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Il rinomato primo piatto per aiutare le imprese nelle zone colpite dal sisma. Tra il 12 e l'18 settembre chi ordina una amatriciana in un ristorante aderente contribuisce alla ricostruzione.

Parma, 10 settembre 2016

Un'importante iniziativa nazionale che vede coinvolti anche i ristornati di Parma per sostenere la ricostruzione di Amatrice, città natale del rinomato primo piatto: l'amatriciana.
I ristoratori si impegnano nella solidarietà: nella settimana tra il 12 ed il 18 settembre, in tutta Italia offriranno nel loro menu, in un giorno a loro discrezione, una amatriciana per la ricostruzione. Tutti i clienti che in quella giornata ordineranno il piatto, contribuiranno indirettamente a sostenere la ripartenza delle imprese delle zone colpite: l'importo pagato, infatti, verrà devoluto interamente dai ristoratori in un fondo (IBAN IT 23A 03127 03200 000000015000) finalizzato alla ricostruzione e al sostegno delle attività della ristorazione, del commercio e della ricettività dei comuni di Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto.

Da lunedì 12 a domenica 18 settembre sarà quindi possibile ordinare anche sulle tavole del nostro territorio "Un'Amatriciana per amatrice".
Il progetto di solidarietà messo in campo dagli imprenditori di Confesercenti in collaborazione con l'Associazione Nazionale Città del Vino, che riunisce i 450 comuni a vocazione enogastronomica del nostro Paese, per dare un contributo concreto alla ripartenza delle attività del territorio colpito dal sisma, dalle cui tradizioni è nato uno dei piatti più noti e rappresentativi della cultura e sapienza enogastronomica italiana. L'auspicio è di arrivare a servire oltre 100mila amatriciane. L'iniziativa è aperta a tutti i ristoratori, non solo italiani. Per aderire sarà sufficiente registrarsi online su www.unamatricianaperamatrice.it  per ottenere le locandine ed il materiale informativo relativo alla procedura da adottare, in italiano e presto anche inglese.

amatriciana ristornati parma terremoto

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Martedì, 06 Settembre 2016 16:07

Appuntamento enogastronomico a Parma Retail

A Parma Retail un appuntamento enogastronomico per rallegrare e animare il secondo weekend di settembre: i migliori cibi e vini di questa stagione con stand eno-gastronomici e con degustazioni di prodotti tipici.

Parma, 6 settembre 2016

Continuano a Parma Retail gli appuntamenti che scandiscono il susseguirsi delle stagioni: da venerdì 9 a domenica 11 settembre stand enogastronomici animeranno il secondo weekend di settembre. Il parco commerciale celebra, per tutti gli amanti della tradizione culinaria italiana, i migliori cibi e vini di questa stagione con stand eno-gastronomici e con degustazioni di prodotti tipici della nostra cucina.
Parma Retail un nuovo momento di relax e l'occasione di conoscere i sapori e i profumi dei prodotti del nostro territorio. Per tutti gli ospiti del parco commerciale di Parma Retail non solo l'occasione di conoscere le eccellenze enogastronomiche ma anche l'opportunità di dedicarsi al piacere dello shopping e del divertimento.
A partire dalle 09,30 fino alla chiusura del Centro alle 20,30 lungo la "promenade" di Parma Retail, una passeggiata di sapori si aprirà a tutti i visitatori, che potranno soffermarsi ad assaggiare e scoprire, attraverso i racconti dei produttori, l'origine delle materie prime esposte nei diversi stand.
Parma Retail propone un nuovo concept di intrattenimento organizzato per tutta la famiglia, dal food ad un'ampia offerta merceologica con Euronics, Ovs, Decathlon, Nike, Kiabi, Contè. Il Parco Commerciale, dal design unico ed inconfondibile, si conferma inoltre una realtà adatta anche ai più piccoli grazie alla zona leisure più grande d'Italia grazie al parco divertimenti Youngo (circa 9.000 mq) con sale compleanno tematizzate, videogiochi e laser game. Comfort e divertimento fanno del parco commerciale di Parma la meta prescelta per una giornata diversa dalle altre, divertente e mai banale, dalla merenda all'happy hour.

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“Uniti per Amatrice”: aperitivo e cena solidali che vedrà scendere in campo moltissime realtà di Modena. Il risultato sarà una serata di raccolta fondi piena di musica e buon cibo. Mercoledì 7 Settembre, dalle 18, in Piazza Roma.

