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Cantine Casabella ritorna alle origini nell'anno dell'Esposizione Universale. Territorio, identità e mito. Gutturnio e Malvasia: quando la tradizione perfeziona l'innovazione tecnologica -

Piacenza, 20 marzo 2015 -

È un ritorno alle origini il Vinitaly 2015 di Cantine Casabella. Un momento di riflessione ed un omaggio alla lunga strada percorsa dall'enologia della Terra del Vino, già nota in antichità per le proprie eccellenze. Ed è proprio a queste, rappresentate da Gutturnio e Malvasia, che guarda l'azienda arquatese con la produzione limitata di mille bottiglie, bianche e rosse, che ricordano i vini della tradizione, quelli dei nostri avi. Un percorso tra territorio, identità e mito. Perché il vino non è solo una bevanda, ma un'emozione che cresce giorno dopo giorno.

Sono i vini delle origini il Gutturnio e la Malvasia: sono i vini che storicamente hanno fatto risplendere il nome piacentino nel mondo, il Gutturnio dai tempi dei romani, la Malvasia grazie all'estro di Leonardo da Vinci che ha riscoperto l'antico legame con il Peloponneso. Una tradizione che da quel momento si è tramandata, di padre in figlio. Cantine Casabella è tornata a quel momento: agli affetti, al momento in cui ogni singolo gesto si tramuta in un prodotto che racconta la storia. È il recupero di un'identità pura che avviene proprio nell'anno in cui l'Italia e la sua industria agroalimentare è impegnata nella realizzazione della grande Esposizione Universale.

Cantine Casabella avvia così, proprio a Vinitaly 2015, un processo di recupero della tradizione: i due vini sono i prodotti della nostra campagna, del territorio. Puri nel gusto, semplicemente maniacali nella lavorazione. Raccolta a mano, l'uva viene diraspata e pigiata in cantina. Il mosto di malvasia è vinificato in bianco, mentre quello della barbera e della bonarda è lasciato a contatto con le bucce ed i vinaccioli per alcuni giorni, separato da loro con la pressatura. Ne esce un vino torbido, dal colore ricco e dal gusto forte e deciso, che, senza filtrazioni, subisce solamente numerosi travasi prima dell'imbottigliamento, fatto con un residuo zuccherino che rende possibile la presa di spuma in bottiglia. Ne esce un vino frizzante che presenta sul fondo i lieviti della rifermentazione.

Sulla tavola è il vino che riporta alla mente le giornate del passato, quelle lunghe tavolate di una volta, dove era solo il sapore dei cibi a donare allegria. Cantine Casabella riguarda alle sue origini: quella che più di cento anni fa vide la tenuta di Ziano Piacentino avviarsi verso una produzione che nei decenni sarebbe divenuta mondiale. E propone i due classici che da sempre sono l'identità del territorio: è il vino della tradizione; quella dei nonni, ripresa nella grafica, schietta ed elegante come il prodotto che rappresenta. Suggellata con gocce di oro caldo, l'etichetta, su carta naturale invecchiata, ricorda nella grafica il vino delle origini: caldo e saporito, ricco e pulito, come le emozioni che portiamo nel cuore ricordando il passato. Come un mito che si rinnova nel tempo.

(Fonte: ufficio stampa Cantine Casabella)

Da domenica 22 a mercoledì 25 marzo il Parmigiano Reggiano è nell'area dedicata all'alimentazione di qualità in coincidenza con la manifestazione più importante del panorama vinicolo (stand in Sol&Agrifood B 14 / 1) -

Reggio Emilia, 21 marzo 2015 -

Ci sarà anche il Parmigiano Reggiano all'edizione 2015 di Vinitaly, con un ampio stand collocato a Sol&Agrifood, l'area destinata all'alimentazione di qualità.

