Domenica, 10 Novembre 2024 06:36

Il pericolo delle spese pagate per cassa e del valore cassa negativo In evidenza

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Il pericolo delle spese pagate per cassa e del valore cassa negativo MEF

Di Mario Vacca Parma, 10 novembre 2024 - Accade sempre più spesso che nei Disegni Legge si celino  provvedimenti non percepiti immediatamente “del lettore” che apportano significativi cambiamenti nell’attività d’impresa, in questo caso è l’articolo 10 del Ddl Bilancio ad introdurre un nuovo obbligo al fine di contrastare il fenomeno dell’evasione.

Dal prossimo Gennaio 2025   le spese di trasferta e rappresentanza potranno essere dedotte soltanto se pagate con mezzi di pagamento tracciabili.

Il mancato adeguamento comporterà per l’azienda la perdita del diritto alla deduzione del costo sia ai fini Ires che a quelli Irap per quanto riguarda il dipendente l’importo verrà ripreso a tassazione in cedolino.

L’obbligo riguarda  spese di vitto, alloggio, viaggio o trasporto con vettori diversi da quelli pubblici di linea di cui all’articolo 1 della legge 21/192 (taxi o noleggio con conducente) tutti da pagare attraverso bonifici bancari/postali oppure con mezzi di cui all’articolo 23 del Dlgs 241/1997 (carte di credito e di debito, prepagate, assegni circolari e bancari).

Sempre riguardo al cedolino del dipendente o assimilato  (Co.co.co e amministratori di società)  l’articolo 10 del Ddl Bilancio aggiunge il comma 5 all’articolo 51 del Tuir,  prevedendo che i rimborsi previsti non concorrano a formare reddito a condizione che tali spese siano pagate dal dipendente o dall’amministratore con mezzi tracciati.

La norma si riferisce a tutte le spese regolate dal comma 5 e dunque non solo a quelle per trasferte fuori da territorio comunale ma anche alle spese per trasferte intercomunali.

Tra gli altri Allert  è interessante la recente pronuncia della Cassazione in merito al “conto cassa” negativo. Il conto “cassa” rappresenta la liquidità disponibile in azienda e non dovrebbe avere un saldo negativo, un’anomalia che potrebbe indicare omissione di ricavi, spese non giustificate o ricavi non documentati, che la Cassazione interpreta come presunzione di redditi occulti.

Magari generata da una disattenzione è una fattispecie che giustifica un accertamento analitico-induttivo, dal momento che denota possibili irregolarità nelle scritture contabili ed è molto pericolosa in sede di verifica fiscale.

Identico pericolo, tutt’altro che banale, è l’esatto opposto, l’evidenza che il “conto cassa” abbia un ingente saldo positivo e contemporaneamente vi sia una elevata   esposizione bancaria negativa, fattispecie che si presterebbe a diverse contestazioni.

Entrambe le situazioni presumono l’omissione di ricavi (nel caso in cui l’azienda ometta di registrare o dichiarare una parte delle proprie entrate ed incassando denaro senza riportarlo ufficialmente in contabilità), spese non giustificate (il saldo negativo potrebbe indicare che l’azienda ha registrato spese non documentate o non giustificate correttamente) o ricavi non documentati (l’azienda  utilizzi ricavi non dichiarati per coprire le uscite).

Sul tema, la recente Ordinanza n. 25627 del 25 settembre 2024 conferma quanto già ribadito da diverse altre pronunce di legittimità che affermano che una chiusura di cassa con segno negativo denota l’omessa contabilizzazione di un’attività perlomeno equivalente al disavanzo.

La presunzione di maggior reddito occulto può essere superata soltanto fornendo la prova con elementi univoci atti a giustificare l’anomalia contabile individuata dall’Ufficio, come ad esempio la mancata registrazione di operazioni di pagamento in entrata.

A dispetto della giurisprudenza di merito, che a volte ha accolto i ricorsi dei contribuenti, quella di legittimità è dunque unanime nell’affermare il principio di diritto in base al quale:

la sussistenza di un saldo negativo di cassa, implicando che le voci di spesa sono di entità superiore a quella degli introiti registrati, fa presumere l’esistenza di ricavi non contabilizzati in misura almeno pari al disavanzo”.

Una presunzione che avalla un accertamento analitico-induttivo come sostenuto dalla Cassazione n. 25289/24 e che quindi deve richiamare l’imprenditore ad un attento controllo della contabilità a maggior ragione in sede di presentazione del bilancio.


(*) La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di "start-up", M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell'innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”

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