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Dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina l'annuncio che Agea ed Equitalia hanno già predisposto l'invio di 1405 cartelle esattoriali con interessi aggiornati al 31 dicembre 2014.

di Virgilio - Parma, 14 marzo 2015 -
Dopo l'annuncio del Ministro Martina che sono in via di notifica, a livello nazionale, 1.405 cartelle esattoriali, la Coldiretti dell'Emilia Romagna commenta che riguarderà solo "una esigua minoranza dei 4.200 allevatori dell'Emilia Romagna che nel tempo si sono messi in regola ed hanno rispettato le norme acquistando o affittato quote." Quella del ministero risulta essere un atto dovuto dopo la decisione della Commissione europea di deferire l'Italia alla Corte di Giustizia Ue per il mancato recupero dei prelievi dovuti dagli allevatori che hanno superato le quote latte individuali.

"La questione quote latte – ricorda Coldiretti – è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori ma all'Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Una disattenzione nei confronti delle politiche comunitarie sulla quale si sono accumulati errori, ritardi e compiacenze che – continua Coldiretti – hanno danneggiato la stragrande maggioranza degli agricoltori italiani. Nell'ultimo anno di attuazione del regime delle quote latte che terminerà il 31 marzo 2015 c'è il rischio concreto – precisa Coldiretti – dell'arrivo di nuove multe per il superamento da parte dell'Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall'Unione Europea, dopo quattro anni in cui nessuna multa è stata dovuta dagli allevatori italiani."

Pubblicato in Agroalimentare Emilia


A Londra un'esperienza foodie davvero speciale.

Un omaggio all'origine e alla maestria dei prodotti artigianali: è per questa ragione che Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, nell'ambito dell'iniziativa Stealing Beauty (Furto di bellezza), sono i protagonisti della mostra allestita da Harrods, il tempio del lusso londinese, nelle vetrine che si affacciano sulla Hans Crescent.

Fino al 28 marzo 2015, cosce di Prosciutto di Parma e forme di Parmigiano Reggiano resteranno esposte nel cuore della capitale di un Paese di prima importanza nelle esportazioni dei due prodotti, per lanciare un particolare messaggio, sostenuto dal linguaggio artistico, che si riassume nel valore insostituibile dei territori, delle tradizioni locali e della maestria degli artigiani nella determinazione delle caratteristiche inimitabili di questi prodotti Dop.

Non a caso, dunque, le due eccellenze alimentari italiane vengono associate ad un'aquila – considerata la più bella creatura del mondo animale – intenta a rubare tale bellezza, esposta insieme ad alcuni vini spagnoli.
A completare l'esposizione, poi, una serie d'immagini relative al Parmigiano Reggiano e al Prosciutto di Parma che scorreranno sugli schermi posti al quinto piano della sede Londinese di Harrods, disposta su 7 piani e 93.000 metri quadrati di superficie.

La scelta dell'eccellenza rappresentata dai due prodotti, però, non si ferma ad aspetti culturali ed estetici: Harrods, infatti, ospiterà una giornata di degustazione all'interno della Food Hall. I clienti potranno così degustare Prosciutto di Parma appena affettato e Parmigiano Reggiano, oltre ad approfondire la conoscenza dei prodotti e delle loro qualità.

(Fonte Consorzio Parmigiano Reggiano e Consorzio Prosciutto di Parma)

 

Mercati ancora condizionati dal cambio valutario che attenua gli effetti delle produzioni sudamericane.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 marzo 2015 -

Stentano a farsi sentire i vantaggi derivanti dall'ingresso sui mercati dei raccolti sudamericani, Brasile e Argentina in testa. L'atteso effetto calmierante che si sarebbe dovuto determinare con l'ingresso dei volumi dal sud america si è fortemente attenuato dal recupero dai cambi valutari, che vede il dollaro in recupero sull'euro, e dagli strascichi a seguito degli scioperi degli autotrasportatori brasiliani e degli agricoltori argentini.
Le previsioni degli analisti internazionali indicano un probabile calo di prezzi all'origine del 7% a partire dal mese di maggio, che a nostro giudizio non si tradurrà completamente in un vantaggio economico proprio in forza del cambio valutario.

Indicatori internazionali (11/3/2015)-
l'Indice dei noli è salito ancora a 568 punti. Il petrolio oscilla intorno a 50$ dollari al barile e il cambio è sceso a 1,05781.

