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Inaugurato il ristorante gourmet più alto d'Italia: Piano35, locale raffinato ed essenziale situato al 35esimo piano del Grattacielo di San Paolo Intesa di Torino. Menù a cura dello chef Ivan Milani.

Di Chiara Marando -

Sabato 02 Luglio 2016 -

La location è tutt'altro che comune, il menù promette sinfonie di sapore che intrecciano la tradizione con sentori asiatici, ed il panorama non lascia certo indifferenti: si parla di Piano35, il nuovo ristorante gourmet “più alto d'Italia” che ha inaugurato lo scorso 28 giugno.

Un locale raffinato ed essenziale situato, appunto, al 35esimo piano del Grattacielo di San Paolo Intesa di Torino, la torre di Cristallo disegnata dall'architetto Renzo Piano, a ben 166 metri di altezza. A curare e studiare ogni aspetto culinario è lo chef Ivan Milani, affiancato dal maître Adalberto Robbio, che si occuperà di elaborare tre proposte di menù d'eccellenza realizzati con prodotti tipici del territorio esaltati da tocchi di stile e culture gastronomiche diverse.

Ivan Milani

Questo significa che si potrà trovare il piccione al pescato, le capesante e lo sgombro arricchiti con erbe spontanee, radici, molluschi e, addirittura, licheni rari e insoliti. Non a caso, il consulente per lo studio di sapori nuovi e provenienti da ecosistemi controllati è Wood*ing – wild food lab, un laboratorio di ricerca su raccolta, conservazione e utilizzo del cibo selvatico per l’alimentazione umana. La selezione ha toccato 9mila prodotti delle Alpi e della Sardegna, regione da cui provengono le alghe e gli alimenti di mare.

piano 35

L'eccellenza in cucina viene completata da una cantina composta da circa 300 etichette tra le migliori italiane e non solo.

«Il nostro desiderio - spiega lo chef Milani - è quello di far vivere al pubblico un’esperienza unica, così che si possa ricordare non solo quello che ha provato, ma anche come è stato accolto e come si è sentito. Dopo diversi anni lontano da Torino, la mia città, volevo tornare a vivere e lavorare qui e mi sono innamorato di questa location».

Emozioni sensoriali quindi, gustative ma anche visive, perché Piano35 propone solo sessanta coperti, tavoli tondi e quadrati color avorio, avvolti dalla trasparenza delle vetrate del grattacielo che offrono una vista veramente unica sulla città di Torino, le sue colline, i meravigliosi monumenti e la lingua d'acqua del fiume Po che attraversa il tessuto cittadino, il tutto ulteriormente esaltato con le luci della sera. Insomma, uno spettacolo che conquista, tanto che lo chef ha già annunciato il lancio di nuovi piatti ispirati al grattacielo.

Ristorante Pianon 35

Oltre al ristorante gourmet Piano35, il «sistema gastronomico» del grattacielo prevede un raffinato lounge bar al 37° piano, vero e proprio regno del bartender Mirko Turconi e la caffetteria snack Chiccotosto a piano terra, a sud della torre.

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E' stata presentata la nuova sede milanese de La Scuola della Cucina Italiana, un tempio dove cimentarsi con ricette gourmet guidati da docenti di primo piano che accompagneranno in un percorso affascinante fatto di gusto, tecnica, profumi, design ed emozioni sensoriali

Di Chiara Marando -

Sabato 25 Giugno 2016 -

Amanti della buona tavola, ma anche delle sperimentazioni ai fornelli, è appena stato presentato uno spazio nuovo e all'avanguardia che ospita una realtà storica del territorio nazionale: la Scuola de La Cucina Italiana si è trasferita nella nuova sede milanese di Piazza Cadorna.

Un ampio salone dotato di bancone bar attrezzato per eventi e degustazioni, ma anche una cucina centrale munita con ogni tipologia di strumentazione professionale, insieme ad una seconda cucina dedicata ai corsi base e pronta ad accogliere fino a 25 persone per volta. Ovviamente, non poteva mancare l'area interamente dedicata alla pasticceria dove dare corpo a golose delizie realizzate con i preziosi segreti dei maestri pasticceri.

scuola cucina italiana 2

Insomma, un vero e proprio tempio della cucina dove chiunque potrà cimentarsi con ricette gourmet guidato da docenti di primo piano ed esperti del mondo food, che accompagneranno in un percorso affascinante fatto di gusto, tecnica, profumi, design ed emozioni sensoriali.