Modena, 05 Settembre 2016 -

Insieme per dare un contributo alle zone colpite dal terremoto che ha distrutto il borgo di Amatrice e devastato le cittadine vicine. Insieme per aiutare in modo concreto.

Uniti per Amatrice” è l'evento che vedrà collaborare molteplici realtà di Modena, colleghi e amici tra loro, per dare vita ad una serata particolare di raccolta fondi.

Mercoledì 7 Settembre, dalle ore 18, la suggestiva cornice di Piazza Roma si animerà di musica, profumi e buon cibo, dall'aperitivo fino alla cena e al dopocena con un grandissimo djset. Al piatto principale ci penserà lo chef stellato Luca Marchini, del ristorante “L'erba del Re” che proporrà una pasta all'amatriciana alternativa: “Non proporremo il classico bucatino, bensì la nostra gramigna per un'ideale unione dei due territori attraverso le rispettive espressioni gastronomiche- ed aggiunge - useremo il guanciale proveniente da Amatrice, ma al posto del pecorino ci sarà il nostro parmigiano. La gente deve partecipare con lo spirito giusto che è quello di donare concretamente aiuti economici, quindi spero sia comprensiva se le porzioni non saranno abbondantissime e ci sarà un po' di fila da fare».

Il costo della serata è di €40 per la cena (comprensivo anche del buono lotteria delle 23.30) e di 15€ per l'aperitivo (2 calici di vino e 1 un piatto a buffet).Tutto il ricavato andrà al comune di Amatrice.

Uniti per Amatrice-copertina

Le prevendite per la cena saranno disponibili direttamente presso gli esercizi partecipanti oppure chiamando o scrivendo al 389 1875008 entro le ore 12 di martedì 6 Settembre

Ecco coloro che aderiranno all'iniziativa fornendo la propria opera:

- LUCA MARCHINI chef stellato del ristorante l'Erba Del Re che preparerà una perfetta Amatriciana.

- GIOVANNI MANDARA mastro pizzaiolo de la Piccola Piedigrotta di Reggio Emilia che sfornerà le sue pizze.

- MARCELLO PALMIERI patron del salumificio Palmieri con la Mortadella Favola.

- SALUMERIA SAMÒ con i carpacci di pesce.

- TIGELLINO DUCALE con le tigelle del centro storico di Modena.

- GNOCK & ROLL con gnocco fritto gourmet.

- FORNO LA BRISLA con bensone e gnocco al forno.

- PASTICCERIA PAMELA con biscotti e crostate.

- AZIENDA AGRICOLA PELLONI con la frutta a km 0.

- GELATERIA REMONDINI con le coppe gelato.

- DANIELE MALAGOLI con aceto balsamico, eccellenza modenese.

Non mancherà il bere con la presenza di grandi produttori quali:

- CANTINA DELLA VOLTA.

- CANTINA PALTRINIERI.

- CANTINA ALBERTO FIORINI.

- FRANCIACORTA FAN con le migliori etichette della Franciacorta.

- ROBBY MARTON con il suo nuovo italian mule cocktail.

- ICOCKTAIL serviranno fantastici drink.

- IL GOBLET con la birra del birrificio Emiliano.

- PREMIERÈ group con le sue migliori etichette.

 "DJS ON STAGE" che hanno già dato la loro conferma:

 PAOLINO PELLONI, FILIPPO VERNI, STEFANO FACCHINI, DAVIDE SGARBI, CHICCO BASTIGLIA, MAURICE, DIEGO FERRARI, CHRISTIAN LENA, RAY NERI, JAZZY P PELLEGRINO, FABIETTO DISCO INN, NICOLA ZUCCHI,ANDREA MAZZALI,GIUSY CONSOLI,

Inoltre, saranno presenti i giocatori del MODENA VOLLEY e del SASSUOLO CALCIO che metteranno in palio alcuni gadget per la LOTTERIA delle ore 23.30.

L'evento è organizzato da Via Taglio12, Modenamoremio, Pervenio, Fujiko Eventi, Pregnolato Eventi. Radio Stella è la radio Ufficiale dell'evento.