"Una scelta – sottolinea il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – che si lega innanzitutto all'importanza di questa vetrina internazionale, che richiama annualmente a Verona decine di migliaia di visitatori e centinaia di operatori delle catene distributive di tutto il mondo, configurandosi come veicolo formidabile per diffondere la conoscenza del nostro prodotto e stabilire contatti che si possono trasformare in opportunità commerciali".
In tal senso – spiega il direttore dell'Ente di tutela – riteniamo rilevante, oltre che nuovo, il filone dell'abbinamento del Parmigiano Reggiano con vini d'eccellenza per sostenere la diffusione internazionale del prodotto e delle esportazioni".
"Contemporaneamente – prosegue Deserti – con questa presenza puntiamo ad evidenziare anche l'ampia versatilità del Parmigiano Reggiano, che ne favorisce l'uso nelle più svariate situazioni di cucina e, grazie alle diverse stagionature, permette ottimi abbinamenti per un pubblico che vuole accompagnare prodotti di eccellenza a vini di prestigio".

Insieme al Consorzio e al Parmigiano Reggiano, in vetrina a Sol&Agrifood nell'ambito del Vinitaly si alterneranno, ogni giorno, due caseifici scelti tra quelli che solitamente partecipano alle iniziative di "Caseifici in tour" e che, pertanto, si presentano a fiere e manifestazioni rappresentando di tutto il settore.
"In questo modo osserva Deserti – metteremo in evidenza non solo l'alta qualità del prodotto, garantita da un disciplinare particolarmente restrittivo che pone le condizioni per una produzione autenticamente espressione del territorio di origine, ma anche il valore del lavoro dei caseifici artigianali che sono protagonisti di questo sistema".

Domenica 22 marzo saranno in scena il Caseificio sociale Nuovo Malandrone (MO) e la Società agricola Saliceto (PR), mentre lunedì 23 toccherà al Caseificio sociale Palazzo (PR) e al Caseificio sociale di Cavola di Toano (RE).
Martedì 24 marzo sarà la volta del Caseificio Gennari Sergio & Figli (PR) e del Caseificio Sociale Castellazzo (RE), mentre mercoledì 25 marzo saranno impegnate la Società agricola Butteri (PR) e la Cooperativa casearia del Frignano (MO).

Particolarmente importanti, nei giorni della manifestazione, saranno le collaborazioni instaurate dal Consorzio del Parmigiano Reggiano con eccellenze della produzione enologica italiana e internazionale, tra cui il Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella, Première wines&food e i vini della regione Emilia Romagna.

Il Parmigiano Reggiano sarà quindi accompagnato da grandissimi vini, ma non mancheranno appuntamenti dedicati all'alta cucina. Presso lo Spazio Première Wines&Food (Cittadella del Gusto), per tutto il periodo di Vinitaly, Alma – Scuola Internazionale di Cucina con sede a Colorno (Parma), elaborerà 4 ricette di panini gourmet per il progetto "PANinMo" con ingredienti di eccellenza. Questa location ospiterà anche due show cooking con chef di prestigio come Michele Bacilieri del Ristorante Mezza Luna di Ferrara che preparerà la ricetta "uovo croccante con crema di Parmigiano Reggiano e Yoji Tokuyoshi del Ristorante Tokuyoshi di Milano che proporrà "Cucina Italiana Contaminata: Omaggio al Parmigiano Reggiano".

