Di certo dietro al successo di un grande evento vince sempre il lavoro di "squadra", ma è pur vero che una squadra va guidata, incentivata, coltivata e pure realizzata! Tutto questo è il risultato della prima edizione del Gola Gola Festival e FLASHON MAG ha incontrato in esclusiva, grazie a RENATA GORRERI, proprio la mente creativa di questa fortunata squadra, EMANUELA DALLATANA.
Di Renata Gorreri
Si è concluso da poco a Parma il primo Gola Gola Festival.
Un evento molto importante non soltanto per scoprire e fare scoprire le eccellenze enogastronomiche italiane in generale e parmensi in particolare, ma anche per mostrare la ricchissima proposta musicale, culturale e artistica del territorio.
Una splendida vetrina per il nostro life-style, famoso nel mondo.
Direttrice del Festival è Emanuela Dallatana, affermata professionista nel settore del Marketing e delle Pubbliche Relazioni, che abbiamo incontrato in esclusiva per FlashOn Mag e che ci raccontato il suo lavoro tra importanti informazioni e mille curiosità.
La prima cosa che viene in mente pensando a Parma, tra la recente nomina a Città Creativa Unesco per la Gastronomia, i 100 anni di Acqua di Parma, il progetto "Parma Io ci sto!", il Gola Gola Festival, quindi tra eventi di portata nazionale ed internazionale , è se tutto ciò rappresenti una casualità o se si possono considerare come il risultato di un lavoro di squadra. Per Emanuela si è trattato di un solido lavoro di squadra.
I primi approcci al Gola Gola Festival nascono nel 2013, insieme a 5 imprenditori: Francesco Mutti, Guido Barilla, Guido Dalla Rosa Prati, Marco Ferrari e Vittorio Bertazzoni. Da lì è partito un processo virtuoso. Riflettendoci bene il Gola Gola Festival ha sicuramente contribuito a scatenare delle energie positive che erano comunque vive, ma che non avevano ancora iniziato ad esprimersi.
Inoltre, nel processo di acquisizione della nomina Unesco a Città della Gastronomia Creativa, anche la pianificazione del Gola Gola ha contribuito fortemente.
C'erano dunque tante forze nuove che pian piano sono cresciute
L'idea di base, la scintilla creativa del festival è da attribuire ad Emanuela, Arturo Balestrieri, Michele Rastelli e Angelo Giovati.
Insieme hanno iniziato a riflettere su quale futuro avrebbero desiderato per la città, per i loro figli e per loro stessi.
La risposta è stata che se una città vuole un avvenire deve sceglierselo e questo a partire dai suoi punti di forza. E quello di Parma è l'agro alimentare, abbinato al turismo.
E' infatti proprio qui la culla della food valley.
La formula del festival è stata scelta per la sua duplice capacità di comunicare sia all'esterno del territorio, che all'interno.
Inoltre, utilizzando nell'organizzazione prevalentemente dei volontari (più di 400!), si è creato un forte senso di appartenenza e di orgoglio.
La manifestazione ha avuto un grandissimo successo e questo lo si vedeva anche solo passeggiando per le vie della città, gremite di persone di tutte le età, di tutte le regioni italiane e anche di diversi paesi stranieri.
I dati raccolti finora dicono che sono state abbondantemente superate le 80.000 presenze in 3 giorni. I 3000 posti evento a prenotazione sono andati tutti esauriti, il Percorso del Gusto in 8 minuti sul Parmigiano Reggiano ha fatto più di 1000 visite.
I numeri sono ottimi, quindi. È anche in corso una customer satisfaction per avere il maggior numero di dati statistici circa l'organizzazione e per poter progettare l'edizione dell'anno prossimo.
Parlando in modo più specifico delle presenze straniere è emerso che, probabilmente, persone che sono venute appositamente per il festival non ce ne sono state tante. Questo perché non c'è stato il tempo sufficiente per organizzare una campagna pubblicitaria adeguata. Tuttavia il lavoro di comunicazione fatto sulla stampa estera, ha comunque portato ad avere una troupe cinese, una canadese, una australiana, una americana e una turca.
