Sabato, 03 Settembre 2022 06:25

“L’Agorà del Diritto” – una domanda, una risposta: motocicletta difettosa, inutilità degli interventi e risoluzione del contratto In evidenza

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Di Emilio Graziuso (*) 3 settembre 2022 - Il “caso” della settimana: che strumenti giuridici ha a disposizione un consumatore che acquista un veicolo nuovo il quale, immediatamente, presenta dei difetti?

Il Codice del consumo prevede una gerarchizzazione dei rimedi ai quali il consumatore si deve attenere

Più in particolare, il legislatore, nel caso di non conformità del bene acquistato, prevede:

1) in prima battuta: la sostituzione e/o riparazione del bene;

2) in un secondo momento, la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, qualora ricorra una delle seguenti circostanze:

a) la riparazione e la sostituzione sono impossibili o eccessivamente onerose; b) il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro il termine congruo; c) la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata ha arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.

Il consumatore, quindi, non può chiedere, quindi, immediatamente la risoluzione del contratto, la restituzione di quanto pagato ed il risarcimento del danno se prima non abbia richiesto la sostituzione e/o la riparazione del bene.

Di recente, con ordinanza del 26 agosto 2022, la Corte di Cassazione si è occupata della questione.

Era accaduto che un consumatore aveva acquista una moto sportiva al costo di € 17.000,00.

Il veicolo, però, da subito aveva presentato delle problematiche tecniche di vario tipo, trascorrendo, quindi, più tempo nelle officine autorizzate che su strada.

Nonostante ciò, però, non solo i difetti originari non venivano eliminati ma continuavano a manifestarsi di nuovi.

Il motociclista decide, quindi, di citare in giudizio la concessionaria venditrice, dopo aver subito un incidente a causa dell’improvvisa rottura del cambio.

Il Tribunale, quindi, dichiara la risoluzione del contratto ed il diritto del consumatore alla restituzione delle somme corrisposte al momento dell’acquisto, con conseguente, restituzione del veicolo.

L’esultanza del consumatore, però, dura poco, in quanto la concessionaria promuove appello avverso la sentenza che viene accolto dalla Corte d’Appello.

Il motociclista, però, non si arrende e promuove ricorso in Cassazione che viene accolto dalla Suprema Corte sulla base delle seguenti considerazioni:

1) la motocicletta non era conforme al contratto;

2) il consumatore ha rispettato la gerarchia dei rimedi prevista dal codice del consumo, sottoponendo, quindi, la motocicletta a numerosi interventi riparatori;

3) solo a seguito degli interventi, rivelatisi inutili rendere il bene conforme, l’acquirente ha esperito azioni di risoluzione del contratto chiedendo la restituzione di quanto corrisposto.

 

Autore (*)

Avv. Emilio Graziuso -  Avvocato Cassazionista e Dottore di Ricerca.

Svolge la professione forense dal 2002 occupandosi prevalentemente di diritto civile, bancario – finanziario e diritto dei consumatori.

Docente ai corsi di formazione della prestigiosa Casa Editrice Giuridica Giuffrè Francis Lefebvre ed autore per la stessa di numerose pubblicazioni e monografie.

Relatore a convegni e seminari giuridici e curatore della collana "Il diritto dei consumatori" edita dalla Key Editore.

Responsabile Nazionale del Coordinamento "Dalla Parte del Consumatore".

Per Informazioni e contatti scrivere aQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Rubrica "L'Agorà del Diritto" www.gazzettadellemilia.it"

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