Di Mario Vacca Parma, 15 luglio 2024 - Il Kränzelhof è più di una cantina storica, è un centro culturale stimolante dove vino, giardini, arte e cucina si fondono per creare un'esperienza appagante. Siamo a Cermes e, seduto ad un tavolo del bistrot ESSBAR, ci aspetta Franz Graf Pfeil il patron del Kranzelhof che ci accoglie con la tipica squisita ospitalità altoatesina e ci invita a degustare la bontà della cucina abbinata alla degustazione delle migliori etichette dell’azienda che, con il maso, è di proprietà della famiglia dal 1350. Franz ci racconta la sua visione del vino, sostenuta da una filosofia poco interventista sia in vigna che in cantina, produce vini che esprimono una viticoltura scevra dalle mode, anteponendo identità e territorio.
Più che in cantina Franz ci tiene a condurci in una lunga passeggiata nei giardini, luoghi di incontro tra uomo, natura ed arte. Le mostre di sculture di artisti nazionali ed internazionali ed i vari eventi invitano a soffermarsi ed a tornare. Un investimento ingente sotto ogni punto di vista per un’attività che non ha mai fine.
“Ispirati dalla meravigliosa simbiosi tra arte e natura in un viaggio attraverso i giardini del sud dell'Inghilterra, abbiamo deciso di arricchire la nostra cantina con un giardino d'arte” mi racconta Franz mentre percorriamo i 2 ettari di terra dedicati interamente ai giardini.
“ L’idea era fare qualcosa di bello, per noi è una scultura nel tempo che è nata il 1 agosto 2006, con l’obiettivo di ravvicinare la gente tramite le piante. Ad esempio c’è il labirinto che è simboleggia il nostro cervello, poi verso la valle abbiamo piantato i cipressi come simbolo della cultura italiana della montagna e Larici come simbolo della cultura tirolese”.
Sono sette i giardini, il Giardino dell'Amore, Giardino Yin & Yang, Giardino della Sensualità, Giardino della Fiducia, Giardino del Labirinto, Giardino del Vino e Giardino dei Ricevimenti, tutti collegati tra loro e formano quindi un'unità. E’ un posto di incontro delle culture.
Franz ci racconta che gli artisti possono collocare nei giardini le loro opere, e farle vedere a turisti e visitatori, poi qualcuno li lascia in giardino per sempre.
E’ evidente la centralità del suolo, il rispetto dei suoi ritmi ed il succedersi delle stagioni e dei cicli lunari; le sfumature del terreno nel vino, l’armonia.
Sono sette gli ettari coltivati a vite che danno vita a circa 40.000 bottiglie.
“Tenuta, giardini, ristorante, bistrot, enoteca, tutto ha un senso, abbiamo deciso di non portare i nostri vini alle fiere, ma di far venire la gente da noi e cosi riusciamo a vendere circa il 70%-80% della produzione del maso in loco”
Anche nel vino Franz è sempre alla ricerca della perfezione, da poco tempo in cantina è coadiuvato da un enologo, “ In questo periodo stiamo perfezionando il vino bianco, per ottenerlo meno alcolico, poi di non eliminare le differenze di annata - né dovrebbero esserlo - ma di conseguenza ogni vino conserva un carattere di base riconoscibile in ogni annata” evidenzia Franz.
Naturalmente la produzione è tutta biologica e nei sette ettari vengono coltivati 15 varietà di uve.
Franz tiene molto a sottolineare che le bottiglie non hanno il tappo in sughero ma il tappo ad incastro, per un motivo scientifico ed un pensiero personale. “Mettendo questo tipo di tappo il vino invecchia in un’altro modo senza il riflusso del sughero. Se il vino è stato imbottigliato “troppo chiuso”, il vino che non ha sopra la cera può respirare. Poi, di sughero se n’è produce sempre meno..”
Il giardino è aperto da novembre a marzo, mentre è possibile degustare i vini nella vinoteca aperta dal lunedì al sabato dalle 10.30 alle 19.00 ma, un’altra possibilità molto particolare di conoscere i vini è quella di servirsi del ristorante adiacente "miil", in parte scavato nella roccia, ha un’atmosfera piacevole.
Franz esprime un modo di vivere che incoraggia la ricerca dell’equilibrio e dell’armonia, non solo con se stessi, ma anche con il mondo che ci circonda. Incoraggia a vivere l'esistenza e l'esperienza umana nella sua interezza, compresi i momenti difficili della vita. Seduto a quella sedia ci sarei rimasto volentieri per molto altro tempo.
Prima Parte: https://cibusonline.net/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato/
Seconda Parte: https://cibusonline.net/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-seconda-parte/
Terza Parte: https://cibusonline.net/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-2/2/
Quarta Parte: https://cibusonline.net/cantina-di-merano/
Quinta Parte: https://cibusonline.net/reportage-tra-vignaioli-e-cantine-del-burgraviato-associazione-viticoltori-dellaltoadige/
(*) La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di "start-up", M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell'innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
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