Un luogo dove poter assaporare una vera e propria “tasting experience” da ricordare, questo è “Altezza Duomo”: la nuova bottega gourmet nel cuore di Milano che propone eccellenze selezionate dallo chef stellato Luca Marchini
Di Chiara Marando -
Sabato 24 Settembre 2016 – (ph. Chiara Marando)
Non un ristorante. Nemmeno una semplice bottega. Piuttosto un luogo dove poter assaporare una vera e propria “tasting experience” da ricordare. Questo è “Altezza Duomo”, ambiente dal carattere moderno ma dal sapore antico, quello delle cose semplici fatte come una volta, dove a far da padrona è la genuinità delle materie prime.
Nel cuore di Milano, al secondo piano di Piazza Duomo 21, sarà possibile trovare una selezione di eccellenze enogastronomiche scelte e lavorate accuratamente dallo chef stellato Luca Marchini, titolare del Ristorante “L'Erba del Re” di Modena e chef executive del Pavarotti Restaurant Museum.
Protagonista è l'Antipasto all'Italiana preparato con prodotti lavorati semplicemente, quasi in purezza, così da esaltarne le caratteristiche di gusto e profumo. Un coinvolgimento che porta alla conoscenza di sentori nuovi, alla convivialità intesa come momento sospeso tra condivisione, scoperta e buona cucina. Qui, si assapora qualcosa di diverso e inatteso per il palato ma, al tempo stesso, si rimane colpiti dalla sensazione di familiarità che solo la tradizione sa regalare, quella del piatto di portata posato al centro della tavola da cui tutti si servono mentre chiacchierano e trascorrono del tempo insieme.
E l'eccellenza dei prodotti è tutta italiana, come spiega lo chef Luca Marchini in occasione della serata di apertura: “Altezza Duomo proporrà un antipasto all'italiana basato sulla semplicità di prodotti unici nel loro genere, provenienti esclusivamente dalle diverse regioni italiane. Le straordinarie specialità che il nostro Paese ha da offrire sono una fonte unica e preziosa da apprezzare e scoprire”.
Quindi, spazio all'esaltazione dell'ingrediente piuttosto che alla complessità della ricetta, con la valorizzazione di tipicità a marchio Igp e Dop, ma anche di produzioni tradizionali e prodotti di nicchia lavorati artigianalmente.
Degustazione e possibilità di acquistare ciò che ha lasciato il segno, questi sono gli elementi che danno corpo alla bottega gourmet di Altezza Duomo, un progetto che ha raccolto fin da subito il favore di partner importanti, tra cui Leffe, Fontanafredda, Acetaia Giusti, Borgo lab e Caffè Cagliari. Non a caso, a deliziare gli invitati nella serata inaugurale sono stati proprio i prodotti di queste aziende, insieme alle sapienti mani dello chef che ha saputo interpretarli al meglio.
Trentasei sono gli esercenti pronti per la nona edizione della manifestazione enogastronomica più stuzzicante di Modena e provincia. Ecco i menu che soddisferanno l'appetito di tutti i buongustai.
Modena 21 settembre 2016
Fervono i preparativi per Stuzzicagente Autunno, il percorso enogastronomico per le vie e le piazze del centro storico di Modena. Anche per la nona edizione sono ben 36 i ristoranti, bar, forni e gastronomie che si sfideranno a colpi di pietanze gustose per conquistare i palati dei commensali più esigenti.
Per la nona edizione consecutiva, le luci della ribalta gastronomica si accendono sulla prestigiosa zona di Piazza Grande e Piazza XX Settembre, via Canalino, Corso Canalgrande, via Gallucci, Largo Porta Bologna, Largo Garibaldi, via Selmi, Corso Canalchiaro e Calle di Luca.
La ricetta di questo intramontabile successo è composta da pochi ingredienti sapientemente miscelati tra loro: l'alta qualità del cibo e la buona compagnia a passeggio nel nostro meraviglioso centro storico. Stuzzicagente però è anche una sana competizione tra gli esercenti, infatti, al termine della degustazione i partecipanti potranno votare il loro esercente preferito, premiandone la qualità del cibo e l'eccellenza del servizio decretando così il miglior ristoratore di Stuzzicagente Autunno 2016. I trionfatori della passata edizione sono stati: I Picari, La Chersenta de l'Or-Ma, Trattoria Aldina e la Taverna dei Servi
Detto ciò, scopriamo i quattro menu!
