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Editoriale: Ma come pensano? - Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano. - Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza. - Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma - Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy" - Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena - Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE -

SOMMARIO Anno 16 - n° 41 15 ottobre 2017
1.1 editoriale
Ma come pensano?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Segnali di cedimento per il Grana Padano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. All'improvviso tutto si alza.
4.1 Latte & Formaggio Salta la trattativa per protocollo sul prezzo del latte a Parma
4.2 made in italy Mulino Alimentare a Colonia.
5.1 made in italy Italian Sounding. Ritirati prodotti falsi "made in Italy"
6.1 sicurezza alimentare Ministero Salute: presenza di Listeria nel tacchino al forno di Casa Modena
6.2 sicurezza alimentare Gli "Spinaci Millefoglie Bonduelle" surgelati sono sicuri.
7.1 Culatello e "Verdi" Sua maestà il Culatello di Zibello Dop celebra il compleanno del Maestro Giuseppe Verdi
7.2 gelato con glifosato Gelato Ben & Jerry contaminato da erbicida, riunione UE
8.1 Rischio idraulico 13 ottobre: Giornata Internazionale per la Riduzione del rischio di disastri naturali
9.1 carne Bovini da carne, la ripresa dei prezzi.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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20171015-Cibus COP 

 

Domenica, 15 Ottobre 2017 08:19

Ma come pensano?

Viene veramente da domandare come pensano i nostri deputati. Quali sono i processi logici che che sottendono i loro ragionamenti?

di Lamberto Colla Parma 15 ottobre 2017
Più mi interrogo e più mi convinco che i nostri rappresentanti appartengano a una razza aliena, sempre più distanti dalla realtà del Paese e dalle esigenze "basali" dei suoi abitanti.

Prendiamo ad esempio la legge elettorale che sta prendendo corpo in queste ore.
Due anni di schermaglie dialettiche, senza alcun contenuto, sono trascorse pur di arrivare e scavallare il fatidico "Vitalizio day", ovvero il compimento dei 4 anni, 6 mesi e un giorno che finalmente concedono il diritto, ai parlamentari di prima nomina, di portarsi a casa la "pensioncina".

Due anni persi e ora hanno fretta! il Paese non può attendere, sembra che sia l'opinione non dichiarata dei rappresentati delle principali forze politiche.

E allora giù di mattarellum per far passare il rosatellum (bis).

Lasciamo da parte le declinazioni "simil latineggianti" assegnate alle leggi elettorali e alle proposte discusse, viene però da chiedersi come "diavolo" ragionino e se un po' di pudore e sensibilità gli sia rimasta nell'anima o, come purtroppo inizio a convincermi, possano dire e fare tutto perché ormai gli italiani sono anestetizzati e troppo deboli per ribellarsi, tramortiti dai troppi pensieri personali.

Ma che la legge elettorale, pur di farla passare in breve tempo, venga forzata con il "Voto di Fiducia" non si era mai visto nella pur breve vita della nostra repubblica.

Di fiducia in fiducia il Rosatellum bis ha superato lo scoglio della Camera dei deputati.

Al tempo dei governi Berlusconi, non passava giorno che i quotidiani inveissero sull'uso disinvolto del voto di fiducia. Negli ultimi 5 anni di "governi" imposti, la fiducia è stata utilizzata ben più frequentemente di Berlusconi, per giungere addirittura a farne uso sulla legge elettorale, nel silenzio di tutti i grandi editorialisti e anchorman televisivi. Hanno taciuto persino le opposizioni. Pur ipotizzando un buon testo legislativo, cosa comunque non vera leggendo i punti cardine della riforma, la legge elettorale è una questione parlamentare e non certo di governo per essere trattata con la fiducia.

E alla fine cosa è stato partorito? Un meccanismo elettorale che non toglierà di mano il pallino alle segreterie dei partiti e perciò avremo ancora un parlamento di sconosciuti e di soggetti che non rappresenteranno i territori di provenienza, che residenti in Italia potranno essere candidati nei collegi esteri e che il voto disgiunto non sarà ammesso.