“La cucina è senza alcun dubbio uno dei temi più caldi degli ultimi anni, e in molti pensano che sia dovuto solo ed esclusivamente alla mediaticità, al parlarne continuo della televisione e della stampa, ma non è così -spiega Emanuele Gnemmi, direttore della Scuola e direttore del corso in Manager della ristorazione della scuola internazionale di cucina italiana Alma. – In realtà alla base di questa stagione di grande popolarità del cibo c’è tantissima ricerca, con un alto valore scientifico, che va a influenzare tanto la creazione dei piatti quanto la ricerca dei giusti ingredienti.

E poi ci sono i nuovi influssi del design, di cui l’Italia è sicuramente uno tra gli esponenti più importanti a livello internazionale. La cucina italiana è cultura, e noi siamo felici di trasmetterla anche agli amatori grazie ai nostri corsi”.

scuola cucina italiana 3

Quindi un'attenzione particolare nei confronti della “cultura gastronomica” colta in senso più ampio ed in continua evoluzione. Non più solo i tradizionali corsi dove imparare i rudimenti per preparare la pasta fatta in casa, i risotti, i dolci oppure le tecniche migliori per trattare la carne o il pesce, ma anche lezioni dedicate al food design, alla cucina salutare, al finger food vegetariano ed alla food fotography.

scuola cucina italiana

L'obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento nazionale nella formazione culinaria in campo amatoriale.

Per info su corsi, orari e costi: scuola.lacucinaitaliana.it/

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Premiata dal mercato americano nel 2015, dove è cresciuta a valore del 50% grazie anche all'apertura della filiale commerciale Dalter Usa Inc., l'azienda reggiana si presenta alla più importante fiera nord americana dedicata al food per stringere nuove alleanze di business. Puntando su prodotti ad elevato contenuto di servizio, sui formaggi stagionati DOP, a partire dal Parmigiano Reggiano, e su nuove referenze retail.

Sant'Ilario d'Enza (RE), 25 giugno 2016 -

È tempo di Summer Fancy Food Show: dal 26 al 28 giugno Dalter Alimentari sarà a New York per partecipare a uno degli eventi food più importanti del Nord America e, più in generale, a livello mondiale. È infatti la città della Grande Mela a dettare i trend legati all'universo food & beverage. Per Dalter Alimentari si tratta della seconda esperienza al Summer Fancy Food Show, dopo il successo dell'edizione 2015 che ha visto la partecipazione di 2.600 espositori e di 23.200 visitatori specializzati, tra retailer, ristoratori e buyer.

Per l'azienda reggiana, specializzata nel confezionamento di formaggi grattugiati e porzionati freschi e operante in 40 Paesi in tutto il mondo (all'estero realizza il 60% circa del proprio fatturato), il mercato nord americano ha notevoli potenzialità di sviluppo: per questa ragione, a metà 2015 Dalter Alimentari ha aperto a New York la filiale commerciale Dalter Usa Inc. Come spiega il Presidente Stefano Ricotti: «La concorrenza negli Stati Uniti è fortissima, sia da parte dei produttori locali, sia da parte di quelli italiani: avere una presenza stabile a New York, che è la principale porta di accesso a questo mercato, ci garantisce quindi un importante vantaggio competitivo rispetto ad altre realtà. Una tendenza importante è rappresentata dal crescente appeal dell'export agroalimentare italiano Oltreoceano: secondo i dati di Federalimentare, nel 2015 l'incremento è stato del 20% ed è destinato a proseguire. Il fenomeno interessa anche il comparto lattiero caseario italiano, favorito dalla forza del dollaro sull'euro: nel 2015, rispetto ai 12 mesi precedenti, l'export verso gli Usa di formaggi DOP come Grana Padano e Parmigiano Reggiano è cresciuto a volume del 27%. Il trend positivo riguarda pure il Pecorino Romano (+3,7%)».