Il menù viola inizia con un tramezzino artigianale campagnolo, proposto da Ai Sorrisi, continuando con una sfiziosa stria farcita di Alberghini preparata Da Francesca by Alberghini. Proseguendo verso via Albinelli raggiungiamo la new entry Bottega Mamma Puglia che propone un tipico "Apristomaco: L'Antipasto Pugliese", per poi rinfrescarci con un Lambrusco D.O.C. de La Lambruscheria. Il nostro percorso ci porta nuovamente in Piazza XX Settembre dove l'Enogastronomia Saporiamo vi attenderà con le tradizionali rosette cotto e formaggio per poi assaggiare la pizza rossa del San Giorgio con Parmigiano del Forno San Giorgio. Dopo questi sei assaggi, troviamo la Famiglia Bertani e la sua immancabile frittura di baccalà. Il menu si conclude con la torta "Riccardina" Cioccolato e Caffè de La Chersenta di via Albinelli e un bicchierino di Porto Bianco freddo e biscottino proposto dalla Storica Bottega dei Tintori.
Il menù verde inaugura il percorso con il gnocco fritto del Bar Penny, si prosegue poi con il Bufalino proposto dalla new entry Freedom per poi incamminarsi verso Labeerinto che vi disseterà con una invitante birra artigianale. Il percorso ci conduce da Zazie Modena e il suo cous cous alle verdure, per poi assaggiare i gustosissimi arrosticini Abruzzesi cotti Da Sergio Prodotti Abruzzesi. Dopo di che il Gran Caffè vi stupirà con i suoi gnocchi vuoti farciti all'ombra della Ghirlandina seguito a sua volta dal crostino di zucca con cotechino, cipolla al balsamico e salsa verde ideato dall'Osteria Stallo del Pomodoro. Per concludere, il gustoso menu vi delizierà con uno sfizioso cannolo alla crema o cioccolato proposto dallo stand Stefani Antonella e una degustazione di Nocino tipico di Modena preparato dall'Associazione "Il Matraccio", Albo Assaggiatori Nocino Tipico di Modena.
Il menù giallo parte alla grande con lo gnoc fret del bar 1808, per proseguire con un rinfrescante Spritz and Gingermint della Caffetteria Grande Italia. La terza tappa del menu prevede la sosta al Bar Manà dove si potrà degustare lo Sformanà con pancetta, zucca e parmigiano reggiano, seguito da una zuppa di porcini della Taverna dei Servi. Il percorso condurrà in via Albinelli e più precisamente dalla Trattoria Aldina che ammalierà i commensali con le pennette al Lambrusco con crema di Parmigiano Reggiano, per poi proseguire in Piazza XX Settembre dove troveremo un assaggio di piadina con Rucola e Stracchino preparato da Rucola e Stracchino. Le ultime tre tappe del percorso prevedono: un tipico Made in Sud "Mozzarella di bufala accompagnata da taralli e sfogliatella salata ideato da Caffè del Corso, una coppetta di gelato "Crema di Grom" o pistacchio della Gelateria Grom e per un buon caffè della new entry Kaffeina di via Gallucci.
Ultimo, ma non ultimo di importanza, il menù azzurro che offrirà nella sua prima tappa un gnocchino rustico della Torteria di Tamara Valenti, per poi proseguire la new entry Samò che ammalierà tutti con il suo grissino con salume di pesce spada alle mandorle. Spostandoci in corso Canalchiaro troviamo lo spiedino di sfincione ideato da Pane, Pizza e Fantasia, seguito da un gustoso timballo di riso con zucca e provola affumicata dei Picari e dal Tigellone con la "Cumza" proposto dalla Chersenta De L'Or-Ma. Il percorso ci conduce in Piazza Grande dove degusteremo un bicchiere di Pignoletto o Lambrusco della Caffetteria La Piazza, per proseguire in Piazza XX Settembre dove un'altra new entry Hamburgheria XX.09 ci delizierà con i suoi Mini Hamburger. Per concludere in dolcezza, ci dirigeremo verso Calle di Luca e più precisamente presso la Bottega d'oltremare dove assaggeremo una Fantasia di Dolci per poi degustare l'Espresso Illy a cosa come al bar preparato da Alberti e Bulgarelli.