Ormai è inutile parlarne, le segreterie non molleranno mai più il l'osso.

Ma quello che sconcerta sono le dichiarazioni che sono seguite. Una in particolare, quella dell'On. Brunetta (FI), è rappresentativa del modus operandi tra maggioranza e opposizione, esprime soddisfazione perché è la "legge che scontenta un po' tutti e quindi è la migliore che si potesse fare".
Va bene il negoziato, ma i sacri testi scrivevano il contrario. Il miglior compromesso deve soddisfare tutte le parti coinvolte, non scontentarle tutte!

Ormai siamo allo sbando.

Il Buon senso si è smarrito completamente e l'applicazione delle norme quotidianamente confermano il detto latino "summum ius, summa iniuria" . L'eccesso di diritto equivale a eccesso di ingiustizia.

Ne sa bene Peppina, la nonnina 95enne di San Martino di Fiastra, sfrattata dalla casetta di legno costruita sul suo terreno dopo che la sua casa è andata distrutta dal terremoto. Non era in regola con il vincolo del paesaggio e per di più volumi in eccesso.

Un esempio tipico di ingiustizia e immoralità. A sua difesa avrebbero dovuto intervenire i giovani del luogo, picchettando l'abitazione e cercando di far rinsavire i burocrati e gli inutili amministratori dell'emergenza e della ricostruzione! Commissari insensibili e pavidi, capaci solo di gongolarsi di mostrine e medaglie, nemmeno conseguite sul campo.

A Peppina non resta che dormire in una roulotte, con bagno esterno, cercando di sopravvivere ai rigori dell'inverno imminente. Svegliamoci!

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Editoriale: il rigurgito delle autonomie - Precipita il latte spot - Minori stock di corn rispetto alle previsioni - Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui - Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense - Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali - Ismea: import e export in crescita

SOMMARIO
Anno 16 - n° 40 8 ottobre 2017
1.1 editoriale
Il rigurgito delle autonomie.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il latte spot
3.1 cereali e dintorni Minori stock di corn rispetto alle previsioni
4.1 vino e biodiversità Scandiano, la "Spergola" ricomincia da qui.
6.1 bonifica / nomine Si è insediato il nuovo direttore del Consorzio di Bonifica Parmense
7.1 sicurezza alimentare Taleggio Contaminato. Tre casi in un mese per la valsassinese Carozzi
7.2 sicurezza alimentare Erba velenosa negli spinaci surgelati, scatta il richiamo del Ministero della Salute.
8.1 allarme prosecco belgio Bottiglie di Prosecco italiano esplodono sugli scaffali
8.2 eventi -ANUGA Mulino Alimentare Spa, presente all'ANUGA dal 7 all'11 ottobre.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio mantiene alti i prezzi.
10.1 import export Ismea: import e export in crescita
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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 20171008-cibus40-COP

 

Domenica, 08 Ottobre 2017 08:55

Il rigurgito delle autonomie.

E Brexit fu solo l'inizio. Se un risultato positivo si poteva riconoscere all'Europa Unita è la "pace" che si è instaurata nel vecchio continente. Le sopite spinte indipendentiste potrebbero invece riprendere forza, minando l'Europa e addirittura gli stessi Stati.

di Lamberto Colla Parma 08 ottobre 2017
Finalmente dopo due guerre mondiali sembrava che gli uomini avessero imparato la lezione dando vita a tutta una sequenza di accordi comuni che diedero, infine, vita all'Unione Europea. Vincitori e vinti tutti insieme per ricostruire e costruire un nuovo sistema economico e sociale fondato sui pilastri della solidarietà.

Anche quei conflitti interni ad alcuni Stati, che sembravano irrisolvibili, dall'IRA all'ETA, si sono sedati e le fazioni armate hanno deposto le armi accettando di negoziare i loro specifici interessi, attraverso la dialettica politica.