Grazie Emanuela per aver condiviso con noi il racconto di questa splendida esperienza e grazie anche a tutti coloro che si sono prodigati, hanno speso le loro energie e il loro tempo per contribuire al successo di questa magnifico evento.
With the Courtesy of: – parmareport.it – parma.repubblica.it – golagolafestival.it
Con l'arrivo di un nuovo weekend FLASHON MAG vi propone una novità assoluta tra le sue Rubriche.
La proposta di cucina di ILARIA BERTINELLI, oggi con una nuova ricetta golosissima e adatta anche a chi ha problemi col glutine, è abbinata alla selezione di un ottimo vino scelto per voi dalla nostra giornalista-sommelier CECILIA NOVEMBRI.
Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri
La Ricetta
Quando le farfalle iniziano a colorare i nostri giardini, è giunta l'ora di vedere nei nostri piatti un formato di pasta che ha sempre portato la primavera e l'estate nei miei piatti.
Un'altra verdura che, nonostante la lunga disponibilità, porta il sole nel piatto è la zucchina, tanto più se il giallo del sole ce lo regala lo zafferano: quindi quale migliore combinazione per prepararci alla bella stagione!
Inoltre, se deciderete di preparare la pasta all'uovo in casa, ricordatevi di coinvolgere i vostri ragazzi nella realizzazione delle farfalle: si divertiranno sicuramente di più che a giocare con plastilina o altre paste modellabili acquistate in negozio!
In alternativa, acquistate la vostra pasta preferita in negozio, ma al momento non esistono farfalle senza glutine già pronte: magari a breve troveremo la sorpresa sugli scaffali!
Questa ricetta generalmente contiene glutine, quindi troverete indicate le farine per realizzare la pasta all'uovo senza glutine contraddistinte da un doppio asterisco **, mentre alla fine della ricetta troverete le indicazioni per realizzarla con farina tradizionale.
48,7 g CHO per 100 g di farfalle crude senza condimento
Ingredienti per 6 persone
500 g pasta all'uovo** fresca (300 g farina Preparato senza glutine Dallagiovanna speciale per pasta fresca**, 3 uova, 30 g acqua, 10 g olio extra vergine di oliva)
3-4 zucchine
150 g latte parzialmente scremato (pari a 1 bicchiere colmo)
20 g maizena*
30 g burro
30 g scalogni
2 bustine di zafferano
q.b. sale e pepe
q.b. olio extra vergine di oliva
q.b. burro
q.b. Parmigiano Reggiano grattugiato
PREPARAZIONE
L'Abbinamento Vino
Pasta, latte, burro, scalogno, parmigiano e poi zafferano.
Le sensazioni gustative da prendere in considerazione in questo piatto sono sicuramente la tendenza dolce della pasta, l'aromaticità e lo speziato dello zafferano, con la conseguente persistenza gusto-olfattiva.
Il vino in perfetto abbinamento è certamente un bianco che dovrà avere una buona acidità e intensità, con note vegetali che possano ricordare le zucchine. Perfetto un SAUVIGNON BLANC, uno tra i vini più diffusi al mondo, infinite sono infatti le interpretazioni di questo nobile vitigno che si pensa sia nato nella Loira, anche se alcune teorie lo vogliono originario di Bordeaux.
Ai profumi vegetali si affiancano ricordi di mughetto e bergamotto e frutta come lime, mandarino, mela verde, banana, melone e pompelmo.
Al gusto presenta una buona mineralità, freschezza e aromaticità, note verdi di erbe aromatiche (salvia, timo, maggiorana), agrumi, cenni di mandorla.
Quelli affinati in legno sviluppano rotondità e i profumi sono maturi e virano verso la buccia caramellata di agrumi, la frutta secca, la mela cotta e i fichi.
La gran diffusione di questo vino consente un'ampia scelta: il suo habitat naturale sono la Loira, specialmente vicino a Sancerre e Pouilly-sur-Loire e Bordeaux.
In Italia il Sauvignon Blanc trova un'eccellente produzione sulle marne e arenarie delle colline del Collio Goriziano e dei Colli Orientali del Friuli, rendendo il Friuli una meta obbligata per ogni amante dei vini bianchi!