Da giovedì 22 settembre prende il via la prevendita dei ticket al costo di 16 euro. I biglietti potranno essere acquistati fino a sabato 1 ottobre:
- on line sul sito www.modenamoremio.it
- presso Modenamoremio in via Scudari 12
- presso Dischinpiazza in Piazza Mazzini 36
L'ufficio invece rispetterà le seguenti aperture straordinarie:
- sabato 24 settembre dalle 10 alle 13
- sabato 1 ottobre dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19
Infine ricordiamo a tutti i partecipanti di conservare la copertina dei loro ticket: presentandola allo stand di Piazza Grande darà diritto al ritiro gratuito di una bottiglietta d'acqua minerale naturale o frizzante, inoltre Il Salotto Culturale Aggazzotti offrirà gratuitamente una degustazione di Lambrusco Campanone delle Cantine Lombardini e sarà applicato uno sconto di 5 euro sulla lezione d'Opera dell'Elisir d'Amore che si terrà il giorno stesso
Amazon punta sempre di più sul comparto alimentare. Dopo le consegne a domicilio negli Stati Uniti e in Europa, ora arriva con una novità: una sezione Made In Italy Gourmet. L'utente potrà scegliere tra una ricca selezione di prodotti di eccellenza tipicamente italiani
Di Chiara Marando -
Sabato 17 Settembre 2016
Amazon punta sempre di più sul comparto alimentare. Gli “addicted” dell'acquisto online saranno già capitati sulle tante offerte di prodotti presenti nello store, ma quello che adesso si può trovare è una vera e propria sezione gourmet dedicata alle eccellenze dell'enogastronomia italiana.
Ebbene si, anche il colosso americano investe nel Made in Italy di alta qualità, con specialità del food&wine che mirano a tutelare i consorzi locali
Un'ampia scelta di bontà acquistabili solo con un click, delle quali il consumatore potrà conoscere dettagli e tracciabilità. L'idea è quella di diventare un punto di riferimento anche per quanto riguarda il mondo dell'e-commerce alimentare. E conoscendo le infinite potenzialità di Amazon non è difficile immaginare che l'obiettivo verrà raggiunto.
Ma non si tratta di un salto nel buio. Da tempo il re dello shopping mondiale aveva identificato il ramo food&beverege come ambito dalle grandi potenzialità di reddito, affrontandolo per step: prima con consegne a domicilio negli Stati Uniti, poi in Europa ed, infine, anche in Italia.
L'offerta oggi raccoglie un catalogo gourmet da acquolina in bocca, una vetrina ricca di specialità regionali, con prodotti a marchio Igp, Dop e Docg che rappresentano la cucina italiana nel mondo: Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico di Modena, Pasta di grano duro, Culatello di Zibello, Prosciutto di Parma, Speck dell'Alto Adige, alcune tra le migliori produzioni italiane di vino, Confetture e Olio extravergine di oliva. Ma l'elenco è ancora lungo, con più di 1000 articoli suddivisi in categorie, con oltre 50 brand presenti.
Inutile dire che nel mucchio ci si può imbattere anche in etichette che di artigianale ed eccellente hanno ben poco, con prezzi certamente non da grande distribuzione.
Insomma, benché il servizio sia molto interessante e allettante, è sempre meglio prendersi un po' di tempo per esplorare con calma tutta la vetrina ed evitare la “fregatura”.
Giusto per darvi un 'idea, ecco un assaggio di quello che dovreste guardare con sospetto.
Ad esempio, quale legame c'è tra il made in Italy e il box di dolci assortiti Kinder, Haribo o Rittersport? Il dubbio è lecito.
Per non parlare dell'Aceto balsamico Ponti...i commenti sono superflui. Cercando “Parmigiano Reggiano” le opzioni spaziano da eccellenze reali come quello preparato con latte di vacche rosse, il 24 mesi e addirittura il 40 mesi, per arrivare a marchi sconosciuti che non sembrano neppure italiani.