Era il 28 luglio 2005 quando l'IRA, (Irish Republican Army) l'Armata repubblicana irlandese, decise di abbandonare la lotta armata contro il governo della Gran Bretagna ordinando a tutti i suoi militanti di non svolgere più alcuna azione violenta e armata per perseguire i propri fini.

Nel 2011 l'Eta ha dichiarato il cessate il fuoco e da quel momento non ci sono più state azioni terroristiche. Dall'aprile del 2017 inoltre, in una lettera diffusa dalla BBC, l'ETA ha dichiarato il completo disarmo sottolineando comunque che "il processo di disarmo è ancora in corso e può essere ancora compromesso dai nemici della pace".

E il problema sta proprio qui.

I fatti di Catalogna, dove si è tentato di votare il referendum per ottenere l'indipendenza dallo Stato spagnolo, associati a un più esteso malcontento tra i popoli europei, possono aver rianimato i diversi sentimenti autonomisti o indipendentisti, minando, questa volta in maniera irreversibile, gli instabili equilibri da poco ottenuti.
Tant'è che, a seguito della Brexit, è stata la volta della Scozia a manifestare la volontà di sganciarsi da sua maestà la Regina per aggregarsi, questa volta all'UE.

Anche l'Italia non vuole sottrarsi alla moda dell'autonomia. I cittadini di Lombardia e Veneto andranno alle urne, il prossimo 22 ottobre, chiamati a esprimersi sulla possibilità di realizzare un accordo con lo Stato allo scopo di chiedere maggiori poteri in un modo previsto dalla Costituzione italiana. Pochi giorni fa, infine, l'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna ha votato affinché il Presidente Stefano Bonaccini abbia pieni poteri per negoziare con lo Stato Centrale una maggiore autonomia regionale.

Il rischio è che il voto in Lombardia e Veneto possa tornare a dare forza ai movimenti autonomisti e indipendentisti del nord Italia.

Insomma, l'unione dell'Europa è sempre meno vissuto come un fattore di forza bensì come elemento di di debolezza, soprattutto per le regioni a maggior tasso di ricchezza (vedi Catalogna, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna).

Ora, se una falla dovesse aprirsi, l'UE si dissolverebbe come la neve al sole. E' giunto perciò il momento che la politica riprenda le redini degli Stati e dell'UE pensionando l'esercito di UEmanoidi, i freddi e asettici burocrati che hanno preso pieni poteri condizionando fortemente le politiche dei paesi membri, riuscendo nell'impresa, quasi impossibile, di allontanare i popoli dall'UE. Quell'unione tanto desiderata e finalmente festeggiata con l'introduzione definitiva della moneta unica, il capodanno dell'Euro l'1gennaio 2002. L'euro scetticismo in quel momento si era sopito sovrastato dalle speranze di miglioramenti.

L'indebolimento politico della Merkel, a seguito delle recenti elezioni tedesche, potrebbe aprire spazi per riprendere una conduzione collettiva e politica dell'UE, magari ripristinando anche gli antichi valori che furono i fondamenti originali, e dove l'Italia e la Francia potrebbero tornare ad assumere un ruolo di maggior peso sulle questioni del "sud europa" e sulla stabilità politica del  l.

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Martedì, 03 Ottobre 2017 10:28

Il prezzo della libertà

Una società aperta, come lo è quella occidentale, sarà sempre esposta all'aggressione. Ma la libertà conquistata con milioni di morti, va difesa a denti stretti e con lo stesso coraggio dei nostri nonni e bisnonni che son caduti in guerra per donarcela.

di Lamberto Colla - Parma 3 ottobre 2017 -
Difficile immaginare quale interruttore si sia acceso nella testa di Stephen Paddock, il pensionato 64enne autore della più orrenda strage mai registrata negli USA.

Certamente non è stata una reazione d'ira improvvisa. Nella camera d'albergo, al 32esimo piano dell'hotel Mandalay Bay, il killer si era preoccupato di portare 20 delle 42 armi, tra fucili, mitragliatori e pistole, di sua proprietà oltre a materiale per la costruzione di ordigni casalinghi.

