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Tre donne per un uomo alla ricerca della sua identità. Quale intricata parabola si nasconde dietro la trama de "Il Seduttore", in scena al Teatro San Babila di Milano per la regia di Alessio Pizzech su testo scritto da Diego Fabbri?

Protagonista dell'opera uno strepitoso Roberto Alpi, affiancato nella sua performance da tre professioniste dalla grande duttilità artistica: Laura Lattuada, Isabel Russinova e Agnese Nano. "Il Seduttore" regala il piacere di andare a teatro e, una volta terminata la serata, di potersi confrontare con il proprio partner su tematiche che esulano dalla quotidianità. Anche questa è la funzione dell'intrattenimento di qualità: regalare momenti di evasione attraverso cui crescere.

LA STORIA - Eugenio è il proprietario di una agenzia di viaggi. Ha al suo fianco nella vita quotidiana Norma, sposata anni prima. Intrattiene tuttavia due relazioni extraconiugali: la prima con Wilma, la seconda con Alina, segretaria presso l'agenzia. Tre donne tanto diverse quanto sono gli obiettivi che si pongono all'interno della relazione: Norma è alla ricerca di un amore fedele ma insegue qualcosa che ormai è finito, Wilma è impegnata in una guerra costante e radicale con Eugenio in cui carne e sensualità diventano privilegiato campo di battaglia, Alina, infine, è proiettata in un sogno di fuga dalla realtà, in un gioco di emozioni eccitante e leggero. La storia di Eugenio "il seduttore" è legata, seppure indirettamente, alla perdita del figlio avuto da Norma. Egli promette a ognuna amore sincero ma con perfido cinismo fa in modo che le tre donne si incontrino in un caffè, imbastendo un gioco rocambolesco di equivoci e situazioni tragicomiche. Il tutto per divertirsi nel vederle parlare assieme, inconsapevoli, della presenza, nelle loro esistenze, dello stesso uomo. L'epilogo? Non sarebbe giusto svelare tutto. L'unica anticipazione: sarà sorprendente.

LA PSICOLOGIA - Il seduttore è uomo che illude le donne tenendole legate a sè non potendo trovare, come dice lui stesso, l'amore in una donna sola. Ognuna delle tre subisce il suo fascino e gli offre uno spicchio d'amore esclusivo: tre donne, tre luoghi e tre modi di vivere una relazione sentimentale totalmente differenti. E' con questo sfondo intriso di riflessioni e di messaggi da cogliere che si sviluppa una trama in sè drammatica ma capace di regalare diversi spunti ironici e coinvolgenti per il pubblico. Tre racconti di tre personaggi femminili che si fondono in un' unica figura: sono la declinazioni di un'unica esistenza. Il seduttore, infatti, le usa, le manovra alla ricerca disperata di una identità che solo le tre donne possono dargli. Anche il questo, il personaggio interpretato da Roberto Alpi può essere letto come un novecentesco Don Giovanni che cerca in loro un appagamento di una mancanza profonda che ha origine dalle pieghe della sua anima: l'infanzia stroncata del suo unico figlio rivive in lui, nel suo atteggiamento bambino e infantile che inganna e seduce.

Di Pietro Razzini 

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Giovedì, 16 Novembre 2017 12:44

Mamma Mia! Il celebre musical arriva in Emilia

Saranno presto a Reggio Emilia (dal 24 al 26 novembre al Teatro Valli). Poi, con il nuovo anno, ci sarà l'opportunità di ammirarli a Modena (3 e 4 febbraio al Teatro Comunale), a Parma (6 e 7 febbraio al Teatro Regio) e a Bologna (dal 9 all'11 febbraio al Teatro Europauditorium). Sono gli artisti di Mamma Mia!, uno dei musical più conosciuti dal grande pubblico, nuovamente in tour dopo il grande successo ottenuto quest'estate in alcune delle città più importanti d'Italia.

Una commedia musicale degli anni 2000, proposta in una nuova versione da Massimo Romeo Piparo che ha potuto avvalersi, per la prima volta, di una grande Produzione tutta italiana: la PeepArrow Entertainment. Noi siamo andati al Pala Creberg di Bergamo per darvi qualche anticipazione su questo spettacolo. Risultato: 10 e lode.

