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Domenica, 16 Luglio 2017 12:14

Delitti in provincia

Una lunga sequenza di delitti ha percorso la storia di Parma da fine 2015 e non necessariamente connessi al degrado di certi quartieri. Dobbiamo invece interrogarci sulla malattia che sta dilagando a Parma e nella società italiana in genere.

di Lamberto Colla Parma 16 luglio 2017
In "provincia" non accadeva mai nulla. Erano infrequenti gli episodi di violenza cruenti e gli omicidi un fatto rarissimo, a differenza di quanto registravano le cronache delle città metropolitane.
Parma, ad esempio, è sempre stata ritenuta una splendida oasi di tranquillità dove chiunque era libero di girare, sereno e in sicurezza, con la propria "bici" in qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi quartiere.

Oggi invece, nella ex tranquilla isola parmigiana, la percezione di insicurezza e degrado è talmente elevata che, durante l'ultima campagna elettorale, la questione "sicurezza" è stato un tema dominante e trasversale a quasi tutti i candidati.
Probabilmente è solo un caso, ma l'ultimo delitto parmense si è consumato in uno di quei quartieri dove lo spaccio è una attività fiorente e la violenza all'ordine del giorno. Poco più di un anno fa infatti, era aprile 2016, un 39enne di origine dominicana venne aggredito e accoltellato da un connazionale che cercò anche di dargli fuoco. Andò peggio al 22enne nigeriano trovato morto sempre nello stesso quartiere lo scorso novembre.

Ma il duplice omicidio di via San Leonardo 21 si è consumato tutto in famiglia, come lo fu il più famoso "Caso Carretta", con il secondogenito che massacra mamma e sorellina di undici anni per poi tentare la fuga. Quindi non un delitto nato dalla fiorente attività illegale che primeggia nel quartiere, salvo il fatto che il giovane assassino possa essere stato influenzato nel suo percorso di crescita, ma occorre invece interrogarsi sulla lunga scia di delitti che si sono consumati nella città ducale nell'arco di un anno e mezzo o poco più.

Vero è che la storia degli ultimi trent'anni di Parma è stata fin troppo ricca di episodi terribili che hanno segnato le famiglie ma anche l'intera comunità; dal delitto dell'industriale Mazza, al caso Carretta, per passare al piccolo Tommy e alla giovanissima Virginia, al delitto di "Mimma".

Ma è da fine 2015 che sembra essere esplosa una bolla criminale senza precedenti per Parma. Una sequenza impressionante di efferatissimi delitti, diversi dei quali consumati in famiglia o comunque all'interno di relazioni, molto probabilmente malate, e non necessariamente maturati in ambiti di degrado sociale.

Era maggio 2016 quando uno "Squadrone della morte" composto da quattro rumeni e due italiani decidono di "vendicarsi", in quel di Basilicagoiano, su Mohamed Habassi, 34enne tunisino, il quale sembra essere stato persino ferocemente torturato.
A settembre è il caso di Elisa Pavarani a accendere i riflettori sull'ennesimo "femminicidio". Un caso che riporta la memoria a 10 anni prima quando a fare le spese di una relazione malata fu Silvia Mantovani, uccisa dal fidanzato con otto coltellate il località Martorano.
A Novembre il corpo senza vita del 22enne nigeriano Omonkhegbele Thakgod venne ritrovato in via Gobetti, nel quartiere San Leonardo.
A Natale il dramma si consuma a San Prospero, con il duplice omicidio di Luca Manici (Kelly) e dell'argentina Gabriela Altamirano, assassinati nell'Angelica Vip Club
A fine gennaio 2017 è il caso di Arianna Rivara, uccisa dall'ex che poi si è tolto la vita, in un appartamento nel quartiere San Lazzaro. L'ennesimo femminicidio che si aggiunge, oltre a quelli citati nel 2016, a quello di Alessia della Pia massacrata di botte nel 2015 da Jella. E ancora Guesh Gabrehiwot uccisa con due colpi di pistola e seppellita in una buca a Pellegrino. Aveva solo 24 anni. Simonetta Moisè di anni ne aveva 56 ed è stata uccisa a Sala Baganza, freddata dal marito poi suicida Pietro Amighetti. Nell'elenco c'è anche Domenica Menna ferita a morte dall'ex marito guardia giurata Salvo Chirullo. Michel Campos invece è stata uccisa a martellate e nascosta sotto il letto dal fidanzato. Dolores Leonardi è stata invece assassinata dal figlio mentre Maria Virginia Fereoli è stata colpita da 470 coltellate a Felino.