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Venerdì 02 settembre a Langhirano, una folla trepidante ha accolto lo chef Carlo Cracco, ospite d'onore dell'ultima edizione del Festival del Prosciutto, che ha inaugurato questo lungo programma di eventi dedicati ad una delle eccellenze gastronomiche italiane più conosciute al mondo. Ecco tutte le foto della prima giornata.

Foto di Chiara Marando -

Domenica 04 Settembre 2016 -

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Oggi uno degli eventi più attesi della stagione estiva della rinomata Cortina D’Ampezzo: il Summer Party, un esclusivo lunch sull’erba. L'associazione JRE ha scelto come suo protagonista lo chef stellato Luca Marchini, titolare del ristorante di Modena “L'Erba del Re”

Mercoledì 24 Agosto 2016 -

Oggi uno degli eventi più attesi della stagione estiva nella rinomata Cortina D’Ampezzo: il Summer Party, un esclusivo lunch sull’erba, un pic nic d'eccellenza, con vista sulla Tofana di Rozes.

L'evento, nato da un'idea di Maurizio Zuliani, è cresciuto anno dopo anno diventando uno degli appuntamenti più raffinati delle Dolomiti. Questa sesta edizione vede protagonista lo chef stellato JRE (Jeunes Restaurateurs) Luca Marchini, titolare del ristorante L’Erba del Re nel centro storico di Modena, conosciuto per la sua cucina che fonde i ricordi della tradizione con tocchi innovativi e coraggiosi, per dare vita a piatti dal carattere ben definito e riconoscibile.

Insieme a Marchini, unico chef in queste sei edizioni dell’evento a non rappresentare un ristorante di Cortina o dell’Alta Badia, anche 15 cuochi che si occuperanno di preparare un piatto a testa. Tra questi anche 4 chef stellati : Norbert Niederkofler (Ristorante St. Hubertus – Hotel Rosa Alpina di San Cassiano),Graziano Prest (Ristorante Tivoli di Cortina),Oliver Piras (Ristorante Aga) e Francesco Paonessa (Ristorante Al Capriolo).

Il pic nic, in puro stile tirolese, si terrà a partire dalle ore 12.30 a Malga Pezié de Parù e reinterpreterà la vera cucina Ampezzana e dell'Alta Badia attraverso un percorso tra 25 stand enogastronomici.

 

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Sabato, 13 Agosto 2016 10:34

Meduse: se non puoi combatterle, mangiale!

Gli chef di tutto il mondo stanno sperimentando piatti a base di meduse, un alimento ricco di proteine e dalle proprietà inaspettate, come quella di combattere la pressione arteriosa. E voi, osereste?

di Alexa Kuhne

Parma, 13 Agosto 2016 

In fondo basterebbe combattere un po' di pregiudizi e pensare che una medusa non è niente di diverso da un polpo, solo che è rovesciata.
L'Occidente già sta, poco alla volta, sperimentando insetti e larve, inaspettatamente versatili, nutrienti e gustosi e forse, a breve, guarderà, per cercare cibi alternativi, verso il mare, dove le meduse abbondano e rappresentano ormai un problema da gestire.
Senza contare che il loro utilizzo in cucina risolverebbe problemi ambientali e aiuterebbe a combattere la fame nel mondo.
Dall'Associazione ecologista Marevivo arriva la richiesta di non fare morire le meduse sulle spiagge, bensì di farle diventare una risorsa alimentare, in quanto ricche di proteine e collagene.
Così, raccogliendo l'invito dell'Associazione, molti cuochi da tutta Italia si stanno cimentando nella preparazione di piatti a base di celenterati urticanti. E' successo in questi giorni a Lipari, dove il delegato di Marevivo delle Isole Eolie, Enzo Donato, ha organizzato una degustazione di meduse della specie Pelagia Noctiluca.

«Un'iniziativa interessante, sotto vari punti di vista», commenta Alessandro Circiello, presidente della Federazione Italiana Cuochi Regione Lazio. «Innanzitutto perché la medusa potrebbe diventare un alimento per sfamare il mondo; inoltre è ricca di sostanze nutritive. Potrebbe essere utilizzata allo stesso modo delle cavallette in Cina, che per le popolazioni orientali sono una delle più importanti fonti proteiche in assoluto».
La medusa, in effetti, viene già utilizzata nella cucina orientale. "Il sapore - continua Cerciello - potrebbe richiamare quello di specifici molluschi, e quindi potrebbe essere cucinata in tanti modi, bisogna solo cimentarsi e approfondire, fare ricerca".
Una ricerca motivata sia dagli allarmi sulla fame nel mondo, sia dalla volontà di rendere i nostri mari più sostenibili. La nostra pesca è sempre molto limitata a livello di tipologia; ampliare i generi significherebbe non rischiare l'estinzione di specie come il tonno rosso e anzi, pulire le acque da animali, come appunto le meduse, sempre più numerose, e pericolose.