CREDITS: -angoris.com – italianwineshop.it – telegraph.co.uk – huffingtonpost.it – naturaequa.com – gustissimo.it – quicosenza.it – cookaround.com – mangiabruzzo.com – cibook.it – principeibleo.it -
Il ristorante “L’Osteria Francescana” dello chef tristellato Massimo Bottura è stato incoronato il migliore al mondo nella classifica internazionale dei "50 Best Restaurant": “Uno chef è come un artigiano, ossessionato da quello che fa e dalla qualità”.
Di Chiara Marando -
Giovedì 16 Giugno 2016 -
Ormai la notizia è sulla bocca di tutti, il Ristorante migliore al mondo è “L'Osteria Francescana” di Modena dello chef Massimo Bottura,(ben 3 stelle Michelin). L'incoronazione è avvenuta nel corso di una cerimonia svoltasi a New York. Si tratta di un vero e proprio successo anche perché è la prima volta che un locale italiano riesce a salire in vetta al "50 Best Restaurant", la classifica internazionale considerata l'Oscar della gastronomia.
Quindi primo posto per L'Osteria Francescana seguono El celler de Can Roca, Girona (Joan Roca); Eleven Madison Park, di New York (Daniel Humm); al quarto posto Central di Lima (Virgilio Martinez); poi Noma di Copenhagen (René Redzepi), Mirazur di Mentone (Mauro Colagreco); Mugaritz di San Sebastian (Andoni Luis Aduriz), Narisawa di Tokyo (Yoshihiro Narisawa), Steirereck di Vienna (Heinz Reitbauer), e infine Asador Extebarri di Axpe (Victor Arguinzoniz).
Un risultato di eccellenza che la Federazione italiana cuochi (Fic) considera un motivo di orgoglio per tutta la ristorazione nazionale.
«La nomina di Massimo in vetta ai 50 migliori ristoranti del mondo - ha dichiarato Rocco Pozzulo, presidente della Fic - era nell’aria, tutti noi lo speravamo. Come cuoco e come italiano, sono molto felice che abbia raggiunto questo importante risultato. Se lo merita senza ombra di dubbio. È un traguardo che arriva dopo tanti anni di duro lavoro e ritengo che, oltre a dare lustro alla cucina italiana a livello mondiale, possa servire anche come stimolo per i tanti giovani che si avventurano nel mondo della cucina. Il messaggio che deve essere colto è che per raggiungere questi risultati ci vuole il giusto tempo. Sicuramente sono fondamentali passione e determinazione, ma occorre saper attendere che i frutti arrivino, senza voler bruciare le tappe».
Ma qual è il segreto della cucina di Massimo Bottura?
Come lo stesso chef ha dichiarato “Un grande ristorante è formativo come un museo...la cultura è anche quello che si mangia….uno chef è prima di tutto un artigiano ossessionato da quello che fa, dalla qualità”.
E a lui questa passione e meticolosità non mancano, ma soprattutto non mancano la curiosità, la voglia di scoprire e continuare a mettersi in discussione. La sua cucina riprende gli ingredienti e le materie prime della tradizione, ne rielabora le ricette in una chiave innovativa e completamente inaspettata. La sua mente viaggia, raccoglie stimoli da altre culture e cucine, li assorbe per arrivare ad interpretarli ed arricchire i piatti di sapori nuovi che si sposano con quelli della sua terra.
Non è un caso se i suoi piatti più famosi derivano proprio dai ricordi d’infanzia, dalle merende che sua madre gli preparava e dalle ricette che le ha visto realizzare: “La parte croccante della lasagna”, ovvero la ricostruzione dell’angolo della teglie delle lasagne, quello che di solito si ruba appena uscito dal forno; “Il ricordo di un panino alla mortadella”, la merenda preparata dalla mamma, una mousse di mortadella alleggerita accompagnata da un quadrato di pane con ciccioli frolli; “Tagliatelle al ragù”, che lo chef voleva riuscire a fare più buone di quelle di sua madre, preparate con vitello e manzo mantenuti in pezzettoni, niente aglio o aromi, se non due foglie di alloro e un po' di basilico, ma anche niente pomodoro così che risalti il sapore della carne.