Gli appuntamenti del Parmigiano Reggiano a Vinitaly 2015

Domenica 22 marzo

ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Caseificio sociale Nuovo Malandrone (MO) e Società agricola Saliceto (PR) presso lo stand B 14 / 1 (Sol &Agrifood)
ore 10.30 La degustazione dei formaggi: un mondo di profumi e aromi Degustazione di due stagionature di Parmigiano Reggiano con l'associazione Onaf presso area Cheese Experience
ore 12.30 Cacio e Champagne Degustazione di 5 Champagne Blanc de Blancs abbinati a 5 stagionature di Parmigiano Reggianopresso lo Spazio Première wines&food (Cittadella del Gusto)
ore 15.00 Show Cooking Abbinamento di due grandi classici in chiave moderna: il Valpolicella Ripasso Superiore Tenzone 2010 di Eleva e l'"Uovo Croccante con Crema di Parmigiano Reggiano e Tartufo Nero" di Michele Bacilieri del Ristorante Mezza Luna di Ferrarapresso lo Spazio Première wines&food (Cittadella del Gusto)
ore 17.30 Il Parmigiano Reggiano incontra il Franciacorta Brindisi tutto italiano con due stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento a Franciacorta presso lo stand del Mipaaf

Lunedì 23 marzo

ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti:
Caseificio sociale Palazzo (PR) – Caseificio sociale Cavola (RE)presso lo stand B 14 / 1 (Sol &Agrifood)
ore 14.30 Il Parmigiano Reggiano incontra i vini della Valpolicella Abbinamento di 3 stagionature di Parmigiano Reggiano con i vini del Consorzio di tutela del Valpolicella presso Pad. 8 stand H- H3
ore 14.30 "Cucina Italiana Contaminata": omaggio al Parmigiano ReggianoShow Cooking diYojiTokuyoshistorico sous chef di Massimo Bottura e attuale patron del Ristorante Tokuyoshi di Milano, che proporrà "Cucina Italiana Contaminata": omaggio al Parmigiano Reggiano presso lo Spazio Première wines&food (Cittadella del Gusto)
ore 16.30 Il Parmigiano Reggiano incontra le birre strutturate Degustazione guidata di tre stagionature di Parmigiano Reggiano in abbinamento alle birre del birrificio Angelo Porettipresso spazio Agorà (Sol &Agrifood)

Martedì 24 marzo

ore 9.30 – 18.30 Caseifici in Tour Possibilità di conoscere direttamente due produttori di Parmigiano Reggiano, assaggiare il prodotto e apprenderne le particolarità. Saranno presenti: Caseificio Gennari Sergio & Figli (PR) – Caseificio Sociale Castellazzo (RE)presso lo stand B 14 / 1 (Sol &Agrifood)
ore 9.30 Caffè Press
ore 10.30 La degustazione dei formaggi: un mondo di profumi e aromi Degustazione di due stagionature di Parmigiano Reggiano con l'associazione Onaf presso area Cheese Experience
ore 14.30 Nel confronto tra formaggi vince l'assaggio guidato Degustazione guidata con l'associazione Onafpresso spazio Agorà (Sol &Agrifood)
ore 15.30 Il Parmigiano Reggiano incontra i vini della Valpolicella Abbinamento di 3 stagionature di Parmigiano Reggiano con i vini del Consorzio di tutela del Valpolicellapresso Pad. 8 stand H2-H3

Mercoledì 25 marzo

ore 11.00 Il Parmigiano Reggiano incontra i vini della Valpolicella Abbinamento di 3 stagionature di Parmigiano Reggiano con i vini del Consorzio di tutela del Valpolicellapresso Pad. 8 stand H2-H3
ore 12.00 A caccia di miti: la verità sui formaggi nella dieta Degustazione guidata di Parmigiano Reggiano con l'associazione Onaf presso area Cheese Experience

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Dopo tanta attesa la Cina finalmente entra nel mercato delle materie prime mentre le trattative tra Governo e autotrasportatori brasiliani non sono prossime al traguardo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 marzo 2015 -

La sessione di mercato dello scorso 18 marzo ha evidenziato sensibili segnali tendenti al rialzo dei prezzi confermati anche dal mercato telematico.
Molto probabilmente questa nuova tendenza è determinata da diversi fattori concomitanti. Il ritorno, peraltro atteso, della Cina sul mercato del nord america per evitare le code di carico nei porti del sud america, la fase di stallo nelle trattative tra Governo e autotrasportatori brasiliani e infine le condizioni meteo in USA che si manifesta con eccessi di precipitazioni nelle zone orientali e al contrario con siccità in gran parte delle pianure, rischiando perciò di compromettere le semine di mais. A questi elementi si aggiunga il fatto che i fondi hanno ripreso a fare massicci acquisti mentre la Federal Reserve (FED) ha deciso di non aumentare i tassi di interesse almeno sino al prossimo mese di giugno.