L'impulso a considerare le meduse come specie utilizzabile in gastronomia è partito dalla FAO, 'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che, la scorsa primavera, ha pubblicato un rapporto lungo oltre 60 pagine che racconta delle sempre più frequenti e abbondanti "fioriture" di meduse in Mediterraneo, dei danni che possono provocare e di quali rimedi si possano mettere in campo per contrastarle, tra cui, appunto, l'idea di trasformarle in cibo.
Che non è nemmeno un'idea così rivoluzionaria, dal momento che la pesca delle meduse, sul mercato orientale, ha già un elevato valore commerciale e si parla di miliardi di dollari.
Solo il Giappone, ogni anno, ne importa per oltre 25 milioni di dollari. La domanda di meduse da mangiare è talmente elevata che si deve ricorrere all'allevamento perchè non se ne pescano abbastanza per soddisfare tutti.
Le meduse mangiano principalmente plancton. Le stesse prede che mangiano i pesci piccoli o giovanissimi. Inoltre, diverse specie di pesci, nella loro fase adulta, mangiano anche le meduse, mentre queste, a loro volta, possono nutrirsi di piccoli pesci o di uova di pesce. In un sistema in equilibrio tutto ciò funziona bene e le varie popolazioni si "regolano a vicenda". Ma se noi riduciamo fortemente il numero dei pesci, che è quello che l'eccesso di pesca sta facendo in tutti i mari del mondo, questi non saranno più in competizione con le meduse, nè le prederanno attivamente. Dunque le meduse tenderanno a crescere di numero, come sta succedendo. nel Mediterraneo. I mari sono impoveriti da una pesca quasi sempre portata oltre ai limiti di sostenibilità, l' ecosistema è fragile e le meduse prosperano.
A volte, addirittura, la proliferazione di meduse danneggia la pesca, riempendo le reti a dismisura.

In Giappone, a fine 2009, un peschereccio è affondato, tirato giù del peso della rete che stava salpando, stipata di grosse meduse.
L'unica arma che abbiamo per combattere questo nemico preoccupantemente infestante è mangiarlo!
Ci sono, comunque, meduse e meduse.
Quella 'quadrifoglio', presente soprattutto in Adriatico, non troppo grande, con il disegno di quattro cerchi sul "dorso", è una specie non urticante.
Questa medusa viene servita sulle tavole cinesi da più di mille anni. Nel mercato orientale, da secoli avvezzo alle meduse come fonte di cibo, sono 4 o 5 le specie commestibili apprezzate, con la parte da leone svolta dalla Rhopilema esculentum, una grossa medusa, tra l'altro usata anche per scopi medicinali, come cura per la pressione alta e le bronchiti.
Un'insalata di meduse è dunque una prelibatezza della cucina asiatica. La consistenza è gommosa e possono essere cucinate con salsa di soia o olio di sesamo. Sono apprezzate anche per l'elevato contenuto di proteine e collagene, mentre sono praticamente prive di colesterolo, calorie e grassi saturi.