PROTAGONISTI 

Un cast eccellente ha dato vita a uno show che ha riscosso solo applausi da parte di un pubblico come quello orobico, da sempre restio a regalare apprezzamenti non meritati. Particolarmente affascinante il gruppo dei tre attori protagonisti (quelli che nel film sono interpretato da Stellan Skarsgard, Pierce Brosnan e Colin Firth): Luca Ward, Paolo Conticini e Sergio Muniz sono riusciti a mixare il fascino del nome conosciuto all'abilità artistica indispensabile su un palco teatrale. Con loro anche Sabrina Marciano nel ruolo di Donna ed Eleonora Facchini in quello di Sofia. Non potevano mancare le scatenate amiche del cuore di Donna, Rosie e Tanya: Elisabetta Tulli e Laura di Mauro hanno offerto quel pizzico di ironia che dà freschezza ai loro personaggi.

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LO SHOW 

La storia si svolge su un'isola greca. Qui la giovane Sophie sta per sposarsi. Il suo desiderio di essere accompagnata all'altare dal padre che non ha mai conosciuto la spinge a invitare in Grecia i tre fidanzati storici di sua madre Donna per scoprire chi di loro sia l'uomo giusto. Seguiranno una serie di simpatici equivoci e di battute esilaranti, accompagnate dal filo conduttore delle musiche degli Abba: 24 brani suonati interamente dal vivo dall'orchestra di Emanuele Friello che porteranno in scena oltre 30 artisti.

E a fine show, attendete qualche minuto prima di lasciare il teatro: lo spettacolo proseguirà grazie a una speciale appendice tutta da ballare. Ma non vogliamo svelare di più per lasciare il gusto della sorpresa. Un tripudio di emozioni e di divertimento, quindi, arricchito dalle scelte del regista Piparo che ha studiato un'ambientazione incredibile, con un pontile sospeso su acqua di mare, barca ormeggiata e un vero bagnasciuga. Pensate che in scena ci saranno 11 mila litri di acqua, pedane girevoli, una locanda dai caratteristici colori nelle sfumature del bianco e del blu e la bouganvillea alla finestra: una ricostruzione ben più che realistica. Insomma, le occasioni di andare a teatro per vedere Mamma Mia! Non mancheranno anche nel nostro territorio. Segnate le date, prendete i biglietti e regalatevi uno show che vale la pena vedere.

Testo di Pietro Razzini - foto di Antonio Agostini

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Spesso i numeri sono ancora più convincenti di parole e immagini: iniziamo allora dicendo che Blue Man Group è uno degli spettacoli più visti al mondo negli ultimi 25 anni: non è cosa da tutti raccogliere più di 35 milioni di spettatori.

Lo show è arrivato in Italia e sarà al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino a domenica 19 novembre 2017. Definirlo "colorato" può sembrare banale ma, prendendo il termine nelle sue più svariate declinazioni, rende sicuramente al meglio l'idea di cosa gli spettatori potranno gustare. Tre artisti dalla pelle blu mescolano, con ironia e sarcasmo, arte, musica e poesia. Il risultato? Il teatro è avvolto in un divertimento che si mixa perfettamente con l'energia sprigionata dal palco. A ciò si unisce l'uso di tecnologia d'avanguardia che aggiungerà stupore negli occhi dei presenti. Insomma, una vera e propria celebrazione euforica della vita e dell'interazione tra persone.

LA STORIA 

Tutto cominciò nel 1991 da una semplice idea tra tre amici (Matt Goldman, Phil Stanton e Chris Wink) nel Lower East Side di New York: tre entità blu che non comunicano con le parole ma solo attraverso gesti e musica. Sul palco sono sempre accompagnati da una band e da strumenti musicali unici, come l'ormai famoso e imponente PVC, il Drumbone. Non mancano neppure le spettacolari Paint Drums che inondano di colore la scena. Non sapete di cosa si sta parlando? L'unico modo per scoprirlo è andare agli "Arcimboldi" nei prossimi dieci giorni. Lo scopo dello show è quello di combattere contro l'isolamento dell'essere umano, trasformando la serata in un contenitore di gioia e il teatro in un luogo di condivisione.