Infine, è cronaca di pochi giorni fa, il 21enne ex promessa del calcio di origine ghanese, Solomon Nyantakyi, ha massacrato la madre e la sorella di undici anni all'interno della loro abitazione in via San Leonardo, 21.
La domanda che viene spontanea porsi dopo questo terrificante excursus di morti violente è: ma cosa sta accadendo alla nostra città e più in generale nella nostra società?

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Editoriale: Voglia di Golpe? - Rimbalzo per entrambi i formaggi - Cereali e dintorni: sorprese dall'USDA. - Cereali: diminuisce la produzione mondiale di frumento duro.-

SOMMARIO Anno 16 - n° 27 9 luglio 2017
1.1 editoriale
Voglia di Golpe?
2.1 lattiero caseario
Rimbalzo per entrambi i formaggi duri.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sorprese dall'USDA
4.1 cereali -2,3% la produzione mondiale di frumento duro.
5.1 promozioni "vino" e partners
6.1 promozioni "birra" e partners

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 20170709-cibus-cop

Domenica, 09 Luglio 2017 12:23

Voglia di Golpe?

Il disagio sociale cresce e parallelamente diminuisce la stima e la fiducia verso le istituzioni mentre cresce l'apprezzamento verso i corpi di polizia; gli unici percepiti come positivi e al fianco della gente comune. Ciononostante i risultati del sondaggio realizzato da scenarieconomici.it sorprende e inquieta ma non può essere sottovalutato.

di Lamberto Colla Parma 9 luglio 2017
L'estate è il tempo delle frivolezze, dei gossip , delle diete più estrose e dei sondaggi più o meno strampalati e restano nella memoria giusto il tempo della lettura.
Ma il sondaggio realizzato da scenariconomici.it non può essere relegato a pura e semplice morbosa curiosità. Un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato, anzi andrebbe meglio approfondito.

Gli stessi estensori del sondaggio sono rimasi sorpresi sia per il volume di interesse registrato (quasi 20.000 letture) sia per i risultati statistici che ne sono scaturiti.

La "voglia" di Golpe supera il 71% delle preferenze e meno del 9% sarebbe disposto a scendere in piazza a contrapporsi alle milizie insorte.

"La finalità del nostro sondaggio - scrive l'estensore del sondaggio - era puramente di indagine politico-sociologica: percependo un diffuso malcontento, volevamo capire quanto questo fosse profondo, quanta sfiducia avesse scavato nel nostro sistema politico e nel sistema parlamentare."

A una domanda quasi paradossale, immaginando uno scenario estremo, i lettori hanno risposto ponendo una fiducia smisurata verso i nostri corpi militari. Quelli che si sono distinti per regolamentare la sicurezza interna e si sono sacrificati per onorare la patria in molti scenari di guerra internazionali.

Di fatto una conferma di piena fiducia verso le nostre forze di polizia, quelle che quotidianamente scendono al fianco dei cittadini nel tentativo di arginare le falle di una società che sta perdendo il senso della ragione e vede le persone più rette frequentemente in contrasto con gli apparati dello stato, sempre meno percepiti "amici" e sempre più come inquisitori.

Sono quelle stesse persone che trascinano una carretta pesante e a fatica arrivano a fine mese e pur pagando cospicue tasse ricevono sempre minori e squalificati servizi. Sono quelle stesse persone che si trovano indifesi contro l'arroganza delle istituzioni che invece sembrano così accondiscendenti con coloro che le regole non vogliono seguire.
La gente probabilmente è stanca di ascoltare le beghe di partito e le dispute sulla legge elettorale, stanca di sentire che l'economia è in ripresa quando nelle tasche rimane poco o addirittura nulla, stanca di sentire che non vi sono problemi di sicurezza, stanca di non trovare i responsabili dei problemi nazionali perché tutta la responsabilità viene scaricata sull'UE, stanca di toccare con mano una situazione di ampio disagio e sentirsi dire che così non è.

Per ora la dimostrazione di sfiducia verso la politica è stata espressa con l'astensione dal voto (vedi le recenti amministrative), ma se un minimo di attendibilità lo vogliamo accreditare al sondaggio di scenarieconomici.it, occorre intervenire affinché la febbre misurata su un campione di popolazione non sia sintomo di una malattia virulenta che possa ben presto raggiungere il culmine della diffusione e risulti perciò impossibile il contrasto con la medicina convenzionale, avendo già verificato che le cure palliative non hanno dato alcun risultato utile, salvo procrastinare e acuire i sintomi debilitanti.