I numeri premiano anche Dalter Alimentari. «A valore, nel corso del 2015, la crescita dell'azienda negli Stati Uniti è stata del 50% circa. Puntiamo con decisione su una selezione delle eccellenze casearie italiane, a cominciare dal Parmigiano Reggiano. Ma proponiamo anche altre bandiere del made-in-Italy agroalimentare come le DOP Grana Padano e Pecorino Romano».
Il portfolio prodotti di Dalter Alimentari per il mercato americano si sta ampliando gradualmente. Fino ad oggi, l'azienda ha puntato su forme e tranci, particolarmente apprezzati dai consumatori locali. Ora i formaggi stagionati DOP vengono proposti in nuovi tagli, più originali, e in confezioni e grammature diverse. Un riflesso della strategia commerciale sposata dall'azienda: come spiega il Presidente Stefano Ricotti, «Siamo interessati a crescere e a stringere nuove alleanze di business non solo nel canale GDO ma anche nel segmento food service, che chiede prodotti dal contenuto di servizio più elevato. E questo ci permette di evidenziare anche la nostra peculiare natura: siamo capaci di conciliare l'eccellenza della tradizione casearia italiana con l'innovazione».

In occasione del Summer Fancy Food Show 2016, Dalter Alimentari porterà in vetrina a New York (Level 3 - Stand 3010/3012) le nuove referenze Campirossi. Si tratta dei tre prodotti multipack "Ogni Volta": una linea che si presta alle più svariate situazioni di consumo, nel corso dell'intera giornata, e che soddisfa le esigenze dei consumatori in termini di genuinità e freschezza del prodotto, di praticità e facilità d'uso, in quanto il formaggio è già porzionato e la grammatura è pensata per un solo pasto. Le tre referenze sono tutte a base di Parmigiano Reggiano: la prima contiene una decina di monoporzioni (8 gr) di Parmigiano Reggiano stagionato 18 mesi, la seconda nove bustine da 10 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato, la terza sei bustine da 15 gr di Parmigiano Reggiano in scaglie.

 

Quando decidiamo di concederci una bella cena soprattutto in totale relax a cosa diamo la priorità nella scelta del posto? Forse al luogo più vicino o alla location più suggestiva o al piacere di scoprire un menù nuovo che sia di carne, pesce o vegano? VERONICA VOLPI, sempre attenta alle nuove tendenze, può darvi qualche suggerimento ulteriore per una cena davvero speciale che unisce al piacere dei sapori e del gusto il piacere della vista tra arte e cultura. 

Di Veronica Volpi

Quando arriviamo in un qualsiasi ristorante, veniamo invasi dai profumi della cucina e dei piatti degli altri commensali, distendiamo l'orecchio al chiacchierio della gente circostante e al piacevole tintinnio delle posate nel piatto, ci rilassiamo alla morbidezza al tatto delle tovaglie e delle sedute; e se a tutto ciò non si aggiungesse un'ulteriore piacere che ci faccia sognare, fantasticare e distogliere totalmente dal "mondo di fuori"?

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E' a questa corrente di pensiero che si allaccia la nascita sempre più diffusa dei "RistorArt" in Italia: il ristorante non è più solo piacere edonico del palato, ma diventa anche esperienza edonistica della cultura, facendoci accompagnare durante i nostri pasti da vere proprie gallerie d'arte.
Non siamo più circondati da nature morte o raffigurazioni anonime prive di contenuto, ma da vere proprie opere d'arte, sculture e quadri di epoca contemporanea, le cui forme e colori spesso si miscelano in un connubio perfetto con l'architettura dei nostri piatti.

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La struttura e i colori delle portate rispecchiano le opere dell'ambiente circostante. Un'esperienza, quindi, non solo edonistica ma anche cultura e di arricchimento di noi stessi.

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CREDITS : -Tripadviser.it

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Da venerdì 24 fino a domenica 26 giugno Modena ospiterà lo Street Festival Tour con oltre trenta food truck che proporranno specialità del cibo da strada provenienti da ll'Italia e dall'estero

Modena, 23 Giugno 2016 -

E' street food mania! Da venerdì 24 fino a domenica 26 giugno Modena ospiterà lo Street Festival Tour con oltre trenta food truck che proporranno specialità del cibo da strada provenienti da ll'Italia e dall'estero, per un'esperienza multisensoriale unica: sarà appagato non solo il gusto, ma anche la vista, grazie alla scenografia creata dai truck e alla presentazione dei piatti, l'olfatto, inebriato dai profumi che si sprigioneranno dalle cucine itineranti, e l'udito, deliziato dalla musica dei dj set che allieteranno le serate.