Sotto di lui 40.000 persone riunite per cantare e ballare al festival country che ogni anno si tiene nella città del gioco e divertimento per eccellenza.

Nulla, nella vita di Stephen, poteva far pensare a un epilogo del genere. La sua vita, leggendo le cronache, era corsa via nella tranquillità nonostante fosse figlio di un pregiudicato. Il padre, Benjamin Hoskins Paddock, è stato per anni nella lista dei più ricercati dall'Fbi dopo essere fuggito da un carcere federale del Texas dove stava scontando una condanna a vent'anni.

Voci ancora non confermate, attribuiscono al killer, la conversione all'islam assumendo il nome di Samir Al-Hajib.

Vero o meno, la notizia è molto ghiotta, e immediatamente il sedicente "califfato" ne ha rivendicato l'azione.

Il risultato finale, ancora in via di aggiornamento, è di 59 morti e 527 feriti. Una carneficina!

Ma se a fare impressione è il conteggio matematico delle vittime di Las Vegas, a Marsiglia, poche ore prima, nei pressi della stazione ferroviaria, un "soldato" dell'Isis aveva sgozzato una giovane ragazza di soli 17 anni e un'altra pugnalata a morte all'addome, prima di essere a sua volta freddato dalle sentinelle anti terrorismo.

Nel mezzo di questo week end di sangue, un altro assalto è attribuibile all'isis. Questa volta il teatro di guerra è Edmonton, capitale dell'Alberta in Canada, dove un richiedente asilo somalo ha investito con l'auto un poliziotto che immediatamente dopo ha provveduto a accoltellare prima di darsi alla fuga per tornare all'azione armato di con un furgone (noleggiato in precedenza) e causando il ferimento di cinque persone.

E' evidente che con l'acclamarsi della sconfitta sul campo aperto del "Califfato" la strategia del terrore sta prendendo il sopravvento sulla guerra militare e gli attacchi a persone inermi sono la nuova frontiera del terrorismo islamista. Attacchi che diventeranno sempre più frequenti e imprevedibili e nessun paese, occidentale o islamico, potrà considerarsi immune.

Da parte nostra dobbiamo prendere coscienza che nessuna protezione può rivelarsi efficace,  salvo appunto una drastica riduzione della libertà personale.

E' il prezzo che dobbiamo pagare!

Il sistema occidentale, nonostante i difetti e le macroscopiche quanto feroci contraddizioni, è un mondo aperto. Aperto alle religioni, ai pensieri e agli scambi. E come tale è facilmente aggredibile.

Non possiamo permetterci la chiusura. La libertà è una conquista ottenuta a caro prezzo che dobbiamo difendere a denti stretti.

Prima di tutto allontanando la paura o facendoci imbrigliare dalle diffidenze verso le differenze, sociali o etniche che siano, ma reagendo uniti, in una vigile e attenta veglia a quanto accade attorno a noi, collaborando con le forze di polizia e soprattutto abbattendo le barriere dell'egoismo.

Al contempo dobbiamo addestrare il "terzo occhio" al riconoscimento del bene e del male.

Purtroppo, le 59+2 vittime del week end, sono l'ennesimo dazio che la società libera ha dovuto sborsare.

(Foto Jon Sullivan PD Photo.org )

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Domenica, 01 Ottobre 2017 09:45

Italia - Francia, pace armata?

Si accendono le speranze di cambiamento. Italia e Francia si accordano sulla delicata questione Fincantieri - STX, in modo da non far sfigurare nessuno.

di Lamberto Colla Parma 01 ottobre 2017 -
La notte porta consiglio. In questo caso, la disputa che vede contrapporsi interessi strategici incrociati tra Italia e Francia, è stata l'estate a portare consiglio.

