Di Mario Vacca Parma, 26 febbraio 2023 - Fare un'attenta pianificazione fiscale significa riorganizzare la struttura finanziaria e tributaria della propria azienda per diminuire il reddito imponibile attraverso strumenti regolarmente previsti dall'ordinamento tributario italiano. La programmazione garantisce la continuità aziendale e permetterà una stabilità finanziaria ancor più importante nei momenti di crisi economica.
Ricordiamoci che il pagamento di quelle tasse – che diversamente si potrebbero risparmiare attraverso strumenti regolarmente previsti - tolgono liquidità ad altri investimenti.
Tra gli elementi più importanti nella conduzione d’impresa vi è la continua formazione del management e la ricerca di nuovi strumenti che, molto spesso, sono messi a disposizione dallo stesso legislatore quali, in questo particolare momento, il Bonus Pubblicità.
E’ uno strumento nato per sostenere l’editoria ma che apporta benefici fiscali a chi investe in pubblicità; quest’anno sono cambiate alcune regole.
In linea generale il bonus pubblicità è riconosciuto alle imprese, ai lavoratori autonomi e agli enti non commerciali che effettuano gli investimenti pubblicitari agevolabili.
Non solo l’investimento pubblicitario è fiscalmente deducibile ma genera un credito d’imposta nella misura del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie esclusivamente sulla stampa quotidiana e periodica, anche on line, nel limite massimo di spesa di 30 milioni di euro in ragione d’anno (art. 57-bis comma 1-quinquies del DL 50/2017, introdotto dall’art. 25-bis del DL 17/2022).
Il requisito per accedere all’agevolazione è quindi il presupposto del valore incrementale rispetto all’analogo investimento effettuato sullo stesso mezzo di informazione nell’anno precedente.
Per il 2023 non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali.
Per accedere al bonus pubblicità 2023 è necessario inviare la domanda tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate con l’apposita procedura disponibile nella sezione dell’area riservata “Servizi per” alla voce “Comunicare”, accessibile previa autenticazione con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE).
In particolare, dal 1° al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione, è necessario inviare la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, che, come rilevato dal Dipartimento per l’Informazione e per l’editoria, è una sorta di prenotazione delle risorse, contenente i dati degli investimenti già effettuati e/o da effettuare nell’anno agevolato.
Il Dipartimento ha inoltre rilevato che nessun documento deve essere allegato al modello mentre è comunque necessario conservare, ed esibire su eventuale richiesta dell’Amministrazione, tutta la documentazione a sostegno della domanda.
Il credito di imposta è utilizzabile unicamente in compensazione, ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97, presentando il modello di pagamento F24 unicamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, con il codice tributo “6900” a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi.
L’agevolazione spetta comunque nei limiti delle risorse disponibili. Ai fini della concessione dell’agevolazione, l’ordine cronologico di presentazione delle domande non è tuttavia rilevante, posto che nell’ipotesi di insufficienza delle risorse disponibili è prevista la ripartizione percentuale tra tutti i soggetti che, nel rispetto dei requisiti e delle condizioni di ammissibilità, hanno presentato nei termini la comunicazione telematica.
Successivamente, dal 9 gennaio al 9 febbraio 2024 i soggetti che hanno inviato la “Comunicazione per l’accesso” dovranno poi inviare la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, attestante gli investimenti effettivamente realizzati nel 2023 a seguito della quale sarà pubblicato sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’editoria l’elenco dei soggetti ammessi alla fruizione del credito di imposta.
(*) Autore - La Bussola d'Impresa - Mario Vacca