzi" erano già stati epurati nei precedenti piani di ristrutturazione.

Già, perché occorre ricordare che il minimo comune denominatore delle diverse amministrazioni, pubbliche e private, che si sono succedute nel board Alitalia hanno sempre e solo operato sui tagli del personale e nient'altro.

Erano oltre 21.000 i dipendenti nel 2004 quando il governo dell'azienda era ancora statale, poi passati a 18.500 nel 2008 e scesi a quasi 14.000 ne 2014 poco prima della trattativa che avrebbe portato all'ingresso di Etihad per poi scendere ancora a 10.134. Più che dimezzato il personale ora rientrato nella quota paragonabile a altri vettori (Ryanair 11.458 dipendenti, Easyjet 10.774 e Iberia 15.809).

Analogo andamento anche per il costo del personale che è andato a assottigliarsi sino una media di 60.515€ per dipendente. Parametri che ora sono in perfetta linea con i principali concorrenti di Alitalia.Leggermente inferiore a Iberia (60.282), appena superiore a Easyjet (59.309) e Lufthansa (59.160), inferiore dell'8-9% a Vueling (65.071) e British Airways (65.566) e molto inferiore a quello di Air France-Klm (88.295).

Ciononostante le perdite Alitalia continuano a essere consistenti (si parla di 1 milione di euro al giorno) e ora sarebbe necessaria una nuova ricapitalizzazione  di circa un miliardo di euro.

I grandi privilegi di cui un tempo godevano piloti e hostess sono stati quindi tutti azzerati mentre sono stati mantenuti per gli amministratori che, capaci o incapaci, hanno sempre goduto di interessanti buonuscite come ad esempio i 2,4 milioni riconosciuti all'amministratore delegato Silvano Cassano dimessosi nel 2015 dopo soli 9 mesi di mandato.

"Buonuscite fantasmagoriche, piani industriali mai realizzati, errori sui leasing, sui carburanti, aerei nuovi arrivati col contagocce, corsi di formazione ad Abu Dhabi per insegnare alle hostess italiane come si versa il vino". Questo il commento di Riccardo Canestrari, 54 anni, pilota civile dal '92 e coordinatore nazionale piloti Anpac commentando la vittoria del 'no' al referendum su Alitalia.

E poi che dire della concorrenza interna che lo Stato ha posto in essere con l costruzione dell'Alta Velocità?

Non era forse più strategico favorire il decongestionamento del traffico veicolare investendo sul trasporto ferroviario delle merci, implementando la rete ferroviaria con nuove e privilegiate tratte merci e incrementando i porti intermodali?

Niente di tutto ciò e le conseguenze le stiamo apprezzando sia in cielo che in terra. Attendiamo la grande abbuffata dei liquidatori e dei commissari. Loro si che avranno parcelle interessanti.


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Editoriale: Caccia agli evasori e equità sociale o quasi. - In Flessione i formaggi duri e il latte spot. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre- Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono. - Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura. - Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque - Grandine, si fa la conta dei danni - Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento. - Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi. - Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
SOMMARIO
Anno 16 - n° 16 23 aprile 2017
1.1 editoriale
Caccia agli evasori e equità sociale o quasi.
2.1 lattiero caseario
In Flessione i formaggi duri e il latte spot.
3.1 latte
In vigore le nuove norme in materia di etichettatura latte.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 vinitaly closing
Vinitaly, l'edizione 50+1 cresce ancora
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati relativamente stabili e consumi interni sempre sottotono.
6.1 pomodoro Pomodoro. Mutti spa si aggiudica l'asta Copador. Soddisfazione confagricoltura.
6.2 siccità e bonifiche Acqua Campus - migliore efficienza distributiva delle acque
6.3 maltempo Grandine, si fa la conta dei danni
7.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Il vero fango è QUI. Farm Run 2017. Tra agonismo e divertimento.
8.1 vinitaly Vinitaly riesce ancora a stupire e a rinnovarsi.
9.1 etichettatura Ismea, con l'etichettatura oltre un milione di formaggi "mappati.
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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 20170416-Cibus-15-COP

 

Domenica, 23 Aprile 2017 12:38

Caccia agli evasori e equità sociale o quasi

La manovra bis di 3,4 miliardi sarà una bella sorpresa. Se ne parla poco e quel che è certo darà una forte spinta al contrasto all'evasione.

di Lamberto Colla Parma 23 aprile 2017
Finalmente il governo ha trovato il coraggio per affrontare la lotta all'evasione. Dopo anni di tentennamenti e decine di servizi di "Striscia la Notizia" il Ministro Padoan ha deciso di prendere il toro per le corna e di affrontare il problema dei "portoghesi" con la risolutezza che merita.

La straordinaria notizia era già ventilata a più riprese da circa un mese ma ora sembra proprio che, almeno dall'ultima bozza della manovra "bis", sia stato introdotto il capitolo "misure urgenti per la lotta all'evasione tariffaria" con multe fino a 200 euro per chi è senza biglietto. "I gestori dei servizi di trasporto pubblico - è scritto nel testo - possono affidare la prevenzione, l'accertamento e la contestazione delle violazioni anche a soggetti non appartenenti agli organici del gestore, qualificabili come agenti accertatori".

Difficile stimare il consistente gettito fiscale di questa manovra che andrà a colpire tutti quegli anziani che hanno dimenticato l'abbonamento o proprio non avevano gli spiccioli per il biglietto e tantomeno la forza di tornare a casa a piedi. Costoro infatti saranno gli unici che, presi in flagranza di reato, consegneranno le proprie generalità agli accertatori. Non lo faranno certamente gli immigrati clandestini, le baby-gang che seminano il terrore nelle stazioni della metro e delle ferrovie. No, costoro resteranno impuniti e continueranno a viaggiare a spese della comunità.

Per il momento, a causa di mancanza delle adeguate coperture, non è stata introdotta la detrazione del 19% per gli abbonamenti, il che confermerebbe l'esiguità del gettito fiscale previsto.

Quindi, come al solito, una "non notizia" viene edulcorata e data in pasto ai giornali perché si propagandi l'operato del Governo. Così, tra una edizione straordinaria che aggiorna sulla improbabile guerra nucleare tra USA e Nord Corea e il ritrovamento di un giaciglio ancora caldo lasciato dal fantasma "Igor o Ezechiele" nelle paludi della bassa ferrarese, ecco che la non notizia acquisisce credibilità lasciando oltremodo intendere che il governo non aumenterà le tasse anzi introdurrà elementi di equità sociale.

Non si pagherà, infatti, l'Imu, la Tasi e l'Ici sulle piattaforme petrolifere e del gas all'interno del cosiddetto «mare territoriale». Mentre viene confermata la garanzia dello Stato per 97 milioni per la realizzazione della Ryder Cup di golf nel 2022.

Per il rilancio dell'economia c'é tempo. Non importa se siamo il Paese con stime di sviluppo ben inferiori a tutti gli altri dell'UE. Cresciamo la metà della Germania, tre volte meno della Spagna e cinque volte in meno rispetto alla media mondiale. C'è tempo per affrontare il tema della povertà incalzante (12% delle famiglie in gravi difficoltà economica nel 2016) e della disoccupazione e/o sottoccupazione. C'è tempo per affrontare il tema dei sostegni alle imprese che, nel corso degli ultimi 7 anni, hanno dimezzato gli investimenti.

Per tutte queste cose di minore importanza c'é tempo. Più importante pensare alle primarie, poi alle elezioni e poi, se proprio necessario, un aumento dell'iva è così facile da fare e giustificare, potendo infine scaricare la responsabilità sull'Europa.
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