Da un lato la Francia di Macron, che smentendo gli accordi del suo predecessore Hollande, è pronta a giocare il Golden Power, infilandosi a gamba tesa sull'acquisizione da parte di Fincantieri del cantiere navale STX, azienda giudicata strategica dal nuovo presidente francese.
Nel frattempo, i giochi pirotecnici di Monsieur Bollorè, patron di Vivendì, hanno acceso l'orgoglio italico quando, acquisito il controllo di TIM senza averne dato comunicazione, il Governo italiano è intervenuto anch'esso minacciato l'utilizzo dell'opzione Golden Power, ritenendo TIM e il comparto comunicazioni di interesse strategico.

Opzione che non era possibile mettere in campo nella disputa Vivendi-Mediaset, allorquando Bollorè decise di non rispettare l'accordo con Berlusconi, relativamente a Premium, e intraprendere la scalata a Mediaset di fine 2016 a seguito della quale il "biscione" ha fatto intervenire il Tribunale. Tre miliardi di euro l'ammontare del risarcimento richiesto da parte di Mediaset, dalla controllata Rti, e da Fininvest, secondo quanto Radiocor Plus ha estrapolato dalla lettura della relazione trimestrale di bilancio di Vivendi.

Il primo "Gioco di Prestigio", come l'ha etichettato la stampa transalpina, è stato definito nelle scorse ore tra il nostro Paolo Gentiloni e il "nuovo che avanza" Emmanuel Macron, sulla questione della cantieristica navale.
A Fincantieri è stato assegnato il 50% del capitale (49% ai francesi) e la Governance sarà garantita, per 12 anni attraverso la concessione in prestito dell'1% al capitale di maggioranza, a patto che la compagnia italiana rispetti gli accordi di sviluppo pattuiti. In caso contrario i cugini saranno legittimati a applicare il Golden Power.

Più che un gioco di prestigio, una trattativa all'"italiana", un'accordo che apparentemente non fa sfigurare nessuna parte in causa.
Una vittoria italiana, migliore del previsto secondo il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda, che potrà ammansire i nostri negoziatori sulla vicenda TIM riconoscendo, probabilmente, uno sconto sulla sanzione prevista (300 milioni) o qualche altro altro "benefit" che Bollorè dovesse avanzare, visti i molteplici interessi in terra italica.

Vedremo come proseguirà la vicenda.

Al momento occorre comunque registrare un passo significativamente importante nei colloqui bilaterali tra Francia e Italia che, se saranno ben coltivati, potrebbero effettivamente trasferire la trazione dell'Europa da germanocentrica a integrale mediterranea.

Chissà se Gentiloni e Macron troveranno una piattaforma di interessi da condividere, sempre che non si accenda la lite libica per il controllo dei pozzi, trascinando i partner fuori dall'austerity per intraprendere nuovamente il cammino dello sviluppo e della solidarietà.
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SOMMARIO Anno 16 - n° 39 01 ottobre 2017 - Editoriale: Italia - Francia, pace armata - Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte. - Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa - Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi - Salmone o non Salmone, questo è il problema! - Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.

SOMMARIO Anno 16 - n° 39 1 ottobre 2017

1.1 editoriale
Italia - Francia, pace armata.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prosegue la fase calante del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il mercato mostra timidi ma costanti segnali di ripresa
4.1 turismo Turismo da record in Emilia Romagna
5.1 economia / Viabilità Ponte di Casalmaggiore. Emergono nuovi danni ai travi
6.1 campagna cereali Consorzio Agrario di Parma: primo bilancio della stagione cereali
6.2 sisma 2012 fondi sicurezza Sisma 2012. Fondi aperti anche per il settore agricolo.
7.1 nutrizione, scienza e fake Salmone o non Salmone, questo è il problema!
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Niente di scontato. In attesa degli aggiornamenti di USDA.
9.1 crisi e occupazione Froneri, chiesto l'apertura del tavolo di crisi. La nuova tegola caduta sull'occupazione parmense.
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Domenica, 24 Settembre 2017 11:36

c.a.s.e.a. SOMMARIO Anno 16 - n° 38 24 settembre 2017

Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 38 24 settembre 2017 - Editoriale: Vitalizio Day -Lattiero caseario. Cedono solo i listini del latte spot. - Chiffon Tricolor in Emilia - Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.