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PROTAGONISTI DELLO SHOW 

Un esempio? La "splash zone", l'area delle prime file di platea dove gli spettatori ricevono in regalo un poncho impermeabili per resistere alle esplosioni di colore provenienti dal palco e, al contempo, per essere protagonisti di una vera e propria opera d'arte. Novanta minuti di spettacolo durante il quale ritmo, musica e colore risultano assoluti protagonisti. Blue Man Group è andato in scena in oltre 20 Paesi. Da luglio 2017 Blue Man Group è entrato a far parte della famiglia del Cirque Du Soleil, una delle più importanti realtà di intrattenimento a livello mondiale. Lo show, divenuto vero e proprio emblema della cosiddetta "performance art", ha attualmente all'attivo produzioni stabili a New York, Boston, Chicago, Las Vegas, Orlando e Berlino. In Italia grazie a Show Bees, è pronto a stupire anche il pubblico della nostra Penisola.

Di Pietro Razzini

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Da ottobre ad aprile ci sarà un super mattatore al Teatro Manzoni di Milano: Angelo Pintus. Lo showman ha deciso di legarsi a questa storica realtà lombarda per proporre al suo pubblico uno spettacolo nuovo e divertente dal titolo "E se fosse stato il Cavallo?". Un totale di 42 repliche da novembre ad aprile. Niente tour, in questa occasione, per Pintus: il Teatro Manzoni si é aggiudicato un'esclusiva nazionale che regalerà sicuramente una spassosa serata al pubblico tra cui saranno presenti anche alcuni ospiti vip dell'artista. Alla prima, per esempio, hanno partecipato Jerry Calà, i PanPers (comici di Colorado), Paolo Ruffini e Gigio Donnarumma.

LO SHOW

Ognuno di loro ha portato un regalo a Pintus: il portiere del Milan, ovviamente, ha donato una maglia autografata: "Pensavo mi donassi quella di Higuain", ha commentato ironicamente l'artista visto che il rossonero aveva incassato due gol pochi giorni prima dall'attaccante argentino. Il pubblico inizia a ridere e non smetterà più durante l'ora e quarantacinque minuti di spettacolo. Lui dà il meglio quando improvvisa, traendo spunto da ciò che succede in teatro, collegando la mente in un lampo a situazioni estemporanee. E poi racconta. Racconta la sua vita, disegna a voce momenti che rimangono nell'eternità: "Mi sono sposato. Non dimenticherò mai il momento in cui l'ho vista in fondo alla navata, aveva gli occhi lucidi ed emozionati. Poi ho guardato il suo vestito bianco che mi era costato 6800 euro...e anche a me sono venuti gli occhi lucidi". Pintus, tuttavia, lancia anche messaggi su cui riflettere. Monologhi nel monologo che si intrecciano alle simpatiche battute. Flash che fanno pensare in positivo, che propongo di migliorare la propria esistenza. Perché alla fine ciò che conta è sorridere... a una battuta ma soprattutto alla vita.

IL PERSONAGGIO 

Cinema, televisione, teatro. Angelo Pintus é ormai diventato un personaggio in grado di distinguersi su qualunque piattaforma mediatica. La sua storia parla per lui. Partecipazioni a Buona Domenica, Camera Café, Made in Sud, Colorado raccontano di un artista capace di dar lustro a tutti i programmi in cui é presente. Non bisogna poi dimenticare i lavori sul grande schermo nelle pellicole di Paolo Ruffini (Tutto molto bello), Neri Parenti (Ma tu di che segno sei?) e Davide Simon Mazzoli (On-Air - Storia di un successo) . Ma il meglio di sé lo dà quando é a contatto diretto con il pubblico. Ecco quindi le sue straordinarie performance a teatro durante le quali si dimostra più coinvolgente ed esilarante che mai. Nel suo passato: "Pintus...Ti boccio a prescindere (2012)", "50 Sfumature di Pintus (2013)", "Ormai sono una Milf (2015)".

Pietro Razzini

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Gli attori della compagnia di Emilia Romagna Teatro, insieme agli allievi della scuola "Iolanda Gazzerro" e a 150 giovani modenesi ripercorrono quattro decenni di successi. Nel segno di un teatro sempre più di qualità e comunità che guarda al futuro.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA – Sono passati 40 anni da quando quella che oggi è ERT – Emilia Romagna Teatro, ha mosso i primi passi nella chiesa teatro di San Geminiano, nata come "costola" del Teatro Comunale di Modena. Poi, con sempre maggiore identità e profilo, come ha ricordato Giuliano Barbolini, presidente della Fondazione Emilia Romagna Teatro, è entrata nel circuito ATER fino ad aggregare, nel 2001, anche i teatri dei comuni di Cesena, Vignola e Castelfranco. Il percorso di acquisizione si completa nel 2014 con l'aggiunta dell'Arena del Sole di Bologna. Nel 2015, ERT ha ottenuto il riconoscimento di Teatro Nazionale.