Un ultimo dettaglio da controllare: le quantità. Già, perché capita che la farina venga venduta in pacchi da 25 kg, oppure che la scatola di pelati sia da 2 kg e mezzo ed il Prosciutto di Parma in confezioni da 2 kg. Indubbiamente eccessivi per un uso domestico.
Tutto il buono del pesce fresco ma in versione “fast”, la soluzione alternativa di ristorazione proposta da “F.I.S.H”, ristorante nel cuore di Parma. Il tradizionale panino diventa gourmet.
Di Chiara Marando -
Sabato 10 Settembre 2016 -
Tutto il buono del pesce fresco ma in versione “fast”. Non è un gioco di parole ma la soluzione alternativa di ristorazione proposta da “F.I.S.H”, locale dallo spirito leggero, rapido e moderno che ha portato a Parma un'idea diversa di vivere un pranzo veloce, un aperitivo o una cena.
Da F.I.S.H. Il panino tradizionale si trasforma e si presenta con il pesce, in varianti ricercate che giocano su accostamenti particolari ed inaspettati, calibrati per riempire il palato di gusto lasciandolo piacevolmente soddisfatto. Si parla di must come il Panino ai gamberi rossi con bufala campana DOP, maionese piccante e porri fritti, oppure come il Panino Tonno a Tartarre con burrata pugliese DOP, pesto di basilico e insalata aromatica.
Per chi ama i sentori intensi, la scelta può cadere sull'abbinamento più audace che sposa il sapore delicato delle alici fritte con la decisione della provola affumicata e capocollo calabrese DOP.
Pesce fresco vuol dire anche crudité da assaporare in tutta la loro preziosa semplicità. Così una tartarre di tonno, un carpaccio di branzino o capesante, accompagnati da scampi e gamberi rossi, diventano un piatto irrinunciabile in equilibrio tra delicatezza di sapore e percezione olfattiva.
Ci si può anche lasciare andare a qualche sfizio un po' ruffiano come la Dorata di gamberi e calamari- un po' troppo unta per i miei gusti – le polpette di baccalà o quelle di crostacei.
Insomma, un insieme di elementi che rincorrono le caratteristiche insite nell'alta cucina, smorzati da carenze in fatto di tecniche culinarie, in un ambiente che ricorda i locali affacciati sui porti, sulle cui lavagne vengono segnate le specialità con il pescato del giorno.
Capita che per inseguire il buono a tutti i costi, si ecceda con i condimenti tanto da coprire la reale percezione del pesce, piccola pecca di una cucina che si barcamena tra una portata e l'altra in uno spazio sempre troppo pieno di avventori.
Difficile trovare un tavolo libero se non si prenota per tempo, soprattutto nel weekend. C'è, però, la possibilità del take away ordinando direttamente sul sito, anche se con precise indicazioni di fascia oraria e giorni in cui è possibile usufruire del servizio.
I costi? Non vi aspettate quelli di un fast food, quando si parla di qualità e pesce fresco non è possibile scendere troppo, ma il prezzo dei panini – ottimi e sostanziosi - va da un minimo di 9 euro ad un massimo di 13...direi più che ragionevole.
F.I.S.H
Via Ferdinando Maestri, Parma
Tel: 0521230810
Il rinomato primo piatto per aiutare le imprese nelle zone colpite dal sisma. Tra il 12 e l'18 settembre chi ordina una amatriciana in un ristorante aderente contribuisce alla ricostruzione.
Parma, 10 settembre 2016
Un'importante iniziativa nazionale che vede coinvolti anche i ristornati di Parma per sostenere la ricostruzione di Amatrice, città natale del rinomato primo piatto: l'amatriciana.
I ristoratori si impegnano nella solidarietà: nella settimana tra il 12 ed il 18 settembre, in tutta Italia offriranno nel loro menu, in un giorno a loro discrezione, una amatriciana per la ricostruzione. Tutti i clienti che in quella giornata ordineranno il piatto, contribuiranno indirettamente a sostenere la ripartenza delle imprese delle zone colpite: l'importo pagato, infatti, verrà devoluto interamente dai ristoratori in un fondo (IBAN IT 23A 03127 03200 000000015000) finalizzato alla ricostruzione e al sostegno delle attività della ristorazione, del commercio e della ricettività dei comuni di Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.