Indicatori2

Mercato interno -
Nulla è cambiato rispetto alla precedente informativa.
Gli osservatori di mercato sono in attesa che si inneschi finalmente il meccanismo degli scambi e gli affari possano quindi rinforzarsi.
Le uniche novità riguardano il consolidamento delle crusche, mentre nel settore dei proteici si sta manifestando una carenza di farina di soya proteica sul porto di Venezia e una generalizzata inconsistenza della farina di soya 44%.
Segnali in crescita per il mais estero comunitario e non. Riguardo invece il mercato del mais nazionale maggiori difese sono state alzate da Est con prezzi di offerta ovviamente maggiori di quello proveniente da Ovest sul quale però si riscontra il problema del Don.
Il grano estero tende a aumentare di prezzo, mentre il grano nazionale ancora langue. Orzo in forte ridimensionamento sul mercato interno a seguito dei ridotti consumi.

Nel mercato delle Bionergie proseguono le operazioni di coperturea atte a allungare l'autosufficienza sulla prossima campagna maidicola. Confermati quindi i valori di 185/190 euro ton. arrivo Lombardia da Ottobre a Marzo per merce base contratto 103. Queste operazioni di copertura ancora non hanno coinvolto la crusca, ma si stanno concentrando principalmente sul mais e sui sottoprodotti dell'industria.

 

(TABELLE riportate anche in Galleria immagini

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Aggregazioni tra i caseifici aderenti a Confcooperative Modena: dalla fusione tra S. Silvestro (Castelvetro) e Val Tiepido (Maranello) nasce il più grande caseificio della Pedemontana -

Modena, 19 marzo 2015 -

Proseguono le aggregazioni tra i caseifici aderenti a Confcooperative Modena, le cui cooperative trasformano in Parmigiano-Reggiano oltre il 60 per cento del latte che esce dalle stalle modenesi. È operativa la fusione per incorporazione tra la cooperativa casearia S. Silvestro di Castelvetro e la cooperativa casearia Val Tiepido di Torre Maina di Maranello, entrambe nate nel 1974.

Per festeggiare la fusione, dopodomani – sabato 21 marzo – l'ormai ex caseificio Val Tiepido (via Montanara 5 a Torre Maina) apre le porte al pubblico e offre per tutto il giorno borlenghi e Lambrusco; l'iniziativa si svolge anche in caso di pioggia. A seguito di questa operazione, approvata all'unanimità dai soci delle due cooperative, il S. Silvestro conta ora 28 aziende agricole socie che conferiscono complessivamente 80 mila quintali di latte; con una produzione annua che supera le 14 mila forme, il caseificio di Castelvetro diventa il più grande produttore di Parmigiano Reggiano della Pedemontana.

AMOROTTI GIUSEPPE rid

«Ci siamo messi insieme perché l'unione fa la forza e ci permette di affrontare meglio l'attuale crisi dei prezzi del "re dei formaggi"», spiega Giuseppe Amorotti, l'imprenditore agricolo di Castelvetro che quest'anno taglia il traguardo dei quarant'anni alla guida del caseificio S. Silvestro. La lavorazione del latte e la produzione del Parmigiano Reggiano sarà effettuata solo a Castelvetro, mentre entrambi gli stabilimenti mantengono la stagionatura del formaggio, il punto vendita e l'allevamento dei suini.

«Esprimiamo soddisfazione per l'esito positivo di questa operazione, che abbiamo appoggiato e incoraggiato – commenta il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Le difficoltà del settore lattiero-caseario, infatti, richiedono la ricerca della massima efficienza e del contenimento dei costi. L'aggregazione tra strutture è una delle strade, anche se non l'unica, che permette ai caseifici di realizzare economie di scala».