20171029-ERT-DSC00518Per questo importante "compleanno", sabato 28 ottobre, il Teatro Storchi di Modena ha ospitato la "Serata d'onore. 40 anni di spettacoli", in puro stile ERT.

La compagnia di attori Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell'Utri, Simone Francia, Diana Manea, Eugenio Papalia e Simone Tangolo, affiancati dagli allievi della Scuola di Teatro "Iolanda Gazzerro" e da 150 atelieristi, giovani modenesi che hanno provato l'emozione di diventare attori per una sera, hanno proposto un racconto che attraversa gli ultimi quattro decenni di storia cittadina e di grandi spettacoli di maestri italiani e stranieri, che proprio a Modena hanno avuto la possibilità di farsi conoscere.

Una formula, quella del teatro partecipato, nato da un'idea di Claudio Longhi, attuale direttore ERT, ormai collaudata, che piace e funziona, come dimostra uno Storchi gremito. La serata è stata idealmente suddivisa in otto parti, ognuna introdotta da una parola: Coppia, Oriente, Mito, Urlo, Narrazione, Illusione, Taboo, Attore, unendo le iniziali della quali si forma la parola "comunità", che è il leit motiv su cui ha insistito anche il presidente della Fondazione ERT Barbolini nella sua introduzione alla serata- "Vorrei sempre il teatro così", ha detto rivolto al numeroso pubblico. "E vorrei il teatro come specchio di una città che si fa comunità e attraverso la riflessione, il confronto culturale, la ricchezza della varietà delle esperienze, produce comunità".

A ogni parola seguiva poi la citazione dei successi e produzioni ERT e una scena tratta da alcune di esse.

Si comincia con il Faust e con Le Serve di Jean Genet con la regia di Massimo Castri, il cui lavoro ha segnato nel profondo la produzione teatrale emiliana. Gli anni Novanta sono ben rappresentati da un brano del Troilo e Cressida nella messinscena di Giancarlo Cobelli e magistralmente interpretato da Simone Francia, Simone Tangolo e Michele Dell'Utri, che strappano al pubblico risate e applausi. Si arriva poi, con la parola "Mito", al nuovo Millennio con Angels in America, produzione ERT del 2007 presentato per la prima volta al Teatro delle Passioni. Si prosegue poi con un omaggio a Pippo Delbono e al suo Urlo, interpretato da Michele Dell'Utri e Simone Tangolo. Introdotti dalla parola chiave "narrazione" tornano in scena i grandi romanzi nella realizzazione scenica di ERT, come I fratelli Karamazov, dove tutta la compagnia dà il meglio di sé. A seguire, il talento di Diana Manea ed Eugenio Papalia interpretano l'illusione, dando voce ai protagonisti di Un tram che si chiama desiderio. Donatella Allegro si confronta con i taboo, interpretando una magistrale Signorina Else. Ci si avvicina ai giorni nostri con La resistibile ascesa di Arturo Ui di Brecht, nella versione di Claudio Longhi, che cura la regia nella produzione ERT del 2011. E, nel segno del futuro, nel finale salgono sul palco gli allievi attori della scuola "Gazzerro" con l'anti epilogo di Futuri terrestri, una chicca che anticipa le prossime narrazioni.

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Dopo il grande successo dello scorso anno, con la tournèe di Psychiatric Circus, sono tornati a far divertire e riflettere fra colpi di scena e acrobazie spettacolari. Un cast eccezionale di acrobati, artisti circensi e attori internazionali che vi farà vivere per due ore il celebre carcere di Alcatraz, con un nuovo irriverente show di circo-teatro.

Ieri sera, dopo il grande successo del debutto di Castel Bolognese con oltre 20mila presenze e Forlì con 28mila spettatori, "Psychiatric-Alcatraz" è approdato a Parma. Abbiamo avuto il piacere di essere accolti alla prima serata dello spettacolo che resterà in scena in strada dei Mercati fino al 12 novembre.

D'obbligo arrivate 40 minuti prima, per immergersi a pieno nel clima del carcere!

Per tutte le info potete visitare la pagina Facebook o il loro sito.