La prima città italiana a fregiarsi del marchio Unesco quale "città creativa per la gastronomia" è Parma che nell'ultimo weekend ha celebrato questo prestigioso titolo con una vera e propria "kermesse dei golosi"! Tantissimi gli eventi e gli incontri che hanno coinvolto interamante la città raccogliendo grandissimo successo di pubblico. CECILIA NOVEMBRI ha degustato per noi alla cena di gala e d'inaugurazione del Gola Gola Food&People Festival i piatti proposti dai diversi chef stellati!
Di Cecilia Novembri
Parma, piccola capitale della Food Valley, dal 2015 prima città italiana ad ottenere il marchio UNESCO come CITTÀ CREATIVA PER LA GASTRONOMIA.
Dal 10 al 12 giugno si è svolta l'importante kermesse del Gola Gola Food&People Festival, che si propone di valorizzare, sotto un prisma di colori, le eccellenze enogastronomiche del territorio italiano.
Uno splendido tramonto rosa sovrastato da minacciose nuvole e l'Abbazia trecentesca di Valserena, che sembra abbia ispirato Stendhal per la sua "Certosa di Parma", hanno fatto da cornice all'evento inaugurale della manifestazione giovedì 9 giugno, aperta ufficialmente la rassegna organizzata da Arturo Balestrieri ed Emanuela Dallatana, con tantissimi ospiti tra cui Elisabetta Gregoraci e Tessa Gelisio.
La cena, a cura di pregevoli Chef stellati che hanno proposto un menù caratterizzato dalla ricercatezza e l'originalità.
L'aperitivo finger food, "Passeggiando tra il territorio e la cucina", preparato dagli Chef Aurora Mazzucchelli e Silvano Romani, ha dato l'avvio alla serata delle prelibatezze enogastronomiche.
Nel cortile, al centro della costruzione la cena placé firmata da grandi nomi del mondo degli chef italiani.
Alla "Sfoglia cromatica di pasta fresca con ragù di vitello" firmata dallo Chef Walter Bianconi ha fatto seguito il "Misto di pesce cotto nel vaso con cus cus alle verdure" autografata dallo Chef Marco Parizzi, per finire la "Delizia Tatin" creazione delle mani sapienti dello Chef Alessandro Aceto.
L'accompagnamento enologico della serata all'altezza delle preparazioni gastronomiche: Rosso e Bianco Calanica Corvo di Salaparuta, Callas Monte delle Vigne, Valdo Cuvée di Boj e Spumate Superiore Cartizze.
I 500 presenti hanno assaporato una serata all'insegna del made in Italy enogastronomico d'eccellenza, con un equilibrio ottimale tra menù, tempi di servizio e location incantevole!
CREDITS: -delmutolo.com – csacparma.it – marcoparizzi.it – altissimoceto.it – villarota.it – noidaparma.it – repubblica.it – apparma.it
Dal 17 al 19 Giugno a Colorno arriva il Festival della Lentezza. L'edizione di quest'anno è dedicata alla donna: Presentazioni, incontri, laboratori e gli immancabili food truck di 15 regioni italiane.
Parma, 14 Giugno 2016 -
Scrive Stefano Benni ne “Le beatrici”: “Le ore in cui si aspetta non hanno la durata del tempo quotidiano. La loro misura non è quella di un pendolo che oscilla regolare, ma quella di un cuore che batte, a spasmi e inciampi”.
Ed è proprio questo quello che si vuole celebrare nel “Festival della Lentezza” che si terrà a Colorno, all'interno della Reggia e nel centro storico, dal 17 al 19 Giugno 2016. Tre giorni in cui il tempo trascorrerà in un modo diverso e si potrà apprezzarne il valore per noi stessi.
Quest'anno il Festival è dedicato alle donne, figure che corrono contro il tempo, figure che hanno l'animo capace di vivere le passioni assaporandole goccia a goccia, figure alle quali è chiesto uno sforzo doppio: rincorrere il tempo nella cura materna, nel sentire, nel riuscire a vivere lo spazio in cui si muovono ogni giorno, ma anche nel curare il proprio essere femminile.