(Fonte: ufficio stampa Coonfcooperative MO)

Il confronto tra i prezzi delle materie prime e dei rapporti di cambio, a un anno di distanza, evidenzia le difficoltà per un approccio previsionale attendibile anche a breve termine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 marzo 2015 -

Sono ormai diverse settimane che ribadiamo il concetto delle difficoltà a fare delle valutazioni di previsioni a breve termine per la concomitanza di fattori congiunturali (scioperi ad esempio) ma anche geopolitici e di natura valutaria.
Abbiamo perciò inteso realizzare un confronto "fotografico" delle quotazioni che si rilevarono i 13/3/2014 con le condizioni registrate lo scorso venerdi 13 marzo 2015.

 

 MP                                         13/3/2014   13/3/2015
Semi di soia (cent$/bushel)       1.390,60         968,20
Farina soia ($/short ton.)            449,60          338,00
Olio soia (pound $)                      42,77           30,19
Corn (cent$/bushel)                    484,20         374,00
Grano (cent$/bushel)                  679,00         508,60

 

Indicatori un anno cibus

 

Elevati perciò i differenziali nel confronto tra le due giornate borsistiche come elevatissimi sono i differenziali che si riscontrano negli indicatori. - 23,94% il cambio valutario dovuto al rafforzamento del dollaro, più che dimezzato il prezzo del petrolio e i noli hanno raggiunto un valore di poco più di un terzo rispetto l'anno precedente.

Indicatori internazionali (13/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 562 punti. Il petrolio torna a scendere sotto quota 45$ (44,84$ dollari al barile) e alla data del 16/3, addirittura scende a 43,67$/bar e il cambio prosegue anch'esso la discesa a 1,0538 con tendenza, secondo gli analisti, in area di parità (0,97 - 1,0).

Mercato interno - Anche sul fronte interno le differenze sono significative. Prosegue la stazionarietà dei consumi e gli scambi rimangono ridotti ma i prezzi sono tendenzialmente in rialzo.

MP €/ton                                   13/3/2014   13/3/2015
Semi di soia (€/ton)                          475            409
Farina soia 48 (€/ton.)                      492            435
Mais nazionale                                 199            146
Mais estero comunitario                    207            166
Mais estero non comunitario              214            181
Grano - linea panificabile superiore     248           229


Anche il settore delle bioenergie sta rincarando e si sono registrate quotazioni di 185/190 € arrivo Lombardia (da ottobre a marzo) con base contrattuale 103. Valori che, sino a poco tempo fa, sembravano irrealizzabili.

 

Indicatori 13mar2015 cibus

(TABELLE riportate anche in Galleria immagini

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Si arresta la poderosa ascesa del Burro. Grana Padano stazionario alle quotazioni di inizio anno. Latte spot mostra piccoli segnali positivi.

di Virgilio, 18 marzo 2015 -
LATTE SPOT Deboli segnali di ripresa per il latte spot. Leggermente più sensibile l'incremento, registrato a Verona, relativamente al latte intero pastorizzato di provenienza estera che registra un incremento del 1,54% collocandosi nell'intervallo tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte rispetto al crudo nazionale che guadagna solo lo 0,71% (36,90-37,12€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Dopo la sequenza di incrementi fatti registrare dal 26 gennaio scorso il burro staziona alle quotazioni della 11esima settimana. Nello specifico il burro CEE replica i 3,10€/kg, 3,30€/kg per il burro di centrifuga, 2,30€/kg per il pastorizzato e 2,10 per lo zangolato. Fermo a 1,70€/kg anche il burro zangolato quotato a Parma lo scorso 13 marzo e si presume che rimarrà tale anche nella seduta del prossimo venerdì essendo giunta conferma da Reggio Emilia (17/3) della medesima quotazione.
Dopo due settimane di caduta delle quotazioni, anche li listini della crema a uso alimentare quotata a Milano si arrestano al valore di 1,66€/kg. E' sopraggiunto invece il momento del riallineamento delle quotazioni veronesi della panna a uso alimentare che cede 5 centesimi (1,60-1,65€/kg).