Da lunedì 12 a domenica 18 settembre sarà quindi possibile ordinare anche sulle tavole del nostro territorio "Un'Amatriciana per amatrice".
Il progetto di solidarietà messo in campo dagli imprenditori di Confesercenti in collaborazione con l'Associazione Nazionale Città del Vino, che riunisce i 450 comuni a vocazione enogastronomica del nostro Paese, per dare un contributo concreto alla ripartenza delle attività del territorio colpito dal sisma, dalle cui tradizioni è nato uno dei piatti più noti e rappresentativi della cultura e sapienza enogastronomica italiana. L'auspicio è di arrivare a servire oltre 100mila amatriciane. L'iniziativa è aperta a tutti i ristoratori, non solo italiani. Per aderire sarà sufficiente registrarsi online su www.unamatricianaperamatrice.it per ottenere le locandine ed il materiale informativo relativo alla procedura da adottare, in italiano e presto anche inglese.
A Parma Retail un appuntamento enogastronomico per rallegrare e animare il secondo weekend di settembre: i migliori cibi e vini di questa stagione con stand eno-gastronomici e con degustazioni di prodotti tipici.
Parma, 6 settembre 2016
Continuano a Parma Retail gli appuntamenti che scandiscono il susseguirsi delle stagioni: da venerdì 9 a domenica 11 settembre stand enogastronomici animeranno il secondo weekend di settembre. Il parco commerciale celebra, per tutti gli amanti della tradizione culinaria italiana, i migliori cibi e vini di questa stagione con stand eno-gastronomici e con degustazioni di prodotti tipici della nostra cucina.
Parma Retail un nuovo momento di relax e l'occasione di conoscere i sapori e i profumi dei prodotti del nostro territorio. Per tutti gli ospiti del parco commerciale di Parma Retail non solo l'occasione di conoscere le eccellenze enogastronomiche ma anche l'opportunità di dedicarsi al piacere dello shopping e del divertimento.
A partire dalle 09,30 fino alla chiusura del Centro alle 20,30 lungo la "promenade" di Parma Retail, una passeggiata di sapori si aprirà a tutti i visitatori, che potranno soffermarsi ad assaggiare e scoprire, attraverso i racconti dei produttori, l'origine delle materie prime esposte nei diversi stand.
Parma Retail propone un nuovo concept di intrattenimento organizzato per tutta la famiglia, dal food ad un'ampia offerta merceologica con Euronics, Ovs, Decathlon, Nike, Kiabi, Contè. Il Parco Commerciale, dal design unico ed inconfondibile, si conferma inoltre una realtà adatta anche ai più piccoli grazie alla zona leisure più grande d'Italia grazie al parco divertimenti Youngo (circa 9.000 mq) con sale compleanno tematizzate, videogiochi e laser game. Comfort e divertimento fanno del parco commerciale di Parma la meta prescelta per una giornata diversa dalle altre, divertente e mai banale, dalla merenda all'happy hour.
“Uniti per Amatrice”: aperitivo e cena solidali che vedrà scendere in campo moltissime realtà di Modena. Il risultato sarà una serata di raccolta fondi piena di musica e buon cibo. Mercoledì 7 Settembre, dalle 18, in Piazza Roma.
Modena, 05 Settembre 2016 -
Insieme per dare un contributo alle zone colpite dal terremoto che ha distrutto il borgo di Amatrice e devastato le cittadine vicine. Insieme per aiutare in modo concreto.
“Uniti per Amatrice” è l'evento che vedrà collaborare molteplici realtà di Modena, colleghi e amici tra loro, per dare vita ad una serata particolare di raccolta fondi.
Mercoledì 7 Settembre, dalle ore 18, la suggestiva cornice di Piazza Roma si animerà di musica, profumi e buon cibo, dall'aperitivo fino alla cena e al dopocena con un grandissimo djset. Al piatto principale ci penserà lo chef stellato Luca Marchini, del ristorante “L'erba del Re” che proporrà una pasta all'amatriciana alternativa: “Non proporremo il classico bucatino, bensì la nostra gramigna per un'ideale unione dei due territori attraverso le rispettive espressioni gastronomiche- ed aggiunge - useremo il guanciale proveniente da Amatrice, ma al posto del pecorino ci sarà il nostro parmigiano. La gente deve partecipare con lo spirito giusto che è quello di donare concretamente aiuti economici, quindi spero sia comprensiva se le porzioni non saranno abbondantissime e ci sarà un po' di fila da fare».