Presentazioni di libri, incontri, laboratori animati per bambini e famiglie, concerti, artisti di strada, mercatini e spazi espositivi. Ma anche dibattiti tra addetti ai lavori e stimoli alla politica nazionale.
Le iniziative si svilupperanno lungo il centro storico del paese: i cortili interni della Reggia, la biblioteca comunale, il parterre del Giardino, l’Aranciaia.
Ma oltre agli stand dei Comuni Virtuosi, a completare questo appuntamento ci saranno i food truck che porteranno i prodotti tipici e la tradizione di ben 15 regioni italiane:
Apefritto
Alverarechedicesì
Cucinando su due ruote
BBQ Valdichiana
L'Ape Genuina
La Polpetteria
Vino al Vino
Ciacco
Per maggiori informazioni: http://lentezza.org/
Sabato 11 Giugno si è svolta, presso la sede dell’Academia Barilla, la finale dell’edizione 2016 del Pasta World Championship. Due giurie, una tecnica ed una vip, hanno votato i vari piatti valutando tecnica, originalità, manualità e scelta delle materie prime. Lo sloveno Jure Tomic si è aggiudicato il titolo.
Di Chiara Marando -
Parma 13 Giugno 2016 - (Foto di Chiara Marando)
Quanto studio c’è dietro un piatto di pasta? A giudicare dalle proposte presentate al Pasta World Championship, organizzato da Academia Barilla, si può dire molto. Anche quest’anno, infatti, i cuochi che si sono sfidati, giovani prima e professionisti poi, sono riusciti a creare interessanti variazioni sul tema dai profumi e sapori invitanti.
Tre giorni intensi culminati sabato 11 giugno nella attesissima finale che ha decretato il vincitore di questa edizione. A presentare l’evento Tessa Gelisio, perfetta moderatrice del botta e risposta ritmato tra partecipanti e giurati.
L’ultima giornata ha visto ben due giurie alle prese con i piatti dei 4 finalisti che si sono alternati tra i fornelli con un tempo massimo a disposizione di 30 minuti per ogni ricetta.
Due giurie quindi, una tecnica composta da Andrea Grignaffini, critico enogastronomico, Marcello Zaccaria, chef Barilla, Ollie Lioyd, CEO di Great British Chefs e Daniele Caldarulo, Manager della Nazionale Italiana Cuochi. Con loro anche una giuria vip: lo chef pluristellato Davide Oldani, il padrone di casa Paolo Barilla, l’attrice Vittoria Belvedere e lo chef stellato Paolo Lopriore.
Il loro è stato un compito più che arduo perché ad essere giudicata non era solo la bontà della ricetta, ma anche la selezione e lavorazione degli ingredienti, la scelta del formato di pasta, i movimenti in cucina, l’organizzazione, l’impiattamento ed, ovviamente, l’originalità e la creatività.
A sfidarsi nella Great Chef Competition, Mark Delia (Spagna), con “Cannelloni con ricotta, fave fresche, spuma di tartufo e polvere di fave liofilizzate; Umberto Massimo Gorizia, l’unico italiano in finale, con Cannelloni Emiliane Barilla al Parmigiano Reggiano 30 mesi, crudo di gambero rosso di Gallipoli, melanzana e pesto di basilico, capperi e caffè; Yoshitaka Miyamoto (Giappone) con “Sesamo 150” – Rigatoni romani al pesto di sesamo con polvere di polpa di gamberi; Jure Tomic (Slovenia) con Fusilli integrali, formaggio di capra e zucca.
Ed è stato proprio lo sloveno Jure Tomic ad aggiudicarsi il titolo 2016, sia per la bontà del piatto, sia per la sua capacità di sperimentare. Più che originale la pioggia di granella di albume a completamento della mise en place, un tocco in più curioso che ha colpito i giudici.
Quello che si è potuto ammirare durante questa ultima giornata di gara è stata una vera e propria capacità artistica in cucinaperché, come ha voluto sottolineare Davide Oldani “la cucina è prima di tutto armonia. Per imparare a cucinare bisogna soprattutto imparare a rispettare gli ingredienti e fare pratica sul campo per raggiungere un equilibrio di sapori e profumi che siano in grado di fondersi nel palato”.