GRANA PADANO Nessuna variazione è invece intervenuta sulla piazza milanese riguardo ai listini del Grana Padano, stazionario dall'inizio dell'anno. Tra 6,35 e 6,45€/kg quindi la forbice all'interno della quale si è assestato il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo del 15 mesi e oltre rilevati a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Iniziano a manifestarsi i primi, seppur deboli, segnali di ripresa a seguito della introduzione delle azioni correttive apportate dal Consorzio del Parmigiano Reggiano destinate alla regolamentazione delle produzioni. Anche nella 11 settimana, alla borsa merci comprensoriale di Parma, il 12 mesi di stagionatura ha recuperato altri 5 centesimi portando le quotazioni tra 7,45 e 7,85€/kg. Un effetto che, come è ovvio, non ha coinvolto il 24 mesi di stagionatura le cui quotazioni sono ancorate tra 8,75 e 9,10€/kg dal 23 gennaio.

(Grafici in galleria immagini)

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Con la luna calante prende il via fino a Pasqua la stagione per l'imbottigliamento del vino. Tanta gente al Consorzio Agrario di Parma nella giornata di consigli con gli esperti. -

Parma, 16 marzo 2015 -

Giornata di domande e consigli pratici all'agenzia di strada Mercati del Consorzio Agrario di Parma dove un gruppo di esperti del CAP ha consigliato i numerosi interessati intervenuti fornendo tutte le nozioni utili per le diverse fasi di imbottigliamento del vino. Nel rispetto della tradizione, che vuole la stagione tiepida e il clima mite (Marzo – Aprile) insieme alla luna in fase calante, si è dato il via al lavoro di imbottigliamento dei vini più secchi attraverso esempi pratici di come, con tempo sereno e in mancanza di vento, si possa cominciare a fare ciò che facevano i nostri nonni con i vini soprattutto provenienti dal territorio.

Tenere il livello del vino a sei-otto centimetri al di sotto del tappo, posare i vini abboccati in vetro con aspetto perfettamente limpido e non in stato di fermentazione, mai bagnare il tappo di sughero con il vino, oliare e ripristinare l'oliatura dei tappi 24 ore prima dell'utilizzo e non tenere per troppo tempo il vino in damigiana, soprattutto quello dolce, per evitare complicazioni dovute all'eccesso di fermentazione. Importante dire anche che per il mantenimento delle caratteristiche qualitative del vino stesso è fondamentale accertarsi dello stato di igiene assoluta e testata dei contenitori in cui viene conservato.

Dalle parole degli esperti si è capito in modo chiaro che il periodo per l'imbottigliamento migliore sarà proprio quello fino alla settimana della Santa Pasqua, passata la perturbazione prevista per questi giorni.
"La funzione del CAP – ha detto il presidente Giorgio Grenzi- è anche questa, dando consigli utili a tutti gli interessati, creando le migliori condizioni per apprezzare al meglio i nostri prodotti. Visitare la nostra agenzia è immergersi nella qualità del nostro territorio con esperti disponibili, aggiornati e soprattutto informati".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Agrario Parma)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 11 15 marzo 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 11 15 marzo 2015
(Formato pdf - scaricabile in allegato)