MP indic 11mar15 cibus

Mercato interno - Sul mercato interno continuano a registrarsi scambi ridotti anche sul fronte del mais nonostante la certezza che le semine saranno in calo. Il mercato dei proteici è sostenuto dal valore del dollaro mentre quello dei cruscami da un'industria che non lavora a pieno regime.
Gli operatori sono in attesa degli effetti di Expo2015 e che questi siano percepibili già dal mese di aprile. 20 milioni di persone attese dovrebbero incidere enormenete sulla ripresa dei consumi.
Intanto, i prezzi a medio e lungo termine tendono al rialzo, essendo, come noto, l'Italia un Paese grande importatore di materie prime.

Continua la "carica" dei premi, come non si osservava da qualche anno, sulla farina di soia proteica che sul luglio - dicembre si aggirano tra 63 e 65 dollari a tonnellata e tra 68 e 70$/Ton sul 2016.

Sul fronte delle bioenergie comincia a intensificarsi la ripresa delle coperture utili a allungare l'autosufficienza in previsioni della prossima campagna maidicola che si preannuncia in contrazione di volumi. Tra 132 e 140 €/ton (periodo giugno - luglio) i valori di alcune partite di farina di mais contaminate da Don trattate in questi giorni.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Oltre 200 cantine e 400 vini nel Padiglione dell'Enoteca regionale quest'anno a Verona per Vinitaly 2015. Alla scoperta dei territori. Progetto Deliziando: 300 incontri con buyer esteri -

Parma, 11 marzo 2014 -

Un padiglione di 4 mila metri quadrati per raccontare i vini dell'Emilia-Romagna e il territorio di cui sono espressione. Con un filo conduttore rappresentato dalla Via Emilia. Dal 22 al 25 marzo l'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna sarà anche quest'anno a Verona per Vinitaly 2015, con 200 tra cantine e consorzi, e oltre 400 vini.

"La scelta di proporre la via Emilia è importante – ha spiegato a Bologna durante la presentazione l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - sempre più si compete nel mondo per sistemi territoriali e l'Emilia-Romagna è un territorio che ha molto da dire. Tra il 2009 e il 2013 l'export di vino emiliano-romagnolo è cresciuto dal 78%, ma il potenziale è ancora notevole." Caselli ha ricordato la crescita anche qualitativa dei vini emiliano-romagnoli e l'impegno della Regione a fianco dei produttori, che dal 2007 a oggi si è tradotto in circa 260 milioni di euro di finanziamenti. "E' un settore su cui occorre investire sempre, con cura e con attenzione, per continuare a esser all'avanguardia. Lo faremo anche con la prossima Programmazione 2014-2020".
"Vinitaly è una vetrina importantissima per i vini italiani – ha aggiunto il presidente di Enoteca Emilia-Romagna Pierluigi Sciolette - la nostra regione è stabilmente tra le prime tre produttrici di vino in Italia, insieme a Veneto e Puglia, ma siamo quinti per export. Possiamo dunque crescere ancora e i nostri vini possono essere gli ambasciatori del territorio emiliano-romagnolo nel mondo".

Un viaggio tra i vini, i territori e i prodotti tipici dell'Emilia-Romagna

Al Vinitaly 2015 dunque il Padiglione dell'Enoteca regionale proporrà un "viaggio nel buongusto" lungo la Via Emilia, tra alcuni dei vini più significativi dell'Emilia-Romagna. L'Albana e il Sangiovese in Romagna; il Pignoletto tra Ravenna, Bologna e Modena; il Fortana, il vino delle sabbie, del Ferrarese; il Lambrusco il vitigno emiliano romagnolo più venduto al mondo, tipico dell'area compresa tra Modena, Reggio Emilia e Parma; fino alla Malvasia e al Gutturnio nel Piacentino. Sette grandi vini emiliano-romagnoli che sarà possibile degustare in sette banchi d'assaggio circolari all'interno del padiglione di Enoteca per un totale di 400 tipologie diverse. Un viaggio che non dimenticherà i tanti altri vitigni autoctoni, forse meno noti, ma certamente da scoprire dell'Emilia-Romagna e che ogni visitatore potrà costruirsi su misura anche grazie una App per iPhone scaricabile gratuitamente da AppStore, realizzata in italiano e inglese.
Come ha ricordato il direttore di Enoteca Ambrogio Manzi, anche quest'anno il padiglione dell'Emilia-Romagna, avrà unico in tutto il Vinitaly , un ristorante, curato dagli allievi e dai docenti dell'Istituto Alberghiero "Pellegrino Artusi" di Riolo Terme, per accompagnare le degustazioni con menù tipici dei territori. Protagonisti, insieme ai vini, i 41 prodotti Dop e Igp di cui l'Emilia-Romagna detiene il primato nel mondo.
Ad accompagnare il viaggio e le degustazioni, immagini e musiche di un video realizzato da Francesca Fabbri Fellini, nipote di Federico, che ricorderà alcuni grandi emiliano-romagnoli famosi nel mondo. Oltre a Federico Fellini e a Giovanni Guareschi, tra gli altri, Guglielmo Marconi, Giuseppe Verdi, Dino Ferrari, Giorgio Armani.