A concludere il Pasta World Championship è stato proprio lo chef stellato con uno showcooking estremamente particolare, una lezione sul valore dell’arte culinaria, sull’importanza della pasta come protagonista della cucina italiana: “La Pasta rappresenta l’ingrediente della vera cucina Pop, quella che io porto avanti ed interpreto come la più tipicamente e genuinamente popolare. Saperla usare con creatività, valorizzando la sua identità unica è spesso difficile anche per i più grandi chef. La mia sfida per oggi è stata creare la “D’O, la carbonara 2.0”, nella quale ho voluto unire tradizione e innovazione”.
Una carbonara certamente innovativa che della tradizione ha richiamato le materie prime, ma con una preparazione e presentazione completamente inaspettate: crema inglese salata con polvere di guanciale e pepe nero in un bicchierino su cui è appoggiato uno spaghetto fritto spolverato di pecorino.
Emblematica la frase di Tessa Gelisio scelta per l’assaggio: “adesso devo solo capire come mangiarla”.
Eventi e showcooking hanno animato Parma per la tre giorni dedicata al food. Un vero successo per la prima edizione di Gola Gola Festival: una vera e propria festa del cibo, del buon gusto e della tavola.
Tutte le foto di Francesca Bocchia nella galleria in fondo alla pagina
Reinventare un ingrediente come l’avocado per realizzare una salsa particolare: Maiocado, la deliziosa maionese vegana che si sono inventati Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, i due protagonisti di Gnam Box.
Di Chiara Marando -
Sabato, 11 Giugno 2016 – (foto tratte dal sito GnamBox)
Parliamo di cucina degli esperimenti, quella dove diventa puro divertimento mixare i vari ingredienti e dare corpo a preparazioni nuove e inaspettate con sapori altrettanto curiosi e piacevoli. Si chiama creare e nasce dalla passione per tutto ciò che è food e scoperta.
Perché, alla fine, la cucina è un’arte, una piccola poesia di profumi, gusti ed armonie di colori. Non ci sono limiti agli abbinamenti, si va per tentativi.
Come nel caso della Maiocado, la deliziosa maionese vegana che si sono inventati Stefano Paleari e Riccardo Casiraghi, i due protagonisti di Gnam Box, il noto blog che detta legge nel mondo del food.
Come si può capire dal nome, l’ingrediente principe è l’avocado, frutto prezioso e perfetto alleato in cucina per la sua versatilità. Ma non solo, è ricco di vitamina A e E, Omega 3 ed ha la proprietà di controllare la glicemia. E quando si parla di versatilità significa che risulta ideale per arricchire piatti freddi e insalate, ma anche per salse e bevande.y
Stefano e Riccardo ne hanno tratto ispirazione e sono riusciti a rielaborarlo in una ricetta estremamente golosa che può dare quel tocco in più a carne, pesce e crostini, il tutto in veste completamente vegana.
Unico accorgimento da tenere bene a mente è la maturazione del frutto perché, come fanno notare i due ragazzi : “Bisogna aspettare che l'avocado raggiunga la giusta maturazione per essere al meglio del suo sapore”.
La Maiocado non è solo buona e originale, è anche facile da fare perché, a differenza della maionese tradizionale, non “impazzisce” ed è leggera, quindi azzera i sensi di colpa di chi sta attento alla linea e non vuole esagerare con i grassi.
Insomma, una delizia da provare subito e da servire durante il prossimo aperitivo tra amici come salsa, ad esempio per cracker integrali o ai cereali, sandwich e tartine.
Ecco la ricetta!
Ingredienti
1 avocado maturo
50 ml olio evo
1 limone
1 cucchiaio di sciroppo d'acero
erba cipollina
coriandolo
tabasco
sale e pepe
Preparazione
Unite tutti gli ingredienti e frullateli fino ad ottenere un composto omogeneo. Aggiustate di sale, pepe, limone e tabasco a piacere (1 limone e 10 gocce di tabasco è il consiglio di Stefano e Riccardo).
Se lo desiderate, potete variare il sapore anche aggiungendo erbe aromatiche.
L’idea è quella di servire la Maiocado come antipasto con pane o craker di semi, ma anche come salsa per crudité di verdure oppure per sandwich e burger.