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"Se devi dire una bugia dilla grossa" della compagnia teatrale amatoriale "Dietro le quinte" – Sezione di Collecchio (PR).

Lo spettacolo è stato pensato come strumento di raccolta fondi per finanziare l'associazione Donatori di Coccole e le sue attività di "coccolaggio". L'Associazione Donatori di Coccole Onlus ha lo scopo di donare amorevoli cure ai neonati del reparto di Neonatologia dell'Azienda Ospedaliera di Parma.

L'Associazione si occupa dei bambini abbandonati alla nascita dai genitori, quindi totalmente privi della sfera affettiva, in attesa di trovare una famiglia adottiva o affidataria o di quelli soli, con famiglie che non sono in grado di gestirli e passano molte ore della giornata fruendo del solo accudimento che viene garantito nella struttura dai medici e dagli infermieri.

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L'evento si terrà sabato 28 Ottobre 2017 dalle ore 21:00, presso il Teatro "Ennio Magliani" di Corcagnano (Strada Cava in Vigatto, 61 - Parma).

Il costo dei biglietti è € 10,00 per gli adulti e € 8,00 per i bambini al di sotto degli 8 anni.

Per le prevendite dello spettacolo e informazioni sull'associazione scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Un tuffo nel passato, al Teatro Menotti di Milano, fino al 29 ottobre. Viola Produzioni e Alessandro Longobardi presentano al pubblico "LE BAL - L'Italia balla dal 1940 al 2001", uno spettacolo di Giancarlo Fares con le coreografie di Ilaria Amaldi. La pista da ballo diventa il centro di uno show in cui la vera protagonista è la musica. Una musica che evoca emozioni per chi ha vissuto sulla propria pelle certe canzoni, una macchina del tempo da brividi, capace di rivitalizzare ricordi sopiti. Tutti i martedì, giovedì e venerdì alle ore 20.30, il mercoledì e il sabato alle ore 19.30 e la domenica alle 16.30: ad ognuno il suo orario per assistere a uno spettacolo che permette di viaggiare indietro negli anni.

GRUPPO GIOVANE - Un cast giovane ma di qualità. Tra loro anche qualche veterano del palco, capace di guidarli con attenzione e intelligenza: Giancarlo Fares, Sara Valerio, Alessandra Allegrini, Riccardo Averaimo, Alberta Cipriani, Vittoria Galli, Alice Iacono, Matteo Lucchini, Francesco Mastroianni, Davide Mattei, Matteo Milani, Pierfrancesco Perrucci, Maya Quattrini, Michele Savoia, Patrizia Scilla e Viviana Simone si alternano sul palco trasformato in una balera che si presenta pronta ad accogliere le coppie che, di li a poco, riempiranno la sala. Per chi non ha avuto modo di vivere quei tempi, la balera era un luogo d'incontro in cui uomini e donne trascorrevano i pomeriggi.

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LA BALERA E LE SUE DANZE - La storie è affidata alla musica e agli attori ma non solo. La forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni accompagnano i molti cambi di costume che raccontano il susseguirsi dei decenni. Le note delle canzoni italiane vanno a braccetto con i mutamenti dei colori e con lo scoprirsi dei corpi. E così si susseguono sul palco brani che appartengono alla memoria comune: dal Trio Lescano a Fred Bongusto, da Modugno a Mina, passando per Renato Zero, Enrico Ruggeri, Battiato, Celentano e la Vanoni. Un vero e proprio racconto dell'Italia che balla dal 1940 al 2001.

IL SIGNIFICATO - La musica si fa drammaturgia e permette alle azioni di esplodere e raccontare la storia del nostro paese che si dipana dagli anni trenta, passando per la seconda guerra mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, la gioia della vittoria dei mondiali che unisce tutti indistintamente, il degrado, la paura dell'undici settembre e la riconquista dei valori, dell'amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l'abbigliamento, il mangiare, il modo d'esprimere le proprie emozioni.

Pietro Razzini

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Lo spettacolo "Uno Bianca: la lunga strage" diventerà un film prodotto dall'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna e sarà diffuso nelle scuole bolognesi per ricordare una delle pagine più oscure della storia di Bologna.

E' questo il contributo che il Parlamento di viale Aldo Moro mette in campo in occasione della commemorazione 2017 delle vittime della banda dei fratelli Savi.