2015 MAPPA VINI DOP IGP febbraio rid

Con Deliziando 300 incontri con buyer esteri

Tra gli appuntamenti anche gli incontri commerciali business to business di Deliziando, il progetto di promozione dei prodotti enogastronomici di qualità sui mercati esteri, promosso dall'assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e da Unioncamere regionale, in partnership con le sedi estere dell'ICE: 59 aziende emiliano romagnole incontreranno 30 operatori esteri provenienti da 17 Paesi europei ed extra europei, tra cui Cina, Canada, Brasile, Corea del Sud, USA e Giappone, per un totale di oltre 300 incontri commerciali previsti.
Come ha precisato il segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna, Claudio Pasini "Deliziando si è confermato un valido strumento per la fidelizzazione dei clienti esteri e per incrementare l'internazionalizzazione delle nostre aziende. Nel 2014 ha preso il via anche un'iniziativa pilota, dalla collaborazione tra Regione ER/Direzione Generale Agricoltura, Unioncamere ER, sistema camerale e APT Servizi che, integrando le competenze, punta a valorizzare il prezioso patrimonio enogastronomico regionale intercettando importanti flussi di turismo".
Dal 2008 a oggi, "Deliziando" ha realizzato attività a favore delle imprese con risorse pari a oltre 5 milioni 800 mila euro, di cui oltre 3 milioni 400 mila dalla Regione, circa 1 milione 100 mila euro dall'Ice e 1 milione 330 mila euro dalle Camere di commercio.

Regione: dal 2007 260 milioni per il comparto vitivinicolo

La Regione Emilia-Romagna investe sul vino e punta sulla qualità. Dal 2007 al 2015 ha destinato al settore vitivinicolo circa 260 milioni di euro. Si tratta di risorse provenienti dall'Ocm Vino (206 milioni di euro) e dal Psr 2007-2013 (49 milioni), oltre a quelle per il programma Deliziando. In particolare per il 2015 sono in arrivo 6 milioni 700 mila euro per la promozione nei Paesi extraeuropei nel 2015; 12, 7 milioni per la riconversione dei vigneti; 3,8 milioni per gli investimenti aziendali.

www.enotecaemiliaromagna.it/it 

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere ER)

Mercoledì, 11 Marzo 2015 08:39

Lattiero Caseario Burro: raggiunto il colmo?


Listini quasi tutti invariati. Storica sentenza, condannato un produttore di falso "parmigiano" nel mantovano

di Virgilio, 11 marzo 2015 -

LATTE SPOT: Ancora nessuna variazione sulle quotazioni del latte spot a Verona. Il prezzo del latte crudo spot nazionale si è mantenuto nell'intervallo compreso tra 35,57-37,12€/100 litri di latte alla borsa merci scaligera. Analogo comportamento per il latte intero pastorizzato spot di provenienza estera che, dopo l'impennata dello scorso 9 febbraio (+ 3,17%), ha mantenuto le quotazioni comprese tra 32,99 e 34,02€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA: Raggiunto il culmine della fase ascendente del burro che torna ai valori dello scorso agosto. Prezzi ancora molto distanti dai valori del 2013 quando il Burro CEE quotava intorno a 3,90€/kg contro l'attuale 3,10€/kg. Alla borsa milanese il burro di centrifuga è stato quotato a 3,30, 2,30 invece per il pastorizzato mentre lo zangolato è rimasto a 2,10€/Kg. 5 centesimi invece guadagnati dal burro zangolato di Parma che, raggiunto il valore di 1,70€/kg lo scorso venerdì 6 marzo, dovrebbe, in questa settimana, vedere confermato il prezzo come infatti ha anticipato la borsa reggiana nella seduta di ieri (10/3 ndr). Ha avviato una fase discendente invece la crema a uso alimentare cedendo 4 centesimi a Milano (1,66€/kg) mentre è rimasta ferma tra 1,65 e 1,70€/kg la panna di centrifuga a uso alimentare trattata a Verona.

GRANA PADANO: Anche in questa undicesima settimana nessuna variazione è intervenuta relativamente al prezzo del Grana Padano DOP dall'inizio d'anno se si escludono i 5 centesimi recuperati il 26 gennaio e limitatamente al 15 mesi di stagionatura. Tra 6,35 e 6,45€/kg quindi la forbice all'interno della quale si è assestato il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo del 15 mesi e oltre rilevati a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO: Nessuno stravolgimento dal fronte del Parmigiano Reggiano che recupera 5 centesimi solo sul minor valore del 12 mesi di stagionatura. Tra 7,40 e 7,80€/kg è la quotazione del 12 mesi registrata alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma relativamente al 12 mesi di invecchiamento e tra 8,75 e 9,10 l'intervallo di prezzo all'ingrosso del 24 mesi di stagionatura.