SOMMARIO Anno 16 - n° 38 24 settembre 2017
1.1 editoriale
Vitalizio Day. Finalmente si può discutere di legge elettorale
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedono solo i listini del latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in leggero recupero
4.1 champagne eventi Chiffon Tricolor in Emilia
4.2 sicurezza alimentare Uova fresche contaminate: scatta il ritiro del Ministero della salute
5.1 CHEESE - il futuro delle DOP Siamo condannati a un futuro di formaggi banali e standardizzati?
6.1 contrasto alla cimice asiatica Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.
6.2 nutrizione salute UVA, un rimedio contro lo stress
7.1 Pomodoro OI Pomodoro istituisce un fondo di emergenza "batteriosi"
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Pubblicati i dati del COCERAL.
9.1 consumi alimentari Dopo 5 anni i consumi tornano a salire
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Si accendono le speranze di cambiamento. Il Vitalizio Day è arrivato dopo interminabili 4 anni, 6 mesi e un giorno. Chissà che ora i parlamentari inizino a lavorare per il Paese. Ora che sono a posto. Resta da sistemare solo Matteo Renzi.

di Lamberto Colla Parma 24 settembre 2017 -
Chissà se finalmente sia giunto il momento per le forze politiche, tranquillizzate di avere messo al sicuro la "pensione" degli oltre 600 parlamentari di prima nomina e possano finalmente mettere in calendario delle azioni condivise per fare riprendere la nostra povera italietta.

Il 15 settembre 2017 è scattato il "Vitalizio day" per oltre 60% dei parlamentari italiani. Per la precisione sono ben 608 i parlamentari che si sono assicurati un pezzo di "vecchiaia", tra i quali anche il nutrito gruppo di "grillini" (88 deputati e 35 senatori) ma ancor più consistente è la compagine PD che conta di 209 deputati alla prima legislatura su 301 e 71 senatori su 113. Un elenco di neo eletti che raccoglie anche esponenti di Forza Italia, gruppo Misto, Scelta Civica e anche Sinistra Italiana e pure due alte cariche dello Stato: la Presidenta della Camera Laura Boldrini e il Presidente del Senato Pietro Grasso.

E' stata dura e lunga, ma se Dio vuole, 4 anni, 6 mesi e un giorno sono trascorsi e anche gli ultimi 608 avranno la pensione garantita.

Ci resta solo Matteo Renzi da mettere a posto. IL segretario onnipotente del PD e ex Primo Ministro italiano non parlamentare, ha trovato anch'egli la strada per tentare l'elezione e quindi la scalata alla pensione. "Mi candido al Senato nel collegio di Arezzo" ha sentenziato il Gianburrasca fiorentino, in occasione della presentazione del suo libro "Avanti", lo scorso 10 settembre proprio nel capoluogo toscano.

A parte il fatto che il collegio uninominale di Arezzo non esiste, ma piuttosto sarà quello della Toscana, Matteo Renzi, al quale probabilmente brucia ancora il defenestramento da Palazzo Chigi per effetto del Referendum Costituzionale, con la solita spavalderia guascona, in terra di Banca Etruria peraltro, ha strabordato con l'infelice frase "Non hanno voluto abolire il Senato? E allora io mi candido al Senato, ad Arezzo" come testimonia il video di "ArezzoNotizie.it" visibile a questo link.

Insomma, pare proprio che oramai ci siano tutti i presupposti per discutere sulla nuova legge elettorale (tant'è che il 21 settembre l'argomento era puntualmente in agenda parlamentare) e forse, udite udite, in primavera si tornerà alle urne per una parvenza di democrazia ritrovata.