Il consumo di questi animali marini è in crescita negli Stati Uniti, in Australia e nel Regno Unito. Il mercato alimentare occidentale infatti guarda sempre più verso prodotti "salutisti" e, da questo punto di vista, le meduse sono perfette, perché, prive di grassi, sono costituite dal 95% di acqua e da proteine. Inoltre, alcune proprietà medicamentose sono state scientificamente provate come gli effetti sulla pressione arteriosa e per la cura dell'artrite.
Per i palati più temerari, le meduse in salamoia, col nome di"Istant natural jellyfish", sono in vendita anche in Italia.
Sono confezionate con tutto l'occorrente per condirle: salsa di soia, dado granulare, olio piccante. La prelibatezza, prima di essere consumata, va lasciata a mollo per circa un'ora in acqua fresca.
Le parti della medusa che sono commestibili sono i tentacoli orali, dunque non urticanti, e la parte inferiore dell'ombrello. La preparazione prevede diversi passaggi in salamoia, per tempi che possono arrivare anche fino al 20-40 giorni.
E gli chef italiani di certo, solleticati dalla curiosità, non si sono tirati indietro e hanno accettato la sfida di una nuova frontiera gastronomica. Come il pluripremiato Gennaro Esposito che, in occasione della manifestazione di Marevivo, "La Tavola blu", presentata a maggio scorso a Roma, ha cucinato una bella scodella di meduse, con una ricetta di sua invenzione in cui ha servito i gelatinosi animali in un letto di pesto alla genovese, con guarnizione di mozzarelle di bufala.
La motivazione è chiara anche a lui, che di necessità ha fatto virtù culinaria: "Ce ne sono troppe nel mare, quindi, noi le peschiamo e le cuciniamo. La sfida è proprio quella di togliere ciò che al mare fa male e che rischia di alterarne l'ecosistema, trovando i giusti ingredienti per farne anche una ricetta originale".
Perfettamente in linea con quello che dichiara la FAO.

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Tre giorni di eventi per celebrare le eccellenze emiliane: Aceto Balsamico di Modena IGP, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Modena DOP e Lambruschi modenesi DOC.

Modena, 13 agosto 2016

Si chiamerà "Gusti.a.Mo.16" - Acetaie, caseifici, e prosciuttifici aperti e sarà un fine settimana interamente dedicato alle eccellenze enogastronomiche del territorio quello che si svolgerà dal 30 settembre al 2 ottobre 2016, un appuntamento che riunirà, in particolare, tre prodotti che sono divenuti ambasciatori del gusto in tutto il mondo: Aceto Balsamico di Modena IGP, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Modena DOP e i Lambruschi modenesi DOC.

Patrocinato da Comune di Modena, Provincia, Regione Emilia Romagna, il fine settimana all'insegna del gusto inizierà ufficialmente venerdì 30 settembre con il talk show dal titolo Cibo, cultura, territorio: la grande differenza Italiana, in programma al Palazzo dei Musei. Tra gli ospiti, oltre alle istituzioni, al Presidente del Palatipico Pierluigi Sciolette anche Marino Niola, professore di antropologia dei simboli, Davide Rampello, regista e autore, uno dei maggiori innovatori del linguaggio televisivo dagli anni '80 ad oggi e ideatore del Padiglione 0 ad Expo, Mauro Rosati, Direttore della Fondazione Qualivita e consigliere del Ministro Martina per le politiche digitali per la tutela del Made in Italy agroalimentare e il giornalista sportivo Leo Turrini, massimo esperto della Ferrari, altra eccellenza del territorio modenese.

Il secondo round di Gusti.a.Mo16 va in scena sabato 1 ottobre, con degustazioni narrative sensoriale di tutti prodotti DOP e IGP nello storico Mercato Albinelli dalle 16.30 alle 18.30 a cura di Piacere Modena in collaborazione con la compagnia Koinè, seguita da un doppio spettacolo musicale e una seduta di pittura con l'artista Franco Ori a cui seguirà la presentazione di panini sorprendenti e particolari dello chef Daniele Reponi. Nella giornata di sabato, è prevista altresì la visita guidata - organizzata da Modenatour che ha predisposto pacchetti turistici ad hoc per il week end - nel centro storico della città di Modena con il Duomo Patrimonio Unesco e nei dintorni, in particolare all'Abbazia di Nonantola, Rocca di Vignola e Palazzo Ducale di Sassuolo.

Intanto sempre sabato 1 e domenica 2 ottobre, il fine settimana dedicato a tutto "il bello e il buono di Modena" con acetaie, caseifici e prosciuttifici aperti per l'intere giornate con programmi personalizzati ma uniti da un comune denominatore: degustazioni dei prodotti e visite guidate nelle strutture in cui si produce l'eccellenza agroalimentare del territorio. Un viaggio che accompagna a conoscere da vicino i principali ambasciatori di una regione, l'Emilia Romagna, saldamente al primo posto tra le regioni a più alta vocazione food: protagonisti saranno quindi l'Aceto Balsamico di Modena IGP con un valore al consumo di un miliardo, l'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP con un fatturato al consumo di 9 milioni di euro, il Parmigiano Reggiano DOP con un valore di quasi due miliardi di euro per 3 milioni e 300 mila forme e il Prosciutto di Modena DOP con 12 milioni di euro di fatturato al consumo e i Lambruschi modenesi DOC.