Il 41121 Modena Street Festival, porta al Parco Novi Sad l'evoluzione moderna dello street food: i truck. Nati in America dall'esigenza di consumare un pasto veloce per strada nella pausa lavorativa, i food truck si sono diffusi nell'Europa del Nord, per poi diventare una moda seguita da tutto il mondo. Camioncini personalizzati nascondono all'interno vere e proprie cucine attrezzate, capaci di creare capolavori gourmet di alta cucina. Il concetto di cibo da strada infatti viene portato all'estremo, con l'uso di prodotti di elevata qualità, a km 0 o di grande pregio.

Orari: venerdì dalle 18 alle 24; sabato e domenica dalle 12 alle 24

Ingresso gratuito

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Sta per arrivare l'annuale Tortellata di San Giovanni: come vuole la tradizione sarà l'occasione per trascorrere la serata in compagni guastando i tipici tortelli di erbetta ed altre specialità del territorio. Ecco qualche idea per chi ancora non ha deciso come trascorrere questo appuntamento.

 

Parma, 22 Giugno 2016 -

Sta per arrivare la serata tradizionale di San Giovanni. Inutile dire che la cena sarà a base dei deliziosi tortelli di erbetta che non possono mai mancare sulla tavola dei parmigiani. E poi, dopo aver mangiato, tutti a prendere la rugiada e a raccogliere qualche spiga di grano portafortuna.

Ma avete già deciso dove trascorrere la serata?

Se ancora non avete le idee chiare ecco qualche spunto per trascorrere il 23 giugno in compagnia assaporando le bontà tipiche del territorio

Tortellata di San Giovanni alla “Vecchia Fucina” di Bannone, pochi chilometri da Traversetolo. Menù con antipasti misti, Tortelli di erbetta, secondo di carne, dolce e vino

 Tortellata di San Giovanni al F52 Via Forlanini 52 a Parma
Menù:Antipasto: Battuta di Fassona con misticanza
Primo: Tortelli d'erbetta
Secondo: Tagliata di manzo con patate al forno
Eur 25.00 bevande escluse. Cena a numero chiuso. Prenotazioni: 349 5794032

Circolo "La Lanterna" di Vicofertile: tortelli sotto le stelle con la musica dell'Orchestra Meraviglia by Manuel. Prenotazione gradita al numero 0521.671168 ore pomeridiane o con messaggio su Facebook.

Da Universo Vegano in via Farini "Tortellata vegana"
A soli € 7,50 potrete gustare gli esclusivi tortelli artigianali e 100% vegetali di Uv.

Strada Manara in Festa apre il 23 giugno con la “Mega tortellata di San Giovanni" (prenotazioni alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. con oggetto “Tortellata di San Giovanni”). Dalle 18 musica live:Untany Brothers - Luca Ferrigato - Century – K time - Masa - Ksal - I Segreti di Charlotte – Crazy Diamond - Pin Cushion Queen - Rondex's INN - BUST - L'Ordine Naturale Delle Cose

Fattoria Di Vigheffio: tortelli e l'electro swing scoppiettante dei Bomba Titinka. Tortelli d'erbetta 7 euro Tagliere di salumi misti 8 euro
per info e prenotazioni: 3938512833
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tortellata di san Giovanni nella corte del Castello di Compiano - Parma
prezzo € 28. Prenotazione tel. 0525 825541

Tortellata al Castello di Felino! Menù per la serata: salumi della "La Fattoria Di Parma" e torta fritta, tortelli di erbetta, piccola pasticceria, caffè, acqua minerale, lambrusco o malvasia selezione Castello "Oinoe Vini" a volontà. Prezzo: euro 34 a persona. Per informazioni e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Labirinto di Franco Maria Ricci: Tortelli di Spigaroli. Menu speciale per la cena del 23 giugno. Una serata unica tra arte, cultura, gastronomia e la splendida voce di Diego Vilar.

Montechiarugolo: Tortellata di S.Giovanni 2016 – 51 anni di TORTELLI. Anche quest’anno il circolo ANSPI imbandisce le tavole nella caratteristica piazza del Castello e lungo le vie dell’antico borgo medioevale.