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I risultati del sondaggio:
VOTI TOTALI – 4791
RISPOSTA A) SCENDEREI IN PIAZZA E MI OPPORREI, ANCHE IN MODO VIOLENTO NR 411 PARI AL 8,6%
RISPOSTA B) STAREI A CASA E VALUTEREI L'OPERATO DEL NUOVO GOVERNO NR 973 VOTI PARI AL 20,3%
RISPOSTA C) APPOGGEREI IN MODO ATTIVO L'OPERATO DEL GOVERNO MILITARE NR 3402 VOTI PARI AL 71,1%

20170706-scenari-golpe-italia


(Nella foto esercitazioni di Carri della Divisione Ariete sulle Murge all'indomani del ritiro delle truppe di "Pace" dal Libano - 1984 - La tabella dei dati del sondaggio scenarieconomici.it)

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Editoriale: Matteo "Attila" Renzi - Stazionari Parmigiano e Grana Padano- Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano. - Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita - Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza - Farm Run - Ringrazia - Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA -

SOMMARIO Anno 16 - n° 26 2 luglio 2017
1.1 editoriale
Matteo "Attila" Renzi
2.1 lattiero caseario
Stazionari Parmigiano e Grana Padano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua l'ascesa del grano.
4.1 Cereali e siccità A sorpresa grano e orzo battono la siccità
4.2 Crisi idrica Emergenza acqua: il territorio di Parma si mobilita
5.2 siccità parma e piacenza Siccità Parma e Piacenza. Rainieri (Lega nord): aiuti immediati all'agricoltura in grave sofferenza
6.1 salumi e tutela Tre nuove DOP e IGP entrano in ISIT
6.2 finanziamenti fesr FESR: selezionati 954 progetti per 311 milioni
7.1 sport Farm Run - Ringrazia,
7.2 export "italian sounding" Parmigiano Reggiano all'attacco negli USA
8.1 export cooperazione - Fedagri e siccità
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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 20170702-cibus-26-COP

 

Domenica, 02 Luglio 2017 12:00

Matteo “Attila” Renzi

In vent'anni il Cavaliere non è riuscito in quello che in tre anni è riuscito a Matteo "Attila" Renzi. Distruggere il PD e restare in sella (non la banca). Come è lontano quel 26 maggio 2014 quando il 40% delle europee cadde in mano al "PD di Renzi" doppiando il M5S.

di Lamberto Colla Parma 2 luglio 2017
"Poteva andare meglio", è stato il commento di Matteo Renzi negli istanti successivi alla lettura dei dati del ballottaggio di domenica scorsa.

Avrebbe potuto anche dire che ci "sono ampi margini di manovra" per migliorare. Certo che dall'exploit europeo del 2014, ogni tentativo di misurarsi da capo del PD è stato un insuccesso clamoroso.

20140526-Twit-Renzi-26may2014Il segnale del declino lo misura la stessa Toscana. Dopo la sconfitta negli anni scorsi nella rossissima Livorno, nella Arezzo di Maria Elena Boschi e a Grosseto, in questa ultima tornata elettorale il Pd perde Carrara e Pistoia. Perse cinque province toscane su dieci.
La sconfitta del Pd a Rignano sull'Arno, il paese di "Attila" Renzi, che inizialmente era stata dolcemente passata come semplice gossip, alla luce dei risultati del ballottaggio, è stato il simbolo di significati ben più pesanti riguardo l'avversione al renzismo.

Sul piano nazionale la sconfitta assume dimensioni storiche. Roccaforti come Genova e Sesto San Giovanni, considerate fino all'altro giorno imprendibili, sono cadute; città come Lodi, feudo di Lorenzo Guerini, amministrata da 20 anni dal Centrosinistra, sono passate alla Lega e a Forza Italia.

Se Renzi pensa positivo, altrettanto lo fa il movimento grillino. In finale in nessun capoluogo, il movimento pentastellato ha comunque avuto il coraggio di dichiarare la "costante crescita" e a poche ore dai risultati il Casaleggio junior si è fiondato a Roma, forse nel tentativo di riappacificare gli animi dei suoi generali sempre più in tensione e con poche idee da avanzare.