Il costo della serata è di €40 per la cena (comprensivo anche del buono lotteria delle 23.30) e di 15€ per l'aperitivo (2 calici di vino e 1 un piatto a buffet).Tutto il ricavato andrà al comune di Amatrice.
Le prevendite per la cena saranno disponibili direttamente presso gli esercizi partecipanti oppure chiamando o scrivendo al 389 1875008 entro le ore 12 di martedì 6 Settembre
Ecco coloro che aderiranno all'iniziativa fornendo la propria opera:
- LUCA MARCHINI chef stellato del ristorante l'Erba Del Re che preparerà una perfetta Amatriciana.
- GIOVANNI MANDARA mastro pizzaiolo de la Piccola Piedigrotta di Reggio Emilia che sfornerà le sue pizze.
- MARCELLO PALMIERI patron del salumificio Palmieri con la Mortadella Favola.
- SALUMERIA SAMÒ con i carpacci di pesce.
- TIGELLINO DUCALE con le tigelle del centro storico di Modena.
- GNOCK & ROLL con gnocco fritto gourmet.
- FORNO LA BRISLA con bensone e gnocco al forno.
- PASTICCERIA PAMELA con biscotti e crostate.
- AZIENDA AGRICOLA PELLONI con la frutta a km 0.
- GELATERIA REMONDINI con le coppe gelato.
- DANIELE MALAGOLI con aceto balsamico, eccellenza modenese.
Non mancherà il bere con la presenza di grandi produttori quali:
- CANTINA DELLA VOLTA.
- CANTINA PALTRINIERI.
- CANTINA ALBERTO FIORINI.
- FRANCIACORTA FAN con le migliori etichette della Franciacorta.
- ROBBY MARTON con il suo nuovo italian mule cocktail.
- ICOCKTAIL serviranno fantastici drink.
- IL GOBLET con la birra del birrificio Emiliano.
- PREMIERÈ group con le sue migliori etichette.
"DJS ON STAGE" che hanno già dato la loro conferma:
PAOLINO PELLONI, FILIPPO VERNI, STEFANO FACCHINI, DAVIDE SGARBI, CHICCO BASTIGLIA, MAURICE, DIEGO FERRARI, CHRISTIAN LENA, RAY NERI, JAZZY P PELLEGRINO, FABIETTO DISCO INN, NICOLA ZUCCHI,ANDREA MAZZALI,GIUSY CONSOLI,
Inoltre, saranno presenti i giocatori del MODENA VOLLEY e del SASSUOLO CALCIO che metteranno in palio alcuni gadget per la LOTTERIA delle ore 23.30.
L'evento è organizzato da Via Taglio12, Modenamoremio, Pervenio, Fujiko Eventi, Pregnolato Eventi. Radio Stella è la radio Ufficiale dell'evento.
Venerdì 02 settembre a Langhirano, una folla trepidante ha accolto lo chef Carlo Cracco, ospite d'onore dell'ultima edizione del Festival del Prosciutto, che ha inaugurato questo lungo programma di eventi dedicati ad una delle eccellenze gastronomiche italiane più conosciute al mondo. Ecco tutte le foto della prima giornata.
Foto di Chiara Marando -
Domenica 04 Settembre 2016 -
Oggi uno degli eventi più attesi della stagione estiva della rinomata Cortina D’Ampezzo: il Summer Party, un esclusivo lunch sull’erba. L'associazione JRE ha scelto come suo protagonista lo chef stellato Luca Marchini, titolare del ristorante di Modena “L'Erba del Re”
Mercoledì 24 Agosto 2016 -
Oggi uno degli eventi più attesi della stagione estiva nella rinomata Cortina D’Ampezzo: il Summer Party, un esclusivo lunch sull’erba, un pic nic d'eccellenza, con vista sulla Tofana di Rozes.