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Martedì, 21 Giugno 2016 09:45

Emanuela Dallatana e....il Gola Gola Festival

Di certo dietro al successo di un grande evento vince sempre il lavoro di "squadra", ma è pur vero che una squadra va guidata, incentivata, coltivata e pure realizzata! Tutto questo è il risultato della prima edizione del Gola Gola Festival e FLASHON MAG ha incontrato in esclusiva, grazie a RENATA GORRERI, proprio la mente creativa di questa fortunata squadra, EMANUELA DALLATANA. 

Di Renata Gorreri

Si è concluso da poco a Parma il primo Gola Gola Festival.
Un evento molto importante non soltanto per scoprire e fare scoprire le eccellenze enogastronomiche italiane in generale e parmensi in particolare, ma anche per mostrare la ricchissima proposta musicale, culturale e artistica del territorio.
Una splendida vetrina per il nostro life-style, famoso nel mondo.

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Direttrice del Festival è Emanuela Dallatana, affermata professionista nel settore del Marketing e delle Pubbliche Relazioni, che abbiamo incontrato in esclusiva per FlashOn Mag e che ci raccontato il suo lavoro tra importanti informazioni e mille curiosità.

La prima cosa che viene in mente pensando a Parma, tra la recente nomina a Città Creativa Unesco per la Gastronomia, i 100 anni di Acqua di Parma, il progetto "Parma Io ci sto!", il Gola Gola Festival, quindi tra eventi di portata nazionale ed internazionale , è se tutto ciò rappresenti una casualità o se si possono considerare come il risultato di un lavoro di squadra. Per Emanuela si è trattato di un solido lavoro di squadra.

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I primi approcci al Gola Gola Festival nascono nel 2013, insieme a 5 imprenditori: Francesco Mutti, Guido Barilla, Guido Dalla Rosa Prati, Marco Ferrari e Vittorio Bertazzoni. Da lì è partito un processo virtuoso. Riflettendoci bene il Gola Gola Festival ha sicuramente contribuito a scatenare delle energie positive che erano comunque vive, ma che non avevano ancora iniziato ad esprimersi.

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Inoltre, nel processo di acquisizione della nomina Unesco a Città della Gastronomia Creativa, anche la pianificazione del Gola Gola ha contribuito fortemente.
C'erano dunque tante forze nuove che pian piano sono cresciute
L'idea di base, la scintilla creativa del festival è da attribuire ad Emanuela, Arturo Balestrieri, Michele Rastelli e Angelo Giovati.

Insieme hanno iniziato a riflettere su quale futuro avrebbero desiderato per la città, per i loro figli e per loro stessi.
La risposta è stata che se una città vuole un avvenire deve sceglierselo e questo a partire dai suoi punti di forza. E quello di Parma è l'agro alimentare, abbinato al turismo.
E' infatti proprio qui la culla della food valley.

La formula del festival è stata scelta per la sua duplice capacità di comunicare sia all'esterno del territorio, che all'interno.
Inoltre, utilizzando nell'organizzazione prevalentemente dei volontari (più di 400!), si è creato un forte senso di appartenenza e di orgoglio.

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La manifestazione ha avuto un grandissimo successo e questo lo si vedeva anche solo passeggiando per le vie della città, gremite di persone di tutte le età, di tutte le regioni italiane e anche di diversi paesi stranieri.

I dati raccolti finora dicono che sono state abbondantemente superate le 80.000 presenze in 3 giorni. I 3000 posti evento a prenotazione sono andati tutti esauriti, il Percorso del Gusto in 8 minuti sul Parmigiano Reggiano ha fatto più di 1000 visite.
I numeri sono ottimi, quindi. È anche in corso una customer satisfaction per avere il maggior numero di dati statistici circa l'organizzazione e per poter progettare l'edizione dell'anno prossimo.

Parlando in modo più specifico delle presenze straniere è emerso che, probabilmente, persone che sono venute appositamente per il festival non ce ne sono state tante. Questo perché non c'è stato il tempo sufficiente per organizzare una campagna pubblicitaria adeguata. Tuttavia il lavoro di comunicazione fatto sulla stampa estera, ha comunque portato ad avere una troupe cinese, una canadese, una australiana, una americana e una turca.

