Bologna , 22 settembre 2022 - Il magazzino Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza), 'famoso' per lo storico sciopero nel giorno del Black friday di qualche anno fa, è l'unico in cui è stata eletta una rappresentanza sindacale interna. Cioè, poco più di un anno fa, i lavoratori hanno votato e scelto i loro delegati aziendali. Ma quando al tavolo nazionale i sindacati hanno discusso con l'azienda cambiamenti di un possibile aumento di paga e dell'introduzione di un buono pasto da cinque euro a gennaio 2023, mancavano proprio loro: i delegati di Piacenza. Peraltro, il tavolo era con i sindacati della logistica e a Castel San Giovanni si applica il contratto del commercio: "Non si può fare una trattativa che impatta sulle condizioni dei lavoratori tagliando fuori i rappresentanti di una parte dei dipendenti. I delegati di Castel San Giovanni non possono essere tenuti fuori", obietta da Piacenza, Pino De Rosa, dell'Ugl.
Tanto che, a firma delle sigle del commercio di Cgil-Cisl-Uil di Piacenza e di Ugl, nei giorni scorsi è partita una lettera che chiede di non lasciare fuori dalla porta gli unici rappresentanti dei lavoratori direttamente scelti dagli stessi lavoratori. "Perchè non convocano proprio loro? Vien da pensare perchè sono I 'ribelli' di Castel San Giovanni, lo stabilimento dove si sono fatti più scioperi, il più sindacalizzato, l'unico dove si è votata la Rsu...", riprende De Rosa parlando alla 'Dire'. Sta di fatto che, nella lettera inviata ad Amazon, confederali ed Ugl diffidano "ancora una volta l'azienda dal condurre trattative sindacali che possano avere ricadute sullo stabilimento" di Castel San Giovanni escludendo le organizzazioni dei lavoratori e i loro delegati.
E siccome in vista c'è un nuovo summit tra sindacati della logistica e Amazon, da Piacenza viene detto che c'è una disponibilità "a congelare l'attuale stato di agitazione se si manifestasse", da parte aziendale, "la reale volontà di istituire, sempre nello stesso giorno, un tavolo concreto ed effettivo di trattativa per il magazzino" di Castel San Giovanni. Ad esempio, perchè a livello locale si vorrebbe provare a discutere di un contratto integrativo e di un premio di risultato. Se questa apertura non ci concretizzasse, "sarebbe l'ennesima dimostrazione di come non venga riconosciuta la rappresentanza che lavoratrici e lavoratori hanno deciso di eleggere a Castel San Giovanni e che l'azienda non può decidere unilateralmente di svuotare di significato".
Per cui i sindacati piacentini sono pronti a indire un giorno di sciopero in concomitanza con il tavolo tra Amazon e sindacati della logistica e a "intensificare tutte le iniziative di mobilitazione che riterremo opportune". Appare "del tutto inspiegabile come l'azienda decida di non voler trattare con le rappresentanze dei lavoratori di Castel San Giovanni", ribadiscono le sigle.
(fonte «Agenzia DIRE »)