 

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Un nuovo Eataly ha inaugurato a New York esattamente nella torre n° 4 del World Trade Center. Uno spazio immenso dedicato all’eccellenza alimentare ed un totale di 600 dipendenti. Tra i soci anche Joe Bastianich.

Di Chiara Marando -

Sabato 06 Agosto 2016 -

Una nuova casa della tradizione gastronomica italiana ha aperto a New York: Eataly raddoppia la sua presenza nella Grande Mela con un megastore, esattamente all’interno della torre n° 4 del World Trade Center.

Un totale di 600 dipendenti, “isole” e banchi dedicati a specialità alimentari di eccellenza e ristoranti, tanti ristoranti, che si affacciano direttamente sulla Freedom Tower e sulla Piazza del Memorial realizzata per ricordare le vittime dell’11 settembre 2001.

E non è un caso se il simbolo scelto per questo nuovo locale è quello della “Pace”. A darle corpo è stato niente di meno che Renzo Piano, la cui creatività si è espressa in un Tavolo della Pace posto proprio all’ingresso: una meraviglia realizzata con legni vecchi di quattromila anni, alle cui spalle troneggia una mappa dei pani di tutti i Paesi del mondo. E, sul tavolo, alcune delle tipologie di pane più significative e rappresentative.

-EATALY

Esatto, anche qui torna il Pane con simbolo proprio di questa Pace che tanto si cerca. Ovviamente non è tutta solo filosofia ed emozione, qui a far da padrone è il business alimentato da quei profumi e sapori invitanti che calamitano l’attenzione degli avventori, tanto desiderosi di portare a casa le bontà italiane ritenute tra le migliori al mondo.

Quindi tipicità, talmente tante e variegate da perdersi in un mare magnum di bontà. Una scelta che riesce ad accontentare tutti i gusti, soprattutto i palati più esigenti, ma anche le diverse tendenze e filosofie alimentari. Tra i ristoranti “novità” c’è Orto e Mare, con un menù che opta per piatti di pesce o vegetariani, poi non poteva mancare l’Osteria della Pace affidata allo chef trentenne Riccardo Orfino.

Eataly-New-York-

Questa volta Farinetti ha anche un socio d’eccezione, o meglio più nomi noti: Joe Bastianich con sua madre Lidia e Mario Batali, cuoco e scrittore statunitense. “ Eataly è un luogo speciale che regala emozioni, soprattutto a noi americani – ha commentato Bastianich - Sono curioso di vedere cosa succederà e come assorbiremo la presenza di due Eataly in questo posto”.

Per l’apertura al pubblico, però, si dovrà aspettare ancora qualche giorno..esattamente alle ore 12 dell’11 agosto. Inizia il conto alla rovescia.

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Un viaggio nella cucina d'autore con i piatti dei migliori chef internazionali: questa è la proposta del ristorante “Situ” del SFMoMa, il museo di arte moderna di San Francisco. Un menù che propone esclusivamente le migliori creazioni culinarie dei più noti maestri della cucina.

Di Chiara Marando -

Sabato 30 Luglio 2016 -

Chi crea qualcosa di originale e unico è, giustamente, molto geloso della sua opera, sia essa letteraria, artistica oppure culinaria.

Già, anche i cuochi non amano che i propri piatti migliori vengano replicati da altri. Su questo argomento si era espresso anche il maestro Gualtiero Marchesi che aveva lanciato l'idea di voler dare un copyright a quei must diventati parte integrante della storia di ogni chef.

Insomma, la regola è farsi ispirare ma non copiare! Ma, come ogni regola che si rispetti, anche in questo caso esiste la sua eccezione...e non è proprio irrilevante.

Ad andare controcorrente è un ristorante che basa la sua carta esclusivamente sulle più note creazioni dei grandi chef internazionali: il “Situ” del SFMoMa, ovvero il museo di arte moderna di San Francisco. Il tutto, con il benestare proprio degli chef stessi.