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Grazie Emanuela per aver condiviso con noi il racconto di questa splendida esperienza e grazie anche a tutti coloro che si sono prodigati, hanno speso le loro energie e il loro tempo per contribuire al successo di questa magnifico evento.

With the Courtesy of: – parmareport.it – parma.repubblica.it – golagolafestival.it

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Con l'arrivo di un nuovo weekend FLASHON MAG vi propone una novità assoluta tra le sue Rubriche.
La proposta di cucina di ILARIA BERTINELLI, oggi con una nuova ricetta golosissima e adatta anche a chi ha problemi col glutine, è abbinata alla selezione di un ottimo vino scelto per voi dalla nostra giornalista-sommelier CECILIA NOVEMBRI.

Di Ilaria Bertinelli e di Cecilia Novembri

La Ricetta

Quando le farfalle iniziano a colorare i nostri giardini, è giunta l'ora di vedere nei nostri piatti un formato di pasta che ha sempre portato la primavera e l'estate nei miei piatti.
Un'altra verdura che, nonostante la lunga disponibilità, porta il sole nel piatto è la zucchina, tanto più se il giallo del sole ce lo regala lo zafferano: quindi quale migliore combinazione per prepararci alla bella stagione!

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Inoltre, se deciderete di preparare la pasta all'uovo in casa, ricordatevi di coinvolgere i vostri ragazzi nella realizzazione delle farfalle: si divertiranno sicuramente di più che a giocare con plastilina o altre paste modellabili acquistate in negozio!
In alternativa, acquistate la vostra pasta preferita in negozio, ma al momento non esistono farfalle senza glutine già pronte: magari a breve troveremo la sorpresa sugli scaffali!
Questa ricetta generalmente contiene glutine, quindi troverete indicate le farine per realizzare la pasta all'uovo senza glutine contraddistinte da un doppio asterisco **, mentre alla fine della ricetta troverete le indicazioni per realizzarla con farina tradizionale.

48,7 g CHO per 100 g di farfalle crude senza condimento
Ingredienti per 6 persone
500 g pasta all'uovo** fresca (300 g farina Preparato senza glutine Dallagiovanna speciale per pasta fresca**, 3 uova, 30 g acqua, 10 g olio extra vergine di oliva)
3-4 zucchine
150 g latte parzialmente scremato (pari a 1 bicchiere colmo)
20 g maizena*
30 g burro
30 g scalogni
2 bustine di zafferano
q.b. sale e pepe
q.b. olio extra vergine di oliva
q.b. burro
q.b. Parmigiano Reggiano grattugiato

PREPARAZIONE

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  • Tirare la sfoglia sottile, tagliare dei piccoli rettangoli e stringerli nel centro con le dita in modo da formare delle piccole farfalle.
  • Usando una grattugia con i fori grandi, grattugiare le zucchine scartando la parte bianca e spugnosa all'interno.
  • Mettere una noce di burro e un filo d'olio in una padella, aggiungere gli scalogni tritati e farli appassire.
  • Aggiungere le zucchine, aggiustare di sale e pepe e portarle a cottura lasciandole ben croccanti.
  • In una terrina, mettere la maizena, aggiungere il bicchiere di latte freddo mescolando bene con una frusta in modo che non si formino grumi.
  • Versare il composto in un pentolino, metterlo sul fuoco, aggiungere 30 g di burro, lo zafferano e fare addensare.
  • Aggiungere la crema di zafferano alle zucchine e il sugo per il condimento sarà pronto.
  • Mettere sul fuoco un tegame di acqua, aggiungere il sale e quando bollirà, fare cuocere le farfalle all'uovo.
  • Scolarle, condirle con il sugo di zucchine e zafferano e una spolverata di parmigiano grattugiato.
  • Versione con glutine: Preparare la sfoglia sostituendo la farina senza glutine con un quantitativo equivalente di farina di frumento e non aggiungere acqua.

L'Abbinamento Vino

Pasta, latte, burro, scalogno, parmigiano e poi zafferano.
Le sensazioni gustative da prendere in considerazione in questo piatto sono sicuramente la tendenza dolce della pasta, l'aromaticità e lo speziato dello zafferano, con la conseguente persistenza gusto-olfattiva.