L'evento, nato da un'idea di Maurizio Zuliani, è cresciuto anno dopo anno diventando uno degli appuntamenti più raffinati delle Dolomiti. Questa sesta edizione vede protagonista lo chef stellato JRE (Jeunes Restaurateurs) Luca Marchini, titolare del ristorante L’Erba del Re nel centro storico di Modena, conosciuto per la sua cucina che fonde i ricordi della tradizione con tocchi innovativi e coraggiosi, per dare vita a piatti dal carattere ben definito e riconoscibile.
Insieme a Marchini, unico chef in queste sei edizioni dell’evento a non rappresentare un ristorante di Cortina o dell’Alta Badia, anche 15 cuochi che si occuperanno di preparare un piatto a testa. Tra questi anche 4 chef stellati : Norbert Niederkofler (Ristorante St. Hubertus – Hotel Rosa Alpina di San Cassiano),Graziano Prest (Ristorante Tivoli di Cortina),Oliver Piras (Ristorante Aga) e Francesco Paonessa (Ristorante Al Capriolo).
Il pic nic, in puro stile tirolese, si terrà a partire dalle ore 12.30 a Malga Pezié de Parù e reinterpreterà la vera cucina Ampezzana e dell'Alta Badia attraverso un percorso tra 25 stand enogastronomici.
Gli chef di tutto il mondo stanno sperimentando piatti a base di meduse, un alimento ricco di proteine e dalle proprietà inaspettate, come quella di combattere la pressione arteriosa. E voi, osereste?
di Alexa Kuhne
Parma, 13 Agosto 2016
In fondo basterebbe combattere un po' di pregiudizi e pensare che una medusa non è niente di diverso da un polpo, solo che è rovesciata.
L'Occidente già sta, poco alla volta, sperimentando insetti e larve, inaspettatamente versatili, nutrienti e gustosi e forse, a breve, guarderà, per cercare cibi alternativi, verso il mare, dove le meduse abbondano e rappresentano ormai un problema da gestire.
Senza contare che il loro utilizzo in cucina risolverebbe problemi ambientali e aiuterebbe a combattere la fame nel mondo.
Dall'Associazione ecologista Marevivo arriva la richiesta di non fare morire le meduse sulle spiagge, bensì di farle diventare una risorsa alimentare, in quanto ricche di proteine e collagene.
Così, raccogliendo l'invito dell'Associazione, molti cuochi da tutta Italia si stanno cimentando nella preparazione di piatti a base di celenterati urticanti. E' successo in questi giorni a Lipari, dove il delegato di Marevivo delle Isole Eolie, Enzo Donato, ha organizzato una degustazione di meduse della specie Pelagia Noctiluca.
«Un'iniziativa interessante, sotto vari punti di vista», commenta Alessandro Circiello, presidente della Federazione Italiana Cuochi Regione Lazio. «Innanzitutto perché la medusa potrebbe diventare un alimento per sfamare il mondo; inoltre è ricca di sostanze nutritive. Potrebbe essere utilizzata allo stesso modo delle cavallette in Cina, che per le popolazioni orientali sono una delle più importanti fonti proteiche in assoluto».
La medusa, in effetti, viene già utilizzata nella cucina orientale. "Il sapore - continua Cerciello - potrebbe richiamare quello di specifici molluschi, e quindi potrebbe essere cucinata in tanti modi, bisogna solo cimentarsi e approfondire, fare ricerca".
Una ricerca motivata sia dagli allarmi sulla fame nel mondo, sia dalla volontà di rendere i nostri mari più sostenibili. La nostra pesca è sempre molto limitata a livello di tipologia; ampliare i generi significherebbe non rischiare l'estinzione di specie come il tonno rosso e anzi, pulire le acque da animali, come appunto le meduse, sempre più numerose, e pericolose.
L'impulso a considerare le meduse come specie utilizzabile in gastronomia è partito dalla FAO, 'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che, la scorsa primavera, ha pubblicato un rapporto lungo oltre 60 pagine che racconta delle sempre più frequenti e abbondanti "fioriture" di meduse in Mediterraneo, dei danni che possono provocare e di quali rimedi si possano mettere in campo per contrastarle, tra cui, appunto, l'idea di trasformarle in cibo.
Che non è nemmeno un'idea così rivoluzionaria, dal momento che la pesca delle meduse, sul mercato orientale, ha già un elevato valore commerciale e si parla di miliardi di dollari.