Da segnalare infine la notizia che per la prima volta è stato condannato un produttore di falso "parmigiano". La sentenza è stata disposta del Tribunale di Mantova, che ha condannato a 18 mesi di reclusione, ad una multa e al risarcimento dei danni (sia nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano che del Consorzio del Grana Padano, costituiti parte civile nel procedimento) il responsabile di un caseificio nel quale erano stati individuati fenomeni di contraffazione. "Siamo molto soddisfatti di questa sentenza di condanna, è il commento del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sebbene ci siamo trovati di fronte ad un caso davvero raro in Italia, riteniamo sia un buon esito rispetto non solo perché si è stroncato un fenomeno di contraffazione, ma perché costituirà un ulteriore deterrente rispetto ad altri eventuali fenomeni simili".

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Giovedì, 12 Marzo 2015 14:04

Nero di Troia, una promozione Unica!

Unica Nero di Troia - Primitivo Puglia I.G.T., un rosso rubino di forte intensità e carattere d'origine pugliese.

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Pubblicato in Vino
Martedì, 17 Marzo 2015 17:00

Promozione, Unica Nero di Troia

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Pubblicato in Vino

Unica Bianco, il seducente bianco dal blend di Bombino Bianco e Falanghina, i vitigni legati alla tradizione pugliese.

Un intenso profumo di frutti esotici e floreali che ben si accoppiano con i frutti di mare crudi, crostacei e formaggi delicati.

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Pubblicato in Vino

La soddisfazione del Consorzio. Caso raro in Italia. Rafforzare l'azione politica europea contro le leggi che nel mondo ancora consentono quelle che per noi rappresentano frodi. -

Parma, 10 marzo 2015 -

"Siamo molto soddisfatti di questa sentenza di condanna: sebbene ci siamo trovati di fronte ad un caso davvero raro in Italia, riteniamo sia un buon esito rispetto non solo perché si è stroncato un fenomeno di contraffazione, ma perché costituirà un ulteriore deterrente rispetto ad altri eventuali fenomeni simili".
Così il Consorzio del Parmigiano Reggiano commenta la sentenza del Tribunale di Mantova, che ha condannato a 18 mesi di reclusione, ad una multa e al risarcimento dei danni (sia nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano che del Consorzio del Grana Padano, costituiti parte civile nel procedimento) il responsabile di un caseificio nel quale erano stati individuati fenomeni di contraffazione.
Il beneficio della sospensione condizionale della pena è stato subordinato al pagamento, entro 3 mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, delle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno.

I fatti risalgono al 2008, quando nello stabilimento in questione, situato al di fuori dell'area di produzione del Parmigiano Reggiano, fu individuata la presenza di circa 150 forme marchiate Parmigiano Reggiano ma non conformi al disciplinare e prodotte in violazione delle norme dell'Unione Europea a tutela del Parmigiano Reggiano e del noto marchio collettivo a "puntini".

"Un caso di contraffazione - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – molto raro nel nostro Paese, ma anche nell'ambito dell'Unione Europea, dove semmai sussistono ancora casi – stroncati anche recentemente – di un uso improprio di denominazioni che, evocando quello del Parmigiano Reggiano o il nostro territorio, possono indurre in inganno il consumatore o comunque richiamare alla sua mente il nostro formaggio".

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                                        il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti

"Fenomeni – spiega Deserti – completamente diversi e da non confondere con quello dei formaggi a pasta dura d'importazione (peraltro in calo da due anni), che esercitano concorrenza sui prezzi ma non costituiscono affatto frodi o contraffazioni, come i consumatori potrebbero essere indotti a pensare". "In verità – prosegue Deserti - si tratta di prodotti che si collocano nella tipologia dei formaggi a pasta dura prodotti nella piena legalità e rispetto ai quali l'unica azione possibile è il rafforzamento dell'informazione nei punti vendita sulle caratteristiche distintive del Parmigiano Reggiano, che non a caso abbiamo moltiplicato in questi anni.
"Anche a fronte della sentenza del Tribunale di Mantova – conclude Deserti – ci auguriamo che prenda ulteriore vigore l'azione negoziale ed essenzialmente politica che deve impegnare l'Italia e l'Unione Europea a tutela delle nostre denominazioni, soprattutto laddove (come negli Usa, ad esempio) quelle che per noi rappresentano casi di inganno dei consumatori sono invece tollerate, andando a limitare il potenziale delle esportazioni delle nostre Dop nel mondo".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

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