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Il vino in perfetto abbinamento è certamente un bianco che dovrà avere una buona acidità e intensità, con note vegetali che possano ricordare le zucchine. Perfetto un SAUVIGNON BLANC, uno tra i vini più diffusi al mondo, infinite sono infatti le interpretazioni di questo nobile vitigno che si pensa sia nato nella Loira, anche se alcune teorie lo vogliono originario di Bordeaux.
Ai profumi vegetali si affiancano ricordi di mughetto e bergamotto e frutta come lime, mandarino, mela verde, banana, melone e pompelmo.
Al gusto presenta una buona mineralità, freschezza e aromaticità, note verdi di erbe aromatiche (salvia, timo, maggiorana), agrumi, cenni di mandorla.
Quelli affinati in legno sviluppano rotondità e i profumi sono maturi e virano verso la buccia caramellata di agrumi, la frutta secca, la mela cotta e i fichi.

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La gran diffusione di questo vino consente un'ampia scelta: il suo habitat naturale sono la Loira, specialmente vicino a Sancerre e Pouilly-sur-Loire e Bordeaux.
In Italia il Sauvignon Blanc trova un'eccellente produzione sulle marne e arenarie delle colline del Collio Goriziano e dei Colli Orientali del Friuli, rendendo il Friuli una meta obbligata per ogni amante dei vini bianchi!

CREDITS: -angoris.com – italianwineshop.it – telegraph.co.uk – huffingtonpost.it – naturaequa.com – gustissimo.it – quicosenza.it – cookaround.com – mangiabruzzo.com – cibook.it – principeibleo.it -

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Il ristorante “L’Osteria Francescana” dello chef tristellato Massimo Bottura è stato incoronato il migliore al mondo nella classifica internazionale dei "50 Best Restaurant": “Uno chef è come un artigiano, ossessionato da quello che fa e dalla qualità”.

Di Chiara Marando -

Giovedì 16 Giugno 2016 -

Ormai la notizia è sulla bocca di tutti, il Ristorante migliore al mondo è “L'Osteria Francescana” di Modena dello chef Massimo Bottura,(ben 3 stelle Michelin). L'incoronazione è avvenuta nel corso di una cerimonia svoltasi a New York. Si tratta di un vero e proprio successo anche perché è la prima volta che un locale italiano riesce a salire in vetta al "50 Best Restaurant", la classifica internazionale considerata l'Oscar della gastronomia.

Quindi primo posto per L'Osteria Francescana seguono El celler de Can Roca, Girona (Joan Roca); Eleven Madison Park, di New York (Daniel Humm); al quarto posto Central di Lima (Virgilio Martinez); poi Noma di Copenhagen (René Redzepi), Mirazur di Mentone (Mauro Colagreco); Mugaritz di San Sebastian (Andoni Luis Aduriz), Narisawa di Tokyo (Yoshihiro Narisawa), Steirereck di Vienna (Heinz Reitbauer), e infine Asador Extebarri di Axpe (Victor Arguinzoniz).

Un risultato di eccellenza che la Federazione italiana cuochi (Fic) considera un motivo di orgoglio per tutta la ristorazione nazionale.

«La nomina di Massimo in vetta ai 50 migliori ristoranti del mondo - ha dichiarato Rocco Pozzulo, presidente della Fic - era nell’aria, tutti noi lo speravamo. Come cuoco e come italiano, sono molto felice che abbia raggiunto questo importante risultato. Se lo merita senza ombra di dubbio. È un traguardo che arriva dopo tanti anni di duro lavoro e ritengo che, oltre a dare lustro alla cucina italiana a livello mondiale, possa servire anche come stimolo per i tanti giovani che si avventurano nel mondo della cucina. Il messaggio che deve essere colto è che per raggiungere questi risultati ci vuole il giusto tempo. Sicuramente sono fondamentali passione e determinazione, ma occorre saper attendere che i frutti arrivino, senza voler bruciare le tappe».

Ma qual è il segreto della cucina di Massimo Bottura?

Come lo stesso chef ha dichiarato “Un grande ristorante è formativo come un museo...la cultura è anche quello che si mangia….uno chef è prima di tutto un artigiano ossessionato da quello che fa, dalla qualità”.