Però, nel frattempo, pur di raggiungere il loro scopo personale, altri due anni sono stati perduti. Prima per la campagna elettorale referendaria (2016) e poi nel 2017 per le varie emergenze, migranti soprattutto, tralasciando i veri problemi del Paese, ormai ridotto a macerie, non solo a causa dei terremoti, ma per effetto di un'austerity programmata e varata dal prof. Monti, che ha portato a indebolire il sistema economico e sociale del Bel Paese.

Dove non è arrivata la longa manus della corruzione, le infrastrutture si stanno sgretolano per l'incuria e la mancata manutenzione.

L'ultimo caso in ordine di tempo è la chiusura del Traforo del Gran San Bernardo ma è d'attualità anche la rete viaria, che dovrebbe scavalcare il PO in zona emiliana, compromessa per l'inagibilità totale o parziale dei ponti (Colorno-Casalmaggiore completamente chiuso e altri con limitazioni, a traffico alternato o ridotto).

Per non parlare della ricostruzione delle zone terremotate (Amatrice & C.). Voci di corridoio, ma saranno le solite malelingue, lamentano che l'ex Commissario alla Ricostruzione Vasco Errani fosse ormai diventato ossessivo e incalzante nel tentativo di disporre di quei fondi stanziati dal Governo e ben poco elargiti per far fronte all'incarico per dare finalmente soddisfazione alle popolazioni del centro Italia.

Chissà che la tenace piacentina Paola De Micheli, subentrata a Errani alcuni giorni orsono, sia più seducente e riesca a ottenere quello che all'ex governatore dell'Emilia Romagna non è riuscito.

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Il consigliere chiede maggiore autonomia alla nostra Regione in campo normativo per garantire più controlli sulla sicurezza. "Trend superiore alle altre realtà italiane", denuncia il pentastellato, "superiamo anche la Lombardia".

"Non mancano le norme e tantomeno le procedure, non mancano le dichiarazioni, gli organi ispettivi, le attività di formazione e informazione: quello che manca è la sicurezza insieme a interventi efficaci". A denunciarlo in un'interrogazione alla Giunta, Andrea Bertani (Movimento 5 stelle) che illustra i dati annuali presentati da Inail per l'anno 2016.

"Il numero di infortuni in Emilia-Romagna, spesso gravissimi, registrano un trend superiore a quello di altre realtà dove si segnala una debole ripresa di produzioni. La nostra regione, che occupa da sempre le prime posizioni nella tristissima classifica di morti sul lavoro, nel 2016 ha superato la Lombardia per numero di infortuni mortali".

Il consigliere ricorda come "da tempo venga rimarcata l'inadeguatezza delle strutture di controllo"; verrebbero svolte, si legge nell'atto, "circa 160mila ispezioni all'anno" così che moltissime aziende, anche piccole come quelle dell'Emilia-Romagna, non sono e non saranno mai oggetto di controllo. Secondo Bertani, "il tema dei controlli e della loro efficacia andrebbe poi collocato all'interno delle generali politiche per la sicurezza, prevedendo interventi sia a valle (nei luoghi di lavoro, nei cantieri, nelle attività subappaltate), ma anche a monte, con regole che impediscano l'aggiudicazione di lavori e servizi con offerte con ribassi eccessivi, ad esempio. Bertani chiede quindi misure per rafforzare e potenziare gli organi ispettivi e se siano state intraprese azioni per corrispondere all'obiettivo della qualità negli appalti.

"Le norme non mancherebbero", afferma anche il pentastellato che domanda alla Regione quali misure siano state attuate per corrispondere agli impegni stabiliti. Il pentastellato ricorda anche che la materia della tutela e sicurezza sul lavoro rientrerebbe tra quelle su cui Stato e Regioni esercitano competenze legislative concorrenti. Tuttavia l'articolo 116 della Costituzione consentirebbe ad una Regione come la nostra, con quadro "particolarmente grave", azioni e interventi specifici. Bertani chiede quindi di approfondire la questione, soffermandosi sui "possibili vantaggi che scaturirebbero da una maggiore autonomia regionale". (Francesca Mezzadri)

(Fonte: Regione Emilia Romagna)

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