Solo il Giappone, ogni anno, ne importa per oltre 25 milioni di dollari. La domanda di meduse da mangiare è talmente elevata che si deve ricorrere all'allevamento perchè non se ne pescano abbastanza per soddisfare tutti.
Le meduse mangiano principalmente plancton. Le stesse prede che mangiano i pesci piccoli o giovanissimi. Inoltre, diverse specie di pesci, nella loro fase adulta, mangiano anche le meduse, mentre queste, a loro volta, possono nutrirsi di piccoli pesci o di uova di pesce. In un sistema in equilibrio tutto ciò funziona bene e le varie popolazioni si "regolano a vicenda". Ma se noi riduciamo fortemente il numero dei pesci, che è quello che l'eccesso di pesca sta facendo in tutti i mari del mondo, questi non saranno più in competizione con le meduse, nè le prederanno attivamente. Dunque le meduse tenderanno a crescere di numero, come sta succedendo. nel Mediterraneo. I mari sono impoveriti da una pesca quasi sempre portata oltre ai limiti di sostenibilità, l' ecosistema è fragile e le meduse prosperano.
A volte, addirittura, la proliferazione di meduse danneggia la pesca, riempendo le reti a dismisura.
In Giappone, a fine 2009, un peschereccio è affondato, tirato giù del peso della rete che stava salpando, stipata di grosse meduse.
L'unica arma che abbiamo per combattere questo nemico preoccupantemente infestante è mangiarlo!
Ci sono, comunque, meduse e meduse.
Quella 'quadrifoglio', presente soprattutto in Adriatico, non troppo grande, con il disegno di quattro cerchi sul "dorso", è una specie non urticante.
Questa medusa viene servita sulle tavole cinesi da più di mille anni. Nel mercato orientale, da secoli avvezzo alle meduse come fonte di cibo, sono 4 o 5 le specie commestibili apprezzate, con la parte da leone svolta dalla Rhopilema esculentum, una grossa medusa, tra l'altro usata anche per scopi medicinali, come cura per la pressione alta e le bronchiti.
Un'insalata di meduse è dunque una prelibatezza della cucina asiatica. La consistenza è gommosa e possono essere cucinate con salsa di soia o olio di sesamo. Sono apprezzate anche per l'elevato contenuto di proteine e collagene, mentre sono praticamente prive di colesterolo, calorie e grassi saturi.
Il consumo di questi animali marini è in crescita negli Stati Uniti, in Australia e nel Regno Unito. Il mercato alimentare occidentale infatti guarda sempre più verso prodotti "salutisti" e, da questo punto di vista, le meduse sono perfette, perché, prive di grassi, sono costituite dal 95% di acqua e da proteine. Inoltre, alcune proprietà medicamentose sono state scientificamente provate come gli effetti sulla pressione arteriosa e per la cura dell'artrite.
Per i palati più temerari, le meduse in salamoia, col nome di"Istant natural jellyfish", sono in vendita anche in Italia.
Sono confezionate con tutto l'occorrente per condirle: salsa di soia, dado granulare, olio piccante. La prelibatezza, prima di essere consumata, va lasciata a mollo per circa un'ora in acqua fresca.
Le parti della medusa che sono commestibili sono i tentacoli orali, dunque non urticanti, e la parte inferiore dell'ombrello. La preparazione prevede diversi passaggi in salamoia, per tempi che possono arrivare anche fino al 20-40 giorni.
E gli chef italiani di certo, solleticati dalla curiosità, non si sono tirati indietro e hanno accettato la sfida di una nuova frontiera gastronomica. Come il pluripremiato Gennaro Esposito che, in occasione della manifestazione di Marevivo, "La Tavola blu", presentata a maggio scorso a Roma, ha cucinato una bella scodella di meduse, con una ricetta di sua invenzione in cui ha servito i gelatinosi animali in un letto di pesto alla genovese, con guarnizione di mozzarelle di bufala.
La motivazione è chiara anche a lui, che di necessità ha fatto virtù culinaria: "Ce ne sono troppe nel mare, quindi, noi le peschiamo e le cuciniamo. La sfida è proprio quella di togliere ciò che al mare fa male e che rischia di alterarne l'ecosistema, trovando i giusti ingredienti per farne anche una ricetta originale".
Perfettamente in linea con quello che dichiara la FAO.