A gongolare è invece il "vecchio" Berlusconi. La coalizione di centro destra, così fortemente voluta dall'ex premier, è andata a scontrarsi in quasi tutti i ballottaggi. E alla fine il centro destra si è imposto in 15 comuni capoluogo (Alessandria, Asti, Rieti, Como, Gorizia, La Spezia, Lodi, Genova, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Verona, Catanzaro, l'Aquila), contro i 4 (Padova, Lecce, Lucca, Taranto) del centrosinistra.

Inquietante è invece, da parte di tutti, il silenzio sul vero vincitore del 2017: l'astensionismo.

Ben oltre il 50% degli aventi diritto ha "messo una croce" sulla chiamata elettorale.

Nessuno si interroga sul partito di maggioranza assoluta del Paese? E se un giorno esprimesse un "leader" focoso e capace di chiamare a sé le folle, cosa resterà dell'Italia, sempre che non scompaia prima per l'invasione di orde di sfortunati in fuga dall'inferno di mezzo mondo?

... "Corsi e ricorsi storici" (Giambattista Vico)
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Elezioni a Parma - Il sindaco uscente Federico Pizzarotti, con la lista civica 'Effetto Parma', batte il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa con un margine ampio, ottenendo un consenso attorno al 58% (57,9 il dato definitivo) e viene riconfermato. Nelle foto i festeggiamenti in Piazza Garibaldi di ieri sera.

Il vero sconfitto è il Movimento 5 Stelle.

Foto di Francesca Bocchia

Pubblicato in Cronaca Parma

A contendersi lo scranno di Sindaco di Piacenza erano Patrizia Barbieri per il centrodestra e Paolo Rizzi per il centrosinistra.

di LGC Parma 25 Giugno 2017 -
Alla fine l'ha spuntata la rappresentante del centro-destra, Patrizia Barbieri, con un netto 58,54% di preferenze e lasciando a secco il PD in Emilia Romagna.

Al primo turno la candidata del centrodestra Patrizia Barbieri, avvocato 57enne e già sindaco di Castelvetro dal 1994 al 2003 e assessore provinciale dal 2009 al 2014, era stata votata da 14.625 elettori conquistando il 34,78% delle preferenze. Il centrosinistra con il candidato Paolo Rizzi, economista dell'Università cattolica, aveva invece ottenuto 11.856 preferenze pari al 28,19% dei voti.

Per la prima volta nella storia, il Partito Democratico in Emilia-Romagna conclude la tornata elettorale totalizzando zero conquiste. Oltre a Piacenza, infatti, il Pd ha raccolto cinque sconfitte sui cinque comuni superiori ai 15 mila abitanti, ai quali va aggiunto Comacchio dove una lista civica aveva conquistato il comune al primo turno.

(foto dal profilo Facebook dei candidati)

Pubblicato in Politica Piacenza
Lunedì, 26 Giugno 2017 00:55

Federico Pizzarotti conserva il trono di Parma

Poco più del 45% i parmigiani che si sono recati al voto per scegliere il nuovo Sindaco. L'astensione ha vinto in Italia (46,03% votanti, 58% al primo turno) ma ha stravinto a Parma. Pizzarotti abbatte Scarpa e fa rosicare Grillo & Company.

di LGC - Parma 25 giugno 2017 - 

"Ho scelto di ricandidarmi per il secondo mandato perché non voglio lasciare un buon lavoro a metà, e perché per cambiare in meglio la società in cui viviamo dobbiamo partire anzitutto dalla nostra casa, dal nostro cortile."

Così recitava il manifesto elettorale di Federico Pizzarotti, Sindaco uscente di Parma, che vinse le elezioni nel 2012 sotto l'insegna del M5S.
Successo pieno per il Sindaco uscente, Federico Pizzarotti, che la spunta sul candidato del PD, Paolo Scarpa con un chiaro e limpido 57,87% (non ancora ufficiale).

Ma il vero sconfitto è il Movimento 5 Stelle che perde il suo primo caposaldo piazzato sul territorio nazionale. Sembrava una ascesa inarrestabile verso la conquista di molte altre amministrazioni ma, così come si è acceso il fenomeno M5S altrettanto rapidamente sembra spegnersi, forse a seguito delle poco entusiasmanti performance capitoline e forse anche per i malumori che aleggiano all'interno del movimento.

Ed ora Federico Pizzarotti dovrà dimostrare di avere imparato a fare il Sindaco di tutti e soprattutto capace di ascoltare le istanze della Città e non solo di alcune parti di essa.

In bocca al lupo a Pizzarotti e alla sua città, Parma.