In realtà, l'idea da cui prende le mosse il progetto è molto originale ed ha una sua ragione di essere originale e innovativa. La filosofia, infatti, è quella di rappresentare il luogo all'interno del quale proporre un'esposizione gastronomica d'autore, esattamente in un percorso museale.

SITU

A guidare la cucina è Corey Lee, acclamato cuoco statunitense di origine coreana, già direttore di ristoranti di successo come il tristellato “Benu” oppure il bistrot “Monsieur Benjamin”.

La sua è un'esperienza che si è formata nelle cucine più famose, a contatto con quegli chef di cui porta in tavola le creazioni più importanti: “Il mio obiettivo è quello di dare un'idea di quanto sta accadendo nel mondo della cucina – spiega Lee – per questo serviamo una cinquantina di piatti a rotazione, scelti in base a criteri quali stagionalità, coordinate geografiche e visioni stilistiche”.

 Chef Massimo Bottura

E per dirla tutta, ognuno degli chef interpellati ha ricevuto un pagamento per i diritti d'autore, alcuni di loro hanno anche scelto di donare il contributo in beneficenza o alla fondazione che gestisce il museo, ed altri ancora, come Wylie Dufresne, si sono letteralmente entusiasmati per la forza di questo progetto nello stimolare la collaborazione e condivisione, oltre ogni rivalità e controversia.

Chef Wylie Dufresne

Insomma, una novità che ha riscosso particolare favore nel mondo degli addetti ai lavori ed un menù internazionale che offre alla clientela un viaggio gastronomico d'eccellenza intorno al mondo, da New York a Tokyo, passando per Parigi, Perù e Cina, per arrivare anche in Italia.

 Chef Rodrigo Mocoto

Chef Harald Wohlfahrt

Chef David Thompson

 

(lmmagini tratte dal profilo Instagram del Ristornate Situ)

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Giovedì, 28 Luglio 2016 16:13

Estate al profumo di Franciacorta

La Franciacorta, a discapito del suo nome, è uno splendido territorio situato nel nord d'Italia in provincia di Brescia. Questa terra ha prestato il nome ad uno dei più preziosi vini bianchi "sparkling" italiani. Chi è amante del vino Franciacorta ne conosce già tutte le sue peculiarità, per chi volesse approfittare della stagione estiva per un aperitivo o per degustarlo a tavola, CECILIA NOVEMBRI vi propone una accurata presentazione per poter apprezzare un vino decisamente raffinato e unico!

di Cecilia Novembri

Giallo paglierino con riflessi dorati, perlage fine e persistente, bouquet caratteristico della fermentazione in bottiglia, sentori di crosta di pane e di lievito arricchiti da delicate note di agrumi e di frutta secca, mandorla, nocciola, fichi secchi. Sapido, fresco, fine, armonico con la caratteristica morbidezza che ricorda le sensazioni delicate della seta.
Il perlage è finissimo e persistente, quasi cremoso.

franciacorta vino abbinamenti

Tutte queste caratteristiche accattivanti non possono che far amare il Franciacorta che ha la particolare caratteristica di poter essere estremamente versatile nei suoi abbinamenti.

Prodotto con uve Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco, dalla soffice spremitura delle uve si ottiene il mosto-fiore per la produzione delle basi Franciacorta, le quali a primavera vanno a formare la cuvée.

Le bottiglie, sigillate con tappo metallico a corona, vengono accatastate in posizione orizzontale nelle cantine, lì rimangono per molto tempo. Terminata la fermentazione il vino raggiunge il suo particolare profilo sensoriale.

franciacorta vino abbinamenti tipologie

In base ai tempi di riposo sui lieviti in bottiglia si possono distinguere varie tipologie di Franciacorta:

il Franciacorta non millesimato, almeno 18 mesi
il Franciacorta Satèn e Franciacorta Rosé non millesimato, almeno 24 mesi
il Franciacorta Millesimato Satèn, Franciacorta Millesimato e Rosé Franciacorta millesimato, almeno 30 mesi
il Franciacorta Riserva Satèn, Franciacorta Riserva Rosé e Franciacorta Riserva, almeno 60 mesi.
Per l'estate non si può non azzardare un abbinamento d'eccezione: questo fantastico vino affiancato a Uramaki con tempura, incredibili le mille sfumature, sapore, setosità, freschezza e vivacità!

franciacorta vino caratteristiche abbinamenti

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