1.1 editoriale Giustizia e moralizzazione. Cosa insegna la triste storia del bunga bunga.
3.1 export vino I Buyer internazionali vogliono il vino del Belpaese
4.1 cereali e materie prime Materie prime, in attesa degli effetti di Expo2015,
5.1 Lattiero caseario Burro: raggiunto il colmo?
6.1 economia Inflazione: Coldiretti, pesa balzo prezzi verdura del 10,8%
6.2 quote latte Quote latte, in partenza le cartelle esattoriali.
6.3 aspettando vinitaly Le cantine più famose al mondo si convertono al "bio" e l'Emilia Romagna c'é.
7.1 export eventi Parmigiano e Prosciutto di Parma in "vetrina" da Harrods,
7.2 aspettando vinitaly Il boom dei vini biologici, e artigianali.
8.1 aspettando vinitaly Il Lambrusco coccola il palato degli italiani.
9.1 promozioni e Partner Per Bacco che promozione!

Vino nel mondo. Gli italiani meglio dei francesi. Lo scenario economico di alcuni paesi è cambiato ma l'Italia trova sempre più spazio grazie all'ottimo rapporto qualità/prezzo. Il Lambrusco conquista il Brasile.

Di Alexa Kuhne - Parma, 15 marzo 2015 -
Il nostro vino convince. Conquista ogni spazio nel mondo. Scalza, qualche volta, il bordeaux francese. I segnali sono tutti in positivo. Sta ai produttori e ai distributori, ora, renderlo ancora più seducente.

Come? Mostrando la capacità di rimodulare e di trovare l'approccio giusto alle varie situazioni. Per continuare a crescere – suggeriscono gli esperti di Vinitaly – bisogna accattivarsi aree geografiche molto differenti fra loro.
"Il contatto con i mercati – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – è fondamentale per capire le tendenze e dare alle aziende le informazioni e i servizi di cui hanno veramente bisogno e per scegliere con cognizione di causa, visto l' incremento degli investimenti del 34%. Per questo Vinitaly, con Vinitaly International, è una fiera 'aperta' tutto l'anno, che da Verona si sposta in Cina, Usa, Canada e in altri Paesi".
Un mondo a due velocità, quindi, ma in eterna evoluzione.

 

Ecco, di seguito, un sintetico viaggio virtuale nell'"atlante" del commercio enoico.

Dall'indagine le reazioni migliori arrivano dai nostri partner storici, come la Germania, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. L'India, invece, si dimostra a dir poco ostica e la Russia, che pure nel 2014 ha resistito, si trova in mezzo alla peggior svalutazione del rublo degli ultimi anni, mentre il Brasile paga dazi altissimi.

In Cina, ad esempio, è importante sfruttare la debolezza manifestata nel 2014 dalla Francia, lavorando sulla costruzione di brand forti, a patto che si parli di prezzi ragionevoli. Sempre più popolari Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino e Amarone della Valpolicella.

Ma l'Asia non è solo Cina, ed anche i piccoli scalpitano, a partire dal Vietnam il mercato del vino è cresciuto molto velocemente ed i protagonisti sono stati la Francia e l'Italia, ma c'è da fare i conti con una polarizzazione dei consumi, tra bottiglie sotto i due euro e vini sopra i venti. Anche in Corea del Sud si sta sgonfiando la bolla dei vini francesi, e la gente guarda agli italiani, più accessibili. In Brasile i vini rossi toscani stanno facendo bene, così come le bollicine di Lambrusco e Franciacorta ma l'aspetto più problematico è quello che riguarda l'altissima pressione fiscale.

Risalendo il Sud America, tra i Paesi più in salute c'è il Messico, dove la cultura del vino sta crescendo velocemente, specie se si parla di vino italiano, dalle etichette toscane a quelle del Nord Italia, come l'Amarone della Valpolicella, con un occhio ai vini del Sud. Il prezzo medio si attesta sui 12-22 dollari, mentre nella fascia più bassa non c'è competizione con i vini cileni ed argentini.

Tornando nell'emisfero Sud, c'è un Paese capace di essere, allo stesso tempo, competitor e partner: l'Australia, dove la passione per il vino italiano nasce, innanzitutto, dalla passione degli australiani per il Belpaese, scelto sempre più spesso come meta per le vacanze e quando tornano in Australia vogliono continuare a bere i vini straordinariamente diversi scoperti durante il viaggio.