"Bologna non dimentica perché sappiamo che ogni amnesia è di per se una sommaria amnistia. La barbarie della Uno Bianca ha lasciato ferite ancora aperte nella nostra comunità: come Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna abbiamo accolto l'invito di Rosanna Zecchi e dell'Associazione dei famigliari delle vittime per collaborare alla buona riuscita della cerimonia del 13 ottobre prossimo", spiega Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa regionale, che ricorda come "grazie al lavoro dell'Ufficio stampa dell'Assemblea lo spettacolo di Riccardo Marchesini che andrà in scena il 13 ottobre prossimo al Teatro Manzoni verrà integralmente videoregistrato per e poi realizzarne un film che, riprodotto, in 500 Dvd verrà distribuiti nelle nostre scuole per tenere vivo il ricordo e la richiesta di verità e giustizia su una vicenda che ancora segna la vita della città, fa soffrire innocenti e ci richiama ogni giorno ai nostri doveri di amministratori pubblici".

L'Assemblea regionale, poi, sarà rappresentata dal consigliere Stefano Caliandro alle cerimonie ufficiali previste per il 13 ottobre prossimo.

Venerdì, 29 Settembre 2017 16:21

Flashdance: il grande sogno si realizza a Milano

Dal 5 ottobre al 31 dicembre il "Teatro Nazionale Che Banca!" di Milano verrà esaltato dal ritmo di Flashdance, musical basato sull'omonimo film della Paramount Pictures. Un titolo che già ha elettrizzato la piazza, in attesa della prima. La traduzione e gli adattamenti sono stati affidati a Chiara Noschese. Si tratta di un allestimento teatrale completamente inedito e, per questo, avvolto da quella curiosità e quel mistero che ne aumenta l'attenzione mediatica. La nuova produzione Stage Entertainment e Full House Entertainment è pronta a stupire.

INDIMENTICABILE - Flashdance è da sempre un vero punto di riferimento della cinematografia anni '80: indimenticabili le sue scene di ballo e la sua straordinaria colonna sonora: un susseguirsi di hit internazionali che sono diventate veri e propri videoclip. Impossibile non emozionarsi già alle prime note di brani come Maniac, What a Feeling, Manhunt, I Love Rock and Roll e Gloria. Scelta apprezzabile: anche nel musical le canzoni più note saranno proposte in lingua originale inglese.

LA REGISTA - La regia dello spettacolo è affidata a Chiara Noschese, affermata attrice di teatro, casting director per Stage e regista di family show quali "Il Piccolo Principe" e "Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie". Con Flashdance firma anche la prima regia di un importante titolo internazionale: "Ho curato l'adattamenti di testi e liriche. Sono fiera del risultato finale, molto più simile al film che alla precedente produzione teatrale. La mia missione: trasmettere ciò che ho imparato nel corso di tanti anni di carriera. Penso di esserci riuscita. Abbiamo investito su dei "non nomi". Valeria Belleudi é alla prima esperienza da protagonista. Siamo orgogliosi di averle offerto questa opportunità".

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LA STORIA - Flashdance è la storia di Alex, una ragazza che ha un grande sogno da realizzare: entrare nella prestigiosa accademia di ballo di Pittsburgh riscattandosi così da un passato difficile. E' determinata, ha una voglia di raggiungere i suoi obiettivi al di sopra della media ma la vita non l'aiuta. Lavora come operaia saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno la sera. E' una giovane donna indipendente e forte che combatte e lavora in un mondo di uomini. Alex scoprirà anche l'amore e imparerà che per sognare in grande si deve credere in se stessi e non temere le sfide.

I PROTAGONISTI - Protagonisti dello spettacolo, Valeria Belleudi e Lorenzo Tognocchi che hanno raccontato le loro emozioni durante la conferenza stampa di presentazione: "Inizialmente non è stato semplice. Non avevo mai recitato: ho ascoltato con grande attenzione le indicazioni di Chiara Noschese sin dal primo giorno. Io sono nata nel 1985, il film è precedente. Tuttavia penso che Flashdance sia immortale: si parla dei sogni di giovani che si mettono in discussione con il loro bagaglio di paure e di incertezze. Questi messaggi sono sempre attuali", ha affermato la Bellaudi seguita a ruota da Tognocchi: "Molte situazioni capitate al mio personaggio, sono successe anche a me. È la prima occasione da protagonista di una produzione così importante. Sono opportunità da non lasciarsi scappare".

Pietro Razzini

Pubblicato in Cultura Emilia