Lo rileva l'annuale studio che la Camera di Commercio realizza con il supporto tecnico del CRPA.
Il negativo risultato è da attribuire in particolare all'effetto combinato del calo delle quotazioni del Parmigiano Reggiano, da un lato, e dal contemporaneo aumento dei relativi costi di produzione dall'altro, unitamente ai maggiori costi di manutenzione delle aziende agricole derivanti dai danni provocati dal terremoto, (escluse le ricostruzioni).
La produzione di latte è aumentata del 3,5% ma il prezzo, per effetto della maggior produzione di Parmigiano reggiano è calato del 9%.Si riduce, invece, la produzione di carne suina con quotazioni in aumento. La redditività delle aziende suine è comunque penalizzata dall'incrementi dei prezzi dei cereali e della soia che incidono notevolmente sui costi dei mangimi.
Sul fronte delle produzioni vegetali, ad eccezione del frumento e della vite, si osserva un calo delle quantità prodotte in concomitanza con la riduzione delle superfici investite e delle minori rese unitarie a causa della siccità. Le quotazioni registrano però significativi aumenti tant'è che il valore delle produzioni vegetali, a fronte di un calo del 3% della produzione, cresce del 6,7%. Da segnalare al riguardo la ripresa delle quotazioni delle uve dopo anni di stagnazione.
I risultati negativi dell'annata agraria 2012, dopo i positivi registrati nel 2011, mettono in luce che il miglioramento del valore aggiunto si ottiene mantenendo in equilibrio l'offerta con la domanda soprattutto per quanto riguarda la produzione del latte che trasformata in parmigiano reggiano, se non venduto, va ad aumentare le giacenze di magazzini con conseguenti cali delle quotazioni.