Restando fuori dal Vecchio continente, il nostro partner commerciale più solido sono senza dubbio gli Stati Uniti, dove la grande presenza della ristorazione italiana è il primo veicolo di promozione per il vino e poi ci sono consapevolezza e dimestichezza con le tante diverse denominazioni, tanto che a fianco delle etichette più affermate stanno emergendo i vini di Sicilia, Puglia e Montepulciano d'Abruzzo per i rossi, e Alto Adige e Friuli per i bianchi. Dopo la crisi, però, si spende qualcosa in meno, e allora se la fascia 10-25 dollari va ancora forte, sopra i 40 dollari si fa più fatica.

Nord America non vuol dire solo Usa, anzi, e in Canada, ormai, il vino italiano è diventato più importante di quello francese, grazie soprattutto grazie ai vini piemontesi, toscani e veneti , ma bisogna tener presente che qui il vino è molto caro: se in Italia una bottiglia costa 4-5 euro, in Canada arriva a 25 dollari.

Chiudono questo viaggio i mercati del Vecchio Continente, dove il vino italiano è conosciuto da secoli. Come nel Regno Unito, dove adesso vanno forte alcune regioni emergenti della Toscana, Montecucco, Maremma e Morellino, ma il mercato si sta muovendo anche su vini bianchi di carattere, come il Timorass". E se il Prosecco continuerà ad andare bene, sembrano esserci grosse difficoltà per i metodo classico, che non riusciranno a scalzare lo Champagne dalla sua posizione di leader.

Non sorprende più la Germania, dove i vini italiani costituiscono una fetta importante del mercato con un'offerta che arriva da ogni regione e praticamente su ogni fascia di prezzo sensibile.
Buona anche la reazione della Svezia. La chiave di volta per la conquista della Danimarca, invece, sta nel food pairing: il vino italiano va bene, il prezzo medio si aggira sui 5-8 euro, e i consumatori lo apprezzano molto perché si sposa benissimo con i cibi locali.

Rimonta sulla Francia anche in Olanda, dove il prezzo è sì una variabile importante e il consumatore è molto preparato e sa riconoscere e premiare il giusto rapporto qualità/prezzo.

La Francia, insomma, è l'eterna rivale, certo non l'unica da cui guardarsi, eppure, anche qui, c'è una nicchia di consumatori che hanno imparato ad apprezzare l'Italia del vino, salita alla ribalta dopo il boom dei prezzi di Bordeaux: il consumatore del francese ha trovato nel vino italiano esattamente ciò che cercava. Ottimi vini al giusto costo.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


Cala il tasso di deflazione. L'andamento dei prezzi è, per Coldiretti, il risultato di una situazione congiunturale dovuta al maltempo e non deve quindi ingannare.

Roma- A frenare la deflazione ha contribuito il balzo dell'10,8 per cento dei prezzi della verdura rispetto allo scorso anno dovuto anche al maltempo che ha distrutto le coltivazioni invernali in campo come cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli e danneggiato quelle in serra lungo tutta la Penisola. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati sull'andamento dell'inflazione in Italia a febbraio che evidenziano anche un aumento dell'1,2 per cento dei prezzi della frutta che fa aumentare il carrello della spesa. L'andamento dei prezzi - sottolinea la Coldiretti - è dunque soprattutto il risultato di una situazione congiunturale dovuta al maltempo e non deve quindi ingannare sul reale andamento dei consumi che rimangono ancora fortemente stagnanti nell'alimentare. Tuttavia - conclude la Coldiretti - è prevista una inversione di tendenza nel 2015 con il ritorno della fiducia sui mercati dimostrato dallo spread e, tra i consumatori, con un aumento degli acquisti alimentari per la prima volta da inizio della crisi.
(Coldiretti 12 marzo 2015)

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