Da oggi a domenica, Parma si anima con oltre 100 eventi in programma, showcooking, street food, tour dell'arte e del buon gusto, cultura e intrattenimento.
Parma, 10 giugno 2016
Gola Gola Food and People Festival si sviluppa attraverso 4 aree tematiche, di cui 3 in città, che corrispondono ad altrettanti luoghi del centro storico, ovvero piazza Garibaldi, piazza Ghiaia, piazzale della Pace, e una quarta fuori porta che consiste in 5 percorsi "etnogastronomici" che nei tre giorni del Festival e con tre partenze quotidiane, andranno da Parma verso la provincia e province limitrofe di Piacenza, Cremona, Mantova, in un percorso tra castelli, pievi, parchi, musei, salumifici, caseifici e aziende agricole.
Il cibo diventa il filo conduttore di una narrazione più articolata capace di legare insieme esperienze molteplici ed offre a tutti i visitatori di Gola Gola un'esperienza artistica unica con la Mostra fotografica firmata da Oliviero Toscani.
Tutte le foto di Francesca Bocchia nella galleria in fondo alla pagina
Parma è il riferimento in tutto il mondo nell'essere la capitale di una delle nostre più riuscite "eccellenze italiane" ed è qui che si svolge ogni anno la fiera internazionale più rinomata del settore, CIBUS. Nell'articolo di VERONICA VOLPI trovate le novità proposte nell'edizione 2016.
FLASHON MAG inoltre vi segnala una bellissima "kermesse dei golosi" che non può che chiamarsi GOLA GOLA e che si terrà sempre a Parma nell'intero weekend dal 10 al 12 giugno.
Di Veronica Volpi
L'Italia ancora una volta si dimostra capitale mondiale del "Food" e Parma è il suo epicentro.
La città emiliana, dopo aver ricevuto l'onorificenza mondiale dall'Unesco come "città creativa per la gastronomia", mantiene la sua fama grazie alla più importante fiera mondiale del food, ovvero Cibus.
Cibus ha anticipato ai primi di maggio l'impatto e la capacità di come moltissime aziende provenienti da tutt'Italia possano mettere in esposizione i prodotti di eccellenza facendoli scoprire a un pubblico di visitatori sempre più cospicuo e geograficamente molto espanso.
In generale si è assistito a un ritorno alle origini, alle tradizioni, alla genuinità di un tempo nei prodotti alimentari, pur sempre però sfruttando le nuove tecniche innovative in campo di tecnologie, al fine di rendere i prodotti più salubri e sicuri dal punto di vista igienico/sanitario.
Sicurezza che si è tradotta anche nella tutela del Made in Italy, del radicamento dei prodotti tipici ai loro territori, nel rispetto dell'antica storia italiana e nella guerra nei confronti delle frodi alimentari.
Il pubblico si è mostrato sempre più informato sotto questo punto di vista e anche l'audience straniera ha dimostrato una propensione verso il vero Made in Italy.
Tradizione sì, ma sempre con occhio attento alle nuove diete alimentari: abbiamo visto così la nascita dei gelati e dolci vegani, degli hamburger vegetali, con però un maggior occhio critico e distinzione tra reali problemi alimentari e "mode" del momento.
Un settore, quindi, pienamente scandagliato che non smette mai di crescere, che si lega sempre di più alle altre scienze come moda, arte e i-tech e che attira a se sempre più buyer provenienti da tutto il mondo.
Per chi avrà voglia di tuffarsi in un reale paradiso dei sapori e delle degustazioni del "best of food" FlashOn Mag vi segnala che da domani 10 al 12 Giugno, si svolgerà sempre a Parma una delle più articolate kermesse interamente dedicata al "cibo" e che coinvolgerà a 360° l'intera città tra show-cooking, street-food, talk-show e concerti.
Un vero e proprio evento "food and people" dove la Cultura del cibo si fa Festival e che non poteva che chiamarsi Gola Gola!
Tutte le info sul sito www.golagolafestival.it e Buon Appetito!
CREDITS : cibus.it – lacucinaitaliana.it – makemefeed.com –runvsfood.com – turismoitalianews.com – webitmag.it