E a lui questa passione e meticolosità non mancano, ma soprattutto non mancano la curiosità, la voglia di scoprire e continuare a mettersi in discussione. La sua cucina riprende gli ingredienti e le materie prime della tradizione, ne rielabora le ricette in una chiave innovativa e completamente inaspettata. La sua mente viaggia, raccoglie stimoli da altre culture e cucine, li assorbe per arrivare ad interpretarli ed arricchire i piatti di sapori nuovi che si sposano con quelli della sua terra.

Non è un caso se i suoi piatti più famosi derivano proprio dai ricordi d’infanzia, dalle merende che sua madre gli preparava e dalle ricette che le ha visto realizzare: “La parte croccante della lasagna”, ovvero la ricostruzione dell’angolo della teglie delle lasagne, quello che di solito si ruba appena uscito dal forno; “Il ricordo di un panino alla mortadella”, la merenda preparata dalla mamma, una mousse di mortadella alleggerita accompagnata da un quadrato di pane con ciccioli frolli; Tagliatelle al ragù”, che lo chef voleva riuscire a fare più buone di quelle di sua madre, preparate con vitello e manzo mantenuti in pezzettoni, niente aglio o aromi, se non due foglie di alloro e un po' di basilico, ma anche niente pomodoro così che risalti il sapore della carne.

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La prima città italiana a fregiarsi del marchio Unesco quale "città creativa per la gastronomia" è Parma che nell'ultimo weekend ha celebrato questo prestigioso titolo con una vera e propria "kermesse dei golosi"! Tantissimi gli eventi e gli incontri che hanno coinvolto interamante la città raccogliendo grandissimo successo di pubblico. CECILIA NOVEMBRI ha degustato per noi alla cena di gala e d'inaugurazione del Gola Gola Food&People Festival i piatti proposti dai diversi chef stellati!

Di Cecilia Novembri

Parma, piccola capitale della Food Valley, dal 2015 prima città italiana ad ottenere il marchio UNESCO come CITTÀ CREATIVA PER LA GASTRONOMIA.

Dal 10 al 12 giugno si è svolta l'importante kermesse del Gola Gola Food&People Festival, che si propone di valorizzare, sotto un prisma di colori, le eccellenze enogastronomiche del territorio italiano.

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Uno splendido tramonto rosa sovrastato da minacciose nuvole e l'Abbazia trecentesca di Valserena, che sembra abbia ispirato Stendhal per la sua "Certosa di Parma", hanno fatto da cornice all'evento inaugurale della manifestazione giovedì 9 giugno, aperta ufficialmente la rassegna organizzata da Arturo Balestrieri ed Emanuela Dallatana, con tantissimi ospiti tra cui Elisabetta Gregoraci e Tessa Gelisio.

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La cena, a cura di pregevoli Chef stellati che hanno proposto un menù caratterizzato dalla ricercatezza e l'originalità.

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L'aperitivo finger food, "Passeggiando tra il territorio e la cucina", preparato dagli Chef Aurora Mazzucchelli e Silvano Romani, ha dato l'avvio alla serata delle prelibatezze enogastronomiche.
Nel cortile, al centro della costruzione la cena placé firmata da grandi nomi del mondo degli chef italiani.
Alla "Sfoglia cromatica di pasta fresca con ragù di vitello" firmata dallo Chef Walter Bianconi ha fatto seguito il "Misto di pesce cotto nel vaso con cus cus alle verdure" autografata dallo Chef Marco Parizzi, per finire la "Delizia Tatin" creazione delle mani sapienti dello Chef Alessandro Aceto.

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L'accompagnamento enologico della serata all'altezza delle preparazioni gastronomiche: Rosso e Bianco Calanica Corvo di Salaparuta, Callas Monte delle Vigne, Valdo Cuvée di Boj e Spumate Superiore Cartizze.
I 500 presenti hanno assaporato una serata all'insegna del made in Italy enogastronomico d'eccellenza, con un equilibrio ottimale tra menù, tempi di servizio e location incantevole!

CREDITS: -delmutolo.com – csacparma.it – marcoparizzi.it – altissimoceto.it – villarota.it – noidaparma.it – repubblica.it – apparma.it

Pubblicato in Cultura Parma
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