20170625-Pizzarotti-programma

Pubblicato in Politica Parma

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017 -
Editoriale: Ciao bella ciao! Latte spot, dalle stalle alle stelle. - Cereali e dintorni. Cresce il grano. - Strepitosa Farm Run. - Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
SOMMARIO
Anno 16 - n° 25 25 giugno 2017
1.1 editoriale
Ciao bella ciao!
2.1 lattiero caseario
Latte spot, dalle stalle alle stelle.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cresce il grano.
4.1 eventi Farm Run: Un successo da incorniciare.
5.1 export Ismea, ortofrutta: primo comparto dell'export agroalimentare-
6.1 promozioni "vino" e partners
7.1 promozioni "birra" e partners

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 20170625-cibus-25-25giu17-COP

 

Domenica, 25 Giugno 2017 12:20

Ciao bella ciao!

Imprese e intelligenze se ne vanno dal Bel Paese alla ricerca di lavoro, stabilità e sicurezza. Qui non ci resta che attendere la legge elettorale e nuove batoste.

di Lamberto Colla Parma 25 giugno 2017
Se l'economia occidentale ha ormai recuperato gli indicatori che erano nel 2008. l'Italia rimane saldamente ancorata alla crisi. Non è certamente un PIL in leggera ripresa, a cavallo dell'1%, capace di lasciare intravedere una rapida uscita dalle sabbie mobili in cui l'Italia si è ritrovata dal 2008.

Dall'inizio della crisi ben il 10% del PIL nazionale è andato disperso e il traguardo del pareggio, a forza di 1 punto percentuale all'anno, è molto lontano, almeno vent'anni, stando così le cose.
Ma purtroppo le cose non resteranno così, gli indicatori di un efficace rinnovamento nella società e nell'economia nazionale sono ben difficili da intercettare.

Più facile invece leggere di imprese che trasferiscono le sedi all'estero, di manovre finanziarie imminenti che andranno a toccare pesantemente il portafoglio di privati e imprese , anche in forza della rinnovata e rafforzata "Equitalia", e l'apertura di una nuova campagna acquisti dei gioielli di famiglia (ENI, Poste ecc...) da parte di grandi gruppi stranieri. Già perché con la scusa del debito pubblico troppo elevato, la UE sta insistendo sulla necessità di procedere con altre privatizzazioni.

Tasse, privatizzazioni e prelievi forzati dai conti correnti, sono i prossimi impegni ai quali i governi nazionali saranno chiamati a realizzare.
E' questo uno dei motivi che stanno alla base dell'impegno parlamentare sulla questione della legge elettorale. In ballo ci stanno i numeri per una assoluta governabilità del Paese, alla stregua della Francia di Macron, il Lider Maximo transalpino.

Un Parlamento che possa quindi esprimere sicurezza a un Governo che nel corso della nuova legislatura possa ultimare il progetto di colonizzazione del Bel Paese.
Intanto, chi può e ha il coraggio di farlo, se ne va. Dal 2008 a oggi sono oltre 800.000 i cittadini che hanno abbandonato la penisola. 509.000, per lo più giovani e laureati, hanno varcato il confine per cercare occupazione, stabilità e sicurezza, e quasi 300.000 gli stranieri (est europa) che invece hanno fatto rientro nei loro paesi d'origine una volta appurato che qui non è l'America dei nostri nonni. Ma, come ha registrato l'Osservatorio statistico dei Consulenti del lavoro, il flusso migratorio si è accentuato anche all'interno dell'Italia con 380.000 persone che dal sud si sono trasferite nelle regioni del centro-nord.

Purtroppo l'Italia rimarrà schiacciata a terra sino a quando non avranno depredato tutto il nostro patrimonio, privato e pubblico, e allora le catene verranno tagliate e si "liberalizzeranno" altri sacrifici per fare tornare il Paese prospero, grazie alla forza e capacità degli italiani di riciclarsi e risparmiare, per poi chissà aprire una nuova stagione della favoletta del debito pubblico e della necessità di manovre a base di lacrime e sangue.
Quel giorno non ci saremo, per ora ci basti vivere l'attualità e berci le balle che, nemmeno tanto abilmente ci raccontano. Tanto ormai siamo nell'oblio generale e tutto ci fanno credere, distratti come siamo da trasmissioni televisive demenziali e anestetizzanti, soggiogati dai selfie e educati dai social nessuno, o quasi, è in grado di guardare in faccia la realtà e dare ordine alle priorità.

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Pubblicato in Politica Emilia
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